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Gli italiani ed il loro inesistente senso dell'umorismo

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Gli italiani ed il loro inesistente senso dell'umorismo

Messaggioda trilogy il 30/05/2009, 22:31

franz ha scritto:
Un Berlusconi all'estero, almeno nell'europa centrale, sarebbe impensabile, a partità di potenza mediatica ed economica, perché semplicemente i cittadini si metterebbero a ridere a crepapelle, fino alle lacrime, senza dargli peso, senza dagli retta, senza dargli potere.

Da noi invece una buona metà dell'elettorato lo prende sul serio. L'altra metà si incazza.

Il problema siamo noi, non lui.
Un caro amico sosteneva "non preoccupatevi: una risata li seppellirà" ma vedo che aveva torto.

Franz


In parte c'è del vero. Però bisogna contestualizzarlo. Berlusconi si è presentato sulla scena politica nel momento in cui la repulsione per l'uomo politico classico: giacca, cravatta,portaborse, mazzette e linguaggio incomprensibile ha raggiunto il suo apice. Lui si è presentato con un linguaggio diverso, portavoce e paladino dell'antipolitica, dell'antiburocrazia, dell'antistatalismo e molti ci hanno creduto e si sono specchiati nella sua buffonaggine.
Attirando poi, tutta l'attenzione su di lui, FI è sembrata qualche cosa di nuovo, nonostante avesse incorporato e riciclato tutti i vecchi marpioni della prima repubblica.
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Re: Gli italiani ed il loro inesistente senso dell'umorismo

Messaggioda cardif il 30/05/2009, 22:50

So che se si vuol parlare di cose serie, si può discutere approfonditamente di politica ,razzismo, economia, sionismo, ...
Personalmente sarei più portato a discutere su temi tipo: valutazione degli effetti positivi e negativi dell'eliminazione dell'ici; opportunità di investire per costruire il ponte sullo stretto o migliorare la viabilità per ridurre il numero di morti sulle strade, ....
Sul fatto che possa essere utile trattare Berlusconi per quello che è: il capocomico del teatrino della politica, non ho dubbi (proprio con due b).
L'altro giorno gli ho scritto questa poesia:

io t'amo, S.S. Berlusconi.
Tutti parlano male di TE, ma io ...
ti amo perché sostieni lo xenofobismo della lega;
ti amo per come riduci la democrazia in Italia e l'italia stessa;
ti amo per i tuoi valori, solo mobiliari ed immobiliari, che hai trasmesso a tutti, anche in famiglia;
ti amo per come menti ed accusi gli atri di mentire;
ti amo per il comico che sei;
ti amo per come consideri le donne (quelle belle), solo corpi di propaganda e di piacere;
ti amo per come consideri la famiglia un legame transitorio;
ti amo per come sai rimbecillire e abbindolare tanta gente con le sciocchezze sull'ici e sulla spazzatura ed altro;
ti amo per come sei riuscito a piegare una massa ai tuoi interessi;
ti amo per come sei capace di avere il sostegno della Chiesa nonostante tutto;
sì: io t'amo ....... come si ama una cacca di vacca.

So che non è questo l'ambiente idoneo, né certo quella su cui potrà leggerla, ma mi va di inviarla lo stesso.
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Gli italiani ed il loro inesistente senso dell'umorismo

Messaggioda pianogrande il 30/05/2009, 23:08

Per ridere di quella gente (con il male che ci può fare), per me, bisogna sentirsi ben protetti o essere piuttosto coraggiosi.
Probabilmente, gli amici di Franz rispondono alla prima condizione.
Gli italiani non si sentono sicuramente protetti ed i coraggiosi sono una eccezione dappertutto (estero compreso).
Il fatto che gli italiani dell'opposizione non ridano dimostra proprio che non si sentono per niente al sicuro.
Quelli, poi che sono dalla parte del berlusca (qualsiasi sia il motivo) non ridono, semplicemente, perché riderebbero di sé stessi.
Saremo anche un popolo di burloni ma siamo anche il popolo di "Franza o Spagna basta che se magna".
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Gli italiani ed il loro inesistente senso dell'umorismo

Messaggioda pagheca il 30/05/2009, 23:13

ma secondo voi che cos'e' un "buffone"?

