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L'irresponsabile

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

L'irresponsabile

Messaggioda matthelm il 06/01/2011, 15:52

Le 27 ore brasiliane del Cavaliere
Ventotto giugno 2010, Berlusconi arriva a San Paolo. Ventinove giugno, riparte

L ula avrebbe preso la stessa decisione, offensiva, se la consegna di Cesare Battisti gli fosse stata chiesta dalla Gran Bretagna, dalla Svezia, dalla Spagna o dalla Germania? Mah... Il dubbio, fastidioso, è legittimo. Sulle buone ragioni nel pretendere l' estradizione del militante dei Pac condannato per 4 omicidi, sia chiaro, non si discute. Battisti non è «perseguitato» perché «antipatico» e perché ha aggiunto ai suoi delitti la strafottenza di scrivere libri nella cui prefazione si sostiene che lui «è un tipo poco incline al piagnisteo e poco disposto a chiedere perdono per sé o per altri». L' Italia lo vuole in galera perché è un assassino riconosciuto da più sentenze. Punto. Tanto è vero che tutti i partiti, tranne Rifondazione, sono schierati, giustamente, sulle posizioni del governo. Detto questo, è difficile non dare ragione a chi ha segnalato la debolezza del nostro Paese nei confronti del Brasile. E la mancanza di senso del ridicolo di chi s' è spinto a invocare sanzioni. Certe cose, in diplomazia, si pagano. E sono anni che Roma, al di là delle battute del Cavaliere sul suo amicone «Lula ha stupito tutti, di calcio sa tutto» non «coltiva» i rapporti col gigante sudamericano. Quando Berlusconi diventò premier, nel 1994, l' Italia aveva secondo il Fondo monetario internazionale un Pil di 1.054 miliardi di dollari, quasi il doppio di quello 596 brasiliano. Sedici anni dopo, col Brasile cresciuto del 267% il triplo di noi! siamo sotto di circa 150 miliardi. Davanti ad exploit come questi, altri sarebbero andati due volte l' anno in visita per capire cosa accadeva, aprire nuovi sbocchi commerciali, fare azione di lobbing... E infatti così si sono regolati altri Paesi amici e concorrenti. E il Cavaliere? Dopo avere rinviato ogni visita per anni e anni e dopo un' infinità di incontri con Gheddafi e Putin, la sospirata trasferta arriva finalmente nell' estate del 2010. Dispaccio Ansa delle ore 18.27 del 28 giugno: «Il premier Silvio Berlusconi è arrivato da pochi minuti a San Paolo, in Brasile...». Dispaccio Ansa delle ore 22.23 del giorno dopo: «Il premier Silvio Berlusconi ha lasciato l' albergo che lo ha ospitato in questi due giorni a San Paolo diretto all' aeroporto e di lì a Panama». Totale: 27 ore e 56 minuti. Sufficienti al Cavaliere per segnare nel diario, oltre agli incontri diplomatici, tre note di viaggio. La prima: un' imboscata delle «Iene» brasiliane che gli mandano una top model di coscialunga in micro slip e micro reggiseno leopardati: «Presidente! C' è un regalo per teeee!». La seconda, una barzelletta per gli imprenditori venuti a sentirlo: «Stamani in albergo volevo farmi una ciulatina con una cameriera. Ma la ragazza mi ha detto: "Presidente, lo abbiamo fatto un' ora fa...". Vedete che scherzi che fa l' età?». La terza, una serata all' hotel Tivoli Sao Paulo Mofarrej rivelata dal quotidiano Estado de Sao Paulo: «Malgrado la sua fitta agenda di incontri con imprenditori e con il presidente Lula, il premier ha trovato il tempo per un party con sei ballerine...».
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Re: L'irresponsabile

Messaggioda cardif il 06/01/2011, 18:09

Nel teatrino della politica è sempre lui il capocomico
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: L'irresponsabile

Messaggioda matthelm il 06/01/2011, 20:03

è comico ma purtroppo è anche tragico. Ed i suoi elettori... lo premiano ancora, fino ad oggi.
La domanda che ci dovremmo porre è: ma che disastri abbiamo fatto per non essere preferiti a questo imbonitore?
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Re: L'irresponsabile

