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A Roma non ci sarò

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

A Roma non ci sarò

Messaggioda Gab il 22/12/2010, 15:36

«A Roma non ci sarò» da ilpost.it

Non so cosa accadrà esattamente domani.
Non potrò esserci stavolta. Perché lavoro.
Niente Roma. Niente Padova. Che è la città in cui studio.
Dove lavoro io siamo in molti giovani. Un numero considerevole. D’estate aumentano, com’è giusto.
Lavoro a Gardaland.
Mi sono pagato gli studi grazie a Prezzemolo.
E con pagato gli studi intendo pagati. Tutti. Dall’appartamento ai libri, dagli spritz alle tasse universitarie. Tutto.
I contratti sono ovviamente stagionali. Ma nessuno se ne lamenta, giustamente.
Tutti gli studenti che vengono a lavorare d’estate (ma anche durante tutto il periodo dell’anno) gli va anche bene non avercelo indeterminato il contratto.
E lì insomma siamo un po’.
Non tutti son lì per pagarsi gli studi.
Ma tutti lo considerano un posto di passaggio.
«Io l’anno prossimo non ci torno», «sto cercando da un’altra parte», «sì, io son qua perché non ho trovato molto altro ma ho in ballo una serie di progetti che…».
Ecco, d’estate girando nel parco durante la pausa, li vedi questi giovani.
Ai baracchini, alle giostre, a vender panini, ad intrattenere “i gentili ospiti”.
E un po’ un’idea te la fai.
“È un mondo difficile: vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto”.
Per molti, soprattutto per quelli che studiano, quello (Gardaland) è una specie di limbo.
La fanno facile quelli che dicono “i giovani d’oggi non vogliono più far certi lavori, ai miei tempi si prendeva quello che c’era e si ringraziava il Signore, per il cibo in tavola”.
Chi s’iscrive all’Università lo fa credendo che alla fine del percorso lo trovi un lavoro che ti piace o perlomeno nell’area di interesse che s’è scelto.
Se mi iscrivo ad Ingegneria Informatica, vorrei lavorare in una azienda informatica, mica passare la vita a portar pizze.
Solo che già lo sai, già lo sanno tutti quelli che sono lì, che ti sei iscritto e le possibilità non sono così alte, le probabilità non molte. Un po’ un terno al Lotto. Pochi vincono, le tue probabilità son basse ma se non compri il biglietto sta sicuro che non vinci nulla.
E allora li vedi al bar, tra una birra, sigarette e risate, a far passare il tempo.
E le persone che vedi son di due tipi.
Quelli come muli: lavorano, studiano, si laureano tutto in tempo, tutto in perfetto orario e sincrono.
Son quelli che dicono: “vabbè si vedrà, intanto finisco tutto il prima possibile che chi primo arriva meglio alloggia”.
E si smazzano, e un posto, un risultato se lo meritano. Arrivati alla fine non solo se lo aspettano, ma lo pretendono. A questi si dovrebbe parlare di merito, che magari si vedono soffiare un posto da chi è raccomandato.
Vai alla loro laurea e alla domanda «ed ora cosa farai?» si fan le solite battute, ci si ride sopra.
«andrò a vender il culo», «eh, ma ora come ora è un mercato inflazionato», «pensavo di fare il taccheggiatore professionista», «metterò la spesa nelle borse», «spaccio, che lì c’è n’è sempre bisogno» e via discorrendo tra un dottore dottore dottore dal buso del cul! e una sorsata di birra.
Arrivano prima, è vero ma anche arrivare prima non è abbastanza, spesso.
Poi ci sono quelli che invece rimandano. Cercando di lasciare che quel periodo di studi, lavoro e cameretta-a-ventiquattr’anni duri il più possibile.
Perché il futuro è incerto, e fa un po’ paura. Una sorta di “Better the Devil you know than the Devil you don’t”.
Insomma una vita d’attesa. Un limbo.

