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Pompei e Alitalia

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

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Messaggioda Robyn il 25/07/2015, 23:08

Dopo gli scioperi di Pompei e Alitalia renzi rilancia.Subito la federazione sindacale cgil cisl uil e sciopero solo se il 50%+1 dei lavoratori dice si
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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda pianogrande il 25/07/2015, 23:41

Robyn ha scritto:Dopo gli scioperi di Pompei e Alitalia renzi rilancia.Subito la federazione sindacale cgil cisl uil e sciopero solo se il 50%+1 dei lavoratori dice si


Cosa c'entra Renzi con la federazione sindacale?
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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda mariok il 26/07/2015, 8:43

Io ricordo che le ore di assemblea sono contingentate e devono essere comunicate con un congruo anticipo. Come è possibile che questi di Pompei stanno sempre in assemblea e lo decidono da un'ora all'altra?

Perché invece di sparare nel mucchio non si adottano i dovuti provvedimenti disciplinari?

C'è qualcosa che non torna.
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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda Robyn il 26/07/2015, 9:41

I sindacati cosi come sono non funzionano più,non riescono a stare molto con il passo servirebbe costruire l'unità ed era renzi che aveva parlato di sindacati da cambiare,e bisogna capire perche c'è stato lo sciopero Alitalia.Per quando riguarda l'assemblea sindacale esistono dieci ore annue da comunicare in anticipo.La regolazione riguarda anche il mercato non è immune dalle leggi antitrust conflitto di interessi blind trust che riguarda un campo molto più vasto dei mass media
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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda franz il 26/07/2015, 10:56

Un paese a vocazione turistica dovrebbe vietare scioperi ed altre interruzioni sindacali del lavoro durante il periodo estivo.
Il fatto che lo sciopero sia un diritto implica che vada regolato. In questo caso regolato ulteriormente.
Dal primo giugno al 30 settembre stop ad qualsiasi interruzione di servizio di origine sindacale.
Le sanzioni possono arrivare fino al licenziamento.
Stessa regola in montagna, nelle regioni in cui vi è la stagione sciistica invernale.
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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda pianogrande il 26/07/2015, 11:08

mariok ha scritto:Io ricordo che le ore di assemblea sono contingentate e devono essere comunicate con un congruo anticipo. Come è possibile che questi di Pompei stanno sempre in assemblea e lo decidono da un'ora all'altra?

Perché invece di sparare nel mucchio non si adottano i dovuti provvedimenti disciplinari?

C'è qualcosa che non torna.


C'è veramente qualcosa che non torna.
Quelle di Renzi sono solo parole al vento.
In realtà questa gente se agisce in questo modo è perché in qualche modo si sente le spalle protette.

Mai visto assemblee convocate all'improvviso in decenni di vita di fabbrica.
Anzi, in fabbrica le assemblee venivano programmate in modo da non interrompere la produzione.
Diversamente si parlava di "sciopero con assemblea" con tutta la trafila inerente a una dichiarazione di sciopero.

Questi strani sindacati che si permettono di interrompere l'attività all'improvviso e la passano liscia tranne dichiarazioni penose del capo del governo, sono davvero un caso da chiarire.
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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda gabriele il 26/07/2015, 12:01

franz ha scritto:Un paese a vocazione turistica


se fosse solo così, stiamo freschi
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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda gabriele il 26/07/2015, 12:24

Sciopero a Pompei, cosa è successo e perché i dipendenti protestano
Lorena Cacace

Giornalista
Sabato 25 Luglio 2015

Ennesimo sciopero a sorpresa a Pompei ed ennesima giornata nera per il turismo e per l’Italia. Nel famoso sito archeologico, una riunione sindacale a sorpresa ha provocato la chiusura dei cancelli, riaperti solo a metà mattina direttamente dal soprintendente degli scavi, Massimo Osanna: nel frattempo, oltre duemila turisti sono rimasti fuori, in coda e sotto il sole. Senza personale, i cancelli sono rimasti chiusi per un’ora e mezza: sconcerto e rabbia per i turisti che non sapevano neanche il motivo di questa chiusura improvvisa, mentre le autorità si sono scagliate contro i sindacati.
In un momento delicato per l’economia italiana, trainata anche dal turismo, gli scioperi hanno causato un danno non da poco. In particolare, la situazione degli scavi di Pompei rischia di aggravarsi dopo lo sciopero improvviso che, secondo il ministro della Cultura Dario Franceschini, ha provocato “un danno incalcolabile”.