Messaggioda lucameni il 06/01/2011, 20:20

Sono io il primo a criticare il Cs sopratutto nella sua versione intellettuale (un po' come diceva Montanelli: più o meno così "a sinistra ci sono bravi amministratori ma quello che non sopporto è la spocchia dei suoi intellettuali").
Qua però temo che ci si porti dietro 40 anni di democrazia bloccata, oltre 30 anni di rincoglionimento televisivo che ha amplificato a dismisura difetti insiti negli italiani (lo scarso senso civico) ed anche una sinistra decente non credo avrebbe potuto arginare più di tanto B.
Molto poi ha fatto un sistema informativo malato, che non informa, incentiva i luoghi comuni e permette così alla casta politica di spartirsi risorse facendo finta o di fare opposizione tra loro o di spacciare per riforme meri accordi di potere e spartitori.
La sinergia di tutto questo, compresa l'opposizione schizofrenica e incoerente della sinistra, è un regalo al cavaliere.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: L'irresponsabile

Messaggioda Iafran il 06/01/2011, 22:01

matthelm ha scritto:Totale: 27 ore e 56 minuti. Sufficienti al Cavaliere per segnare nel diario, oltre agli incontri diplomatici, tre note di viaggio. La prima: un' imboscata delle «Iene» brasiliane che gli mandano una top model di coscialunga in micro slip e micro reggiseno leopardati: «Presidente! C' è un regalo per teeee!». La seconda, una barzelletta per gli imprenditori venuti a sentirlo: «Stamani in albergo volevo farmi una ciulatina con una cameriera. Ma la ragazza mi ha detto: "Presidente, lo abbiamo fatto un' ora fa...". Vedete che scherzi che fa l' età?». La terza, una serata all' hotel Tivoli Sao Paulo Mofarrej rivelata dal quotidiano Estado de Sao Paulo: «Malgrado la sua fitta agenda di incontri con imprenditori e con il presidente Lula, il premier ha trovato il tempo per un party con sei ballerine...».
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Questo è il massimo che raccoglie all'estero il nostro "superpremierissimo"! (e forse anche noi ... con lui al comando!)
I francesi lo avrebbero "spernacchiato" prima che decidesse di "scendere in campo", perché essere trattati da avventori di bar sport da uno che si vuole proporre alla loro guida politica ... proprio no!
Con questo qua, in nostra rappresentanza, siamo lo zimbello di tutti! E, i nostri politici, che hanno sostenuto la sua manifestazione all'ambasciata del Brasile, non penso proprio che abbiano fatto una bella figura.
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Re: L'irresponsabile

Messaggioda cardif il 07/01/2011, 1:19

ciao, Iafran.
Aspettati la correzione da matthelm; lui l'ha solo riportato: l'ha scritto Stella.
In quanto alla bella figura, nemmeno in Italia siamo messi bene.
Gli imprenditori lo hanno applaudito quando diceva "ghe pensi mì"; i politici suoi alleati hanno lasciato le prime file alle sue gallinelle che cantavano "meno male che Silvio c'è";
e questo in sedi ufficiali. Però ci sono stati dei peggioramenti nei suoi rapporti sia con la Marcegaglia che con Fini. Speriamo bene.
Ti volevo chiedere se hai ricevuto i ringraziamenti per gli auguri di buon compleanno che abbiamo fatto a ranvit pochi giorni fa; io no.
Se non ringrazia, vuol dire che non ha gradito? E allora vogliamo chiedergli di restituirceli?
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: L'irresponsabile

Messaggioda pierodm il 07/01/2011, 1:53

Sono io il primo a criticare il Cs sopratutto nella sua versione intellettuale (un po' come diceva Montanelli: più o meno così "a sinistra ci sono bravi amministratori ma quello che non sopporto è la spocchia dei suoi intellettuali").
Qua però temo che ci si porti dietro 40 anni di democrazia bloccata, oltre 30 anni di rincoglionimento televisivo che ha amplificato a dismisura difetti insiti negli italiani (lo scarso senso civico) ed anche una sinistra decente non credo avrebbe potuto arginare più di tanto B.


Tanto per spigolare.
Nei cinquant'anni della prima repubblica c'erano certamente intellettuali spocchiosi, come sempre ce ne sono stati nell'Italia dei tromboni, dei prefetti, dei cortigiani.
Il fatto che fossero colorati di sinistra era dovuto semplicemente al fatto che quel genere di intellettuali si orientano secondo come spira il vento dei tempi. Ma in realtà non hanno contato nulla, così come non contano nulla gl'intellettuali (in parte, invecchiati, sempre gli stessi) che adesso reggono la coda al berlusconismo. Non contano nulla sul piano intellettuale, s'intende, anche se - adesso come sempre - hanno lucrato e lucrano sul piano degl'interessi personali.