Il sentimento più palpabile, in ogni caso, è la confusione da schiaffo del soldato.
Qualcuno t’ha colpito ma non sai chi. Ognuno contraddice quell’altro. È vero questo, no è vero quello, mi lasci parlare che io l’ho lasciata parlare, è inammissibile, bisogna indignarsi, condanniamo la violenza, bisogna pensare ai giovani.
C’è chi se ne frega, perché tanto son tutti ladri, dovrebbero mettere le bombe a Montecitorio, andassero a casa.
C’è chi sceglie una posizione e quella è. Si rifugia nel gruppo, perché l’ideologia è sempre accogliente per chi fa fatica a capire, per chi è confuso.
C’è chi cerca di interpretare senza cadere in vecchie categorie che nulla hanno ormai a che fare con il 2011, o in facili slogan.
Ma anche lì si scelgono posizioni più per necessità psicologica che altro.
E nessuno ti convince tra i vari ospiti dei vari Talk Show. E più passa il tempo e meno ti convincono. E meno ti fidi.

Poi succedono le grandi manifestazioni di questi giorni che sono fatte da quelli che hanno aderito ad una precisa ideologia e quelli che hanno cercato di interpretare, uniti non tanto per una soluzione ma per far capire che il problema c’è.
Siamo tutti uniti sul problema, che c’è.
Tutti lo sentiamo il problema.
E nessuno ascolta.
Questo è il punto.
Nessuno. E non credo che nessuno mai potrà ascoltare. Il perché è una questione prettamente anagrafica.
Perché succede quel che è successo e si tira fuori il 77.
La metà di noi manco sa quello che è successo nel ’77, o lo conosce in malo modo.
Gli altri l’hanno studiato, e quindi è già Storia. Storicizzato. Come tentare di far leggere un Vinile al lettore Blu-Ray.
Si tira fuori il 7 Aprile solo per avere dei bei titoloni sulle prime pagine dei quotidiani-che-s’indignano.
E tu allora te lo vai a cercare su Wikipedia il 7 aprile che: boh, chi lo sapeva?
E altri che dicono che c’è la CGIL dietro.
E sorridi come sorridi davanti a tuo nonno che armeggia il nuovo cellulare, o quando tuo padre ti chiede come si masterizza un DVD, come si scaricano i film, cosa vuol dire LOL.
Poi ci sono quelli che: il PD li ha ascoltati i giovani, è salito sui tetti.
E lì un po’ t’incazzi; perché se il PD avesse davvero ascoltato i giovani non ci sarebbe chi c’è ora a dire “che i giovani vanno ascoltati”, perché non ci sarebbe bisogno dei rottamatori, di Renzi e Civati, perché il PD i giovani (se li ha ascoltati) li ha ascoltati adesso. È salito sui tetti per vedere l’effetto che fa.
A Roma c’erano anche alcuni giovani del PD (fanno fatica a dirlo, si vergognano. Paradossalmente a fare coming out nessun problema, ma esser del PD, eh qui è più difficile) ed erano lì per protestare contro il governo ma anche contro il PD.
E poi ci sono gli sbronzi di potere che urlano “stai zitto! Stai! Muto devi stare!”.
Quelli che stanno dalla parte dei poliziotti, dei “ragazzi in divisa”, gli stessi che usano i poliziotti a difesa della democrazia, come se fossero pretoriani ad uso e consumo del despota di turno.
Come se ci fossero due parti. Come se anche i Giovani Poliziotti non avessero gli stessi problemi dei Giovani Universitari.
(Tolti quelli che calpestano gli universitari e quelli che incendiano camionette, ovviamente.)
E li si chiama alle trasmissioni televisive, ‘sti giovani, giusto per gettare cristiani in bocca ai leoni.
Come se si potesse far cambiare idea a quelli che “la pena di morte a ‘sti bastardi”, “tutti in galera”.
Come se si potesse far cambiare idea a quelli che “la vera violenza è quella di questo governo”, “finalmente una rivolta come ai miei tempi, un po’ di impegno da ‘sti bravi giovani”, “non m’aspettavo sto impegno da questa generazione”.
Ed io, insomma, mi sento come l’Africa.
Ché questo paese è come uno stato africano in guerra. Guardi il telegiornale e capisci, te lo dice anche il giornalista, così senza problemi, solo perché è l’Africa e chi se la caga l’Africa, che ci sono due eserciti: quello nazionale e quello dei ribelli ma che non sono altro che due facce della stessa medaglia, due poteri che si scontrano e in mezzo la popolazione che scappa o sopravvive o dà il culo o muore ed-ora-il-meteo.
Volete ascoltare i giovani?
Fateli governare. Dategli una scrivania, un posto.
Un posto dirigenziale in un partito. Un posto in una testata giornalistica, in un network televisivo. Dategli potere, possibilità di dimostrare qualcosa.
(Ve lo immaginate un vicesegretario dell’UDC di 24anni?)
E non venitemi a dire che: i giovani ci sono già e noi li spingiamo i giovani che hanno scioperato pure i dipendenti di MTV. Di MTV. Non di Rai Uno.
MTV è una azienda dalla parte dei giovani… che non assumono.
“Tocca a noi: le cose non vanno, seghiamoli ora”, urlavano.
E i giovani di potere nei partiti, la maggior parte, son giovani lecchini che han seguito fedelmente il leader di questa o quella corrente, messi lì per far bella figura.
Che la sedia se la son meritata a suon di caffè e sì signore, come ha ragione signore.
Come in Università.
E poi.
“Facciamo qualcosa per i giovani!” e bon, finita lì.
Quante volte l’ho sentita in questi giorni?
Non un programma, non un’idea, non un progetto. Nulla. Facciamo qualcosa per i giovani.
È come andare dal fruttivendolo chiedere un chilo di mele e questo ti guarda e urla “vuole un chilo di mele! Dobbiamo dargli questo chilo di mele!” al coltivatore e se ne torna a giocare a briscola.
Dove sono i progetti? Le idee?

