pianogrande ha scritto:Non per fare la retorica del pochi ma buoni ma perché le idee nascono e maturano anche dalla discussione (anche da una discussione tra quattro gatti).
Tanto per fare il punto, di chiudere il forum non se ne parla.
Non è all'ordine del giorno tra i redattori e manco abbiamo affrontato l'argomento.
Sul discutere cosa sia stato l'Ulivo, cosa debba o possa essere in futuro invece è campo aperto.
Se penso che gran parte delle cose che si vorrebbero fare sotto il generico nome di "Agenda Monti" erano comprese e ben delineate già nel 19967 nei lavori della Commissione Onofri arrivo a due considerazioni distinte forse contrapposte, che ben delineano il dilemma che abbiamo davanti.
1) Lo spirito riformista dell'Ulivo, dell'Italia che vogliamo (quello che voleva essere la fase 2, prematuramente abortita) secondo me è molto simile all'intendimento che oggi anima chi vuole risollevare l'Italia e ne vuole
fermare il declino. Non è un caso, ritengo, che tra gli aderenti di quell'appello abbia riconosciuto alcuni forumulivisti che scrivono qui da tempo.
2) quelle proposte furono cestinate grazie alla resistenza dei sindacati soprattutto dell'allora signor NO, segretario della CGIL, ma anche dalla sinistra cattolica (Bindi in testa) per quanto riguarda il comparto sanitario, che era di sua competenza. Invece di unire il meglio, si coalizzò il peggio.
Questa fu a mio avviso la fine simbolica dell'Ulivo come volevamo intenderlo e cio' di un positivo incontro riformista tra sinistra moderata e cattolicesimo progressista. Non prendo assolutamente in considerazione quella accozzaglia che prese il psto di Prodi con D'Alema e Amato e quella che prese il nome di Unione, perché li' trovo ben poco in comune con l'Ulivo e con cio' che potrebbe essere un domani.
Da un lato quindi vedo una
continuità tra Ulivo del 1996 e Agenda Monti oggi (non una identità, lo chiarisco prima che salti fuori il solito fraintendimento) e dall'altro vedo una frattura netta (che Bersani non ha colto) perché è da masochisti presentarsi all'elettorato dicendo che l'asse preferenziale è con SEL, che è contro l'agenda Monti che in qualche modo il PD invece coraggiosamente sostiene.
Indicativo il fatto che in base qualche sondaggio è piu' nel PD e nell'UDC che si sostiene la possibilità di un Monti Bis dopo le elezioni mentre il centro destra è molto tiepido a proposito. In pratica ad essere coerenti il PD dovrebbe preferire UDC ed abbandonare SEL. Capisco che il distacco sia traumatico (come i bambini quando vanno a scuola, bisognerebbe dar loro un oggetto che funga da transfert) ma l'Ulivo come spirito rinasce se si salda il PD con l'UDC mentre l'asse PD-SEL (per fortuna IDV si è già messo fuori da solo) mi pare piu' che altro una riedizione del frontismo e che quindi sia antitetico all'Ulivo.
L'ulivo quindi è morto? In parte si' ma puo' rinascere se trova la giusta strada riformista, che per me è quella del rigore del bilancio (che Prodi per due anni e mezzo seppe trovare, tra il 1996 ed il 1998) e delle riforme per abbassare la spesa pubblica migliorando nel frattempo la qualità delle prestazioni erogate.
Chiuso segnalando questo:
http://www.clandestinoweb.com/sondaggi- ... ncertezza/Il premier Monti però è visto come un leader politico di cui si può avere fiducia, è l’unico che supera la soglia del 50% raccogliendo il 55,2% dei gradimenti. Al secondo posto alle spalle del Presidente del Consiglio spunta a sorpresa Matteo Renzi, il sindaco di Firenze potrebbe essere un buon leader per il 42,5% degli intervistati, mentre al terzo posto gli italiani scelgono Luca Cordero di Montezemolo con il 39,8% di gradimento. Seguono Passera (36,6%), Bonino (36.2%), Fornero (35,9%). Solo in settima posizione troviamo un segretario di partito: Bersani con 31,8% di consensi, seguito da Di Pietro e Casini a parimerito al 28,9%. Ancora più bassi Alfano (27,8%) Vendola (27,2%) e Maroni (27,8%) seguiti da Beppe Grillo (27.7%). Penultimo Berlusconi con il 19% dei consensi, mentre chiude la classifica Bossi con il 9,5%.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)