Lo sciopero a Pompei

La mattinata di venerdì è iniziata nel peggiore dei modi per i migliaia di turisti che, da soli o con i tour operator, sono arrivati davanti ai cancelli degli scavi. I dipendenti hanno infatti partecipato a una riunione sindacale a sorpresa, indetta da Fp Cisl, Filp e Unsa, nonostante il giorno prima avessero revocato una precedente assemblea in previsione dello spettacolo di Roberto Bolle che si terrà nei prossimi giorni agli scavi. Così, alle 9.30, i cancelli degli scavi erano chiusi per mancanza di personale, senza che nessuno fosse stato avvisato. A quel punto, il soprintendente Osanna ha chiamato gli archeologi e gli addetti alla segretaria tecnica del Grande Progetto Pompei, oltre al personale Ales, organizzando un piano di emergenza all’ultimo momento. I cancelli sono stati riaperti dopo un’ora e mezza, mentre oltre duemila persone hanno atteso in coda.
Disagi, momenti di nervosismo e tensione che hanno rovinato la giornata ai turisti e che hanno dato l’ennesima immagine di un Paese disastrato. Per il soprintendente, la riunione sindacale a sorpresa è stata “un colpo basso e un comportamento irrispettoso nei confronti di centinaia di turisti non responsabili ed estranei a vicende interne all’amministrazione, giunti a Pompei per ammirare un patrimonio mondiale unico che l’Italia ha la grande fortuna di possedere”.
Duro anche il ministro Franceschini che ha parlato di “danno incalcolabile” per Pompei e per il Paese, e che ora rischia di “vanificare quei risultati straordinari raggiunti nell’ultimo anno che hanno rilanciato Pompei nel mondo”. Le autorità contestano il metodo della protesta, la scelta cioè di indire una riunione sindacale a sorpresa, nel pieno della stagione turistica, in modo da bloccare l’accesso al sito. “Non è possibile organizzare assemblee a sorpresa per impedire che il sito resti aperto con personale in sostituzione, con il risultato di lasciare centinaia di turisti in fila sotto il sole. Chi fa così fa del male ai sindacati, ai diritti dei lavoratori e soprattutto fa del male al proprio paese”, ha concluso il ministro.
I motivi dello sciopero

Al centro delle proteste, ormai trasformate in un braccio di ferro tra dipendenti, ministero e soprintendenza, la “carenza di personale” lamentata dai sindacati e i contratti per le aperture straordinarie notturne affidate alla Scabec, società inhouse della Regione Campania.
Si protesta anche per le “retribuzioni accessorie”, premi di produzione di 200-300 euro al mese, che dovevano essere riconosciuti ai vigilanti pubblici, come ha ricordato all’Espresso il sindacalista Domenico Blasi dell’Usb. Al momento, la strategia dei sindacati sembra cambiata. Dopo l’ennesima figuraccia, avrebbero deciso di “lavorare di sera a costi inferiori e terranno aperte anche più domus di quelle assicurate dalla Scabec”, ha spiegato Antonio Pepe della Cisl. “La nostra sarà una ‘protesta al contrario’”.
I precedenti

Non è la prima volta che gli scavi di Pompei sono al centro di scandali, ritardi e disservizi. A giugno 2013 un’altra assemblea sindacale a sorpresa portò alla chiusura dei cancelli, lasciando fuori migliaia di turisti. Stessa cosa accadde nel 2014, a novembre, quando le giornate di sciopero e assemblee, furono due, provocando code e disagi per due giorni di fila alle migliaia di persone che attesero pazientemente di entrare per ore. Senza contare gli episodi di degrado, corruzione e cattiva gestione che si sono registrati negli anni precedenti e che hanno portato Pompei a un soffio dal baratro, con l’Unesco pronto a far uscire gli scavi dalla lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.


http://www.nanopress.it/cronaca/2015/07 ... ano/84493/
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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda Robyn il 26/07/2015, 13:14

Caro Franz tu proponi un sistema diverso che è quello che si basa sulla sopraffazione.La prima cosa è che la riunione d'assemblea doveva essere comunicata in anticipo per organizzarla in modo tale da non provocare un'interruzione di servizio la seconda è che se per risparmiare sul personale si costringono i lavoratori a turni estenuanti allora bisogna assumere la parte di dipendenti che manca.In merito al premio questo và dato solo a chi in base a certi parametri lo merita e non indistintamente a tutti come ad esempio è avvenuto a Roma con l'Atac l'Ama etc.Per quando riguarda Alitalia se una esigua minoranza di lavoratori blocca i trasporti e i voli aerei allora lo sciopero è leggittimo solo se il 50%+1 dei lavoratori dice sì all'agitazione sindacale
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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda franz il 27/07/2015, 9:05

gabriele ha scritto:
franz ha scritto:Un paese a vocazione turistica


se fosse solo così, stiamo freschi

Certo, siamo un paese manifatturiero, non viviamo di turismo come la grecia, ma in Italia il turismo vale oggi circa il 10% del PIL (9,4 o 10,3 a seconda delle fonti) e chi pensa che sia indolore rinunciare a quel 10%, anche a livello occupazionale, si sbaglia. Nel tempo c'è stata una lenta erosione, dovuta a prezzi alti (rispetto a spagna, portogallo, grecia, croazia e turchia) ma anche per questo fatto degli scioperi (traghetti, aerei, musei). Dobbiamo guadagnare affidabilità (niente scioperi nella stagione turistica) ed anche competitività (prezzi adeguati e offerta alberghiera di qualità).
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