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Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda Iafran il 03/11/2013, 16:32

In molti lo percepivano ... senza consultare qualche sindacato.
. . . . . . .

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11 ... ca/763832/

Dai consulenti ai portaborse, più di un milione di persone vivono di politica di Salvatore Cannavò

Non ci sono solo gli eletti in Parlamento e negli enti locali. Secondo uno studio della Uil, coloro che traggono una fonte durevole di guadagno da ruoli legati all'amministrazione pubblica sono in 1.128.722. E i costi, diretti e indiretti, ammontano a 23,9 miliardi

Un milione di persone. Nemmeno Max Weber, quando scriveva ’La politica e la scienza come professioni’ pensava ci si potesse spingere a tanto. Il grande sociologo tedesco scriveva infatti nel 1919: “Si vive ‘per’ la politica oppure ‘di’ politica”. Chi vive ‘per’ la politica costruisce in senso interiore tutta la propria esistenza intorno ad essa” […] Mentre della politica come professione vive colui che cerca di trarre da essa una fonte durevole di guadagno”.
Secondo uno studio della Uil, invece, coloro che cercano “di trarre dalla politica una fonte durevole di guadagno” sono più di un milione: 1.128.722. Un “paese nel paese” ma non nella forma poetica in cui Pier Paolo Pasolini definiva il Pci. Piuttosto “un mondo a sé”, come lo descrive il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy che ha curato la ricerca. La cifra viene ricavata sommando voci tra loro diverse ma tutte legate alla politica: gli eletti e gli incarichi di Parlamento e governo(1.067) quelli nelle Regioni (1.356), nelle Province (3.853) o nei Comuni (137.660). L’incidenza delle cariche elettive sul numero totale non è molto alta, il 12%.

La forza del sottobosco
I numeri si fanno più forti man mano che ci si addentra nel sottobosco: i Cda delle aziende pubbliche ammontano, infatti, a 24.432 persone; si sale a 44.165 per i Collegi dei revisori e i Collegi sindacali delle aziende pubbliche; 38.120 sono quelli che lavorano a “supporto politico” nelle varie assemblee elettive. I numeri fondamentali della ricerca sono riscontrabili nelle due ultime voci, quelle decisive: 390.120 di “Apparato politico” e 487.949 per “Incarichi e consulenze di aziende pubbliche”. “Quest’ultimo dato si basa su numeri certi e verificati” assicura Loy, mentre quello relativo agli “apparati” costituisce una “stima della stessa Uil ma una stima attendibile”. Nella nota metodologica, infatti, il sindacato spiega che i numeri derivano da banche dati ufficiali e da quello “che ruota intorno ai partiti” (comitati elettorali, segreterie partiti, collegi elettorali, “portaborse”, ecc.”. Loy la spiega così: “Ventimila voti di preferenza non sono il risultato solo di un voto ideologico ma espressione di relazioni concrete”. E, in tempi in cui l’ideologia è fortemente in crisi, “si affermano gli interessi e la spinta ad aumentare il proprio tenore di vita, l’affermazione di un sistema economico”.
La politica si fa industria, quindi. E il dato è riscontrabile nei numeri. Si pensi al costo dei CdA dei quasi settemila enti e società pubbliche: si tratta di 2,65 miliardi mentre per “incarichi e consulenze” la cifra è di oltre 1,5 miliardi di euro. Stiamo parlando di gente che lavora, ovviamente. Alcuni di loro, come i dipendenti di Rifondazione comunista, sono anche finiti in cassa integrazione oppure, come in An, licenziati. “Ma non hanno fatto alcuna selezione pubblica, non hanno seguito nessun merito” commenta Loy, “e vengono pagati con soldi di tutti”. Parliamo di collaborazioni dirette nei vari ministeri, assessorati, consigli elettivi, incarichi elargiti da questo o quel politico di turno. Oltre ai Francesco Belsito, Franco Fiorito, ai diamanti della Lega, alle ricevute di Formigoni o alle consulenze di Alemanno, gli esempi possono essere tutti leciti ma del tutto interiorizzati dalla politica.
I vari ministeri hano speso, nel 2012, oltre 200 milioni per collaborazioni dirette. Tra i dicasteri più attivi, gli Interni, l’Economia e Finanze, la Difesa e la Giustizia. Del ministero diretto da Alfano ci occupiamo a parte. Il Mef dispensa centinaia di incarichi nelle società partecipate. Alla Difesa, il ministro dispone di ben 18 collaboratori quanti ne ha quello della Giustizia. Gli incarichi sono quasi tutti di pertinenza politica. Come proprio addetto stampa, ad esempio, il ministro ha la stessa persona che ha lavorato per Pierferdinando Casini dal 2006 al 2013 e prima, ancora, con l’Udc Vietti, attuale videpresidente del Csm. Una “ricollocazione” avvenuta tutta nei rapporti della politica.

