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Tensioni sociali nel paese: humus per nuove BR?

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Re: Tensioni sociali nel paese: humus per nuove BR?

Messaggioda ranvit il 18/11/2009, 12:52

Il terrorismo delle Br è un supporto alla destra!
Negli anni '70 è' stato sconfitto proprio dalla sinistra democratica.

Berlusconi sta perdendo consensi, il terrorismo brigatista gli fa comodo...


Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Tensioni sociali nel paese: humus per nuove BR?

Messaggioda Stefano'62 il 18/11/2009, 13:11

Giorgio Graffieti ha scritto:
disallineato ha scritto:Quello che più temo, sono le divisioni politiche e sociali che stanno emergendo e la storia ci ha insegnato che ciò offre un solco ai terroristi per seminare l'odio e cercare manovalanza e nuovi adepti per ridare vita ad azioni eversive di natura terroristica.

basta che questo non sia il solito modo subdolo di dare del terrorista a chi semplicemente dissente.

Sì,secondo me sta preparando il terreno ai futuri strali alla giornata anti-berlusconi,per poter dare a Di Pietro la patente di istigatore al terrorismo.
Quando invece,pur con tutti i dubbi sull'opportunità politica o sul metodo,questa farà sì che la rabbia di molti (che c'è,e sappiamo bene di chi è la colpa) possa trovare una parvenza di risposta politica,scongiurando forse il pericolo che cerchi altri sbocchi.

Ciao
Stefano'62
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Re: Tensioni sociali nel paese: humus per nuove BR?

Messaggioda franz il 18/11/2009, 16:04

il problema piu' che le tensioni sociali è rapprentato dalla crisi economica e dalla mancanza di un adeguato welfare di sostegno (ammortizzatori sociali).
Qui va detto che i lavoratori (sindacalizzati nella triplice come aderenti a quelli autonomi e "spontanei") hanno da tempo imparato che basta fare un po' di rumore (occupazioni di stabilimenti, ferrovie, autostrade, ultimamente vanno di moda i tetti) e le cose in qualche modo si risolvono. Dai tassisti ai farmacisti, dai precari della scuola (che recentemente hanno ottenuto un anno intero di copertura assicurata, tanto che non si presentano piu' nemmeno alle supplenze, visto che i soldi li prendono lo stesso e dovrebbero pure lavorare), quello che non si ottiene dal wlefare che non c'è lo si ottiene con una lotta, rumorosa ma sostanzialmente pacifica, salvo qualche spintone. L'Italia delle corporazioni è questa. Basta strillare un po' ed un governo debole (che teme di perdere il consenso) cede.

Da questo punto di vista l'allarme "nuove BR" mi pare artefatto, artificialmente costruito.
Esattamente come quello del terrorismo islamico.

Non dico che vadano sottovalutati, affatto.
Ritengo che sia compito delle forze di sicurezza alzare la guardia e sia compito del paese non farsi abbindolare da falsi problemi. Il problema da mettere al centro rimane quello del welfare, della giustizia sociale, che depotenzia ogni alibi di lotta armata ed ogni rivendicazione corporativa. Ed attenzione che per me il corporativismo diffuso è molto piu' pericoloso per il paese di alcuni pseudo terroristi.

Ci si divide i compiti. Alla polizia quello di impegnarsi su terroristi veri o di plastica.
A noi di impegnarsi per una vera riforma dello stato sociale.

Franz
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Re: Tensioni sociali nel paese: humus per nuove BR?

Messaggioda pinopic1 il 18/11/2009, 23:23

Che i precari siano una pericolosa corporazione ancora però non l'avevo sentito dire.
Gli insegnanti precari che nel passato anno scolastico abbiano insegnato con supplenza annuale e non riconfermati hanno ottenuto l'indennità di disoccupazione pari al 60% dello stipendio per i periodi non lavorati e la precedenza nell'assegnazione delle supplenze brevi. Come sarebbe se ci fossero gli ammortizzatori, diciamo per esempio, come in Germania?
Naturalmente concordo con te che non dovrebbero poter rifiutare le eventuali supplenze pena la perdita dell'indennità. Ma non so cosa dice il decreto su questo punto.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: Tensioni sociali nel paese: humus per nuove BR?

