Bonino: "Bisognava andare tutti a Macerata. Fermare gli sbarchi non ha fermato Traini"
Il giorno dopo il corteo antirazzista la leader di +Europa critica la reazione timida degli alleati. "Se ammettiamo di avere un problema di razzismo forse lo superiamo". Nuova polemica anche da Boldrini. Renzi: "La nostra azione ferma la deriva pistolera". Ma il centrodestra alaza ancora i toni: "Il fascismo non c'entra"
11 febbraio 2018
Il giorno dopo, il corteo antifascista e antirazzista che ha riempito le vie del capoluogo marchigiano in segno di protesta contro il raid razzista del 28enne Luca Traini che ha sparato contro sei giovani africani, divide il centrosinistra.
La prima a riaprire la polemica è la leader di +Europa Emma Bonino, che ha criticato le reazioni troppo timide al raid di Traini.
"La xenofobia è un prodotto del nazionalismo - ha detto Bonino alla presentazione dei candidati di +Europa a Milano - Penso che bisogna cominciare a dire che a Macerata ci dovevano essere tutti, tutte le istituzioni. Perché fosse stato l'inverso, un nero che sparava a italiani, saremmo corsi tutti. Secondo me, non si sconfigge la paura con la caricatura di tutte le derive che pulsano in questo Paese. Di queste derive occorre parlare, non negarle".
Macerata, Bonino: "Se un nero avesse ferito sei italiani sarebbero andati tutti"
"Di tutta evidenza - ha sostenuto -, fermare gli sbarchi non ha fermato Traini. E l'Italia vive in questo momento il primo attentato terroristico non da parte di un signore uscito da una moschea islamista ma di un signore candidato di un partito che ha una rappresentanza parlamentare, candidato della Lega Nord. Non c'è scusante alla violenza: non bisogna confondere vittime e carnefici".
Critica anche la presidente della Camera e candidata di Leu Laura Boldrini: "Quando c'è un atto razzista e terroristico come quello di Macerata io penso sia sconsiderato abbassare i toni, e Renzi lo ha detto. Bisogna invece alzare la voce e dire che in uno Stato democratico non c'è spazio per l'apartheid. Da parte del Pd è stato un errore non aderire a queste belle manifestazioni".
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http://www.repubblica.it/politica/2018/ ... P7-S1.8-T1
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Macerata: il raid di Traini non è un caso isolato. In tre anni 1.483 atti o aggresioni
di Camillo Pignata
giovedì 8 febbraio 2018
Un abbraccio a Jennifer Otioto, Gideon Azeke, Mahamadou Toure, Wilson Kofi, Festus Omagbon e Omar Fadera.
Questo ci dice la ragione l’umanità e la civiltà.
Ed invece contro la ragione, l'umanità e la civiltà viene affisso, per la nostra vergogna, uno striscione che rende onore a Traini. Jennifer Otioto, Gideon Azeke, Mahamadou Toure,
Wilson Kofi, Festus Omagbon, Omar Fadera sono persone con la loro storia le loro paure, i loro problemi, le loro ansie per quel maledetto permesso di soggiorno, le loro nostalgie, la loro sofferenza per i parenti lontani.
Ma per il fascio-razzismo, soprattutto quello occulto dei partiti riformisti sedicenti democratici, sono neri immigrati, e come tali terroristi e criminali.
I razzisti non chiamano mai con il loro nome le vittime delle aggressioni razziste.
Il nome evoca l’umanità dell’immigrato, gli elementi che ci accomunano, più che quelli che ci dividono e questo ostacola i processi di discriminazione e criminalizzazione.
Peraltro ogni crimine fascio razzista è sempre solo crimine isolato. Non è mai l’ultimo di una lunga serie.
E invece il razzismo ha aggredito e ucciso molte volte. I bersagli sono gli stessi: immigrati, neri, rom, gay.
Sono 1483 le aggressioni, le violenze fisiche e verbali accertate tra il 1 gennaio 2015 e il 31 maggio 2017.
A Firenze nel dicembre del 2011, sono stati uccisi Samb Modou Diop Mor e rimasto ferito Moustafa Dieng,v ittime della furia razzista di Gianluca Casseri di Casa Pound.
A Roma il 18 settembre 2014, Muhammad Shazad Kan, un pakistano di 28 anni,è stato picchiato a morte a Roma.
Roberto Pantic nella notte tra il 21 e 22 febbraio 2015 a Calcio (BG), è stato ucciso con un colpo di pistola mentre stava dormiva nella sua roulotte.
Sare Mamadou è morto attinto da un colpo di fucile in pieno petto. Era il 21 settembre 2015.
Emmanuel Chidi Namdi, richiedente asilo nigeriano di 36 anni, è morto il 5 luglio 2016 a Fermo; Yusupha Susso, 21 anni, studente di origine gambiana, insultato, picchiato e colpito da uno sparo alla testa a Palermo nelle strade di Ballarò, da un gruppo di uomini il 2 aprile 2016, ma per fortuna si è salvato.
Qualcuno è stato ucciso perché ha “osato” ribellarsi di fronte a un insulto rivolto alla sua compagna, qualche altro perche ha rubato un melone, qualche altro perché aveva protestato contro due giovani in scooter che avevano rischiato di investirlo.
Le motivazioni di questi crimini, sono roba di poco conto, il che li rende ancora piu gravi ed esecrabili, e per questo riconducibili all'odio razziale, più che alla rabbia per un torto ricevuto.
Quanto tempo e stato dedicato dei media a questi crimini?
Lo stesso dedicato ai crimini di qualche immigrato?
Quanto ne sappiamo?
Di queste vittime quanti sono i ricchi quanti poveri?
Quanto ha influito il disagio reale e quanto quello percepito, quello costruito da chi fomenta odio e dai media enfatizzato?
I media si dedicano poco spazio ai crimini del razzismo alle sue vittime, e quando se ne occupano manipolano la realtà.
Li giustificano, ne riducono la gravità, e comunque li collocano nella pagina di cronaca nera e mai nella pagina politica.
In foto Emmanuel Chidi Namdi con la moglie
https://www.agoravox.it/Macerata-il-rai ... non-e.html