Fedeli al ministro
Nell’Ufficio di gabinetto troviamo l’autrice di un libro, Guerra ai cristiani, troppo presto dimenticato e scritto insieme allo stesso Mauro. Più esemplare è il caso del “Consigliere per gli affari delegati, del Sottosegretario di stato alla Difesa On. dott. Gioacchino Alfano”, Nicola Marcurio. L’interessato ha iniziato la carriera politica nel Comune di Sant’Antonio Abate, dove organizzava le iniziative religiose per il Giubileo. Diviene consigliere comunale nel 2000 e di nuovo nel 2005. Poi va a lavorare presso il Commissariato per l’emergenza di Pompei, da lì alla Protezione civile per il G8 dell’Aquila. Finisce al ministero come consigliere di Gioacchino Alfano il quale, guarda caso, è stato sindaco proprio di Sant’Antonio Abate. L’altro sottosegretario, Roberta Pinotti, Pd, tiene nel proprio staff Pier Fausto Recchia, deputato non rieletto alle ultime elezioni e quindi ricollocato. Tra i collaboratori del ministro della Giustizia, Cancellieri, troviamo Roberto Rao, già deputato, non rieletto, e già portavoce di Casini ma anche Luca Spataro, già segretario Pd di Catania. Se un deputato non viene rieletto gli si trova un nuovo incarico. Come a Osvaldo Napoli, pidiellino molto presente in tv, bocciato lo scorso febbraio e oggi vicepresidente dell’Osservatorio Torino-Lione. Moltiplicando questi casi per l’intero numero delle cariche elettive si può avere un’idea del fenomeno. Alla Regione Lazio, il presidente Zingaretti dispone di un ufficio stampa con ben dieci addetti mentre in Lombardia, i consulenti della Regione sono passati, con la gestione Maroni, da 57 a 93, tutti riscontrabili sul sito ufficiale. Per questa voce l’ente regionale spende 2,6 milioni di euro l’anno. L’esercito della politica vive e si autoalimenta così.

Un tesoretto da 10,4 miliardi
Secondo lo studio della Uil i costi della politica, diretti e indiretti, ammontano a circa 23,9 miliardi di euro. Per il funzionamento degli organi istituzionali si spendono 6,4 miliardi di euro, le consulenze e il funzionamento organi delle società partecipate 4,6 miliardi di euro, per altre spese (auto blu, personale di “fiducia politico” ecc) 5,8 miliardi di euro, per il sistema istituzionale 7,1 miliardi di euro. La somma che equivale al 11,5% del gettito Irpef pari a 772 euro medi annui per contribuente. La Uil quantifica in almeno 7,1 miliardi di euro i risparmi possibili con “una riforma per ammodernare e rendere più efficiente il nostro sistema istituzionale”. Tra le proposte, l’accorpamento “degli oltre 7.400 comuni al di sotto dei 15 mila abitanti”, con un risparmio di circa 3,2 miliardi. Se le Province “si limitassero a spendere risorse soltanto per i compiti attribuiti dalla Legge”, il risparmio sarebbe di 1,2 miliardi. “Con una più ‘sobria’ gestione del funzionamento degli uffici regionali”, si potrebbero risparmiare 1,5 miliardi di euro mentre 1,2 miliardi di euro l’anno potrebbero arrivare da una razionalizzazione del funzionamento dello Stato centrale. Aggiungendo a questi, una riduzione del 30% dei costi di funzionamento delle istituzioni si potrebbe arrivare a 10,4 miliardi di risparmi annui.
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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda franz il 03/11/2013, 18:20

Visto che c'era la UIL poteva anche calcolare chi "vive" grazie a cariche sindacali o piu' o meno legate ad attività svolte dai sindacati (patronati) che in realtà sopperiscono a carenze statali.
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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda mauri il 03/11/2013, 18:45

invece cercherei di capire quanto rendono all'italia quel 1.130.000 di addetti, per ora sappiamo che ci costano poco più di 20.000 euro anno cadauno, per me a fronte di quel investimento, circa 24 miliardi, dovrebbero rendere 240 miliardi se così fosse in 5 anni si dimezza il ns debito pubblico, ci potremmo anche accontentare di una resa doppia rispetto all'investimento ma
probabilmente così non è anzi penso che quelle persone contribuiscano a riempire solo le loro tasche, sono dei parassiti inutili
ciao mauri
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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda Iafran il 04/11/2013, 10:31

