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Contro la crisi più tasse ai ricchi

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Re: Contro la crisi più tasse ai ricchi

Messaggioda Stefano'62 il 21/03/2009, 1:46

ranvit ha scritto:Ho gestito per 10 anni una consociata inglese della ditta italiana per cui lavoravo e ho avuto modo di conoscere un bel po' di gente che guadagnava oltre 100000 sterline l'anno (professionisti e piccoli imprenditori). Eludevano alla grande! (L'evasione vera e propria è effettivamente circa la metà che in Italia).
Il fatto è che qui nessuno sta dicendo che i ricchi NON devono pagare le tasse, ma che chi già paga il 40/45% dovrebbe pagare ancora di piu'... Mettiti nei panni di uno che sta in quella situazione : ogni 100 lire ulteriore ne deve dare la metà allo Stato....è chiaro che ci si inventa di tutto per non farle risultare!
E comunque la fascia di chi guadagna tanto è terribilmente ridotta, quindi non è che si ricava granchè....ma fa tanta scena!!!
Forse sarebbe meglio farle pagare a chi non le paga affatto!
Vittorio

Vittorio sull'ultimo punto hai ragione,ma sul resto non ti seguo.
Il punto non è quanto uno paghi di tasse,il punto è quanto gli resta in tasca.
C'è gente che lamenta di pagare milioni di euro in tasse,ma gliene restano altrettanti,porco cane non gli bastano ?
Quanta arroganza serve ad un uomo per poter giustificare a se stesso di guadagnare mille volte di più di qualcun'altro che magari sgobba anche di più,o che al limite sarà anche un pirla ma mai mille volte peggio ?
Allora dovremmo dire ai padri di famiglia che lavorano davvero (ritengo infatti che chi lavora davvero non ha tempo di fare soldi) che dovranno destinare qualcosa di meno ai loro figli perchè toccherà a loro pagare le tasse che altri non vogliono pagare perchè non vogliono rinunciare all'aereo privato ?
Uno Stato serio deve fare esattamente questi conti,mettersi nei panni di questo e poi di quell'altro,e vedere in quali panni è possibile sopportare ancora qualcosa continuando a vivere dignitosamente,e in quali invece no.
In Inghilterra sembra che se ne rendano conto,più che demagogia mi sembra realismo.

Ciao.
Stefano'62
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Re: Contro la crisi più tasse ai ricchi

Messaggioda franz il 21/03/2009, 9:15

Stefano'62 ha scritto:Uno Stato serio deve fare esattamente questi conti,mettersi nei panni di questo e poi di quell'altro,e vedere in quali panni è possibile sopportare ancora qualcosa continuando a vivere dignitosamente,e in quali invece no.

In effetti le imposte sul reddito sono progressive proprio per questo. Ed è giusto che sia cosi'.
Poi in vari paesi ci sono anche le imposte sul capitale (in francia la chiamano "fortuna", altrove "patrimonio") ma non in Italia. Anche queste sono progressive. Su questo stesso concetto sono basate le imposte di successione e donazione, che tassano (di solito in modo proggressivo) il patrimonio quando cambia di proprietario. Anche qui in Italia sono state abolite (questa si è demagogia) cosi' come è stata abolita l'ICI, che era una forma di tassazione della proprietà. Anche qui abolizione demagogica.
Ma tornando ai redditi, se è giusto che questa imposta sia progressiva si è anche notato che se la pendenza della curva è eccessiva, il risultato è controproducente. Il ricco, diversamente dalla persona normale, puo' scegliere di fare soldi dove vuole e non ha problemi a trasferirsi in un paese dove lo tassano in modo normale. Quindi se si pensa di usare il ricco come "la gallina delle uova d'oro" si fa un errore veramente notevole.