Messaggioda disallineato il 19/11/2009, 9:45

Rispondendo a Vittorio Ranvit:

In parte hai ragione nel dire che la sinistra democratica contributi a sconfiggere le brigate rosse. Però la storia va raccontata per come è stata, altrimenti non è storia ma trattasi di opinioni.
Se ti ricordi, la nascita delle brigate rosse fu consequenziale alla formazione di movimenti eversivi provenienti dalla sinistra extraparlamentare. La sinistra democratica, quella parlamentare rappresentata soprattutto dal PCI, con i suoi leader politici e altri personaggi di spicco della società civile, inizialmente aveva un atteggiamento di diffidenza verso queste “sedicenti” e “fantomatiche” brigate rosse e pensavano davvero che fossero un invenzione di un'altra parte politica, per poi arrivare a simpatizzare con questi movimenti eversivi perché nei loro proclami si parlava di lotta ai padroni, di “Potere Operaio” di “Lotta Continua” di “Proletariato Armato del comunismo”, di Nuclei Armati Proletari”. Proprio come oggi si guarda con sufficienza e poco interesse a questo nuovo pericolo. Come pure al pericolo rappresentato dal fondamentalismo islamico. Nelle rivendicazioni alla lotta armata, c’erano tanti proclami che erano musica per una buona parte della sinistra.
Quindi se da un certo punto di vista non si credeva affatto che i compagni potessero arrivare alla lotta armata, sotto un altro punto si arrivava anche a simpatizzare con questi “compagni che sbagliano” ma sono pieni di vitalità e spunti di buona rivendicazione politica.

C’era una parte politica, quella anticomunista, che aveva già percepito il pericolo come pure buona parte della borghesia, della società civile non legata da simpatie rosse. Quando anche la sinistra parlamentare si accorse finalmente che questi terroristi non erano affatto sedicenti ne fantomatici, ma erano terribilmente reali, quando la stessa sinistra smise di chiamarli “compagni che sbagliano” e inizio’ a chiamarli per nome, cioè terroristi rossi, ecco che allora iniziò la fine per le brigate rosse.
La morale è sempre la stessa, caro amico del forum forse un po’ distratto. Uno dei pericoli viene dalla sottovalutazione degli allarmi che emergono. Viene anche dalla superficialità con cui viene trattato l’argomento. Se ci si convince che il terrorista di turno (neo-brigatisti rossi o fondamentalisti islamici) sono solo panzane inventate ad uso e consumo del berlusca di turno per sviare l’attenzione dei media, ecco che si crea di nuovo un terreno fertile ove può crescere e fortificarsi il terrorismo stesso, l’eversione anarchica o la delinquenza con scopi di sovversione dell’ordine sociale.

La storia è recentissima. Gli anni 70 son trascorsi solo da 30anni e non ci possiamo dimenticare di quello che è stato.
Molti sono i pentiti del terrorismo rosso, Moretti, Franceschini, Curcio che ci hanno raccontato nei dettagli le motivazioni farneticamenti che hanno portato alla nascita del terrorismo rosso.
E ancor oggi, di fronte ad allarmi inquietanti, si devono ancora ascoltare esternazioni di sufficienza verso queste eversioni.
Per fortuna i politici di oggi, hanno buona memoria e non credo che ripetano gli errori della sinistra parlamentare di allora. Le ferite sono ancora troppo fresche.

Concludendo, sono quindi d’accordo con te quando affermi che anche la sinistra contributi a sconfiggere il terrorismo rosso. Lo fece con colpevole ritardo, ma l’importante è che si schierò dalla parte della democrazia, contro il fanatismo del terrorismo rosso.

Non ci può essere lotta armata, scontri con le istituzioni. Non ci può essere un proletariato armato, non ci può essere un odio di classe. Sono tutti aspetti degni della rivoluzione di ottobre di stampo leninista, che la storia, per fortuna, ha condannato.

Quando la politica, le istituzioni, le parti sociali sono unite, le forme eversive ed anarchiche muoiono in culla.
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Re: Tensioni sociali nel paese: humus per nuove BR?

Messaggioda franz il 19/11/2009, 10:10

pinopic1 ha scritto:Che i precari siano una pericolosa corporazione ancora però non l'avevo sentito dire.
Gli insegnanti precari che nel passato anno scolastico abbiano insegnato con supplenza annuale e non riconfermati hanno ottenuto l'indennità di disoccupazione pari al 60% dello stipendio per i periodi non lavorati e la precedenza nell'assegnazione delle supplenze brevi. Come sarebbe se ci fossero gli ammortizzatori, diciamo per esempio, come in Germania?
Naturalmente concordo con te che non dovrebbero poter rifiutare le eventuali supplenze pena la perdita dell'indennità. Ma non so cosa dice il decreto su questo punto.

Nemmeno io ho mai sentito dire questa storia della "pericolosa corporazione". 8-)
Ho solo detto che ogni gruppo che sappia organizzarsi bene (meglio dire "fare corpo") ottiene dei risultati.
Non sono entrato nel merito della "pericolosità" e non credo che mettere precari insieme a farmacisti e taxisti sia un indice di pericolosità.
In germania, se le mie info sono ancora aggiornate, avrebbero l'80% dello stipendio per un paio di anni ma al primo rifiuto di lavoro (entro una certa distanza dalla residenza e per lavori equivalenti) perderebbero ogni sussidio.
Nemmeno io so cosa sia scritto nel decreto ma mi è stato riferito che i direttori scolastici non riescono piu' a trovare supplenti, per quel motivo.
Non vorrei pero' che si divagasse .... il tema è quello delle tensioni sociali.