Tutti stanno a parlare di un Obama italiano.
E son d’accordo.
Ma non perché così si salva il culo al PD, o alla Sinistra.
Ci vuole anche un Cameron italiano, allora.
Che Obama e Cameron non navigano certo in buone acque, questo è risaputo, ma è loro responsabilità e di chi li ha votati.
C’è una generazione nuova al potere che si assume tutti gli oneri e gli onori del caso.
Mettiamo i giovani al potere e vediamo bene che riescono a fare.
Mettiamoli in una competizione leale, e vediamo come se la cavano.

Insomma io a Roma non ci sarò.
Seguirò i TG, sentirò un paio di amici a Padova per capire come va.
E stavolta spero di sentire almeno un paio di vecchie sedie scricchiolare un po’.
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Nemmeno io ci sarò.

Messaggioda disallineato il 22/12/2010, 19:03

Nemmeno io ci sarò a Roma. Come non sono stato nemmeno alle altre manifestazioni. Io non amo la piazza che ritengo troppo spesso strumentalizzate e chi vi partecipa essere pedina in mano ai soliti manovratori.
Comunque massimo rispetto per chi manifesta, sempre che le manifestazioni siano fatte nel rispetto delle istituzioni, dei cittadini, dei lavoratori. Le manifestazioni per essere nell'ambito della legalità non devono distruggere i beni altrui e non devono nemmeno sequestrare gli altri cittadini, non devono occupare strade, autostrade, ferrovie, altrimenti un presunto diritto a manifestare diventa un alibi per calpestare le libertà altrui.
Poi ci sono manifestazioni le quali hanno tutti i presupposti per diventare violente. Prendo ad esempio Genova prima del G8 del 2001. Era evidente che sarebbe accaduto il caos. Cerrto non era presagibile che ci fossero lanciatori di estintori contro i carabinieri. Ma era normale pensare che ci sarebbero state devastazioni. Gli Agnoletto del caso non facevano altro che predicare gli assalti alle zone rosse. I pacifisti dimostravano le loro intemperanze. I no-global evidenziavano il loro odio contro i capi di governo ( democraticamente eletti ). Io ribadivo ed invitavo i miei ragazzi, i miei alunni a disertare genova perchè i presupposti erano infausti.
Finii la voce a forza di raccomandare ai ragazzi ed ai loro genitori che sarebbe stato opportuno non andare in liguria.
A chi mi chiedeva cosa avrebbero potuto fare per manifestare, io rispondevo che non concordavo assolutamente sui motivi della protesta ma questo non conta. Se avrebbero voluto protestare e manifestare, considerato i presupposti di guerriglia ache stavano crescendo, potevano essere organizzati raduni e assemblee in posti limitati e circoscritti ( stadi o tendoni sulla falsariga di quando si radunano i ragazzi di Comunione e Liberazione per esempio ). Così facendo si isolano i facinorosi e si dimostra in modo pacifico. Non solo, è più facile trovare interlocutori che possono ascoltare i motivi della protesta. Il giorno dopo le devastazioni di genova, molti genitori mi chiamarono per riconoscere il merito di averli esortati a tenere i ragazzi a casa. Alcuni genitori ci erano riusciti, altri no.
Protestare è legittimo e rientra fra i diritti dell'individuo. Occupare le città e devastarle, è un abuso e una violenza. Quando le manifestazioni presagiscono a battaglie, sarebbe opportuno che venissero boicottate.
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Vergogna

