La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda franz il 05/08/2011, 8:01

PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI
4 agosto 2011
La tempesta che stiamo attraversando è connessa a fragilità intrinseche di un’Unione Europea che è ancora carente sotto il profilo politico e degli assetti istituzionali.
L’accordo raggiunto il 21 luglio scorso dal Consiglio europeo non è sufficiente. I mercati ci hanno detto che non basta.
Comprendiamo che è difficile convincere gli altri Paesi a fare di più, ma riteniamo che questo sia assolutamente necessario.
Occorre, pertanto, promuovere da parte del Governo italiano un’immediata azione verso i governi e le istituzioni europee affinché l’Unione riprenda vigore e capacità d’iniziativa.
Questo contribuirebbe a ridurre la pressione sui titoli italiani.
Il momento è grave. Va affrontato con la massima determinazione senza cercare scuse o scappatoie. Sappiamo tutti che la crisi ha in ampia misura origini internazionali.
Ma spetta a noi e solo a noi italiani fare tutto il possibile per il nostro Paese.
La politica di bilancio resta il cuore dei nostri problemi. Le turbolenze di questi giorni dimostrano senza alcun dubbio che i mercati non hanno fiducia nell’impegno dell’Italia a conseguire il pareggio di bilancio nel 2014. Evidentemente occorre fare di più.

L’eliminazione di ogni dubbio circa la solidità di lungo periodo dei nostri conti pubblici è un obbligo ineludibile di fronte al quale oggi ci troviamo.
Ma la solidità dei conti pubblici va accompagnata e rafforzata con misure per la crescita dell’economia. Sono anni che tutti noi chiediamo misure per la crescita. Sono anni che chiediamo meccanismi per sbloccare gli investimenti pubblici e privati. Sono anni che chiediamo di modernizzare la pubblica amministrazione per lasciare più spazio all’iniziativa imprenditoriale e al mercato e di ridurre i confini dello Stato. Sono anni che chiediamo misure vere di liberalizzazione per eliminare posizioni di rendita e restituire efficienza ai servizi.
Ora siamo a un bivio. Occorre un drastico programma per rilanciare la crescita. Un programma da attuare subito.
Per parte nostra, siamo pronti ad assumerci tutte le responsabilità che la situazione richiede. Ma è il governo che deve prendere in mano il timone della politica economica e assumersi l’onere e la responsabilità di farci uscire da questa situazione.

Occorre un confronto continuo e serrato con le parti sociali ed anche con l’opposizione. Nei passaggi decisivi, come quelli che attraversiamo, le grandi scelte devono essere sostenute dalla larga corresponsabilità e condivisione delle forze politiche e sociali. Tali scelte devono consentire di imprimere all’Italia un nuovo slancio per l’orizzonte di più legislature.
La gravità del momento non consente pause. Noi siamo a disposizione nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Riteniamo che il Consiglio dei Ministri debba assumere decisioni rapidamente e sottoporle al Parlamento senza soluzioni di continuità.
Non possiamo permetterci di rimanere fermi e in balia dei mercati fino a settembre.
Il confronto non può esaurirsi in un incontro. Ma l’incontro di oggi non può esaurirsi in un avvio.
Da parte nostra indichiamo le priorità sulle quali operare immediatamente.

1. Pareggio di bilancio nel 2014. A questo obiettivo occorre dare credibilità. È questa una condizione essenziale per il ritorno alla normalità nei mercati finanziari.
Pareggio di bilancio come obbligo costituzionale. Era questo peraltro uno degli impegni assunti dal Governo nel PNR. Che fine ha fatto?
Per quanto riguarda la proposta di azzeramento del fabbisogno nell’ultima parte del 2011 osserviamo che questa rischia di scaricare maggiori oneri sul 2012. Noi, invece, riteniamo che si debbano prendere provvedimenti strutturali capaci di incidere sulle tendenze di fondo della spesa pubblica. Guardando alla struttura della spesa pubblica è evidente che non si può prescindere da interventi per aumentare la produttività del pubblico impiego e per modernizzare il sistema di welfare.

2. Costi della Politica. È un punto essenziale. Non è possibile chiedere sacrifici agli italiani senza contemporaneamente procedere a tagli effettivi e credibili a tali costi.
Anticipare da subito le riduzioni contenute nella manovra. Non c’è bisogno di fare una Commissione per valutare i tagli da fare in relazione agli standard europei. Fare una commissione significa solo rinviare.
Ridurre i costi delle assemblee elettive e degli organi dello Stato.
Abolire le Provincie.
Accorpare o consorziare i piccoli comuni.

