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Rivelazioni Spatuzza: danno o vantaggio per Berlusca?

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Re: Rivelazioni Spatuzza: danno o vantaggio per Berlusca?

Messaggioda annalu il 13/12/2009, 19:57

pierodm ha scritto: Quindi, se vogliamo pensare ad una rivoluzione operativa come quella accennata, dobbiamo cominciare a sanare la politica.
Per esempio, se la parte sana dell'Italia - diciamo la sinistra - pensa ad organizzare "l'alternativa", deve cominciare ad essere estremamente selettiva nella scelta dei candidati di ogni ordine e grado - selletiva molto al di là di quanto chiede Di Pietro, in quanto non basta essere incensurati, ma è necessario essere al sopra di ogni sospetto, e anzi provatamente antitetici alla pratica mafiosa. E forse non basterebbe nemmeno questo, dato che l'esperienza ci ha mostrato una quantità di personaggi apparentemente al di sopra di ogni sospetto, i quali si sono poi rivelati permeabili al condizionamento mafiso, o semplicemente complici ben mascherati.
Insomma, prima di pensare alla guerra "esterna" - ammesso che ci pensi - la politica deve organizzare una guerra interna a se stessa e, diciamo così, a "corazzarsi" contro le infiltrazioni.
La vedo dura.

Piero, sono perfettamente d'accordo con te che il primo passo da fare sarebbe una seria bonifica della politica e delle candidature.
Però non riesco più a credere che la "sinistra" (anche tu però metti un "diciamo") rappresenti la parte sana del paese: troppi berlusconiani sono ex-sinistra (da Bondi a Ferrara) e persino Mussolini proveniva dal ramo socialista.
Molti di sinistra chiaramente sono persone oneste e rigorose, ma troppi sono i politicanti, anche a sinistra. Penso invece che anche persone "non di sinistra" possano esprimere lo stesso rigore e la stessa onestà, ed in questa situazione l'onestà dovrebbe avere la prevalenza rispetto all'appartenenza politica.
Lo so di dire qualcosa di imbarazzante e quasi scandaloso per gli appartenenti alla sinistra quale anch'io sono, ma non posso fare a meno di giungere a queste conclusioni, purtroppo.
Il problema più serio è come separare gli onesti dai disonesti in una situazione magmatica e ambigua come quella che stiamo vivendo.
E soprattutto, senza infrangere le regole democratiche e del vivere civile.
Intanto, comincerei coi piccoli passi cercando, nei limiti del possibile e del credibile, di dare fiducia a chi esprime intenzioni positive e non è manifestamente colluso col malaffare.
Perché il "partito degli onesti" dovrebbe anche essere in grado di vincere le elezioni, di diventare un polo di attrazione per una popolazione ormai adusa al piccolo malaffare diffuso.
La vedo dura, molto dura.

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Re: Rivelazioni Spatuzza: danno o vantaggio per Berlusca?

Messaggioda pinopic1 il 13/12/2009, 22:01

Stefano'62 ha scritto:
pinopic1 ha scritto:Non avevo il minimo dubbio che i Graviano avrebbero smentito Spatuzza. Mi chiedo: perché esporsi a queste figuracce? (parlo dei magistrati).

Credo che sia perchè devono seguire la legge,e questa dice che devono verificare ogni strada gli si prospetta davanti.

Ciao


Si. Nella fase delle indagini. E poi, i PM, chiamano a testimoniare persone che siano effettivamente testimoni dell'accusa. Spatuzza invece rinvia ai Graviano. Ma i Graviano potevano essere sentiti prima e capire che non sono testimoni dell'accusa.
Il fatto è che queste situazioni rischiano di vanificare anni di indagini e la sentenza di primo grado. E screditare tutti i magistrati che indagano sui rapporti tra mafia e politica.
Si cita spesso, a sproposito, l'episodio di Falcone che denunciò il pentito che accusava Lima senza riscontri. Non è che Falcone ignorasse chi fosse Lima; solo che procedere sulle dichiarazioni non provate avrebbe favorito proprio Lima, gli avrebbe dato la patente di perseguitato politico e la sua indagine sarebbe stata considerata viziata da pregiudizio politico.

