franz ha scritto:Giorgio Graffieti ha scritto:non ho mai registrato, però, che chi riteneva di avere il diritto di dissentire dal merito e dalla sostanza abbia poi rinunciato ad usufruire dei vantaggi che quelle lotte "arroganti" hanno realizzato in termine di aumenti salariali o di diritti acquisiti.
Nemmeno io ma credo che sia comunque un falso problema, del tutto teorico.
Nella realtà ogni contratto nazionale è stato siglato sulla base di lotte sindacali condotte da CGIL CILS e UIL con metodi di assoluta correttezza. I metodi dei picchettaggi selvaggi sono stati abbandonati da tempo in quanto incivili e sono caso mai prassi di alcune minoranze esagitate e velleitarie. Questo tipo di lotta esagitata non ha mai prodotto alcun risultato nazionale, da cui dover predere le distanze. Sono solo casi sporadici anche se rumorosi, legati a singole fabbriche in difficiltà ed in cui i sindacati autonomi (corporativi di destra o di classe ed estrema sinistra) vanno per la maggiore. O sono casi legati a categorie come i tassisti, dove sono in maggioranza tendenze di destra. E dove abbiamo visto casi di violenza ai tempi delle liberalizzazioni di Bersani.
Di norma i risultati sindacali sono sempre stati ottenuti con azioni composte (scioperi organizzati con il dovuto preavviso, nel pieno rispetto della legge, senza picchettaggi). Poi ci sono gli scioperi selvaggi, condotti da organizzazioni particolari (tipicamente nel trasporto, aereo, marittimo, urbano) ma non so quanti di noi potrebbero dire di aver beneficiato dei vantaggi di simili lotte (in quanto dipendenti di quei settori). Mi pare siano al massimo 150'000 i dipendenti di quel settore. Non pochi ma non abbastanza da creare una regola che caratterizzi la maggioranza delle lotte sindacali in Italia.
Ciao,
Franz
Concordo anche su questo. Credo che le riflessioni di Giorgio siano molto retoriche e magari un pò volutamente provocatorie ma sa bene pure lui che vantaggi da azioni violente non possono esserci per nessuno.
La storiella di quello che raccoglie la borsa frutto della rapina è un ironia che lascia il tempo che trova (ma Giorgio lo sa bene che non vale la pena discutere su questo).
Siamo seri. I sindacati sono i rappresentanti preposti per le trattative e quando vogliono esasperare lo scontro, invocano lo sciopero generale che però è sempre nel rispetto delle regole scritte su tavoli condivisi.
I gruppi di facinorosi che okkupano fabbriche, binari ed autostrade, spesso hanno interessi che esulano da quelli dei lavoratori. hanno secondi fini, per esempio far molto rumore allo scopo di far capire ai sindacati maggiori che esistono anche loro e vorrebbero essere rappresentativi.
Troppo spesso le agitazioni sindacali sono in realtà frutto di interessi privati di sigle sindacali che mirano al fine di evidenziare che hanno un seguito e un numero di persone a loro favore. La torta dei soldi che si spartiscono i sindacati è molto appetibile e molti vorrebbero metterci lo zampino.
Ma non voglio entrare nel merito di interessi che esulano dagli intenti per i quali le agitazioni sono indette. L'importante è che, per il tuo interesse corporativo non mi debba essere impedito di entrare a lavorare, di viaggiare in autostrada o in treno.
Stesso discorso, anche se ci sono fini diversi (forse più politicizzati) vale per la scuola.
Le okkupazioni devono essere dichiarate illegali e penalmente perseguite. Un conto è la manifestazione di piazza e lo sciopero a cui tutti gli studenti possono liberamente aderire prendendosi la responsabilità dell'assenza alla lezione. Altro conto è sequestrare una scuola impedendo ai professori di esercitare la loro docenza e agli studenti il diritto allo studio.
In alcuni casi mi son trovato in situazioni spiacevoli ed ho subito anche minacce dagli studenti che volevano impedirmi di entrare a scuola. Ho sempr emeinacciato denunce che avrei fatto se gli studenti stessi non avessero desistito da azioni così violente. Mi sarebbe dispiaciuto denunciare i ragazzi, perchè cmq una querela non sarebbe stato un buon biglietto da visita per un domani quando sarebbero entrati nel mondo del lavoro. Ma a mali estremi sarei ricorso anche a questo.
In altri casi ho avuto dei confronti anche aspri su questi temi con i miei ragazzi ed ho notato che alcuni sono indottrinati da "cattivi maestri" stile anni 70. Purtroppo la filosofia dello scontro anche fisico, è riscontrabile ancor oggi. Ma certe manifestazioni violente devono essere recise sul nascere. Per cui approvo la decisione dell'associazione dei presidi di ricorrere al 5 in condotta nei casi di occupazione, il ch esignificherebbe vanificare un anno di studio.
Certi comportamenti devono essere soffocati in culla. Ci sono ancor oggi troppi "cattivi maestri".
Cordialità