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Minacce in diretta tv

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Minacce in diretta tv

Messaggioda Loredana Poncini il 08/08/2009, 15:14

Non fa da guida, il Pd attuale, perchè I SUOI BIG-EX (pci o dc) son troppo compromessi per poter guidare.
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Re: Minacce in diretta tv

Messaggioda pinopic1 il 08/08/2009, 15:30

In certi momenti mi viene il dubbio che siano ricattati.
Ma lasciamo perdere. Si dice che i cittadini non reagiscono. Ma che ne sanno i cittadini di cosa succede?. Provate per una settimana a tenere spento il computer, a non guardare i titoli di Repubblica passando davanti all'edicola, e a guardare soltanto RAI1, RAI2 e Mediaset e a leggere CHI e Sorrisi e canzoni. Di cosa dovreste scandalizzarvi, cosa potrebbe indignarvi? Vi convincereste perfino che Berlusconi ha fatto un gasdotto in Turchia.
Si discetta sulle motivazioni di Repubblica e sugli interessi di qualcuno come se fosse uno scandalo, Lo scandalo è che il mondo delle imprese e del capitale italiano non si ribelli al conflitto d'interessi e allo strapotere mediatico del satiro ( a parte Murdoch che non è italiano e forse non ha ancora capito l'antifona). In un paese ad economia di mercato, sono proprio gli operatori economici che vengono danneggiati dal conflitto d'interessi, dalle posizioni dominanti, da monopoli e da oligopoli. Non i partiti politici. Ma l'Italia che cacchio di paese è?
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Re: Minacce in diretta tv

Messaggioda Loredana Poncini il 08/08/2009, 15:54

L'talia è il paese della p-2, della criminalità organizzatissima, del lavoro nero, dell'evasione fiscale,...insomma, ci siamo capiti perché SB ne è il "premier"...
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Re: Minacce in diretta tv

Messaggioda pagheca il 08/08/2009, 17:58

Caro Pino,

mi spiace ma non sono d'accoro. In politica bisogna essere furbi. Esistono tempi e modi. Un'iniziativa adesso, a meta' agosto, significherebbe bruciarsi e non ottenere nulla.

Poi c'e' il fatto del "pretendere". E come? Il meccanismo della democrazia significa che se ci stai dentro ti devi adattare alla maggioranza. Non dico che non ci siano strumenti per comunicare, per estendere la lotta, per sfruttare i poteri forti che ci sono anche in democrazia, o appellarsi qua e la', ma spesso non basta. Se vai allo scontro diretto con una forza che ha la maggioranza coesa del parlmaento puoi vincere, ma puoi anche perdere. E' facile dire pretendere, ma non e' che uno si puo' impuntare. E cosa fa? Occupa il parlamento? Senno' l'alternativa e' agire al di fuori della democrazia, ma anche li la gente non ama venirti dietro (spero!).

Secondo me ragazzi, a meno che la gente di colpo non si mobiliti (e non e' detto che non succeda), in questo momento le prospettive non sono affatto rosee. Conviene pensare al futuro, armarsi lentamente, prepararsi. E' li che secondo me non ci siamo. Non ci siamo perche' siamo troppo divisi, troppo sfiancati da anni di lotte interne inesorabili. Non ci siamo perche' non ci rendiamo conto , veramente, dello stato reale in cui e' giunto il paese. Mariok dice che il problema di fondo e' l'informazione. Ne ero convinto anch'io, ma ho l'impressione che invece il problema di fondo sia l'illegalita, il fatto che meta' del paese e' abbrancato da una mafia totalizzatne. E nell'altra meta' questa stessa mafia sta allargando lentamente il suo potere. Inoltre tutta italia e' attraversata da una illegalita' comune, piu' discreta della mafia, ma che sta portando alla rovina tutto quanto.

pagheca.
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Re: Minacce in diretta tv

Messaggioda pianogrande il 08/08/2009, 20:07

Pagheca.
Forse è il caso di prendere in considerazione l'utilità o meno della opposizione.
Teniamo comunque presente che l'immobilismo è sempre perdente
Quando Franceschini dice che così non va bene ma poi "minaccia" una mobilitazione a settembre, assomiglia tanto a Walterino che programmava mobilitazioni da una generazione all'altra.
A settembre i "nostri" avranno in mente il mitico congresso ed ogni "mobilitazione" apparirà come una ricerca di visibilità personale.
Non si fa l'opposizione dicendo così non va bene.
L'opposizione i suoi spazi se li deve guadagnare: nella comunicazione, in parlamento, sul territorio, nelle amministrazioni locali etc.
Puoi dargli tutte le giustificazioni che vuoi ma resta il fatto che il PD l'opposizione NON la sta facendo.
Davanti all'editto del Berlusca ci voleva una reazione molto più forte.
Bisognava comunicare alla gente i rischi di questi atteggiamenti.
Bisognava enfatizzare molto sulla aspirazione alla dittatura di questo signore.
Bisognava schierarsi pubblicamente ed in modo forte con i giornalisti di RAI3 cercando anche di "guidarli" nella difesa della loro libertà di pensiero e di espressione.
Probabilmente ci possiamo solo aspettare che Veltroni faccia, nel 2018, una proposta di legge per la libertà di espressione, minacciando un adimostraziione di piazza nel 2045, se per caso non dovesse passare.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Minacce in diretta tv