Messaggioda disallineato il 22/12/2010, 20:07

A Roma, quei neo-barbari di manifestanti, hanno invaso ed occupato la tangenziale bloccando e sequestrando centinaia di cittadini e prevaricando loro la libertà di potersi muovere.
Sono queste le nuove generazioni che si lamentano di diritti violati? Sono questi i ragazzi che parlano di legalità, di diritto allo studio negato ( ma chi lo ha negato? ). Sono questi gli studenti ai quali dovremmo affidare il ns futuro?
Questoi vandali che occupano, sequestrano e calpestano le libertà altrui? E poi si rivolgono a Napolitano, starnazzando di non firmare, non firmare.
Vergogna ragazzi.
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Re: A Roma non ci sarò

Messaggioda Iafran il 22/12/2010, 23:03

Gab ha scritto:«A Roma non ci sarò» da ilpost.it

Non so cosa accadrà esattamente domani.
Non potrò esserci stavolta. Perché lavoro.
Niente Roma. Niente Padova. Che è la città in cui studio.

Hai voglia di spiegare ragioni e di fare analisi per raccontare "i giovani", se ogni occasione è buona per permettere a qualcuno di ritornare a condannare pregiudizialmente qualsiasi manifestazioni di piazza contro l'attuale Governo.
"Condanna" ripetuta in 5 titoli solo per ... riempire il forum?
Né va della stessa salute del forumista, che, forse per la foga di allarmare, si precipita a riscrivere quello che ha appena scritto 5-10 minuti prima nello stesso titolo o in un altro!
Così un visitatore rilegge gli stessi argomenti e non legge quanto riportato in precedenza da altri!
E' positivo per la valenza del forum?
Nel caso specifico si viene a soprassedere proprio su un post interessante, scritto da un protagonista diretto ... e non dovrebbe accadere.
"A Roma non ci sarò. Non potrò esserci stavolta. Perché lavoro" merita tutto l'ascolto possibile, con la massima attenzione, altrimenti si vuole boicottare quanto viene esposto in forma diretta e non violenta.
Si risponde, invece, ripetendo quanto scritto sotto 5 titoli diversi:
1) Contro la violenza dei manifestanti, sempre e comunque (*),
2) Studenti in piazza: buone notizie (*),
3) Arresti preventivi: dov’è lo scandalo (*),
4) Riecco i fascisti rossi,
5) Manifestazione contro il governo (*)
quattro dei quali (*) ... proposti sempre dallo stesso forumista!
Non penso che si scordi quello che fa, gli altri, però, si ricordano bene quanto hanno già letto.
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Re: A Roma non ci sarò

Messaggioda Gab il 22/12/2010, 23:06

Vergogna professore,
che seduto dietro una probabile scrivania o con una pensione seria in tasca pontifichi dal calduccio.
Vergogna che non accetti una generazione che non e' la tua.
Rassegnati.
Ti regalerei qualche mesetto in francia durante gli scioperi seri e ti vedrei bene a fare le stesse pontificazioni
in quei luoghi ed in pubblica piazza. Vedo frutta matura volare ...

buone pantofole nuove
forse prada
mal che vada
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Re: A Roma non ci sarò