Chiarito questo aspetto, va detto che l'Italia da questo punto di vista è un inferno ma non per la sua eccessiva pressione fiscale sui redditi ma piuttosto per l'eccesso di imposizione indiretta. Questa non è progressiva, ma proporzionale.
Come l'IVA. La sua aliquota è la stessa sia per i ricchi che per i poveri. Il peso enorme sull'economia è dato dai contributi sul lavoro. Anche questi sono fissi. La percentuale prelevata sullo stipendio è identica per un lavoratore di basso reddito come per un dirigente bancario che guadagna milioni. Parlando di cifre arrotondate, siamo attorno al 40~42% di prelievo, identico per un minatore e per il governatore della banca d'Italia. Se poi entrambi comprerano un'autovettura l'IVA sarà identica. Ovviamente la stessa % di prelievo è molto piu' pesante per un povero, pensando a quello che gli rimane. Se uno guadagna 24'000 euro lordi ma la somma delle sottrazioni indirette e dirette è la metà di quella cifra, alla fine gli rimangono in tasca mille euro al mese e se ha una famiglia non gli bastano. Il banchiere che guadagna un milione, se e ritrova mezzo ... e gli basta. Ma questo effetto perverso non è dovuto all'imposta sui redditi. Anche inasprendole ai ricchi non cambierebbe poco o nulla. Il problema è abbassarle agli altri. Costuire una progressività nei contributi, per esempio. Il problema è dare piu' soldi a chi non ne ha. Ovvio che per dare soldi a qualcuno occore trovarlo da qualche altra parte ma non è necessario toglierli solo ai ricchi (che già pagano la metà) ma piuttosto penso che da noi abbiano uno Stato inefficiente e sprecone che è il vero problema, il vero dramma nazionale.

Troppi dipendenti, troppa inefficienza, troppi sprechi, troppa spesa sociale a pioggia, un welfare che non funziona.
Questo è il nostro dramma, non tanto la tassazione sui ricchi. È per mantenere questo carrozzone che lo stato ha dovuto eumentare le imposte, dirette e soprattutto indirette, cosa che strozza l'economia e strozza soprattutto i poveri e la classe media.

Se poi avessimo una macchina statale cara ma efficente, alla svedese, sarebbe tutto diverso. Accettabile.
Ma se abbiamo una macchina statale costosa ed inefficente è li' che si deve intervenire.
Certo che gli impiegati statali saranno in prima linea a dire "si', dai, tassiamo di piu' i ricchi!!!!!"

Ciao,
Franz
Ultima modifica di franz il 21/03/2009, 10:55, modificato 1 volta in totale.
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Re: Contro la crisi più tasse ai ricchi

Messaggioda gabriele il 21/03/2009, 10:07

Ottimo quadro della situazione.

Aggiungo che siamo arrivati a questa situazione anche a causa della nostra indole italica la quale impone che venga premiato il più furbo.

Come se ne esce?

Io un'idea ce l'avrei...

Abbassiamo le tasse a chi paga alla fonte, assumiamo agenzie esterne di controllo di altri paesi che sostengano la Guardia di Finanza nelle operazioni di controllo e diamo, in attesa di una riforma vera della giustizia, una corsia preferenziale alla magistratura per i reati fiscali.

Basta solo quest'annuncio per far lievitare gli introiti di entrata nelle casse dello Stato.

Umm...c'è qualcosa che mi sfugge....ah già! C'è Silvio al Governo! Quello che ha depenalizzato il falso in bilancio! :|

Auguri!

Gabrive


franz ha scritto:
Stefano'62 ha scritto:Uno Stato serio deve fare esattamente questi conti,mettersi nei panni di questo e poi di quell'altro,e vedere in quali panni è possibile sopportare ancora qualcosa continuando a vivere dignitosamente,e in quali invece no.

In effetti le imposte sul reddito sono progressive proprio per questo. Ed è giusto che sia cosi'.
Poi in vari paesi ci sono anche le imposte sul capitale (in francia la chiamano "fortuna", altrove "patromonio") ma non in Italia. Anche queste sono progressive. Su questo stesso concetto sono basate le imposte di successione e donazione, che tassano (di solito in modo proggressivo) il patrimonio quando cambia di proprietario. Anche qui in Italia sono state abolite (questa si è demagogia) cosi' come è stata abolita l'ICI, che era una forma di tassazione della proprietà. Anche qui abolizione demagogica.
Ma tornando ai redditi, se è giusto che questa imposta sia progressiva si è anche notato che se la pendenza della curva è eccessiva, il risultato è controproducente. Il ricco, diversamente dalla persona normale, puo' scegliere di fare soldi dove vuole e non ha problemi a trasferirsi in un paese dove lo tassano in modo normale. Quindi se si pensa di usare il ricco come "la gallina delle uova d'oro" si fa un errore veramente notevole.

