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Battuta d'arresto per l'economia italiana

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Battuta d'arresto per l'economia italiana

Messaggioda gabriele il 12/08/2016, 10:17

Battuta d'arresto per l'economia italiana: nel secondo trimestre Pil invariato
di GIULIANO BALESTRERI

MILANO - Battuta d'arresto per l'economia italiana che nel secondo trimestre dell'anno è rimasta inchiodata al palo. La crescita zero del Pil tra aprile e giugno arriva come una doccia fredda sul governo Renzi che da un lato confidava di trovare nella ripresa economica le risorse fresche da destinare alle pensioni e agli investimenti. Dall'altro immaginava di usarla come grimaldello per ottenere maggiori flessibilità sui conti pubblici dall'Unione europea. Infatti, se l'economia non cresce il deficit e debito pubblico - che sono calcolati in rapporto al Pil - sono destinati ad aumentare. Ma se anche Palazzo Chigi riuscisse a spuntare quella agoniata flessibilità in termini di decimi percentuali, rischierebbe di trovarsi in mano meno risorse di quelle immaginate.

Il primo campanello d'allarme sullo stato di salute italiano era arrivano pochi giorni fa con il crollo della produzione industriale a giugno, seguito poi dalla frenata dell'export e dal perdurare della deflazione. A dimostrazione che la domanda interna - nonostante gli interventi della Bce e gli stimoli del governo - non è ancora solida.

http://www.repubblica.it/economia/2016/ ... 145843596/
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Re: Battuta d'arresto per l'economia italiana

Messaggioda gabriele il 12/08/2016, 10:18

Istat, produzione industriale in calo dell'1% in un anno: crollo per farmaceutici ed energia

Segnali positivi dal semestre. A picco le estrazioni, male anche il setttore auto, bene computer e hi-tech, metallurgici e chimici

ROMA - Cala la produzione industriale. L'Istat registra un nuovo peggioramento a giugno, con un calo dello 0,4% su base congiunturale e dell'1% tendenziale. E' il dato peggiore da inizio 2015 sia secondo l'indice grezzo che per quello corretto per gli effetti di calendario, essendo stati i giorni lavorativi gli stessi di giugno 2015. In sei mesi, però, la produzione ha registrato un aumento dell'1,5% tendenziale in base all'indice grezzo (+0,8% il dato corretto per gli effetti di calendario). Nella media del trimestre aprile-giugno la produzione ha registrato una flessione dello 0,4% nei confronti del trimestre precedente, che invece aveva riportato un aumento di pari entità sempre su base congiunturale.

L'indice destagionalizzato mensile presenta variazioni congiunturali negative nei raggruppamenti dei beni intermedi (-1,1%), di consumo (-1%) e dell'energia (-0,7%); variazione nulla per il comparto dei beni strumentali. In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano un solo aumento nel comparto dei beni intermedi (+0,8%); diminuiscono l'energia (-5,5%), i beni di consumo (-2,1%) e strumentali (-0,3%). Per quanto riguarda i settori di attività economica, i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono: fabbricazione di computer, elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+2,3%), metallurgia, esclusi macchine e impianti (+1,4%) e prodotti chimici (+0,8%). Le diminuzioni maggiori si registrano nell'attività estrattiva (-19,2%), prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-7%) e coke e prodotti petroliferi raffinati (-4,8%).

La produzione italiana di autoveicoli, in particolare, dopo due anni di forte crescita segna a giugno un calo dell'1%
rispetto all'anno precedente nei dati corretti per gli effetti di calendario. E' il primo segno meno a partire da maggio 2014 (quando la flessione era stata del 3,7%). Nei primi sei mesi dell'anno la produzione del settore è comunque in crescita tendenziale dell'8,3%.

http://www.repubblica.it/economia/2016/ ... 145400692/
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Re: Battuta d'arresto per l'economia italiana

Messaggioda gabriele il 12/08/2016, 10:19

Export in calo e deflazione, l'economia italiana soffre

La ripresa economica perde di intensità: in discesa le vendite all'estero, ma anche le importazioni. I prezzi restano negativi su base annua e nelle campagne i ricavi non bastano neppure a "coprire i costi di produzione" denuncia Coldiretti

MILANO - Il motore della macchina Italia rischia di incepparsi. Per aver un quadro più chiaro bisognerà aspettare domani, quando l'Istat comunicherà i dati sul Pil del secondo trimestre, ma nel frattempo i segnali in arrivo sono tutt'altro che incoraggianti. Prima è stata la produzione industriale a segnare, a giugno, una pesante battuta d'arresto, poi è arrivata l'inflazione e persino l'export.