3. Liberalizzazioni e privatizzazioni. Occorre un grande piano di privatizzazioni e liberalizzazioni da avviare subito.
Affrontare con decisione i temi essenziali della regolazione e dell’apertura dei mercati.
Intervenire nell’immediato su alcune delle situazioni critiche segnalate dall’Antitrust e procedere alla liberalizzazione delle professioni.
Avviare la dismissione e la valorizzazione del patrimonio pubblico, con un piano articolato negli anni.
Incentivare gli enti locali a dismettere patrimoni immobiliari e società di servizi consentendo loro di utilizzarne i proventi per spese d’investimento superando gli attuali vincoli del Patto di Stabilità.

4. Sbloccare gli investimenti. Sbloccare con misure eccezionali le opere già finanziate con risorse pubbliche e private. Rimuovere gli ostacoli normativi alla realizzazione delle opere con particolare riguardo alla logistica e all’energia.
Utilizzare, con il necessario cofinanziamento nazionale, i fondi europei per il Mezzogiorno a partire da quelli dell’anno in corso. Perdere questi fondi sarebbe inaccettabile.
Modificare il titolo V della Costituzione per recuperare a livelli appropriati la strategia delle grandi reti ed evitare sovrapposizioni di competenze.

5. Semplificazioni e Pubblica Amministrazione. Approvare rapidamente i provvedimenti di semplificazione all’esame del Parlamento.
Non è più rinviabile la riforma strutturale della Pubblica Amministrazione che permetta un recupero di produttività e consenta di risolvere situazioni di crisi utilizzando strumenti analoghi a quelli del settore privato.
Accelerare l’utilizzo di nuove tecnologie nella PA, per accrescere la produttività e contrastare l’evasione anche potenziando la fatturazione elettronica e riducendo l’uso contante.
Al tempo stesso vanno evitate misure di vera e propria oppressione fiscale nei confronti dei contribuenti.

6. Mercato del lavoro. Alla luce delle gravi difficoltà del Paese le parti sociali proseguiranno l’impegno per modernizzare le relazioni sindacali.

Vorremmo infine ricordare che, pur in una situazione difficilissima, le imprese e le banche italiane stanno dando un grande contributo all’economia del Paese. Sappiamo che le imprese devono crescere e recuperare produttività.
Attuare un piano straordinario di lotta all’evasione fiscale e contributiva utilizzando i proventi per ridurre la pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro.
Detassare in via strutturale i premi di risultato.
Incentivare la crescita dimensionale e la patrimonializzazione (ACE).
Avviare un piano di riduzione progressiva dei pagamenti ritardati alle imprese in vista dell’applicazione della direttiva comunitaria.
Attuare politiche incisive volte alla promozione e difesa del made in Italy di qualità quale leva competitiva del Paese in grado di valorizzare il lavoro, il capitale e il territorio italiano, sfruttando il potenziale di penetrazione commerciale all’estero delle imprese italiane.
Definire un piano energetico per la green economy con una visione al 2020, operando principalmente attraverso la fissazione di standard.
Sostenere i processi di ricerca e innovazione delle imprese cominciando con il rendere immediatamente operativo il credito d’imposta previsto dal DL Sviluppo.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda lucameni il 05/08/2011, 8:54

Tutto molto generico, ma forse per una dichiarazione del genere non poteva essere altrimenti.
Criticabile dal lato "aria fritta" visto che se il Parlamento non si decide a modificare alcune norme e sistemi contrattuali, vuoi per l'argomento mercato del lavoro, vuoi dal lato infrastrutture, vuoi da lato P.A., parte di quanto scritto può solo far peggiorare la situazione. O quanto meno non incidere per nulla.
Una cosa sono le petizioni di principio che in teoria possono andare bene dappertutto ed essere accettabili per chiunque abbia buon senso e non sia un estremista. Altro sono le fattispecie concrete, per usare un termine giuridico e qui un po' improprio, che rivelano decisamente un'altra Italia rispetto quella raccontata dal governo e in gran parte anche dall'opposizione (spesso fasulla).
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
lucameni
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1679
Iscritto il: 22/06/2008, 1:36

Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda Robyn il 05/08/2011, 9:19