Quando si parla di queste cose - come per altre - bisogna essere capaci o avere la pazienza di capire bene di chi e di che cosa si parla.
Fatta la tara dei cretini e degli spocchiosi, rimane da prendere atto di un consistente numero di veri intellettuali, di gente cha ha contato e che ha costituito l'ossatura della cultura italiana.
Naturalmente è probabile che tra i molti ci siano stati coloro che possedevano un elevata opinione di sé, e che fossero insofferenti di critiche e obiezioni: ma certo non è Montanelli quello che può impunemente lamentarsene, essendo lui stesso uno degl'intellettuali più orgogliosi e insofferenti, e più giustamente pieno di sé, che abbiano abitato una redazione di giornale o uno dei meravigliosi attici che circondano piazza Navona.

Ma, lasciando da parte una discussione che ormai comincia ad avere un sapore di muffa sulla rilettura capziosa della nostra storia recente, e tralasciando l'accenno surreale ad una sinistra "decente", io non credo che la massa elettorale degli italiani sia sia lasciata minimamente influenzare dagli "intellettuali" della sinistra.
Se fosse vero, semmai, quello che recita la vulgata che verte sui "programmi" e sulla "buona amministrazione", avrebbe dovuto valere assai di più la prima parte del giudizio di Montanelli.

E poi, come ho già detto altre volte: parlare di un elettorato che fa lo schizzinoso su Veltroni, o D'Alema, o Prodi, e che invece si spertica ad applaudire Berlusconi e Calderoli mi sembra irrealistico - e lo dico io che già in tempi non sospetti non ho risparmiato critiche, o condanne, verso questi nostri tre eroi, ossia nei tempi in cui sono stati osannati dai democristiani e dai pentapartitici in cerca di una rigenerazione e ricollocazione dopo tangentopoli: non sentivo e non leggevo alcuna obiezione verso la sinistra brutta e cattiva, né per ciò che riguarda gli intellettuali, né i compagni di strada e di sezione - non sto alludendo a te, Luca, ma a correnti di pensiero che pure esistono e si manifestano anche in questo forum.

In via marginale, tra l'altro, vorrei far notare che anche adesso in questo centro-sinistra - sinistra, secondo la prospettiva berlusconiana e centrista - ci sono intellettuali (specialmente economisti e giuslavoristi) che hanno un atteggiamento spocchiosissimo e talvolta beffardo, e gratificano facilmente gli altri (elettori, sindacalisti, colleghi di partito, etc) di giudizi assai negativi, e di non capire "dove sta andando il mondo". Come fa Bonanni, tanto per dirne una.

A questo proposito, viene da chiedersi perché la sicumera, la presunzione, l'accusa di non capire nulla, etc, non trovino un uguale riprovazione, quando provengono da chi si schiera su posizioni "moderate", centriste, o di destra tout court, per non parlare di quando ad avere atteggiamenti da profeta (con sfumature ricattatorie) sia uno dei cortigiani della Real Casa Fiat.
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Re: L'irresponsabile

Messaggioda Iafran il 07/01/2011, 3:14

cardif ha scritto:ciao, Iafran.
Aspettati la correzione da matthelm; lui l'ha solo riportato: l'ha scritto Stella.
In quanto alla bella figura, nemmeno in Italia siamo messi bene.

(Cardif, ho i miei dubbi, stavolta sarai tu ad essere "smentito"!) :lol:

Io, al contrario di G.A. Stella, penso proprio che "Lula avrebbe preso ben altra decisione se la consegna di Cesare Battisti gli fosse stata chiesta dalla Gran Bretagna, dalla Svezia, dalla Spagna o dalla Germania" o forse dalla stessa Italia se avesse continuato ad avere il Governo Prodi.
Un "governante" che "fa le corna o il cu-cù" a diplomatici (o ad altri governanti) stranieri ed altri "governanti" (sempre italiani) che offendono la bandiera, le istituzioni e la Costituzione del proprio Stato quale affidabilità politica daranno all'estero? Pensano di ricevere gli stessi "ossequi" che ricevono in Italia dai loro subalterni o che vengano restituiti da altri i baciamani che essi stessi rivolgono ai loro grandi "referenti politici" (Putin, Gheddafi, etc.)?
Quella "maggioranza relativa degli italiani" che, secondo Panebianco, penserebbe "che stare fermi condannerebbe il Paese alla decadenza economica e sociale e che risposte magari insufficienti, o anche sbagliate, ai problemi collettivi, siano comunque preferibili alle non risposte" dovrebbe ripianare tutti i debiti morali e fisici che questa "casta di politicanti e di asserviti al potere" lascerà alla minoranza relativa degli elettori, che è poi la maggioranza degli italiani.
Probabilmente non lo farà, ma la maggioranza vera degli italiani dovrebbe comunque richiederlo ... già da ora, difendendo l'immagine e le funzioni della Magistratura dai loro attacchi!