(da viewtopic.php?f=22&t=6536&p=64461#p64461 )
Iafran ha scritto: http://espresso.repubblica.it/affari/20 ... r-1.135927 -
Intesa, ad arricchirsi sono solo i manager
La più grande banca italiana ha speso 4 milioni di euro per cambiare amministratore delegato. Ma l'elenco delle buone uscite milionarie degli ultimi anni è molto lungo. Ecco qualche cifra
. . . . .
In effetti, basta assumere i figli di qualche amico potente o gli stessi amici nelle aziende pubbliche e di farli dimettere per giusta causa (cambio di controllo o di demansionamento) dopo una quindicina di mesi per ricevere una maxi-buonuscita di 36 mensilità (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10 ... ncellieri/)!
Poi, non si verifica mai che "una mano non lavi l'altra" e l'amico non può che restituire a sua volta il favore ricevuto. Così, ogni 1,5-2 anni si potrebbe attuare una "rotazione" di figli, di amici e di amici di amici nei posti-chiave delle aziende statali per distribuire favolose somme (buonuscite sempre per giusta causa) all'interno di una ristretta casta sociale: si attuerebbe, così, una ruberia legalizzata alle casse dello Stato. I cittadini, poi, faranno fronte ai deficit accumulati dalle aziende statali, parastatali o private di particolare interesse per lo Stato (Telecom, Alitalia, etc.)! ...

Penso che queste stesse strategie siano state utilizzate dalla "classe politica" greca che avrebbero provocato, poi, il deficit nelle casse del proprio Stato (le intuizioni, spesso, fanno avviare indagini per provare gli illeciti).
In Italia la realtà supera la fantasia e la casta si "attrezza" con parlamentari garantisti ed innocentisti e, in ultimo per farla franca, con "la persecuzione giudiziaria delle toghe rosse" ...
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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda flaviomob il 14/11/2013, 12:11

Pubblica amministrazione, dirigenti record
L’Ocse: «Pagati il triplo in più della media»


Con 650mila dollari all’anno, i manager pubblici italiani guadagnano circa tre volte di più dei colleghi nel mondo

Seicentocinquantamila dollari di stipendio medio annuale. Con questa cifra record i senior manager della pubblica amministrazione centrale italiana sono i più pagati dell’area Ocse . A dirlo il rapporto «Government at a Glance» che passa in rassegna vizi e virtu’ degli apparati pubblici dei 34 Paesi aderenti all’Ocse.

STIPENDI - Secondo i dati aggiornati al 2011, lo stipendio medio dei manager senior in italia è di 650 mila dollari, al secondo posto ci sono i neozelandesi con 397 mila dollari: oltre 250 mila in meno degli italiani . Un divario che cresce ancora se si guarda la media dei Paesi Ocse: 232mila dollari annui, quasi tre volte meno degli italiani. Per quanto riguarda l’Europa in Francia, un dirigente dello stesso livello guadagna in media 260 mila dollari all’anno, in Germania 231 mila e in Gran Bretagna 348 mila. Negli Stati Uniti, la retribuzione media è di 275 mila dollari.

LA FOTOGRAFIA DELL’ITALIA - Dai dati Occse emergono altri record negativi. L’Italia e’ in coda tra i Paesi avanzati per la fiducia dei cittadini nel governo, nei partiti e nelle banche. Anche verso la giustizia prevale la diffidenza e solo la polizia locale si salva dalla debacle. La Penisola si contraddistingue anche per i tempi biblici dei processi, le difficolta’ della giustizia civile, i «nodi» del sistema scolastico, la scarsa presenza femminile nelle posizioni di vertice .

POCA FIDUCIA - In base ai dati dello studio, nel 2012 meno del 30% degli italiani aveva fiducia nel governo contro il 40% medio dell’area Ocse e su 34 paesi la Penisola non va oltre il 24esimo posto, dietro anche a Cile e Spagna (sondaggio Gallup). Senza sorpresa il Paese piu’ sfiduciato verso i propri governanti è la Grecia (12%), mentre al top c’e’ la Svizzera, dove il Governo si guadagna il plauso dell’80% dei cittadini. Anche banche e istituzioni finanziarie ispirano scarso affidamento, visto che solo due italiani su dieci si pronunciano a loro favore. La fiducia nei media a sua volta non brilla, fermandosi al 35% degli interpellati, mentre in Spagna supera il 50% e in Canada e Cile il 60%. Il sistema giudiziario, ritenuto affidabile da circa quattro italiani su dieci, resta sotto la media Ocse che è del 50%. La polizia locale invece brilla, raccogliendo la fiducia di oltre il 70% della popolazione. Un altro capitolo tormentato è quello della giustizia: i quasi 600 giorni che in media servono in Italia per arrivare a una sentenza di primo grado sono i piu’ lunghi di tutta l’area Ocse. Per la giustizia civile valutata sulla base di accessibilità, efficacia, imparzialità e competenza, l’Italia e’ al terzultimo posto tra i Paesi Ocse (precede solo Turchia e Messico) ed è quart’ultima per l’applicazione delle norme in generale.

