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Parlamentari dimettetevi

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Parlamentari dimettetevi

Messaggioda flaviomob il 24/10/2014, 19:07

I disabili per la legge di stabilità sono invisibili: parlamentari dimettetevi
di Toni Nocchetti | 24 ottobre 2014

Adesso basta! I disabili per il governo Renzi evidentemente non esistono. Dopo gli orribili anni dei governi di centrodestra la scoppiettante energia dell’ex sindaco di Firenze e gli annunci ripetuti ai quattro venti erano sembrati un ottimo segnale per gli oltre 4 milioni di disabili italiani.


La sua giovane squadra di governo era apparsa a tanti cittadini una risposta nuova al pantano della politica. Immagino che in questi giorni in tanti si stiano interrogando sul destino (già chiaramente scritto dai governi Berlusconi) del nostro stato sociale alla luce della nuova manovra di stabilità.

La impressionante continuità di pensiero con il recente passato è purtroppo la più spiacevole conferma della inadeguatezza di questo governo alla profonda crisi del nostro Paese. Quando diciamo che la politica non vede i disabili ci riferiamo al fallimento morale e politico di queste persone. Iniziamo a chiamarle per nome: diciamo allora che gli onorevoli Biondelli, Faraone, Puglisi, Argentin e Coccia del partito democratico dovrebbero rivalutare seriamente la loro efficacia politica.

Efficacia politica: capacità di tradurre impegno, idee e forse, passione in atti concreti. Cosa altro pensare altrimenti di donne ed uomini che per storie personali avrebbero dovuto difendere gli indifesi e non sono stati in grado di farlo. Esiste tuttavia nelle democrazie sempre la possibilità di distinguersi, non resta altro che tirare le somme, riconsiderare il proprio ruolo soprattutto alla luce dei risultati.

Carissimi parlamentari potreste dimettervi dal gruppo al quale appartenete non perché vi conviene ma perché gli alunni disabili hanno bisogno di andare a scuola! Carissimi parlamentari potreste dimettervi non per fondare un nuovo partito ma perché un partito che non riesca e dare risposte ai più deboli fa pena! Carissimi parlamentari potreste dimettervi perché il nomenclatore tariffario, l’assistenza domiciliare, il fondo della non autosufficienza, il dopo di noi, i quali sono tutti ottimi motivi per trovare un sussulto di dignità e dire basta!

La democrazia ha bisogno di donne e uomini che vivano soprattutto di ideali, che sappiano indicare una prospettiva e che per questi motivi sono addirittura disposti a dire al principe di turno: così non va, così non può andare! Scegliere di non scegliere, scegliere di non schierarsi è vergognoso. Anche se si hanno 40 anni.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10 ... i/1168847/


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Re: Parlamentari dimettetevi

Messaggioda ranvit il 24/10/2014, 19:33

Vediamo chi si dimette :lol:

Comunque non mi piace che si faccia poco per i disabili.... :(
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Parlamentari dimettetevi

Messaggioda flaviomob il 24/10/2014, 19:37

Bomprezzi, renziano, scrive oggi sul Corriere:

FrancaMente
24/10/2014

Renzi, non ce lo meritiamo

di Franco Bomprezzi



Leggo ancora una volta il solito copione e mi rattristo. Nella bozza della legge di stabilità si prevede il taglio di 100 milioni di euro al fondo nazionale per la non autosufficienza, da 350 a 250 milioni, e il congelamento del Fondo per le politiche sociali. Le associazioni, unite come non sempre avviene, non ci stanno e chiedono un incontro urgente. Vorrebbero Renzi presente, si trovano davanti due sottosegretari, animati dalle migliori intenzioni, ma evidentemente non in grado di decidere un accidente. E si torna a parlare di mobilitazione necessaria. Quasi una forma di fisioterapia di massa, una ginnastica pericolosa, specie avvicinandosi la stagione invernale. Lo abbiamo visto e fatto tante volte. Con il risultato, spesso, di vincere la battaglia, sapendo che la guerra continuerà a svilupparsi in mille trincee, tra agguati, trabocchetti e altre diavolerie previdenziali e contabili.