Insomma, nonostante le parole di fiducia del governo e l'iniezione di liquidità della Bce che tiene bassi i tassi interessi e riduce il costo del debito liberando risorse fresche da destinare alla crescita, il barometro dell'economia italiana non volge ancora al sereno. A luglio l'Italia resta in deflazione, anche se con un'intensità minori, non si arresta la caduta dei prezzi che su base annua segnano -0,1% (-0,4% a giugno).

Va male anche sul fronte del commercio estero: a giugno le esportazioni sono calate dello 0,4% rispetto a maggio e dello 0,5% sul 2015, mentre l'import resta ferma e scende del 6,1% sui dodici mesi a dimostrazione che i consumi ancora non sono ripartiti. Insomma l'Italia che cerca di uscire dalla crisi è un Paese a macchia di leopardo, dove le città danno segnali di ripresa, mentre le campagne rischiano di affondare definitivamente.

Basti pensare che in un anno le quotazioni del grano duro si sono quasi dimezzate (-42%). "Per noi è deflazione profonda - denuncia la Coldiretti - con i prezzi crollati per i raccolti e per gli allevamenti che non si coprono più neanche i costi di produzione o dell'alimentazione del bestiame. Oggi gli agricoltori devono vendere tre litri di latte per bersi un caffè o quindici chili di grano per comprarsene uno di pane".

Nel dettaglio dei prezzi, il ridimensionamento della deflazione su base annua dell'indice generale è principalmente dovuto all'accelerazione della crescita degli alimentari non lavorati (+1,5%, da +0,7% di giugno), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8% da +0,4%) e dei servizi relativi ai trasporti (+0,7%, da +0,2%); inoltre, si riduce il calo dei prezzi degli energetici regolamentati (-5,9% da -6,8%).

A livello generale, invece, il persistere della diminuzione dei prezzi dei beni energetici (-7,0% rispetto a luglio 2015), sebbene meno ampia di quella registrata a giugno (-7,5%), continua a spiegare la flessione tendenziale dei prezzi al consumo a luglio. Al netto di questi beni l'inflazione risulta positiva e accelera rispetto a giugno (+0,6%, da +0,4%). L'inflazione acquisita per il 2016 è pari a -0,1% (era -0,2% a giugno). L'aumento dell'indice generale dei prezzi al consumo rispetto a giugno è dovuto principalmente a fattori stagionali che determinano la crescita congiunturale dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,5%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,7%).

Il carrello della spesa, ovvero i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona acquistati con maggior frequenza diminuiscono dello
0,7% su base mensile e aumentano dello 0,4% su base annua (da +0,2% di giugno). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,4% in termini congiunturali e registrano, in termini tendenziali, una flessione pari a -0,1% (era -0,2% a giugno).

http://www.repubblica.it/economia/2016/ ... 145787377/
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Re: Battuta d'arresto per l'economia italiana

Messaggioda gabriele il 12/08/2016, 10:21

Stima preliminare del Pil

Nel secondo trimestre del 2016 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,7% nei confronti del secondo trimestre del 2015.

Il secondo trimestre del 2016 ha avuto una giornata lavorativa in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2015.

La variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell'agricoltura e dei servizi e di una diminuzione in quello dell'industria. Dal lato della domanda, vi è un lieve contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte), compensato da un apporto positivo della componente estera netta.

Nello stesso periodo il PIL è aumentato in termini congiunturali dello 0,6% nel Regno Unito e dello 0,3% negli Stati Uniti, mentre ha segnato una variazione nulla in Francia. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 2,2% nel Regno Unito, dell'1,4% in Francia e dell'1,2% negli Stati Uniti. Nel complesso, secondo la stima diffusa il 29 luglio scorso, il PIL dei paesi dell'area Euro è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell'1,6% nel confronto con lo stesso trimestre del 2015.

La variazione acquisita per il 2016 è pari a +0,6%.

http://www.istat.it/it/archivio/189844
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Re: Battuta d'arresto per l'economia italiana

Messaggioda mariok il 12/08/2016, 19:28

Più che una sorpresa è una conferma. L'economia italiana è sempre un passo indietro rispetto alla media europea ed ai paesi sviluppati.

Job act e 80 euro non hanno certo risolto il problema. Né d'altra parte, al di là della propaganda, era ragionevole pensarlo.

Ma quali possono essere le soluzioni? In molti, economisti e politici, spendono molte parole sull'argomento, ma di ricette concrete, praticabili e convincenti non mi pare se ne vedano. Soprattutto se si tiene conto dei vincoli imposti non dall'Europa e dall'austerity (che per la verità si sono molto allentati negli ultimi tempi), ma da un debito pubblico sempre in crescita.