La mia tesi è "solo che non ha nulla da perdere puo' passare alla lotta armata".
E non è il caso dell'Italia, dove pur mancando un welfare europeo, ci sono tante forme di sostegno clientelare e sommerso (lavoro nero, criminalità organizzata). Insomma, aderire alla camorra è molto piu' produttivo che aderire alle BR.
L'altra possibilità è data da una matrice fortemente ideologica (come fu ai tempi delle BR, i cui leader erano laureati in matere umanistiche ideologizzate) che si leghi alla criminalità organizzata o terroristi prezzolati (mercenari).

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Re: Tensioni sociali nel paese: humus per nuove BR?

Messaggioda disallineato il 19/11/2009, 19:31

franz ha scritto:
pinopic1 ha scritto:Che i precari siano una pericolosa corporazione ancora però non l'avevo sentito dire.
Gli insegnanti precari che nel passato anno scolastico abbiano insegnato con supplenza annuale e non riconfermati hanno ottenuto l'indennità di disoccupazione pari al 60% dello stipendio per i periodi non lavorati e la precedenza nell'assegnazione delle supplenze brevi. Come sarebbe se ci fossero gli ammortizzatori, diciamo per esempio, come in Germania?
Naturalmente concordo con te che non dovrebbero poter rifiutare le eventuali supplenze pena la perdita dell'indennità. Ma non so cosa dice il decreto su questo punto.

Nemmeno io ho mai sentito dire questa storia della "pericolosa corporazione". 8-)
Ho solo detto che ogni gruppo che sappia organizzarsi bene (meglio dire "fare corpo") ottiene dei risultati.
Non sono entrato nel merito della "pericolosità" e non credo che mettere precari insieme a farmacisti e taxisti sia un indice di pericolosità.
In germania, se le mie info sono ancora aggiornate, avrebbero l'80% dello stipendio per un paio di anni ma al primo rifiuto di lavoro (entro una certa distanza dalla residenza e per lavori equivalenti) perderebbero ogni sussidio.
Nemmeno io so cosa sia scritto nel decreto ma mi è stato riferito che i direttori scolastici non riescono piu' a trovare supplenti, per quel motivo.
Non vorrei pero' che si divagasse .... il tema è quello delle tensioni sociali.

La mia tesi è "solo che non ha nulla da perdere puo' passare alla lotta armata".
E non è il caso dell'Italia, dove pur mancando un welfare europeo, ci sono tante forme di sostegno clientelare e sommerso (lavoro nero, criminalità organizzata). Insomma, aderire alla camorra è molto piu' produttivo che aderire alle BR.
L'altra possibilità è data da una matrice fortemente ideologica (come fu ai tempi delle BR, i cui leader erano laureati in matere umanistiche ideologizzate) che si leghi alla criminalità organizzata o terroristi prezzolati (mercenari).

Franz


Non credo che nel terrorismo siano entrati soggetti che non avevano più nulla da perdere. Forse quella è la manovalanza terra-terra. Le menti criminali, quelli definiti giustamente " i cattivi maestri" spesso erano persone colte, magari anche di buona famiglia, figli della borghesia, gente che aveva una buona situazione patrimoniale, universitari figli di papa'.
Ma il richiamo ideologico era troppo forte e pur avendo molte cose da perdere si sono buttati sull'eversione sfociata in taluni casi nel terrorismo rosso.
basta leggere un pò di saggi di ex-terroristi più o meno pentiti o gente che ha cmq vissuto dentro l'anarchia e l'eversione.
Sofri, Curcio, Franceschini, Negri, lo stesso Battisti che sembra possa essere estradato. I loro racconti sono deliranti. narrano il clima che si viveva in quel periodo, che per qualcuno era "Formidabili quegli anni" (Mario Capanna nel suo libro che definisco vomitevole per l'esaltazione allo scontro con le istituzioni dello stato).
L'ideologia della lotta di classe ha coinvolto tante persone che non erano sprovveduti. Eppure qualcuno di loro è sfociato nel terrorismo e addirittura cè ancora qualcuno che non lo ha ripudiato (pochi, ma ci sono) .
Purtroppo erano anni in cui le forti tensioni sociali portano ad esasperare gli scontri e il terrorismo vistoinizialmente come una specie di braccio armato per le rivendicazioni operaie. Farneticazioni che poi sappiamo come sono finite.
Credo che occorra una coesione politica innanzitutto, che ripudi ogni forma di dissenso eversivo. Come ci hanno insegnato gli anni del terrorismo, quando la politica e le istituzioni, le parti sociali si uniscono, l'eversione terroristica non ha più scampo.
Io ho invitato a non sottovalutare gli allarmi che provengono da questi nuovi pericoli (fondamentalismo islamico e neo-terrorismo rosso). Pensare, ora come allora, che siano soltanto "sedicenti o fantomatiche" equivale a creare un humus fertile per le neo-brigate.
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