ISTRUZIONE - Tasto dolente anche l’istruzione, dove la Penisola è penultima nella spesa rispetto al totale delle uscite statali (8,5%) e sono a fondo classifica il grado di soddisfazione verso le scuole (60% contro la media Ocse del 70% e percentuali attorno al 90% nei Paesi nordici), come pure i salari degli insegnanti. Lascia a desiderare secondo gli italiani pure la qualità del servizio sanitario (sestultima).

(Corriere)


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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda Iafran il 14/11/2013, 13:13

flaviomob ha scritto:STIPENDI - Secondo i dati aggiornati al 2011, lo stipendio medio dei manager senior in italia è di 650 mila dollari, al secondo posto ci sono i neozelandesi con 397 mila dollari: oltre 250 mila in meno degli italiani . Un divario che cresce ancora se si guarda la media dei Paesi Ocse: 232mila dollari annui, quasi tre volte meno degli italiani. Per quanto riguarda l’Europa in Francia, un dirigente dello stesso livello guadagna in media 260 mila dollari all’anno, in Germania 231 mila e in Gran Bretagna 348 mila. Negli Stati Uniti, la retribuzione media è di 275 mila dollari.

Sono queste super-paghe legali (le ruberie, più onerose, sono sempre da scoprire) che fanno alzare le tasse per risanare le finanze pubbliche e sono sempre queste che spingerebbero i cittadini a ... barcamenarsi alla meno peggio (finché possono, naturalmente). Questi, come potrebbero avere fiducia "nel governo, nei partiti e nelle banche" se vengono affamati da una "casta-con-super-guadagni" ufficiali (e, ancora di più, con quelli che prendono "sottobanco")?
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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda franz il 14/11/2013, 14:23

Iafran ha scritto:Sono queste super-paghe legali (le ruberie, più onerose, sono sempre da scoprire) che fanno alzare le tasse per risanare le finanze pubbliche e sono sempre queste che spingerebbero i cittadini a ... barcamenarsi alla meno peggio (finché possono, naturalmente)

No, non credo. Bisognerebbe fare 4 calcoli ma non si arriva ad 800 miliardi di spesa con quello.
Contano più i 60 miliardi della corruzione (pur stimati) la previdenza nella parte "anzianità" (non "vecchiaia") e la voragine dei conti delle regioni.
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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda mauri il 16/12/2013, 18:07

un aggiornamento questa volta più dettagliato
a fronte del totale delle cariche elettive 144.591 abbiamo un indotto paracadute per i trombati e i parenti e amici degli amici considerevole e credo inutile e dannoso per le nostra tasche

Cda Aziende Pubbliche 24.432
Collegi dei Revisori E Collegi Sindacali PA e Aziende Pubbliche 45.768
Personale di Supporto Politico 39.520
Incarichi e Consulenze PA e Aziende Pubbliche 545.648
Apparato Politico*** 324.780
http://www.repubblica.it/economia/2013/ ... ef=HREC1-1

ciao mauri
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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda flaviomob il 17/12/2013, 17:02

E anche la finta abrogazione del finanziamento pubblico...

http://www.lavoce.info/il-finanziamento ... o-abolito/

La notizia dell’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti è falsa. Con questa legge i partiti costeranno al contribuente da 30 a 60 milioni, poco meno di quanto costano ora.


(Questo articolo è stato modificato alle ore 21:30 di sabato 14 dicembre 2013, un’ora dopo la prima pubblicazione. La modifica riflette un’ incertezza nell’ interpretazione della legge. Questa nuova versione assume che il decreto legge – che al momento di scrivere questo articolo non è disponibile su alcun sito ufficiale – abolisca il cofinanziamento del 50 percento delle elargizioni ai partiti. La versione precedente assumeva che il cofinanziamento sia ancora presente, e portava a una stima dei costi pià alta).


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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda flaviomob il 17/12/2013, 17:29

Aggiungo anche questo:

http://www.corriere.it/politica/13_dice ... b301.shtml

La politica costa 757 euro. A ogni contribuente
Indagine Uil: oltre un milione di «addetti». Ogni anno sprecati (almeno) 7 miliardi


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