In generale penso che non bisogna farsi prendere dall'ansia di incastrare il politico colluso. Tanto il politico non è il "terzo livello". Non è il politico che utilizza i mafiosi; è sempre il contrario, anche quando il politico è molto potente come politico.

Bisogna creare le condizioni perché il politico non possa fare la sua parte nel rapporto con i mafiosi. E questo lo si ottiene con la politica. La buona politica.
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Re: Rivelazioni Spatuzza: danno o vantaggio per Berlusca?

Messaggioda franz il 14/12/2009, 9:24

pinopic1 ha scritto:In generale penso che non bisogna farsi prendere dall'ansia di incastrare il politico colluso. Tanto il politico non è il "terzo livello". Non è il politico che utilizza i mafiosi; è sempre il contrario, anche quando il politico è molto potente come politico.

Bisogna creare le condizioni perché il politico non possa fare la sua parte nel rapporto con i mafiosi. E questo lo si ottiene con la politica. La buona politica.

Certo che il politico usa i mafiosi. Ognuno vuole dall'altro qualche cosa.
Il mafioso puo' volere dal potere statale affari per appalti pubblici e, nel caso, un trattamento giudiziario di favore.
Il politico corrotto vuole voti, per poter governare ed esercitare il potere. Il mafioso deve far avere voti al politico, se vuole che lui sia eletto, fare affari e godere di una certa impunità. C'è un evidente legame incrociato, una cointeressenza.

Sull'ultimo punto, che basti la buona politica, sono scettico. La prepotenza mafiosa, la pressione malavitosa, si esercita non solo sul politico ma soprattutto sui privati (cittadini ed imprese). E una buona maggioranza cede alle intimidazioni. Qui serve lo Stato. Lo Stato di Diritto, le Istituzioni. Uno Stato che funzioni. Collegare tutto questo al buono (e bello) è una visione che definirei arcaica (infatti ci viene dal mondo greco, dall'idealismo platonico). "Per Platone vale l'ideale della kalokagathìa (dal greco kalòs kài agathòs), ossia «bellezza e bontà». Tutto ciò che è bello (kalòs) è anche vero e buono (agathòs), e viceversa.". Io invece di affidarmi alla bellezza ed alla bontà della politica pretendo il funzionamento concreto, l'organizzazione, risorse adeguate, un'etica dello Stato.

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Re: Rivelazioni Spatuzza: danno o vantaggio per Berlusca?

Messaggioda pierodm il 14/12/2009, 10:17

Sono perfettamente d'accordo con Annalu e con Franz, e anche con Pino. tutto giusto e tutto corretto.
Però, semplicemente: le istituzioni, l'organizzazione, così come le elezioni e dunque i governi, in pratica si formano attraverso la vittoria di un partito, e gli uomini chiamati a materializzare quelle istituzioni appartengono in definitiva ad una parte - sia che la parte li abbia scelti, sia che loro abbiano scelto la parte.
Quindi, qualunque sia o comunque la vogliamo individuare, questa "parte" non comprenderà mai in modo trasversale tutti gli "uomini di buona volontà": dev'essere, questo sì, capace di farsi apprezzare anche da quelli che hanno idee politiche generali diverse, ma questo è un altro discorso.

Quando dico "diciamo la sinistra", come ha colto bene Annalu, manifesto un ovvio scetticismo circa l'omogeneità di questa sinistra, ma - per le ragioni sopra dette - bisogna pur affidarsi ad una "parte": il problema, dunque, è capire come si fa a depurare e a "difendere" questa parte dai suoi stessi virus, dalla disomogeneità, dall'ambiguità che inevitabilmente e lucidamente sappiamo che l'affliggono, specialmente in una materia come questa di cui discutiamo.
Il motivo per cui, poi, noi qui dobbiamo individuare la sinistra come possibile "forza sana" è quasi tautologica: sarebbe assurdo, per chiunque di noi, appartenere al centro-sinistra, se non siamo in grado almeno di avere un minimo di fiducia nel suo ruolo potenziale - sia pure con tutte le cautele e gli scetticismi del caso.
Un discorso simile, mutatis mutandis, vale per le istituzioni e le "organizzazioni" evocate da Franz.
Il problema è, semmai, quello di trasformare la fiducia in una concreta e motivata speranza, evitando che rimanga un'eterna illusione.
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Re: Rivelazioni Spatuzza: danno o vantaggio per Berlusca?