Il mondo della disabilità non merita questo trattamento. Non lo ha mai meritato, anche quando è stato ripetutamente messo in un angolo con campagne furbe e detestabili che hanno inutilmente cercato di dimostrare l’indimostrabile, ossia che in Italia si spende troppo per chi non è produttivo: “ISTAT certifica che in Italia la spesa sociale per la disabilità è inferiore di mezzo punto di PIL rispetto alla media UE di 2,1% – documenta il sito della Fish, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – In Italia la spesa pro capite è di 423 euro l’anno: la media UE è di 536. In Germania se ne spendono 277 in più, in Croazia 100. Il divario rispetto alla UE è di circa 8 miliardi di euro. Se osserviamo gli effetti pratici ciò significa esclusione sociale, marginalità, impoverimento progressivo delle persone con disabilità e dei loro familiari che spesso sono gli unici caregiver, in un’assenza di politiche certe e strutturate”.

Caro Renzi, non tutte le donne con disabilità potranno mettere al mondo un bebè dal prossimo gennaio, anzi credo che in questa situazione saranno ben poche a poterselo permettere, perciò a loro quel bonus di 80 euro non fa né caldo né freddo. Non tutte le persone con disabilità hanno un lavoro che permetta loro di accedere agli 80 euro di bonus in busta paga o al tfr, per il semplice motivo che oltre due terzi sono strutturalmente disoccupati e dunque devono, necessariamente, avere accesso a servizi, a risorse, a progetti di vita indipendente, se non vogliono finire, come unica e ultima scelta, in una struttura protetta.

Pensavo sinceramente che indietro, almeno rispetto all’esiguo bilancio degli ultimi anni, fosse impossibile tornare, e invece, almeno in prima battuta, ci risiamo. Almeno ci fosse un segnale di serietà e di trasparenza, una proposta di approfondimento e di riforma strutturale del complesso meccanismo procedurale che rende difficile costruire progetti concreti attorno alle persone, come vuole la Convenzione Onu. Niente di tutto questo, il Piano d’azione nazionale è fermo tra i buoni propositi, i tagli alle Regioni e ai Comuni sono l’unica certezza conclamata.

Parlare di delusione, al momento, è pure poco. Caro Renzi, c’è solo una cosa da fare. Tra un tweet e l’altro, durante la Leopolda o subito dopo, manda un segnale forte: “Mi sono sbagliato, sulla disabilità non si taglia #statesereni “. Che comunque, a dirla tutta, sereni non stiamo di sicuro.


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Re: Parlamentari dimettetevi

Messaggioda flaviomob il 26/10/2014, 19:47

DIMISSIONI!!!

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10 ... i/1172486/

Legge stabilità: l’indicibile vergogna del taglio ai fondi per i non autosufficienti

di Silvia Truzzi | 26 ottobre 2014
Commenti


Mentre alla Leopolda vanno in scena le celebrazioni in onore del Principe di Pontassieve (anno I dell’era renziana) tra i fasti, i jingle e i proclami a reti pressoché unificate, passa sotto silenzio una notizia che è una vergogna nazionale. E cioè che la manovra di Stabilità prevede un taglio di 100 milioni al fondo per i non autosufficienti, compresi i malati di Sla.

Giustamente Franco Bechis su Libero due giorni fa faceva notare che il premier quest’estate aveva fatto tanto parlare di sé per il video in cui si versava un secchio di acqua gelata in testa, aderendo alla campagna “Ice bucket challenge”, la maratona mondiale di raccolta fondi per la Sla. Molti allora avevano sottolineato come Renzi fosse l’unico capo di governo a essersi fatto la doccia. Noi lo aspettavamo al varco, visto che le sceneggiate sono una cosa, le politiche sociali un’altra. Siccome poi lui non fa l’attore in una soap opera ma il presidente del Consiglio, se voleva davvero fare qualcosa poteva preoccuparsi di assicurare i finanziamenti alle attività di assistenza e cura ai disabili, persone che fanno un’enorme fatica a vivere, tutto il giorno e tutti i giorni. Ebbene, abbiamo avuto una risposta.

Ecco cosa recita l’articolo 17 della legge di Stabilità: “Lo stanziamento del Fondo per le non autosufficienze, ivi inclusi quelli a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica, è incrementato di euro 250 milioni a decorrere dall’anno 2015”. Incrementato? Sì certo, perché ogni anno si riparte da zero. Peccato però che nel 2014 i milioni di euro stanziati fossero 350. E dunque il saldo è negativo e di ben 100 milioni. Ora, è poco interessante dire che un governo di sinistra dovrebbe occuparsi prima di tutto di chi ha più bisogno, degli ultimi, degli svantaggiati (e poi: si veda, al riguardo, la Costituzione, in più punti). È più semplice così: in un Paese civile, cosa che l’Italia ha naturalmente la presunzione di essere, chi è malato e in difficoltà dovrebbe avere più diritti e servizi degli altri.

