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ernesto galli della loggia ha scritto:Anche gli esponenti di quelle forze politiche italiane che si dicono europeiste, e che si schierano ormai sistematicamente con il punto di vista di Bruxelles servendosene in ogni occasione per la lotta politica interna, anch’essi, dicevo, pur affermando da anni che l’Unione Europea è necessaria, necessarissima, e pur aggiungendo sempre che però oggi l’Unione così com’è non funziona, che quindi deve cambiare e che se non cambia sarà un disastro, tuttavia finora non sono stati capaci neppure loro di pensare una mezza idea, una proposta qualsiasi, per dirci in che modo essa dovrebbe (e potrebbe: l’aggiunta non è irrilevante) cambiare. Tace Forza Italia, che però ha l’attenuante di essere ormai in via di dissoluzione, ma tace egualmente il Partito democratico.
Tace anche nel suo «manifesto» (così definito da Repubblica di domenica 21 ottobre dove esso si stende per ben due pagine) Nicola Zingaretti, il più accreditato candidato alla prossima segreteria del Pd. Sulla questione cruciale dell’agonia dell’Unione Europea neppure una parola: solo un brevissimo invito a «difendere» l’Unione che lascia il tempo che trova. Pure da questo punto di vista, insomma, quel manifesto è esemplare della mancanza di idee, dell’incapacità di cogliere la drammaticità ultimativa dei tempi, in cui si dibattono le tradizionali élite politiche del continente, specie quelle di sinistra. Della loro difficoltà a capire l’usura spaventosa delle parole e delle formule a cui sono state fin qui avvezze. A capire l’esigenza se si vuole anche brutale, di concretezza che oggi domina la comunicazione politica.
Cosicché per chi come il sottoscritto ricorda gli interminabili programmi che ad ogni vigilia elettorale sfornava all’epoca della prima Repubblica il Partito comunista (ma anche quello socialista o la Dc non erano da meno), il testo zingarettiano, infatti, ha, diciamo così, un rassicurante sapore di antico. Si comincia con l’intramontabile «costruiamo un nuovo modello di società» (e naturalmente anche «di sviluppo») e con l’esigenza di dar vita a «un’economia più giusta», per poi snocciolare l’abituale lunghissimo elenco di buone intenzioni. Riassumendo: stabilire «la mobilità sociale» e «l’equità», «ricostruire il tessuto produttivo», «adottare globalmente misure per la sostenibilità ambientale», «aiutare tutte le persone in condizione di povertà assoluta», «dare gratis i libri di testo agli studenti», conferire «una dote per i giovani attivabile al compimento dei 18 anni per finanziare un progetto formativo o imprenditoriale», «rendere flessibile l’età di pensionamento», «alleggerire il carico fiscale» e qualche altra cosa ancora che tralascio. Solo l’impegno a costruire in ogni centro abitato fontane che invece dell’acqua diano vino è rimandato alla prossima volta.
Ma dove trovare, ci si chiede, le risorse per un simile gigantesco programma? Niente paura: «le risorse ci sono», assicura Zingaretti, «abbiamo miliardi di euro già programmati per le infrastrutture dai precedenti governi di centrosinistra»; basta «fare un grande sforzo di semplificazione e accelerazione delle procedure». Ed è tutto.
https://www.corriere.it/opinioni/18_ott ... c289.shtml
mariok ha scritto:ernesto galli della loggia ha scritto:.....
Ma dove trovare, ci si chiede, le risorse per un simile gigantesco programma? Niente paura: «le risorse ci sono», assicura Zingaretti, «abbiamo miliardi di euro già programmati per le infrastrutture dai precedenti governi di centrosinistra»; basta «fare un grande sforzo di semplificazione e accelerazione delle procedure». Ed è tutto....
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