Messaggioda Robyn il 08/08/2009, 20:38

Il problema non è solo la libertà di informazione e il pluralismo.Il problema è che il presidente del consiglio non accetta critiche al suo operato"la verità fà male".Non sò se dipenda dal fatto che è in preda al mito dell'infallibità o altro.Prodi le critiche le ha accettate tutte e non ha mai fatto osservazioni alla libertà d'informazione.L'informazione,dev'essere libera da condizionamenti ,deve essere veritiera,ed obbiettiva.La critica è fondamentale in democrazia perche fà crescere la democrazia.Un politico vero è quello che ama essere criticato,che riconosce dove ha sbagliato.Se la critica,fermo restando la libertà di espressione,diventa violenza verbale ed offesa personale non và più bene,non và più bene se si offendono i sentimenti più profondi oppure se si arriva alle denunce,che è un modo per limitare la libertà di espressione.Per quel che riguarda i partiti non è più come una volta.Tutto quello che è male della società deve venire tutto alla luce.Una volta che questo è avvenuto si spazza via tutto ciò che è male.Solo da questo momento si può legiferare,si può filtrare
Per l'informazione serve una riforma di sistema che garantisca pluralità,libertà,obbiettività ed una legge che stabilisca l'incompatibiltà tra mandato politico e possesso di reti televisive.Ma il conflitto di interessi è molto più ampio e riguarda molti aspetti della società.Entra anche nei rapporti economici Ciao Robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Minacce in diretta tv

Messaggioda pinopic1 il 08/08/2009, 20:59

pagheca ha scritto:Poi c'e' il fatto del "pretendere". E come? Il meccanismo della democrazia significa che se ci stai dentro ti devi adattare alla maggioranza. Non dico che non ci siano strumenti per comunicare, per estendere la lotta, per sfruttare i poteri forti che ci sono anche in democrazia, o appellarsi qua e la', ma spesso non basta. Se vai allo scontro diretto con una forza che ha la maggioranza coesa del parlmaento puoi vincere, ma puoi anche perdere. E' facile dire pretendere, ma non e' che uno si puo' impuntare. E cosa fa? Occupa il parlamento? Senno' l'alternativa e' agire al di fuori della democrazia, ma anche li la gente non ama venirti dietro (spero!).
pagheca.


Non sono d'accordo. Il meccanismo della democrazia non significa affatto che ti devi adattare alla maggioranza quando sono in gioco diritti fondamentali come il diritto alla libera informazione (informare ed essere informati) e alla critica. La maggioranza governa (non comanda) e non stabilisce se concedere o no i loro diritti ai cittadini. I diritti fondamentali non si concedono, si rispettano.
E' vero che si può anche perdere se si va allo scontro diretto. Ma per come stanno le cose se non si agisce è sicuro che si perde.
Fuori dalla democrazia agisce già da tempo questa maggioranza. L'alternativa del CS è pretendere il rientro nella democrazia. Il ripristino delle regole della democrazia.
Il problema se mai è che il CS non "ha preteso" prima, negli anni precedenti: quando si ponevano le basi per l'attuale stravolgimento delle regole della democrazia. A proposito di RAI e sistema televisivo è questo che ho sentito dire ieri sera in una registrazione recente da Davide Sassoli. E anche Marino ha centrato il problema chiedendo che non si accettino più cariche "in quota PD".
Le intercettazioni, le registrazioni che fanno capire come si formano i governi, la dirigenza e i palinsesti RAI non sono penalmente rilevanti; ma la rilevanza penale è cosa estremamente meno importante della rilevanza rispetto alle regole della democrazia e della civiltà.
Se non ci facciamo sentire adesso, tra un pò di tempo saremo come l'opposizione in Iran.