Invece succede il contrario. E a quasi due mesi dall’inizio delle scuole, tantissimi bimbi e ragazzi continuano a vedersi negato il diritto all’istruzione perché, a causa dei tagli, gli enti locali non riescono in molti, troppi casi, a provvedere ai servizi di trasporto, all’assistentato materiale e ad assicurare gli insegnanti di sostegno per le ore in classe.



L’associazione Tutti a scuola (www. tuttiascuola. org), insieme a il Fatto Quotidiano, ha lanciato una campagna per raccogliere segnalazioni di scuola negata. Sui social – gentile premier tuìttatore – la campagna ha avuto una grandissima diffusione: oltre 12 mila condivisioni su Facebook e Twitter, anche grazie all’aiuto di programmi che hanno dato spazio all’argomento, sia in radio che in tv. In cinque settimane sono arrivate centinaia di segnalazioni, e non solo dal Sud. Il 5 novembre davanti a Montecitorio – dalle 11 alle 15 – si terrà una manifestazione con un presidio e la consegna del dossier al governo. È sperabile che di fronte ai ragazzini in carrozzella che chiedono SOLO di poter andare a scuola, premier, ministri e parlamentari non si girino dall’altra parte. Non fosse altro che per una questione di umanità e di responsabilità, parola completamente scomparsa dal vocabolario della politica. La qualità di una democrazia si giudica da queste scelte. E l’’nica doccia gelata degna di nota è quella che hanno avuto le famiglie dei disabili alla notizia dell’ennesimo taglio sulla loro pelle.


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Re: Parlamentari dimettetevi

Messaggioda flaviomob il 27/10/2014, 0:35

Tagli alla disabilità: FISH chiama Renzi

20 ottobre 2014

ISTAT certifica che in Italia la spesa sociale per la disabilità è inferiore di mezzo punto di PIL rispetto alla media UE di 2,1%. In Italia la spesa pro capite è di 423 euro l’anno: la media UE è di 536. In Germania se ne spendono 277 in più, in Croazia 100. Il divario rispetto alla UE è di circa 8 miliardi di euro. Se osserviamo gli effetti pratici ciò significa esclusione sociale, marginalità, impoverimento progressivo delle persone con disabilità e dei loro familiari che spesso sono gli unici caregiver, in un’assenza di politiche certe e strutturate.

Nonostante questo evidente divario la legge di stabilità presentata dal Governo alla UE e al Parlamento diminuisce ancora le risorse destinate alle persone con disabilità incentivandone ancora l’esclusione, la segregazione, l’impoverimento.

Per il 2015 il già inadeguato Fondo per le non autosufficienze subirà un taglio di 100 milioni. Passa a 250 milioni. Esangue rimane anche il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali: 300 milioni. Si aggiungano allo scenario i tagli agli Enti locali e la prospettiva in termini di servizi risulta davvero tetra per milioni di italiani.

“È un segnale molto grave – sottolinea Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – e ciò al di là dei numeri. Il Governo Renzi sostiene l’utilità di ‘rompere’ o allentare il patto europeo sull’austerity, ma non intende ridurre lo spread sulle spese sociali per la disabilità, una delle principali cause di impoverimento. Al contrario restituire diritto di cittadinanza attraverso l’inclusione sociale alle persone con disabilità significa liberare energie sia dei diretti interessati che dei loro familiari. Non siamo certo gli unici a sostenere che le minoranze liberate dalla condizione di discriminazione producono sviluppo economico. Quello sulla disabilità è un investimento e non una spesa.”

Questo taglio è doppiamente grave perché dimostra una logica che non è né di uguaglianza né di sviluppo. Mantiene e respinge le persone nell’esclusione e nella segregazione anziché liberare energie. Liberare energie significa restituire opportunità ai 200mila studenti con disabilità nella scuola e nell’università. Significa far uscire dai centri diurni, da quelli riabilitativi, dalle RSA, dagli istituti le centinaia di migliaia di persone con disabilità che vi sono confinate. Significa offrire loro strumenti anche per l’autodeterminazione, verso l’inclusione, lontano dalla segregazione. Significa consentire alle persone di poter scegliere dove e come vivere senza che siano costretti in luoghi e soluzioni “speciali”.

