pinopic1 ha scritto:Intanto i leghisti di Treviso protestano perché le norme sulle ronde sono troppo restrittive. Questo per confermare che le ronde non sono politicizzate. Quanto alle restrizioni i leghisti di Treviso sono troppo impazienti; lascino passare almeno qualche mese e attendano il primo incidente, che diamine!
A parte gli scherzi (ma mica tanto scherzi); stupisce che ci siano ancora persone che non hanno capito che l'aspirazione leghista alla secessione è una cosa da prendere molto, ma molto, sul serio.
Quando se ne accorgeranno sarà troppo tardi.
Caro Pino,
penso che esista una grande differenza tra quei partiti che puntano alla maggioranza relativa e "quelli del 10%" dove per 10%, tra virgolette, intendo una percentuale intorno a quella, magari anche il 15, ma pur sempre molto meno della maggioranza relativa. Molti partiti, come IDV, Rifondazione, PSI (ai suoi tempi), etc. hanno una grande capacita' di raccogliere consenso all'inizio e sembrano crescere con continuita'. Ma fa parte proprio della loro struttura di protesta, quella di "saturare" il proprio elettorato ad una percentuale che e' tipicamente del 10-15%. Per ottenere di piu', ci piaccia o no, a noi e a loro, ci vuole un partito MODERATO, nel senso di un partito che si rivolga a tutte le componenti della popolazione, ricchi e poveri, nord e sud, dipendenti pubblici e privati etc. Vale praticamente ovunque, in tutte le democrazie consolidate. Mi sembra che quella dei partiti sia ovunque una distribuzione bimodale, con un gruppo che si attesta - ovunque - intorno al 20, 30 fino al 50%, e un gruppo intorno al 10-12% (piu' quello dei tanti partiti intorno alla soglia della sopravvivenza, che di solito e' il 3-4%).
Ho guardato al record storico di tutte le elezioni cui ha partecipato la Lega Nord negli ultimi 20 anni e, se non mi sono sbagliato, i risultati sono i seguenti:
1990 - regionali
1992 8.7 politiche
1994 8.4 politiche
1995 - regionali
1996 10.1 politiche
1999 4.5 europee
2000 - regionali
2001 3.9 politiche
2004 5 Europee
2005 - regionali
2006 4.1 Politiche
2008 8.3 politiche
2009 10.2 europee
come vedete, questa crescita geometrica della Lega Nord che fa tanta paura non e' cosi' "evidente". Lega Nord sembra "rimbalzare" continuamente sul 10% per poi tornare giu'. Quindi il fenomeno Lega andrebbe ridimensionato e potrebbe essere un buon modello per un partito come IDV o Sinistra e Liberta', ma non per il PD, che punta al >30% attraverso la raccolta di un voto moderato. Questo ve lo dice una persona che VORREBBE che vincessero partiti molto piu' radicali, ma che si arrende di fronte alla realta' dei fatti. In conclusione:
non ci sono evidenze che la Lega possa ottenere una percentuale di molto superiore al 10% a) con la politica attuale e b) su scala nazionale (ma non su scala locale, che comunque deve fare i conti con la dialettica interna al parlamento nazionale).Naturalmente, se una di queste due condizioni a e b cadesse, le cose potrebbero cambiare, ma secondo me e' improbabile che accada, sebbene non impossibile. A quel punto, la domanda che ci si puo' porre e' quali sono le possibilita' che questa percentuale di elettorato, ampia su scala locale, ma scarsa a livello nazionale, sia in grado di ottenere la secessione.
Bene, secondo me sono nulle, e loro lo sanno benissimo, come i classici cani che abbiano ma non mordono. E sono nulle perche' nell'attuale scenario di integrazione europea, ben diverso dallo scenario post-prima guerra mondiale, se una minoranza della popolazione arrivasse a dichiarare la Secessione, l'Italia crollerebbe su se stessa come un castello di carte. Ricordati che col debito pubblico attuale, basta una qualsiasi perdita di rating internazionale, e il pericolo di
default diventerebbe certezza (sebbene ci stiamo pericolosamente vicini). Ci sarebbero avvertimenti internazionali seri, e anche uno come SB sarebbe costretto immediatamente a cedere perche' le sue stesse azioni e il suo potere politico diverrebbero carta straccia. L'Italia - ricordiamocelo - non e' una potenza mondiale, e' un fantoccio di cartapesta che ormai sta sulle palle a tutti. Forse si porterebbe dietro nel baratro della catastrofe economica qualche altro Paese, ma a qualcun altro farebbe solo un favore se si togliesse di torno con le sue mafie e la sua corruzione.
Questa analisi e' certamente criticabile, ma restiamo per favore con i piedi per terra, senza lasciarsi andare a quella sensazione di impotenza (comprensibile) che ci ha preso a tutti ma che secondo me non ha di fatto molta consistenza.
un saluto,
pagheca