Chiarito questo aspetto, va detto che l'Italia da questo punto di vista è un inferno ma non per la sua eccessiva pressione fiscale sui redditi ma piuttosto per l'eccesso di imposizione indiretta. Questa non è progressiva, ma proporzionale.
Come l'IVA. La sua aliquota è la stessa sia per i ricchi che per i poveri. Il peso enorme sull'economia è dato dai contributi sul lavoro. Anche questi sono fissi. La percentuale prelevata sullo stipendio è identica per un lavoratore di basso reddito come per un dirigente bancario che guadagna milioni. Parlando di cifre arrotondate, siamo attorno al 40~42% di prelievo, identico per un minatore e per il governatore della banca d'Italia. Se poi entrambi comprerano un'autovettura l'IVA sarà identica. Ovviamente la stessa % di prelievo è molto piu' pesante per un povero, pensando a quello che gli rimane. Se uno guadagna 24'000 euro lordi ma la somma delle sottrazioni indirette e dirette è la metà di quella cifra, alla fine gli rimangono in tasca mille euro al mese e se ha una famiglia non gli bastano. Il banchiere che guadagna un milione, se e ritrova mezzo ... e gli basta. Ma questo effetto perverso non è dovuto all'imposta sui redditi. Anche inasprendole ai ricchi non cambierebbe poco o nulla. Il problema è abbassarle agli altri. Costuire una progressività nei contributi, per esempio. Il problema è dare piu' soldi a chi non ne ha. Ovvio che per dare soldi a qualcuno occore trovarlo da qualche altra parte ma non è necessario toglierli solo ai ricchi (che già pagano la metà) ma piuttosto penso che da noi abbiano uno Stato inefficiente e sprecone che è il vero problema, il vero dramma nazionale.

Troppi dipendenti, troppa inefficienza, troppi sprechi, troppa spesa sociale a pioggia, un welfare che non funziona.
Questo è il nostro dramma, non tanto la tassazione sui ricchi. È per mantenere questo carrozzone che lo stato ha dovuto eumentare le imposte, dirette e soprattutto indirette, cosa che strozza l'economia e strozza soprattutto i poveri e la classe media.

Se poi avessimo una macchina statale cara ma efficente, alla svedese, sarebbe tutto diverso. Accettabile.
Ma se abbiamo una macchina statale costosa ed inefficente è li' che si deve intervenire.
Certo che gli impiegati statali saranno in prima linea a dire "si', dai, tassiamo di piu' i ricchi!!!!!"

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Re: Contro la crisi più tasse ai ricchi

Messaggioda Stefano'62 il 21/03/2009, 14:25

Concordo con Franz.
Pensando alla Svezia citata da Franz,ricordo di avere sentito anni fa una cosa che se fosse vera sarebbe da prendere ad esempio:quando ti ferma la polizia per farti una multa,pare,ti chiedono la dichiarazione dei redditi perchè la sanzione non è fissa ma una percentuale del reddito.
Qualcuno ha notizie più precise delle mie ?
Vero o non vero non sarebbe male proporre una cosa del genere in Italia,in ogni ipotesi di sanzione,in modo che abbia lo stesso peso reale per tutti.

Ciao
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Re: Contro la crisi più tasse ai ricchi

Messaggioda franz il 21/03/2009, 14:53

Stefano'62 ha scritto:Concordo con Franz.
Pensando alla Svezia citata da Franz,ricordo di avere sentito anni fa una cosa che se fosse vera sarebbe da prendere ad esempio:quando ti ferma la polizia per farti una multa,pare,ti chiedono la dichiarazione dei redditi perchè la sanzione non è fissa ma una percentuale del reddito.
Qualcuno ha notizie più precise delle mie ?

Ovviamente non è che è il poliziotto a chiederti la dichiarazione .... non è che uno va in macchina con patente, libretto e dichiarazione dei redditi.
Ci pensano poi in ufficio e so che la stessa cosa avviene in Svizzera, almeno in alcuni cantoni.
Esiste un minimo fisso e poi una parte che si aggiunge, in proporzione al reddito.
Mi pare che questa cosa sia prevista in vari Stati ma non ho un elenco preciso.

In ogni caso, non è che tassando i ricchi si risolve la crisi ... il titolo è sbagliato ... fosse cosi' facile :D
Tutti i governi stanno cercando fondi straordinari per pagare l'enorme peso che hanno deciso di assumersi per atteggiarsi a salvatori dell'economia. Ecco perché ora tra le varie cose, si cerca di tassare maggiormente chi ne ha di piu'.
Tuttavia alla base di tutto c'è che il grosso della crisi è scoppiata, a livello di consumatori, quando i governi nazionali sono intervenuti massicciamente per salvare banche, società finanziarie, assicurazioni. Qui la gente si è spaventata ed ha deciso di avere un atteggiamento piu' prudente sui consumi. Questo ha trasferito la crisi nell'economia reale, fatta di produzione e consumo. Ritengo che se avessero lasciato fallire le banche che se lo meritavano, ci sarebbero stati danni ma non cosi' come adesso. Altre banche piu' sane avrebbero preso il loro posto.