(Ranvit ringrazierà quanto prima, ora è preso dalla mia stessa curiosità: i napoletani quanto hanno pagato, e a chi, per avere lo smaltimento dei loro RSU, in tutti questi anni di non servizio?) :?
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Re: L'irresponsabile

Messaggioda cardif il 07/01/2011, 3:33

Iafran:
Poiché paga troppe tasse e non è riuscito a ridursi l'aliquota IRA al 33%, l'irresponsabile si sta quasi impoverendo; perciò è logico che preferisca frequentare coloro con cui può fare affari.
Per il comportamento: si nasce con un determinato carattere, e lui "lo nacque" (alla Totò). E' un desideroso d'amore che fa il simpatico per attrarre amore; fosse per lui, farebbe anche l'attore a Zelig.
La maggioranza relativa diventa sempre più relativa; è scesa ad un italiano su cinque (sui vontanti la percentuale è maggiore).
Panebianco "E' l'ideologo del berlusconismo come panacea universale." Non so se corrisponde al vero, ma Wikipedia dice così. Di conseguenza può dire ciò che vuole: si sa già dove vuol andare a parare.
ciao
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: L'irresponsabile

Messaggioda matthelm il 07/01/2011, 13:50

Ognuno può rileggere la storia, e questo non fa mai male, secondo sue particolari angolazioni, ma che nella cosiddetta prima repubblica la sinistra, pur non essendo ufficialmente al Governo, abbia spadroneggiato nella cultura, nel sindacato, nella scuola, insomma nel paese mi sembra oggi abbastanza evidente e condiviso. Esempi se ne possono ricordare: la resistenza solo di sinistra, movimenti egemonizzanti nella scuola nel sindacato nel cinema e nella cultura in generale .. come il buon Gramsci aveva insegnato.

Era così. Se poi quella non è oggi ritenuta la sinistra “sana” ma quella “italiana” parolaia, arrivista ecc. che come succede spesso si adegua al malcostume politico.. beh lo si poteva dire in tempi non sospetti. Qualcuno l’ha fatto ed è stato emarginato dall’intellighenzia pure di sinistra di allora.
Stiamo ora parlando della sinistra, per quanto riguarda le maggioranze e le altre forze politiche di allora si dovrebbero fare analisi su certi aspetti diverse.
.
Quando, invece, quella sinistra che dicevamo si è sfaldata con l’arrivo del berlusconismo, molti dei suoi esponenti ai vari livelli sono passati tranquillamente e senza patemi con il nuovo potere. Praterie già concimate. E qui si sono ricostruiti la loro verginità e… l’imbonitore li ha accolti tutti politici, sindacalisti, intellettuali, operai ecc. e questi continuano ancora ad incolpare, oggi come allora, gli “ex” nemici, democristiani, socialisti, socialdemocratici, repubblicani, liberali, moderati in genere, che pure avevano avuto, indiscutibilmente, le loro colpe.
Ed oggi? Oggi i discendenti di quella sinistra(sinistra), alcuni e purtroppo, continuano con le vecchie “parole d’ordine” come se il tempo non fosse passato e rifanno il gioco della “reazione” come si diceva una volta. Difendono il loro fortilizio fasullo anche contro “compagni” più illuminati che per fortuna ci sono . Magari discettano sulla meritocrazia quando fino a ieri volevano aumenti indiscriminati per tutti, il sei politico, carriere automatiche, le baby pensioni ecc. La giustificazione? Non concedere il potere di “premiare” ai “padroni”. Lo volevano loro e chi li contrasta o vede più lontano è incolpato di essere cortigiano, falso profeta e via sproloquiando.

Non disperiamo, questa “allegra” compagnia e i cattivi maestri ci saranno sempre, importante è che non prevalgano. Aggiungeremmo disastro a disastro.
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