Forse anche perché in realtà non ci sono.
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Re: Battuta d'arresto per l'economia italiana

Messaggioda trilogy il 12/08/2016, 21:16

Crescita zero... ma le entrate erariali aumentano del 4% oltre 8,3 miliardi. Lo Stato italiano merita una sola cosa: di fallire!
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Re: Battuta d'arresto per l'economia italiana

Messaggioda Robyn il 13/08/2016, 11:09

Il Pil non cresce più perche non si sono affrontati i nodi delle riforme strutturali girando intorno all'ostacolo con misure all'acqua di rose.Per riprendere a crescere bisogna diminuire il cuneo fiscale rifare il calcolo contributivo e la parte che manca ai pensionati recuperata con l'interesse di azioni e fare la separazione previdenza assistenza,aiutare le pensioni minime ripristinare la seconda gamba della previdenza cioè la previdenza complementare e permettere l'uscita anticipata con l'Ape rimodellare il welfare con il rmg il welfare familiare l'edilizia pubblica e gli asili nido.Sarebbe necessario poi che la fasce più ricche si facessero l'assicurazione sanitaria che permette di usufruire anche di quella pubblica.Quindi con i tagli realizzati finanziare autostrade strade a scorrimento veloce aeroporti favorendo una pluraità di compagnie low coast con la concorrenza.I lavoratori con formule flessibili devono guadagnare di più di chi ha un tempo indeterminato.Se è vero che i redditi sono in funzione del merito della professionalità del compito che si ricopre e che non si può esagerare con i redditi dei manager pubblici e privati bisogna muovere anche la scala sociale,cioè da semplice operaio o impiegato si può salire e raggiungere il massimo livello della scala sociale .C'è chi dice che i redditi dei manager senza limiti porterebbero a sgomitare per arrivare a quel livello e quindi si smuoverebbe la scala sociale direi cose da matti
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Re: Battuta d'arresto per l'economia italiana

Messaggioda trilogy il 13/08/2016, 11:18

Dall'intervista a Delrio sul Sole.....

L’Anas ha una spesa media di 2 miliardi, quest’anno deve stare su questi livelli, ma l’anno prossimo deve essere l’anno di svolta. Però invito a fare una riflessione sul fatto che il 70% dei bandi aggiudicati dall’Anas sono bloccati da contenzioso. Un sistema malato che noi vogliamo superare con il nuovo codice degli appalti perché forse se le gare si bloccano è anche perché quelle gare venivano fatte male. Il nuovo codice degli appalti fa in modo che le opere atterrino finalmente.....

articolo completo : http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... id=ADVVGH5
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Re: Battuta d'arresto per l'economia italiana

Messaggioda mariok il 13/08/2016, 11:33

Gran parte del problema sta nelle nostre mani. Quelle di Del Rio sembrano parole di buon senso, ma non so quanto risolutive.

Resta comunque la questione dell'Europa, mi sembra che abbia ragione Zingales (ogni tanto può succedere):

“Fino ad ora il governo italiano si è più preoccupato di ottenere margini di flessibilità piuttosto che ridiscutere la situazione dall’inizio. La Germania non ci sente: non solo ha negato la promessa di fare una garanzia unica sui depositi, ma ha imposto nuove condizioni e quando si vogliono imporre nuove condizioni significa che le cose non si vogliono fare. A questo punto ci dicano loro cosa sono disponibili a fare: se la risposta è niente, allora la sopravvivenza dell’area euro è in bilico”.

http://www.huffingtonpost.it/2016/08/12 ... 75762.html
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Re: Battuta d'arresto per l'economia italiana

Messaggioda trilogy il 13/08/2016, 13:16

mariok ha scritto:
Resta comunque la questione dell'Europa, mi sembra che abbia ragione Zingales (ogni tanto può succedere):

“Fino ad ora il governo italiano si è più preoccupato di ottenere margini di flessibilità piuttosto che ridiscutere la situazione dall’inizio. La Germania non ci sente: non solo ha negato la promessa di fare una garanzia unica sui depositi, ma ha imposto nuove condizioni e quando si vogliono imporre nuove condizioni significa che le cose non si vogliono fare. A questo punto ci dicano loro cosa sono disponibili a fare: se la risposta è niente, allora la sopravvivenza dell’area euro è in bilico”.

http://www.huffingtonpost.it/2016/08/12 ... 75762.html


Non so se ha ragione o meno, ma per fare le cose che propone Zingales in Europa: in particolare l'unione fiscale, occorrono convergenze tra Stati che non si vedono neanche lontanamente, e in Europa è tutto rinviato, per varie ragioni tecniche e politiche, alla fine del 2018.
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