“Il percorso di vita indipendente necessita del sostegno e dei servizi tipici del welfare che facilitino il percorso di autonomia e libera scelta. Il welfare di domani deve essere la liberazione di energie oltre che buona occupazione per chi ci lavora. Su questi temi sfidiamo il Governo: contro l’ingiustizia e per lo sviluppo. Dalla carità all’investimento.”

Il 23 ottobre la FISH, assieme a FAND e al Comitato 16 novembre, sono invitate ad un tavolo presso cui saranno presenti tre sottosegretari (Politiche sociali, Salute, Economia e Finanze). Il tema è appunto il Fondo per le non autosufficienze 2015.

“Verosimilmente ci verrà notificato il taglio del Fondo – annota Falabella – già noto a chiunque abbia letto la bozza della legge di stabilità. A quegli interlocutori non potremo che esprimere la nostra decisa contrarietà e l’intento di attivare una decisa mobilitazione. Riteniamo che il Fondo per le non autosufficienze debba essere portato, nel giro di tre anni, ad un miliardo di euro. Ma analoga sorte debba essere prevista anche per il Fondo per le politiche sociali.”

Ma le richieste di FISH non si limitano al tema delle risorse, ma ad una più profonda azione politica per l’inclusione delle persone con disabilità. “Con tutto il rispetto per il ruolo dei tre sottosegretari crediamo che vista l’estrema urgenza e rilevanza dei temi e delle prospettive in gioco debba intervenire direttamente il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, del quale chiediamo pubblicamente la presenza al tavolo del 23 prossimo.”

http://www.fishonlus.it/2014/10/20/tagl ... ama-renzi/

(Figurati se Renzi si è fatto vedere: gli avrà spedito un selfie!)


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Re: Parlamentari dimettetevi

Messaggioda flaviomob il 27/10/2014, 0:43

Siamo un Paese strano, la nostra politica si accorge ora che dopo aver vissuto per decenni sopra le nostre possibilità oggi è necessario stringere la cinghia, ma lo sta chiedendo principalmente ai soggetti più fragili tra cui le persone con disabilità, dagli anni 2000 non hanno più legiferato a favore di questi cittadini le cui condizioni stanno precipitando nell'indigenza totale, non vengono prese in considerazioni le varie richieste dall'aumento della pensione d'invalidità per potersi almeno permettere di mangiare tutti i giorni, si lavora solo e sempre stanziando cifre anche elevate per costruire nuove RSA (residenze sanitarie assistenziali), senza tenere conto del diritto di ogni cittadino, anche di quello disabile, di poter rimanere se lo desidera nella propria casa con un'assistenza efficiente e con gli ausili necessari.

Preferiscono, in contrasto con tutti i preamboli delle varie leggi e normative nazionali, regionali e locali che, dicono, tutelano e appoggiano il più possibile la volontà di rimanere nel proprio ambiente, spendere il denaro per ricoverare in strutture socio - sanitarie queste persone, quando costerebbe molto meno anche economicamente mantenerle nella propria abitazione.

ORMAI NON SPERO PIU' visto i presupposti, che la politica, quella vera, pulita, onesta, responsabile torni veramente dalla parte dei cittadini, di questi cittadini che hanno il diritto come esseri umani di essere considerati non soltanto pesi sociali da ignorare, ma cittadini a cui la società tutta dovrebbe inchinarsi per la dimostrazione di forza, determinazione e coraggio che ogni giorno dimostrano loro e le loro famiglie nell'affrontare la nuova giornata. Non mi aspetto più nulla da questa politica A CUI INTERESSA SOLO IL POTERE E ELIMINARE SOCIALMENTE LE PERSONE CON DISABILITA' E' DIVENTATO ORMAI UN OBIETTIVO CONDIVISO DA TUTTI LORO.

Ho speranza però che il popolo che conosce la disabilità sulla propria pelle continui a impegnarsi e non si faccia piegare dall’indifferenza e dalle difficoltà anche se è sempre più difficile guardare con fiducia al domani.


M.C., madre di un ragazzo disabile.