Hitler era un buffone?
Bush era un buffone?
Pinochet era un buffone?
Angela Merkel o Gordon Brown sono buffoni?
In molti uomini di potere si puo' ritrovare qualche elemento da buffone, pero' vorrei ricordare che questo "buffone" in particolare ha rivoluzionato l'Italia (da Milano 2 a Canale 5, da Forza Italia ai ripetuti successi elettorali). Allora che senso ha discutere se sia un buffone o no? Chi lo vota lo vede come un superuomo che e' stato in grado di accumulare una fortuna senza pari, di conquistare il potere con un partito fondato in 3 giorni. Che senso ha interrogarsi sul fatto che sia o no un buffone secondo noi? Io ancora la devo vedere questa risata che li seppellira'. C'e' voluto sempre ben altro...

un saluto
pagheca
Ultima modifica di pagheca il 31/05/2009, 17:47, modificato 1 volta in totale.
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Re: Gli italiani ed il loro inesistente senso dell'umorismo

Messaggioda pierodm il 31/05/2009, 1:38

Fenomenale: stiamo riuscendo a trasformare un concetto crudelmente semplice in un rebus.
La ridicolaggine esiste se uno ride: ovvio, se uno non ride non c'è ridicolaggine.
Inutile mettere di mezzo complicate teorie socio-politiche, sul personaggio Berlusconi: lo pensavo dieci anni fa, lo penso oggi.
Qui non parliamo della destra, del berlusconismo come cultura mediatica, del plebiscitarismo, delle politiche bene o male recepite, della disinformazione, e di tante belle cose delle quali abbiamo giustamente parlato tante volte.
Qui parliamo del personaggio Silvio Berlusconi: quell'omino ceronato e coi capelli a tessitura variabile, che caracolla impettito come un galletto, che fa cucù e le corna, che si sforza di fare lo spiritoso e il battutista, che parla ai terremotati di crociere e di campeggio, etc etc etc.
Ebbene: questo personaggio - intendo dire quella figura lì, che si vede e si ascolta, come si vedeva e ascoltava Totò o Pappagone - DEVE far ridere una persona normale: ridere, sorridere, storcere la bocca. Non si scappa.
Se uno non ride o non storce la bocca significa che c'è qualche intoppo nei suoi meccanismi degustativi, fisici e gastrici prima ancora che "culturali".
Qui non parliamo del "dare il voto", ma del ridicolo: personalmente, per esempio, ho dato il voto a Prodi, ma lo trovavo insopportabile, per quella sua aria da parroco, quel bofonchiare, quell'aria ostinata e anche per quell'ostentazione minimalista da parte di un uomo sicuramente di potere, e lo trovavo ridicolo in bicicletta, col corpaccione fasciato nelle tutine elasticizzate e il caschetto di gomma. E' una questione di reazioni istintive, di gusto e di gusti.

Quello che sta succedendo, con Berlusconi, dimostra che in efeftti una parte preponderante degl'italiani non solo e non tanto non ha senso dell'umorismo, ma ha dei gusti pessimi - che è cosa assai peggiore, che tuttavia ricomprende anche la mancanza di sense of humour: tanto per fare un esempio, avere pessimi gusti significa essere capaci e anzi assai pronti a ridere e sghignazzare delle cose serie, e magari delle cose intelligenti, tanto quanto significa rimanere indifferenti al degrado del paesaggio o dei beni artistici, e non battere ciglio di fronte al fatto che vengano imbrattati o sostituiti con la cafonaggine di villaggi turistici e discoteche.
In un paese della Sabina, da cui mia madre aveva origine, c'è un bellissimo santuario a pochi chilometri dall'abitato con chiesa del XI secolo. Il santuario di Vescovio, meta di molti studiosi dell'arte romanica, spasso non solo italiani.
Sono riusciti a far costruire uno squalido ristorante attaccato alla chiesa, ma non solo: ogni anno, a Pasqua, e durante l'estate, nei prati dintorno al santuario fanno sorgere un luna-park, con carrettini e giostre, e il relativo parcheggio alluvionale di macchine e motorini. Un Inferno. Un assurdo, si direbbe, e oltre tutto autolesionistico.
Se però si conoscono appena gli abitanti - basta farsi un giro in paese di dieci minuti - e i sindaci che si sono succeduti, tutto appare chiaro: non può che essere così. Da quella gente quello puoi avere: meglio non provare, poi, a mettere alla prova il loro "senso dell'umorismo".
Io ho frequentato, di riffa e di raffa, il paesello da quando sono nato: non tanto, non volentieri, ma facendo le somme abbastanza. Non sono mai riuscito a farmi non dico un amico, ma nemmeno una conversazione. Ho rapidamente imparato a non fare battute, a meno che non me ne venissero in mente di orrende, di quella da caserma.
Da quanto ne so, il tasso di gradimento verso l'omino di Arcore, nel paesello, è altissimo.
Quanti sono in Italia i paesi così, la gente così?
Prima dell'avvento di Berlusconi non lo sapevamo con precisione, adesso siamo in grado di fare qualche calcolo più approssimato: in via ufficiosa, naturalemnte, e politicamente scorrettissima, quindi attendibile.