Ciao,
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Re: Contro la crisi più tasse ai ricchi

Messaggioda pinopic1 il 21/03/2009, 14:57

Per costringere un governo a recuperare buona parte dell'evasione bisogna non cedere sulle richieste a favore dei meno abbienti e dei più tartassati che per la natura dei loro redditi non possono sfuggire.
Così come il governo attuale fa di tutto per dividere persone che vivono la stessa condizione, così noi dovremmo mettere gli uni contro gli altri evasori e contribuenti fedeli. Vedremo da che parte starà il governo.
Se invece ogni volta facciamo sofisticati ragionamenti per dire che non si può, non c'è la copertura, la copertura non ci sarà mai.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: Contro la crisi più tasse ai ricchi

Messaggioda Stefano'62 il 21/03/2009, 15:53

franz ha scritto:Ritengo che se avessero lasciato fallire le banche che se lo meritavano, ci sarebbero stati danni ma non cosi' come adesso. Altre banche piu' sane avrebbero preso il loro posto.

Giustissimo.
Esempio di liberismo di quello sano.
Stessa opinione,tra l'altro,di un famoso economista dal nome impronunciabile....

Ciao
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Re: Contro la crisi più tasse ai ricchi

Messaggioda franz il 21/03/2009, 15:59

pinopic1 ha scritto:Per costringere un governo a recuperare buona parte dell'evasione bisogna non cedere sulle richieste a favore dei meno abbienti e dei più tartassati che per la natura dei loro redditi non possono sfuggire.

Mah, non sono tanto d'accordo che non possano sfuggire. Dimentichi l'evasione, che non è solo quella dei ricchi o dei commercianti e professionisti ma soprattutto quella della povera gente, che lavora in nero negli scantinati, nei campi, pe sottrarsi al peso dei contributi previdenziali, che come dicevo prima sono elevatissimi.
Le statistiche sul nero stimano un volume di sommerso tra il 25 ed il 28% del PIL e un impiego di manodopera che oscilla (per la sola Italia) tra i 7 e gli 11 milioni di addetti. Non certo tutti addetti primari ma spesso è un secondo lavoro in nero (quindi si pagano imposte e contributi sul primo lavoro ma si evade sul secondo) o anche terzo. A volte sono pensionati di anzianità che continuano a lavorare in nero, finti disoccupati, cassintegrati, tutte persone che devono arrotondare per necessità e lo fanno evadendo, per massimizzare il guadagno. Troppo spesso sono impiegati statali, che finito di lavorare presto, si dedicano ad altro. Quando poi non lo fanno stando direttamente a casa.
Un fenomeno evasivo che tocca 1/4 della ricchezza prodotta non è imputabile ai ricchi ma alla classe media ed a chi guadagna cosi' poco che non puo' permettersi di pagare imposte e soprattutto contributi.
Il problema non lo si risolve con tecniche repressive. Si deve cambiare il sistema.

Ciao,
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Re: Contro la crisi più tasse ai ricchi

Messaggioda pianogrande il 21/03/2009, 23:08

I controlli sono sì "tecniche repressive" ma non per questo non vanno fatti.
L'Italia è un paradiso fiscale perché non ci sono controlli e dove ci sono non ci sono leggi e regolamenti efficaci una volta che l'evasione sia stata scoperta.
D'altra parte il crimine, dove non si riesca a prevenirlo va, appunto, represso - punito.
La stessa repressione costituisce prevenzione, sopratutto, quando il fenomeno è di massa.
"Cambiare il sistema" potrà essere possibile una volta che le tasse siano pagate da tutti o quasi. A quel punto si potrà pagare di meno ed i furbi verranno additati come asociali e non come esempi da seguire.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: Contro la crisi più tasse ai ricchi

Messaggioda franz il 22/03/2009, 11:24

pianogrande ha scritto:I controlli sono sì "tecniche repressive" ma non per questo non vanno fatti.
L'Italia è un paradiso fiscale perché non ci sono controlli e dove ci sono non ci sono leggi e regolamenti efficaci una volta che l'evasione sia stata scoperta.

L'Italia è anche un inferno, per chi le tasse le paga tutte, onestamente.
I controlli a posteriori non servono molto perché si scopre un imponibile evaso ma ormai i soldi sono stati spesi ed il fisco non li incassa piu'. Infatti se vai a vedere le cifre dell'evasione scoperta leggi di cifre mirabolanti ma se poi vai a vedere gli incassi, trovi solo quanto basta per un cappuccino.
Secondo me bisogna cambiare sisteme ad in un sistema che funziona piu anche controlli e sanzioni possono funzionare, se tempestivi.

Franz
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