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il primo sindaco nero d'italia e'...

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Re: il primo sindaco nero d'italia e'...

Messaggioda annalu il 13/06/2009, 10:26

franz ha scritto:Che poi Sandy Cane si dimostrerà anche un sindaco in gamba, questo lo valuteranno i cittadini di Viggiù.
Loro intanto hanno dimostrato di non avere pregiudizi.

Se Sandy Cane sarà un sindaco in gamba, lo si vedrà dai fatti. Probabilmente sarà un sindaco "normale", come la media dei sindaci leghsiti.

Quanto ai pregiudizi, credi veramente che aver eletto una italo-americana, di origini statunitensi, significa non avere pregiudizi? Solo perché ha la pelle un po' più scura della mia e della tua?
Non scherziamo.
Vediamo quando verrà eletto a qualche carica di rilievo una persona italo-africana o italo-asiatica: se sarà della Lega, allora potremo riparlare di pregiudizi e di non pregiudizi.

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Re: il primo sindaco nero d'italia e'...

Messaggioda pierodm il 13/06/2009, 16:10

Prima di collegarmi con il forum, ho dato una scorsa ai giornali on-line - un po' in ritardo, oggi.
Dichiarazioni ennesime di Papi, le ronde nere del MSI, i ragazzini milanesi "irregolari" discriminati per le colonie ...

Ma davvero ci vogliamo prendere per il culo da soli?
Come spesso capita, Annalu ha detto chiaro e semplice quello che c'era da dire, e non aggiungo altro.
Anzi no, una cosetta la dico: mi sembra che la signora Sandy sia una fessacchiona, se "non conosce nessuno della Lega che sia razzista", o che voglia fare fessi noi.
Del colore della pelle non ce ne frega niente, delle cazzate sì.
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Re: il primo sindaco nero d'italia e'...

Messaggioda franz il 13/06/2009, 18:01

pagheca ha scritto:... della Lega!

Se non e' uno scherzo, penso che ci sia qualcosa che mi sfugge... :(

Ora ti è tutto piu' chiaro?

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Re: il primo sindaco nero d'italia e'...

Messaggioda trilogy il 14/06/2009, 15:16

franz ha scritto:
trilogy ha scritto:La Lega è indubbiamente un fenomeno complesso :?

http://www.giovanipadani.leganord.org/d ... ultimo.jpg

Quella vignetta è comunque l'indicatore di una percezione che vede altri passare sistematicamente davanti al cittadino italico (pensionato o no che sia). Giusta o sbagliata che sia questa percezione, sulla base di essa i cittadini votano.
Franz


Grazie dell'osservazione Franz: <<Giusta o sbagliata che sia questa percezione, sulla base di essa i cittadini votano.>>
Lo schema di analisi che proponi lo dovremmo utilizzare per tutti gli argomenti in discussione. Per il centrosinistra rappresenterebbe la più grande rivoluzione culturale della storia, in particolare per certi "maître à penser".
Ci scandalizziamo, ci indigniamo, pensiamo con superbia, ecc. Il risultato di tutti questi peccati si traduce in mancata comprensione di quello che ci accade attorno.

Leggevo di recente, purtroppo non ricordo dove, forse analisi banca d'italia, che uno dei problemi per gli immigrati è la difficoltà che questi hanno di accedere ai servizi pubblici (genericamente welfare). Il risultato di questo stato di cose si traduce a "parità di reddito" con un italiano, in un tenore di vita inferiore.

Il problema di fondo, penso che riguardi il modo in cui vediamo il ruolo "dell'immigrato buono" in Italia.
Deve lavorare, accudire i nostri anziani (preferibilmente pagato in nero), pagare l'affitto di casa regolarmente (possibilmente più caro degli italiani) ; non parcheggiare l'auto dove la parcheggio io ecc. L'immigrato buono deve portare alla nostra società solo benefici. Appena chiede qualche cosa, che come cittadino residente, lavoratore regolare, che paga contributi e tasse nel nostro paese gli spetta, diventa nella percezione collettiva: "immigrato cattivo", ci sottrae qualche cosa.

L'altro aspetto riguarda i "casi difficili", nomadi, irregolari allo sbando ecc. Qui la stragrande maggioranza degli italiani, e anche buona parte degli immigrati regolari è per la linea dura: "espulsione e basta". Qualunque servizio gli fornisci viene visto come un furto verso i cittadini regolari. Qui il lavoro da portare avanti richiederebbe una strategia, risorse e professionalità, ma risulta più facile (non darei per scontato il meno costoso) a fini politici cavalcare il rifiuto.
A Roma c'è un campo nomadi abusivo dove sono stati notificati nei primi 3 mesi del 2009 145 casi di tubercolosi.Li trattiamo come una priorità o li facciamo mettere i fila alla ASL? Anche questa è Italia.
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Re: il primo sindaco nero d'italia e'...

Messaggioda franz il 14/06/2009, 16:05

trilogy ha scritto:Il problema di fondo, penso che riguardi il modo in cui vediamo il ruolo "dell'immigrato buono" in Italia.
Deve lavorare, accudire i nostri anziani (preferibilmente pagato in nero), pagare l'affitto di casa regolarmente (possibilmente più caro degli italiani) ; non parcheggiare l'auto dove la parcheggio io ecc. L'immigrato buono deve portare alla nostra società solo benefici. Appena chiede qualche cosa, che come cittadino residente, lavoratore regolare, che paga contributi e tasse nel nostro paese gli spetta, diventa nella percezione collettiva: "immigrato cattivo", ci sottrae qualche cosa.

L'altro aspetto riguarda i "casi difficili", nomadi, irregolari allo sbando ecc. Qui la stragrande maggioranza degli italiani, e anche buona parte degli immigrati regolari è per la linea dura: "espulsione e basta". Qualunque servizio gli fornisci viene visto come un furto verso i cittadini regolari. Qui il lavoro da portare avanti richiederebbe una strategia, risorse e professionalità, ma risulta più facile (non darei per scontato il meno costoso) a fini politici cavalcare il rifiuto.
A Roma c'è un campo nomadi abusivo dove sono stati notificati nei primi 3 mesi del 2009 145 casi di tubercolosi.Li trattiamo come una priorità o li facciamo mettere i fila alla ASL? Anche questa è Italia.


Questo che hai riassunto è a mio avviso del tutto evidente in una realtà povera (malgrado il nostro essere pomposamente nel G8) in cui ci si arrabatta da mattina a sera per sopravvivere in una lotta tra poveri, tra cui un esercito di lavoratori in nero che in maggioranza sono italiani, non stranieri. Fintanto che non sapremo come produrre ricchezza ma saremo solo esperti nel richiedere trasferimento da chi è capace di produrla, le cose peggioreranno.

Sui campi nomadi, la cosa che ho scoperto leggendo varie analisi esterne è che l'Italia ha una particolarità: è l'unica nazione in cui i nomadi sono diventari stanziali, in campi-ghetto appositi. Quindi non sono veramente nomadi.
All'estero ai nomadi è concesso il passaggio ma per un periodo limitato di tempo (pochi giorni o settimane ... altrimenti che nomadi sono?) in aree attrezzate apposite che devono lasciare pulite quando partono.
Ma da noi come sappiamo ogni cosa provvisoria diventa definitiva. Ma allora andrebbro integrati totalmente, non nei campi degradati che conosciamo.

Franz
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