Tuttavia, ciò non significa che in quegli stessi paesi nei quali si ride di Berlusconi siano tutti gentlemen dotati dello spirito di Oscar Wilde, o dell'ironia di Bertrand Russell. Significa soltanto che sono capaci di ridere di quelle cose - come il nostro premier - che sono oggettivamente e universalmente ridicole. Niente di più.

Io credo che bisogna fare un reset di qualche nostro modo di ragionare.
Bisogna fare pace col fatto che ci sono cose poco o niente discutibili, a cominciare da quelle che hanno a che fare proprio con il "gusto", prima che con l'intelligenza o con le analisi.
Tre, quattro, dieci agenti di polizia che trascinano per terra un manifestante, pendendolo a calci e manganellate, DEVE fare schifo ad una persona civile: senza se e senza ma. Così come deve fare schifo l'opposto.
Terroristi che fanno esplodere una bomba in un mercato - non in una caserma - DEVONO fare schifo.
Una platea di spettatori dietro il vetro della cabina della camera a gas, DEVE farse schifo.
Un politico ceronato che dice di Eluana che "può perfino avere figli", DEVE fare schifo.
Schifo, ridicolo, mal di stomaco: reazioni dirette, inesorabili per cose che non possono ammettere scusanti, che DEVONO colpire come colpisce il terrore di fronte ad una valanga o ad un incendio.
Questi sentimenti elementari sono come l'alfabeto: non sono ancora idee compiute, ma senza quell'alfabeto le idee non si formano e non si scrivono.

Bisogna anche fare pace col fatto che c'è una parte di popolo italiano che non è popolo, ma plebe: confusionaria, volgare, ignorante, rumorosa, arrogante, cafona - stando atetnti a non scambiare tutto ciò per una forma simpatica di "colore locale" e di allegria. Non c'è niente di più triste, cupo e funereo di una risata sgangherata e della cafonaggine.

Per l'ennesima volta, torno a citare Nietzsche, che in una delle sue Inattuali disse, più o meno: ci sarà un giorno in cui a dividerci non saranno le idee, ma il buon gusto.
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Re: Gli italiani ed il loro inesistente senso dell'umorismo

Messaggioda gabriele il 31/05/2009, 9:43

Francesco,

io penso che per poter ridere di Silvio occorre star fuori dai "giochi".

Da dentro, da un Paese controllato da mafie e capoclan, farlo è difficile.

I TG lo insegnano...si ride sì, ma poi si smette...meglio non pestare i piedi al potente di turno, se no si scende dalla "giostra". E allora le battute di Silvio diventano parte del personaggio dell'enorme reality che è ormai l'Italia. Si può ridere solo quando Lui lo vuole...il resto, "sinistra" compresa è tristezza.

La tecnica è la stessa che si adotta nei giornali quando si legge la pagina della cronaca. Morti, uccisioni, accoltellamenti, stupri...un mondo triste, violento e desolato, ma...in parte, magari a colori, una finestra di felicità, di gioia e relax...la pubblicità!

Un giorno la bolla di sapone esploderà. Speriamo non faccia troppi danni

G.


franz ha scritto:Ho colto questa opinione, discutendo all'estero con cittadini non italiani del caso Berlusconi (e tra i tanti casi in cui è protagonista è decisamente singolare che il caso Noemi prevalga mediaticamente sul caso Mills) e ve la sottopongo.

Questa opinione sostiene che la causa principale dell'avvento di Berlusconi in Italia è la assoluta mancanza nel popolo italiano del benché minimo senso dell'umorismo.

Infatti solo un popolo privo di tale senso puo' non scompisciarsi dalle risate di fronte alle esternazioni del "papino".
Ed all'estero in queste settimane è un rifiorire di gags, battute, allusioni (radiofoniche e non) sul caso Noemi e sulle sue battute dette aitertemotati (villeggiatura, campeggio, vacanze).
Umorismo tenuto a freno solo dalla consapevolezza della pericolosità dell'individuo, come molta stampa straniera sottolinea in questi giorni.

Un Berlusconi all'estero, almeno nell'europa centrale, sarebbe impensabile, a partità di potenza mediatica ed economica, perché semplicemente i cittadini si metterebbero a ridere a crepapelle, fino alle lacrime, senza dargli peso, senza dagli retta, senza dargli potere.

Da noi invece una buona metà dell'elettorato lo prende sul serio. L'altra metà si incazza.

Il problema siamo noi, non lui.
Un caro amico sosteneva "non preoccupatevi: una risata li seppellirà" ma vedo che aveva torto.