Messaggioda franz il 14/12/2009, 11:14

pierodm ha scritto:Però, semplicemente: le istituzioni, l'organizzazione, così come le elezioni e dunque i governi, in pratica si formano attraverso la vittoria di un partito, e gli uomini chiamati a materializzare quelle istituzioni appartengono in definitiva ad una parte - sia che la parte li abbia scelti, sia che loro abbiano scelto la parte.

Sono un sostenitore della separazione dei poteri. Estrema.
In questa ottica vedo male il fatto che un partito si impossessi dello stato (della sua macchina organizzativa) come invece ha fatto la DC in Italia, allargando poi i cordoni della borsa agli altri partiti che via via doveva imbarcare per non affondare.
Vedo male quindi quest'ottica di "occupazione" dello Stato (e delle altre cose, come la TV di Stato) da parte dei partiti, perché poi succede anche che basti occupare un partito per conquistare lo stato, la sua macchina organizzativa con posti, raccomandazioni, concorso piu' o meno truccati. Se la politica si limitasse a dettare le regole, invece di occupare posti ed abusare del potere, anche per la criminalità organizzata si chiuderebbero molte opportunità. Non tutte, ma molte si'.
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Re: Rivelazioni Spatuzza: danno o vantaggio per Berlusca?

Messaggioda pinopic1 il 14/12/2009, 14:10

franz ha scritto:
pinopic1 ha scritto:In generale penso che non bisogna farsi prendere dall'ansia di incastrare il politico colluso. Tanto il politico non è il "terzo livello". Non è il politico che utilizza i mafiosi; è sempre il contrario, anche quando il politico è molto potente come politico.

Bisogna creare le condizioni perché il politico non possa fare la sua parte nel rapporto con i mafiosi. E questo lo si ottiene con la politica. La buona politica.

Certo che il politico usa i mafiosi. Ognuno vuole dall'altro qualche cosa.
Il mafioso puo' volere dal potere statale affari per appalti pubblici e, nel caso, un trattamento giudiziario di favore.
Il politico corrotto vuole voti, per poter governare ed esercitare il potere. Il mafioso deve far avere voti al politico, se vuole che lui sia eletto, fare affari e godere di una certa impunità. C'è un evidente legame incrociato, una cointeressenza.

Sull'ultimo punto, che basti la buona politica, sono scettico. La prepotenza mafiosa, la pressione malavitosa, si esercita non solo sul politico ma soprattutto sui privati (cittadini ed imprese). E una buona maggioranza cede alle intimidazioni. Qui serve lo Stato. Lo Stato di Diritto, le Istituzioni. Uno Stato che funzioni. Collegare tutto questo al buono (e bello) è una visione che definirei arcaica (infatti ci viene dal mondo greco, dall'idealismo platonico). "Per Platone vale l'ideale della kalokagathìa (dal greco kalòs kài agathòs), ossia «bellezza e bontà». Tutto ciò che è bello (kalòs) è anche vero e buono (agathòs), e viceversa.". Io invece di affidarmi alla bellezza ed alla bontà della politica pretendo il funzionamento concreto, l'organizzazione, risorse adeguate, un'etica dello Stato.

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Nel rapporto tra politici e mafiosi, chi è più forte sono sempre i mafiosi. Basti pensare che il mafioso può sempre ricattare il politico e non viceversa. Il mafioso può fare attentati, può uccidere, il politico no.
Sull'ultimo punto (basta la buona politica) mi riferivo alla possibilità di tenere la politica lontana dalla mafia. Faccio un esempio: Cuffaro molto probabilmente sarà assolto definitivamente in appello. Perché il fatto non costituisce reato; ma il fatto costituisce pessima, sporca politica. Allora politici come Cuffaro devono essere allontanati dal mondo della politica, dalle istituzioni. Da chi? Dagli elettori naturalmente. Ma allora gli elettori devono essere messi in condizione di poter scegliere la buona politica e non accontentarsi di quella che c'è.
Dici, l'etica dello stato? Appunto, è questa la buona politica.