Messaggioda Stefano'62 il 23/12/2010, 2:08

Disallineato ha concetti personalissimi di "libertà" e di "cittadini".
Stando a ciò che scrive,secondo lui i cittadini sono solamente quelli che sono ben vestiti,non alzano mai la voce,militano in un club azzurro e stanno benone,o come minimo talmente bene da ritenere come una limitazione insopportabile della libertà il semplice dover transitare per una strada piuttosto che da un'altra,come se non fosse possibile ipotizzare niente di peggio nella loro esistenza linda e ordinata.
La realtà italiana invece è che oramai ci sono tanti altri cittadini che stanno da cane e che conoscono privazioni ben peggiori,talmente peggiori da ridere con meritato disprezzo in faccia a coloro che si mettessero a straparlare di libertà frignando per bazzecole simili a quelle che indignano disallineato.
Ora,premetto che penso che queste manifestazioni catalizzino la presenza di quanto di peggio esiste nella nostra società,al fianco di coloro che invece protestano con buona ragione,e che dunque buona parte di chi fa casino lo fa per il semplice gusto di farlo;ma solo un ingenuo non capirebbe che le "forze del disordine" pilotate dal regime (settori corrotti delle forze dell'ordine) ci contano parecchio e si guardano bene dal metterci una pezza,con lo scopo premeditato di gettare discredito su chi invece ha buona ragione per essere arrabbiato impedendogli di comunicare efficacemente il suo giustificatissimo risentimento,accomunandolo ai semplici facinorosi di professione.

Ebbene disallineato è l'unico che pare non averlo capito e si ostina non solo a criticare legittimamente (come fanno altri) la scelta di fare manifestazioni,ma a fare addirittura da sponda alle tesi del regime negando la possibilità che anche le brave persone possano incazzarsi con buona ragione,e che oggi i motivi per incazzarsi davvero ci siano eccome.
Solo disallineato non ha capito che la vera responsabilità delle violenze è del regime,che prima non fa nulla (e sono fatti documentati dalle tv di mezzo mondo) per controllare i movimenti di gente armata PRIMA che entrino in corteo arrestandoli legittimamente in flagranza di reato prima che formino gruppi numerosi,e poi ne approfitta per proporre decreti d'urgenza fascisti e da stato di polizia con l'unico scopo di fermare preventivamente le persone pericolose solo POLITICAMENTE.

Spesso gli utenti del forum si scontrano tra loro e anche a me è capitato in alcune occasioni e non occorre che citi i protagonisti,ma continuo a stimare e rispettare tantissimo quei miei interlocutori e le rispettive opinioni proprio perchè senza nascondersi dietro toni falsamente condiscendenti o fraintendendo astutamente i miei post,hanno invece avuto il fegato di ribattere anche con asprezza ma sempre faccia a faccia,cosa che dimostra la loro buona fede e onestà intellettuale.

Invece se alle sue "disattenzioni" aggiungiamo il modo con cui disallineato si propone (mellifluo,offensivamente paternalistico e professorale,spesso mistificando il significato dei post altrui quando non trova un modo effficace di ribattere nel vero merito proposto,senza contare l'incongruenza tra quello che espone nei post e quello che dice essere il suo inquadramento politico) ebbene credo abbia ragione Lucameni a dire "don't feed trolls".

Ma il fatto è che (oltre al beneficio del dubbio e il fatto che alla fine potrebbe davvero essere elettore PD),io penso che egli creda veramente a ciò che scrive,e che venga qui in campo avverso per elargire a noi poverelli briciole di luce,coi toni di chi parla ad una platea di bimbi che non capiscono le reali cose della vita;crogiolandosi in una sorta di pretesa superiorità intellettuale che il suo tono mellifluo e falsamente aperto e solo formalmente "democratico" non riesce a nascondere anzi la esalta,ed è per questo che ritengo troppo gustoso metterlo invece di fronte alla reale valenza del suo pensiero.
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Re: A Roma non ci sarò

Messaggioda disallineato il 23/12/2010, 8:14

Gab ha scritto:Vergogna professore,
che seduto dietro una probabile scrivania o con una pensione seria in tasca pontifichi dal calduccio.
Vergogna che non accetti una generazione che non e' la tua.
Rassegnati.
Ti regalerei qualche mesetto in francia durante gli scioperi seri e ti vedrei bene a fare le stesse pontificazioni
in quei luoghi ed in pubblica piazza. Vedo frutta matura volare ...

buone pantofole nuove
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mal che vada