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Re: Parlamentari dimettetevi

Messaggioda ranvit il 27/10/2014, 8:25

Io non conosco le ragioni del minor stanziamento di fondi per i disabili e non ci sono dubbi che bisognerebbe fare di piu' .

Va anche detto pero' che anche in questo campo (come in quello del'esenzione del tiket su farmaci e analisi o delle tasse universitarie e tante altre cose...) un sacco di gente ci ha fatto e ci fa la cresta! Conosco personalmente molte famiglie agiate (nel senso che spendono molto piu' di me...che pure non sono povero..., hanno la seconda casa al mare, il posto macchina sotto casa senza averne la ragione, non pagano ticket, pagano tasse universitarie ridotte, e pretendono che lo Stato gli paghi per la badante al congiunto anziano o disabile, etc etc) che sono in questa situazione. E mai che qualcuno di questi benpensanti sostenitori delle organizzazioni a difesa dei disabili o altro, che protestino. Somigliano tanto ai Governatori delle Regioni ed i Sindaci che minacciano di tagliare i servizi ma non procedono a tagliare gli stipendi, i vitalizi dei consiglieri regionali, i faranoici per numero e prebende consigli di amministrazione delle varie società parapubbliche, etc etc.

:(
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Re: Parlamentari dimettetevi

Messaggioda gabriele il 27/10/2014, 9:05

ranvit ha scritto:Io non conosco le ragioni del minor stanziamento di fondi per i disabili e non ci sono dubbi che bisognerebbe fare di piu' .



Anche io non conosco le ragioni, e me ne sto in silenzio se no per dire che il governo ha pestato una grandissima m...a. Alla faccia dei selfie e delle secchiate d'acqua.
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Re: Parlamentari dimettetevi

Messaggioda flaviomob il 27/10/2014, 10:54

Ranvit, anche a me è capitato di conoscere famiglie a reddito molto elevato con figli disabili e servizi gratuiti.

Non sembra giusto, ma bisogna pensare che:

- Se hanno un reddito elevato e pagano tutte le tasse, i servizi di fatto se li pagano per sé e per gli altri; dopodiché alcuni comuni applicano già ticket diversi secondo le fasce di reddito (altri no, però).

- Il grande problema della non autosufficienza per i disabili (a differenza degli anziani) è la dipendenza dai genitori o da figure accudenti ed educative: quando il genitore viene a mancare sono necessarie grandi risorse per garantire una vita dignitosa ad un disabile, per questo esistono degli appositi fondi di risparmio, associazioni che pensano al "dopo di noi". I genitori non vivono per sempre.

- Bisogna anche tener conto che oltre a dipendere dai genitori per tutta la vita, ci sono pochissimi disabili che lavorano. Quindi ci sono anche minori entrate nel complesso del nucleo familiare rispetto alle aspettative di una famiglia con figli normodotati.


Il costo della TAV in val di Susa, nella tratta Torino Lione- sale a 12 miliardi di euro. Le previsioni di costo emergono dal contratto RFI ( rete ferroviaria italiana) 2012-2016 firmato l'8 agosto 2014 dal Ministro infrastrutture Maurizio Lupi e dall'ad delle Ferrovie dello Stato. Miliardi sottratti al lavoro dignitoso, alla scuola pubblica, agli esodati, ai giovani, ai disoccupati, ai servizi sociali, ai docenti quota 96, ai disabili.


E poi c'è la scuola:

http://espresso.repubblica.it/inchieste ... 2?ref=fbpe


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Re: Parlamentari dimettetevi

Messaggioda Iafran il 27/10/2014, 15:16

flaviomob ha scritto:Preferiscono, in contrasto con tutti i preamboli delle varie leggi e normative nazionali, regionali e locali ... , spendere il denaro per ricoverare in strutture socio - sanitarie queste persone, quando costerebbe molto meno anche economicamente mantenerle nella propria abitazione.

Le strutture socio-sanitarie sono un bel affare per le persone che le gestiscono (religiose e laiche): per ogni assistito incassano 200-300 €/giorno dalle Regioni e l'intera pensione goduta dall'ospite.
So di un albergo a 4 stelle che è stato riciclato in una struttura socio-sanitaria (strapiena), il cui proprietario adesso fa la vita da nababbo (penso che lucri anche sugli stipendi del personale).
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