PS: anche Dell'Utri sarà assolto.
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Re: Rivelazioni Spatuzza: danno o vantaggio per Berlusca?

Messaggioda franz il 14/12/2009, 14:25

pinopic1 ha scritto:Nel rapporto tra politici e mafiosi, chi è più forte sono sempre i mafiosi. Basti pensare che il mafioso può sempre ricattare il politico e non viceversa. Il mafioso può fare attentati, può uccidere, il politico no.

Il singolo (politico, cittadino, imprendtore) puo' essere piu debole ma lo stato deve essere più forte.
Se non lo è, NON è "Stato".
pinopic1 ha scritto:Sull'ultimo punto (basta la buona politica) mi riferivo alla possibilità di tenere la politica lontana dalla mafia.

Chiaro, ed io intedendevo "tenere la mafia lontana dalla politica", nel senso che se potenziamo lo stato e depotenziamo la politica, otteniamo piu' piccioni con la stessa fava.
la domanda è: perché la mafia ha interesse nella politica (partitica)? Perché è potere, dico io.
La separazione dei poteri è la risposta.
Non un grande potere, che tutti possono ambire a conquistare, ma tanti poteri, separati ed autonomi, che si controllano a vicenda.

Se mi è permesso fare un salto indieto nel tempo di quasi 200 anni ....
"Il mezzo per avere un governo buono e fidato non sta nell'affidare ad un unico organo tutto il potere ma nel dividerlo tra molti, distribuendo a ciascuno esattamente le funzioni che e' in grado di assolvere. Che al governo nazionale siano affidate la difesa della nazione e le relazioni estere e federali; ai governi degli Stati le leggi, i diritti politici e civili, la polizia e l'amministrazione di quanto concerne lo Stato nel suo complesso; alle contee le materie di interesse locale al livello della contea ed a ciascuna comunita' minore gli affari che la interessano direttamente. E' dividendo e suddividendo la grande repubblica nazionale in queste repubbliche minori da un estremo all'altro della gerarchia, finche' si giunga all'amministrazione da parte di ciascun individuo della propria fattoria ; attribuendo ad ognuno la direzione di cio' che il suo occhio riesce a sorvegliare direttamente, che tutto verra' realizzato per il meglio. Che cosa e' stato a distruggere la liberta' ed i diritti dell'uomo in ogni forma di governo esistita sotto il sole? L'estendere ed i concentrare tutti i poteri e tutte le attribuzioni in un solo corpo, non importa che si tratti degli autocrati di Russia o di Francia o dei patrizi del senato veneziano. Ed io sono convinto che se l'Onnipotente non ha decretato che l'uomo non debba mai essere libero (e sarebbe bestemmia il crederlo), si scoprira' che il segreto consiste nel farsi egli stesso depositario dei poteri che si riferiscono a lui, nella misura in cui e' capace di esercitarli, e nel delegare soltanto quelli che sono al di la' delle sue capacita', mediante un processo sintetico, a gradi sempre piu' elevati di funzionari, in modo da conferire sempre meno poteri mano a mano che i delegati rappresentano sempre piu' una oligarchia. Le repubbliche elementari rappresentate dalle comunita' dalle contee, dagli Stati e dall'Unione federale formerebbero una gradazione di autorita' ciascuna fondata sulla legge, investita ciascuna della sua sfera di poteri delegati, e costituenti per davvero un sistema di freni e contrappesi per il governo. [....] Come Catone, ai suoi tempi concludeva ogni suo discorso con le parole <<Carthago delenda est>>, cosi' io concludo sempre con l'esortazione <<dividete le contee in comunita'>>. Cominciate con l'istituirle per una sola funzione; dimostreranno ben presto per quali altre esse sono lo strumento migliore. Dio vi benedica, e benedica tutti come i nostri governanti, e dia loro la saggezza, cosi' come sono certo che avranno la volonta', di fortificarci, contro la degenerazione di un unico governo e la concentrazione di tutti i poteri nelle mani dell'uno, dei pochi, della gente per bene o dei molti."
Dividere la grande repubblica
di Thomas Jefferson, lettera del 2 febbraio 1816 a J.C. Cabell
Ultima modifica di franz il 14/12/2009, 19:12, modificato 1 volta in totale.
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Re: Rivelazioni Spatuzza: danno o vantaggio per Berlusca?