La vergogna è vedersi sequestrare e prevaricare il mio diritto di muovermi per andare a lavorare. Non conta la generazione, contano i metodi. E io non ho mai protestato occupando e devastando beni altrui. Non ho mai bloccato una tangenziale. Le proteste rientrano nel diritto di ogni individuo. Le violenze e le prevaricazioni delle libertà degli altri, no.
Un appunto: non lavoro dietro una scrivania, se non in quelle ore che insegno ai miei ragazzi, ma sono un prof non di ruolo pertanto è un impiego secondario. Il mio lavoro principale è un attività di installazione, manutenzione e progettazione di impianti e per questo mio lavoro principale devo muovermi spesso in tutta italia e sovente anche fuori ( asia e sud america in particolare ). Faccio mediamente dalle 12 alle 14 ore il giorno di lavoro e forse per questo non ho tempo di andare in piazza.
Mai avuto pantofole Prada. Odio le firme e vado poco daccordo con le mode. Forse per questo non mi "allineo".
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Re: A Roma non ci sarò

Messaggioda disallineato il 23/12/2010, 8:21

Iafran ha scritto:
Gab ha scritto:«A Roma non ci sarò» da ilpost.it

Non so cosa accadrà esattamente domani.
Non potrò esserci stavolta. Perché lavoro.
Niente Roma. Niente Padova. Che è la città in cui studio.

Hai voglia di spiegare ragioni e di fare analisi per raccontare "i giovani", se ogni occasione è buona per permettere a qualcuno di ritornare a condannare pregiudizialmente qualsiasi manifestazioni di piazza contro l'attuale Governo.
"Condanna" ripetuta in 5 titoli solo per ... riempire il forum?
Né va della stessa salute del forumista, che, forse per la foga di allarmare, si precipita a riscrivere quello che ha appena scritto 5-10 minuti prima nello stesso titolo o in un altro!
Così un visitatore rilegge gli stessi argomenti e non legge quanto riportato in precedenza da altri!
E' positivo per la valenza del forum?
Nel caso specifico si viene a soprassedere proprio su un post interessante, scritto da un protagonista diretto ... e non dovrebbe accadere.
"A Roma non ci sarò. Non potrò esserci stavolta. Perché lavoro" merita tutto l'ascolto possibile, con la massima attenzione, altrimenti si vuole boicottare quanto viene esposto in forma diretta e non violenta.
Si risponde, invece, ripetendo quanto scritto sotto 5 titoli diversi:
1) Contro la violenza dei manifestanti, sempre e comunque (*),
2) Studenti in piazza: buone notizie (*),
3) Arresti preventivi: dov’è lo scandalo (*),
4) Riecco i fascisti rossi,
5) Manifestazione contro il governo (*)
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Quando c'è passione, le cose si sentono dentro e vengono esternate con foga, con gioia. Ieri sera ho avuto un confronto con gli studenti delle mie scuole e abbiamo fatto l'una di notte ( dalle 9 ) a discutere e confrontarsi. Io non sono entrato nel merito della riforma oggetto della protesta perchè ognuno è liberissimo di pensarla come meglio crede. La mia contestazione era sul metodo della protesta ed ho fatto una carrellata di richiami agli anni 70, quando le proteste erano incivili e sovente vi erano scontri sociali. Ho spiegato loro che il tuo diritto alla protesta non deve mai calpestare il mio diritto di muovermi liberamente e sopratutto non deve mai una manifestazione sfociare nell'aggressione alla polizia. Inoltre i manifestantoi non devono mai andare in piazza con oggetti di offesa e viso celato da passamontagna o bendaggi vari
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Re: A Roma non ci sarò