In una situazione di immobilismo la migliore cosa è sciogliere le camere e andare ad elezioni.I mercati apprezzerebbero più questo che non fare niente.Il Presidente della Repubblica tenga in conto questa probabile evenienza ciao robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11339
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda pianogrande il 05/08/2011, 11:41

Il documento manca, nella sua genericità, di una esortazione che è il fondamento (il fattore comune) di tutto il resto: bisogna avere voglia di farlo.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda franz il 05/08/2011, 11:49

lucameni ha scritto:Tutto molto generico, ma forse per una dichiarazione del genere non poteva essere altrimenti.
Criticabile dal lato "aria fritta" visto che se il Parlamento non si decide a modificare alcune norme e sistemi contrattuali, vuoi per l'argomento mercato del lavoro, vuoi dal lato infrastrutture, vuoi da lato P.A., parte di quanto scritto può solo far peggiorare la situazione. O quanto meno non incidere per nulla.
Una cosa sono le petizioni di principio che in teoria possono andare bene dappertutto ed essere accettabili per chiunque abbia buon senso e non sia un estremista. Altro sono le fattispecie concrete, per usare un termine giuridico e qui un po' improprio, che rivelano decisamente un'altra Italia rispetto quella raccontata dal governo e in gran parte anche dall'opposizione (spesso fasulla).

È chiaro che il pallino è in mano alla politica. Esecutivo e Legislativo si devono dare una mossa o farsi da parte per favorire un immediato ricambio in grado di prendere il toro per le corna.
La crisi è politica e le proposte delle parti sociali sono rivolte alla politica.
Se la politica non reagisce è fritta lei, sono fritti gli italiani, sono fritti i risparmiatori ed i lavoratori di tutto il mondo (recessione), non solo l'aria.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda lucameni il 05/08/2011, 13:07

Rimanendo fermo il concetto che va capito "cosa" e "come" fare, perchè dire "si fa" per la crescita è facile e ovviamente condivisibile a meno che non si aderisca all'idea di una sorta di felice decrescita, come auspicato da parte degli economisti; ma che esula da discorso perchè appunto "felice", frutto di un ripensamento del PIL e di una libera scelta di vita dei cittadini.
Ora si parla di emergenza sui risparmi, sui conti e sull'occupazione. Tutto in relazione.
Quindi logico parlare di crescita, stabilità e quant'altro.
Però, proprio usando quelle parole d'ordine molto generiche, le cosiddette parti sociali, politica compresa, hanno saccheggiato l'Italia e ancora lo stanno facendo. Mi riferisco appunto ad una legislazione e un sistema che permette a pochi di fare affari a carico della collettività. Nella P.A., piena di costi assolutamente evitabili. Nelle infrastrutture dove le procedure ad evidenza pubblica, fuori da logica di buona amministrazione, avvengono soltanto per le opere meno impegnative e costose; e così si dà il via libera ad un saccheggio senza controlli da parte di società legate al potere politico e sindacale, con costi salatissimi a carico dell'erario e delle generazioni future, e senza che nemmeno eventuali infratrutture inutili quanto meno possano aumentare significativamente l'occupazione.
Siccome di questo sistema gli stessi sindacati hanno fatto parte e di fatto lo difendono (penso a tutto quanto viene fatto per favorire le cooperative fuori da ogni logica costi-benefici) che adesso vengano a chiedere crescita e sviluppo mi stona un po'.
Come dire: visti le precedenti e ripetute petizioni di principio che hanno portato effetti esattamente opposti (e non poteva essere altrimenti) sarebbe il caso di passare a qualcosa di più di affermazioni generiche (dire "crescita" e fermarsi lì senza chiarirci costi e modalità non vuol dire nulla) e magari iniziare a riconsiderare comportamenti, organizzazioni e normative.
Altrimenti aria fritta e non solo dal governo.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
lucameni
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1679
Iscritto il: 22/06/2008, 1:36

Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda trilogy il 05/08/2011, 15:55

lucameni ha scritto:[..]Però, proprio usando quelle parole d'ordine molto generiche, le cosiddette parti sociali, politica compresa, hanno saccheggiato l'Italia e ancora lo stanno facendo. Mi riferisco appunto ad una legislazione e un sistema che permette a pochi di fare affari a carico della collettività. Nella P.A., piena di costi assolutamente evitabili. Nelle infrastrutture dove le procedure ad evidenza pubblica, fuori da logica di buona amministrazione, avvengono soltanto per le opere meno impegnative e costose; e così si dà il via libera ad un saccheggio senza controlli da parte di società legate al potere politico e sindacale, con costi salatissimi a carico dell'erario e delle generazioni future, e senza che nemmeno eventuali infratrutture inutili quanto meno possano aumentare significativamente l'occupazione.
Siccome di questo sistema gli stessi sindacati hanno fatto parte e di fatto lo difendono (penso a tutto quanto viene fatto per favorire le cooperative fuori da ogni logica costi-benefici) che adesso vengano a chiedere crescita e sviluppo mi stona un po'.
Come dire: visti le precedenti e ripetute petizioni di principio che hanno portato effetti esattamente opposti (e non poteva essere altrimenti) sarebbe il caso di passare a qualcosa di più di affermazioni generiche (dire "crescita" e fermarsi lì senza chiarirci costi e modalità non vuol dire nulla) e magari iniziare a riconsiderare comportamenti, organizzazioni e normative.
Altrimenti aria fritta e non solo dal governo.


condivido quanto dice Lucameni. Possono fare tutte le manovre che vogliono, tutti i tavoli che vogliono, ma senza il recupero di un minimo di etica e onestà collettiva, l'unico risultato che avremo come cittadini, sarà l'ennesima presa in giro, e qualche conto in più da da pagare.
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda ranvit il 05/08/2011, 16:39

condivido quanto dice Lucameni. Possono fare tutte le manovre che vogliono, tutti i tavoli che vogliono, ma senza il recupero di un minimo di etica e onestà collettiva, l'unico risultato che avremo come cittadini, sarà l'ennesima presa in giro, e qualche conto in più da da pagare.

Credo che siamo tutti d'accordo, ma....come si puo' ottenere il "recupero di un minimo di etica e onestà collettiva"??? :D :D :D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda franz il 05/08/2011, 17:04

ranvit ha scritto:Credo che siamo tutti d'accordo, ma....come si puo' ottenere il "recupero di un minimo di etica e onestà collettiva"??? :D :D :D

Esatto. Non credo che esista un bottone da schiacciare, con su scritto "recupero di un minimo di etica e onestà collettiva, press OK to confirm".
Queste cose non si ricuperano con le parole o azioni virtuali, ma con i fatti concreti.
Quindi bisogna aspettare .... sperando di non trapassare prima.
In alternativa si puo' sostare in piazza montecitorio con i forconi, tanto per invogliare una maggiore celerità.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda trilogy il 05/08/2011, 17:16

ranvit ha scritto:condivido quanto dice Lucameni. Possono fare tutte le manovre che vogliono, tutti i tavoli che vogliono, ma senza il recupero di un minimo di etica e onestà collettiva, l'unico risultato che avremo come cittadini, sarà l'ennesima presa in giro, e qualche conto in più da da pagare.

Credo che siamo tutti d'accordo, ma....come si puo' ottenere il "recupero di un minimo di etica e onestà collettiva"??? :D :D :D


Lo so ranvit, fa ridere, una affermazione dettata dalla disperazione. L'altro giorno quando Berlusconi è intervenuto in Parlamento sulla crisi, tutte i canali televisivi finanziari mondiali l'hanno mandato in onda, bloomberg, cnbc, fox, credo fosse la prima volta per un evento del genere. Il suo discorso e quello di alfano sono stati quanto di peggio si potesse immaginare con una platea del genere: "i mercati sbagliano" , "non sono i mercati che decidono i governi." Nessuna autocritica, nessuna concessione.Ho pensato: "dopo un discorso del genere questi ci fanno a pezzi".
Siamo indebitati fino al collo, dipendiamo dai mercati per pagare stipendi, pensioni, assistenza pubblica e i mercati sono completamente globalizzati. Basta un clik sul computer per vendere miliardi di titoli italiani e comprare quelli di un altro paese. Per stare sulla scena mondiale oggi serve credibilità, oppure ti buttano fuori. Noi abbiamo mezzo governo inquisito, e una compagine parlamentare tra le più sputtanate della scena internazionale. L'autunno sarà duro per tutti, la crescita rallenta e forse si torna in recessione. L'Italia da settembre dovrà rinnovare una massa imponente di titoli e se lo spread rimane a questi livelli saranno dolori. Penso convenga a tutti capire rapidamente che è ora di cambiare registro. Altrimenti non ci sarà più trippa nè per i gatti nè per i lupi... :mrgreen:
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Prossimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 36 ospiti