(Si Piero, anche a me Franceschini ha ricordato Walter che programmava manifestazioni ai tempi supplementari. Però vengono bene, bella coreografia)
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Re: Minacce in diretta tv

Messaggioda pierodm il 08/08/2009, 22:52

Intanto, devo dire che sono contento di vedere che Pagheca è della mia stessa opinione sostanziale, che cioè tutto discende dall'elettorato, e soprattutto sono contento che finalmente una simile opinione non sia innediatamente sommersa, adesso, da quella valanga di accuse che mi è toccato sorbirmi per anni: forse perché Pagheca non è noto come "comunista", e da italiano in salsa anglosassone è esente dal sospetto di avere "la puzza sotto al naso".
Bene, meglio tardi che mai, e una sentita riconoscenza a Pagheca.

Però devo anche dissentire in parte con lui.
Pagheca ha ragione su alcuni punti, ma probabilmente la domanda è mal posta: il problema di questa nostra opposizione non è tanto il "che fare?" ma il "chi siamo?".
Se la mettiamo sul che fare, infatti, non possiamo fare a meno di tornare sui nostri passi, ricordando che già da anni una parte di noi insisteva sulla pericolosità di Berlusconi e della Lega, e sul famoso "regime", anche in questo rimbeccati quasi con sdegno, se non con derisione e con le solite ironie sulle presunte ossessioni della sinistra di vedere "fascismi" in agguato ovunque.
Ma queste reminiscenze non servono a guadagnarsi riconoscimenti tardivi - che per altro nessuno si sogna di fare, ci mancherebbe - ma a capire che questo soggetto/opposizione ha un suo consolidato e intimo punto di vista che agisce da "soppressore delle reazioni", sia in lettura sia in scrittura, vale a dire sia nel valutare sia nell'agire.

E' vero, per altro, e inconfutabile che "la gente" - quella informata e scandalizzata, preoccupata - difficilmente si mobilita in una massa significativa da sola: non è detto che ad "organizzare" debba essere un partito, ma bastano sindacati, associazioni universitarie, movimenti civili.
Ma ci sono due considerazioni da fare al riguardo - ce ne sarebbero cento, ma limitiamoci a due.

La prima, che qualunque mobilitazione e manifestazione, per avere un peso, deve anche avere la necessaria risonanza nell'informazione: proteste e mobilitazioni, in fondo, ci sono state, benché non di massa, ma sono state assorbite dal muro di gomma di questa informazione ben manipolata.

La seconda, che in questi anni il potere del sindacato e di altri movimenti è stato eroso e gravemente compromesso, attraverso molti espedienti e da diversi fenomeni: non ultimo il fatto che il lavoro si è frammentato, e non ci sono più le grandi formazioni operaie, e che in generale tutto il mondo del lavoro è stato ridotto sulla difensiva, essendo diventata la maggiore preoccupazione quella di ottenere e difendere una misera occupazione precaria.
D'altra parte, anni di propaganda hanno persuaso larghi strati di popolazione ad una lotta tra poveri, o all'idea che il "nemico" sia l'extra-comunitario, che il problema principale sia la "sicurezza", che la caratteristica fondamentale del concetto di cittadinanza sia l'ottenimento di un qualche potere economico: sentimenti e idee, tutti, che minano alla radice l'attenzione ai temi politici istituzionali e a quelli dei diritti, oltre a frantumare il senso di unità e di solidarietà tra cittadini - aggravato quest'ultimo fenomeno dalla mortifera propaganda leghista che ha puntato sull'inimicizia nord/sud.

Per queste ragioni l'opposizione, anche se fa, o pensa di fare, vede già in partenza il proprio potere vanificato.
Rimarrebbe però un possibile valore dell'opposizione come riferimento per chi volesse organizzarsi da solo: e qui casca l'asino del "chi siamo?". Riferimento ideologico, morale, istituzionale, di garanzia e di coraggio, di convinzione e di rappresentanza.
Per aver voluto - o dovuto - fare una grande imbarcata di tutto e il contrario di tutto, che rappresentasse tutto e il contrario di tutto, l'opposizione è formata da forze che non sanno di preciso esse stesse "chi sono", e soprattutto non lo sanno nemmeno i cittadini che le votano.
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Re: Minacce in diretta tv

Messaggioda pagheca il 09/08/2009, 0:30

per chiarire meglio, il punto e' che il problema italia travalica e di parecchio il problema SB, PD, Veltroni, Franceschini, etc.

C'e' qualcosa di molto piu' profondo e grave ovvero, se anche uno togliesse di mezzo tutti questi personaggi e partiti, staremmo lo stesso nella m***a fino alla cima dei capelli.

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Re: Minacce in diretta tv

Messaggioda Loredana Poncini il 09/08/2009, 8:21

Invito alla lettura (attualissima !) di : "PROTEGGIAMO I PARTITI DA SE STESSI ", "analisi " di Barbara Spinelli su La Stampa del 7.X.2007 (!) dall'archivio: http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/s ... rticolo=81 .
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