Messaggioda pinopic1 il 14/12/2009, 14:45

Questo è giusto quando esiste un solo Stato. Ma stiamo parlando della mafia siciliana. Che non è l'antistato, ma l'altro Stato.
L'altro Stato è sempre esistito in Sicilia, fin dal tempo di Federico II (Dio l'abbia in gloria insieme al nonno checché ne pensi Bossi).
L'altro stato erano i baroni che avevano anche il loro parlamento e spadroneggiavano nell'isola utilizzando i diritti feudali ereditati e usurpandone continuamente di nuovi. Con la progressiva abolizione del feudalesimo iniziata dagli stessi Borbone i baroni, non potendo perpetuare legalmente i loro privilegi, li hanno perpetuati illegalmente delegando poteri (come una investitura) ai mafiosi. Con il declinare dell'aristocrazia i baroni sono stati sostituiti dai latifondisti borghesi arricchiti. La classe dirigente e politica siciliana dopo l'Unità d'Italia è stata selezionate inizialmente tra le famiglie dei baroni e dei latifondisti borghesi che continuavano a mantenere quel rapporto con la mafia. Con il tempo i notabili politici sono divenuti sempre più insignificanti mentre i mafiosi hanno accresciuto la loro capacità di governo.
La fiducia nello Stato da parte del popolo siciliano è stata sempre piccolissima, essendo lo Stato (quello legittimo) rappresentato da questi insignificanti notabili politici, dai carabinieri e dall'esercito, spesso e volentieri messi al servizio non dello stato ma degli interessi prima dei latifondisti, poi del parassitismo politico ed economico locale.
Il tutto è stato tollerato dai governi legittimi perché funzionale, o almeno non concorrenziale, con le politiche economiche e sociali modellate sulla realtà e sugli interessi della borghesia industrial assistita del nord.
Nulla è cambiato: basta leggere bene l'azione politica della Lega.
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Re: Rivelazioni Spatuzza: danno o vantaggio per Berlusca?

Messaggioda disallineato il 14/12/2009, 16:51

Agli occhi di oggi, ho trovato una risposta alla domanda che avevo fatto aprendo questo post: hanno portato vantaggio a berlusconi. Infangato il paese che in mondovisione è stato visto ora più che mai come il paese culla della mafia fino ai vertici dello stato.
Non si poteva fare a meno di mandare in mondovisione quelle "rivelazioni" che poi sono rivelate un abufala com'èra ovvio aspettarsi? Non era opportuno che chi di dovere, attendesse le dichiarazioni dell'altro mafioso che poi ha smentito lo Spatuzza?
Credo che l'unico che ci abbia guadagnato sia stato proprio silvio.
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Re: Rivelazioni Spatuzza: danno o vantaggio per Berlusca?

Messaggioda pianogrande il 14/12/2009, 17:50

Ma questo paese ..è.. la culla della mafia.
Se non vogliamo che si veda è la realtà attuale che deve cambiare.
Non è nascondendo la spazzatura sotto il tappeto che si risolvono i problemi.
I problemi si risolvono gridandoli in faccia a tutti.
E' per questo che Saviano vive sotto scorta.
L'Italia è "sputtanata" per colpa della mafia o per colpa di Saviano?
Eppure uno dei geni del nostro governo, il mitico Castelli, ha esternato tutto il suo disprezzo per Saviano definendolo "professionista dell'antimafia".
Chissà quanti magistrati e tutori dell'ordine si saranno sentiti onorati di questa uscita.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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