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Re: Gli italiani ed il loro inesistente senso dell'umorismo

Messaggioda franz il 31/05/2009, 9:44

pagheca ha scritto:ma secondo voi che cos'e' un "buffone"?

Hitler era un buffone?
Bush era un e' unae' unabuffone?
Pinochet era un buffone?
Angela Merkel o Gordon Brown sono buffoni?

Domenticasti Stalin (ma lui era un baffone) e Mussolini, che in effetti buffone lo era.
E qui potremmo chiudere il cerchio, perché molte delle frasi che hanno reso celebre il Duce (è giunta l'ora delle decisioni irrevocabili, la perfida albione, se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi, è l'aratro che traccia il solco ma è la spada che lo difende ... e tante altre cose sul bagnasciuga, gli otto milioni di baionette, spezzeremo le reni alla grecia) ascoltate oggi sono tragicamente comiche nel loro carico buffonesco ma il popolo italiano se le bevve beatamente.

C'era un qualcosa di grottesco in quella comunicazione, qualche cosa che si vide solo quando il sogno si incrinò (ed iniziarono a girare bellissime barzellette, clandestine, sul Benito nazionale) e poi si spezzò.
C'è qualcosa di grottesco e paradossale anche nelle comunicazione berlusconiana e questo thread per me, con qualche eccezione, ha in qualche modo conformato l'ipotesi di studio.
In effetti avete dimostrato in maggioranza un scarso senso dell'umorismo.
Direi anche che scarso è un eufemismo.
Inesistente é meglio :-)

Ciao,
Franz
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Re: Gli italiani ed il loro inesistente senso dell'umorismo

Messaggioda franz il 31/05/2009, 10:00

gabriele ha scritto:io penso che per poter ridere di Silvio occorre star fuori dai "giochi".
Da dentro, da un Paese controllato da mafie e capoclan, farlo è difficile.

In parte è vero. Ma come dicevo pochi minuti fa, pur essendo inserito in un gioco miciliale e mortale gli italiani seppero disincantarsi da mito di Mussolini e iniziarono a fioccare le barzellette su di lui ed il regime.
Un regime che controllava molto piu' duramente, con olio di ricino, botte, confino, carcere.
Ma le barzellette, che giravano con il passa parola, furono il primo segnale che il sogno si stava incrinando.

La tesi che ho raccolto, e che mi convince sempre di piu', è che un popolo dotato di senso dell'umorismo (e di buon gusto, come aggiunge giustamente Pierodm) personaggi simili non li promuove nemmeno. Non arriva cio' a farli salire sul trono per poi accorgersi, troppo tardi, dello sbaglio. Il popolo nostro ha un rapporto amore-odio verso personaggi particolari che all'estero verrebbero scartati e nemmeno presi in considerazione.
Che poi molti popoli tendano ad amare il loro leader (pensiamo ai francesi con de gaulle) è naturale ma si tratta di personaggi seri, non da operetta come mussolini e S.B.

Ciao,
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Re: Gli italiani ed il loro inesistente senso dell'umorismo

Messaggioda ranvit il 31/05/2009, 10:06

Francamente....franz e pierodm, non ho capito cosa volete.

Pierodm se la cava dicendo che gli italiani sono, in maggioranza, plebe (in realtà l'ho detto anche io cercando pero' di spiegare perchè....mancanza di uno Stato unitario forte ed autorevole per un tempo necessario a trasformare una plebe in cittadini. Almeno un paio di secoli). Ma non ci dice nè perchè nè come andare avanti!

Franz insiste su questa storia della mancanza di umorismo che, come dice piu' di uno, andrebbe legata al fatto che solo stando all'estero e al sicuro, lo si puo' sostenere. Ma anche qui manca come risolvere la faccenda....come si fa ad acquisire umorismo?

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Gli italiani ed il loro inesistente senso dell'umorismo

Messaggioda franz il 31/05/2009, 10:11

ranvit ha scritto:Ma anche qui manca come risolvere la faccenda....come si fa ad acquisire umorismo?

Vero, ma quello di cui stiamo discutendo è una constatazione, non l'inizio di una strategia curativa.
Il buon gusto ed il senso dell'umorismo non si comprano al supermercato.

Tuttavia come l'esempio di Mussolini dimostra, forse se si spezza il sogno poi puo' prevalere un sotterraneo senso umoriistico (quando è il caso di ridere).
E in altri casi ha ragione Pierodm, piu' che il senso del ridicolo dovrebbe prevalere il disgusto.

In alcuni queste cose ci sono. Anzi il senso del disgusto a mio avviso esiste ma è solo attenuato da quella cosa che si chiama "assuefazione". A furia di ripetere certe cose, non si regisce. Non si ride e non si vomita.
Questo è il pericolo.

Franz
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