Messaggioda disallineato il 23/12/2010, 8:25

Stefano'62 ha scritto:Disallineato ha concetti personalissimi di "libertà" e di "cittadini".
Stando a ciò che scrive,secondo lui i cittadini sono solamente quelli che sono ben vestiti,non alzano mai la voce,militano in un club azzurro e stanno benone,o come minimo talmente bene da ritenere come una limitazione insopportabile della libertà il semplice dover transitare per una strada piuttosto che da un'altra,come se non fosse possibile ipotizzare niente di peggio nella loro esistenza linda e ordinata.
La realtà italiana invece è che oramai ci sono tanti altri cittadini che stanno da cane e che conoscono privazioni ben peggiori,talmente peggiori da ridere con meritato disprezzo in faccia a coloro che si mettessero a straparlare di libertà frignando per bazzecole simili a quelle che indignano disallineato.
Ora,premetto che penso che queste manifestazioni catalizzino la presenza di quanto di peggio esiste nella nostra società,al fianco di coloro che invece protestano con buona ragione,e che dunque buona parte di chi fa casino lo fa per il semplice gusto di farlo;ma solo un ingenuo non capirebbe che le "forze del disordine" pilotate dal regime (settori corrotti delle forze dell'ordine) ci contano parecchio e si guardano bene dal metterci una pezza,con lo scopo premeditato di gettare discredito su chi invece ha buona ragione per essere arrabbiato impedendogli di comunicare efficacemente il suo giustificatissimo risentimento,accomunandolo ai semplici facinorosi di professione.

Ebbene disallineato è l'unico che pare non averlo capito e si ostina non solo a criticare legittimamente (come fanno altri) la scelta di fare manifestazioni,ma a fare addirittura da sponda alle tesi del regime negando la possibilità che anche le brave persone possano incazzarsi con buona ragione,e che oggi i motivi per incazzarsi davvero ci siano eccome.
Solo disallineato non ha capito che la vera responsabilità delle violenze è del regime,che prima non fa nulla (e sono fatti documentati dalle tv di mezzo mondo) per controllare i movimenti di gente armata PRIMA che entrino in corteo arrestandoli legittimamente in flagranza di reato prima che formino gruppi numerosi,e poi ne approfitta per proporre decreti d'urgenza fascisti e da stato di polizia con l'unico scopo di fermare preventivamente le persone pericolose solo POLITICAMENTE.

Spesso gli utenti del forum si scontrano tra loro e anche a me è capitato in alcune occasioni e non occorre che citi i protagonisti,ma continuo a stimare e rispettare tantissimo quei miei interlocutori e le rispettive opinioni proprio perchè senza nascondersi dietro toni falsamente condiscendenti o fraintendendo astutamente i miei post,hanno invece avuto il fegato di ribattere anche con asprezza ma sempre faccia a faccia,cosa che dimostra la loro buona fede e onestà intellettuale.

Invece se alle sue "disattenzioni" aggiungiamo il modo con cui disallineato si propone (mellifluo,offensivamente paternalistico e professorale,spesso mistificando il significato dei post altrui quando non trova un modo effficace di ribattere nel vero merito proposto,senza contare l'incongruenza tra quello che espone nei post e quello che dice essere il suo inquadramento politico) ebbene credo abbia ragione Lucameni a dire "don't feed trolls".

Ma il fatto è che (oltre al beneficio del dubbio e il fatto che alla fine potrebbe davvero essere elettore PD),io penso che egli creda veramente a ciò che scrive,e che venga qui in campo avverso per elargire a noi poverelli briciole di luce,coi toni di chi parla ad una platea di bimbi che non capiscono le reali cose della vita;crogiolandosi in una sorta di pretesa superiorità intellettuale che il suo tono mellifluo e falsamente aperto e solo formalmente "democratico" non riesce a nascondere anzi la esalta,ed è per questo che ritengo troppo gustoso metterlo invece di fronte alla reale valenza del suo pensiero.


Il mio concetto di cittadino e di libertà, caro ragazzo, è sempre nel pieno rispetto degli altri. Puoi alzare la voce quanto ti pare, ma mai le mani. Puoi protestare quanto vuoi, ma non devi sequestrare gli altri. Capito il concetto caro ragazzo? Forse tu sei affezionato a certoi metodi forti di protesta, ma devi sempre rispettare gli altri.
Perdonami ma ora devo andare al lavoro. Non so te , ma io se non lavoro, non campo e non riesco a sopperire ale esigenze della mia famiglia.
Oggi se riesco vedo di risponderti in modo più dettagliato e spiegarti ancora una volta, qualche mio concetto di libertà e di cittadini. Che poi credo siano cose elementari per la democrazia.
Buona giornata
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Re: A Roma non ci sarò

Messaggioda Robyn il 23/12/2010, 11:13

Le manifestazioni studentesche di ieri sono state belle e grandi molto partecipate.Sono gli studenti la vera libertà e democrazia nel nostro paese ciao robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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