flaviomob ha scritto:Tutt'al più c'è una parte estrema del capitalismo che passa sopra alle persone e alla dignità umana: lo sappiamo bene, dato che il capitalismo autorizzava la schiavitù e il commercio di esseri umani, il razzismo, ed ancora oggi lo sfruttamento di donne incinte e bambini, come dimostrano ancora fabbriche e miniere dei paesi in via di sviluppo.
La Germania di oggi, prendiamone atto, è una società più evoluta della nostra: domandiamoci perché e cosa possiamo trarne di buono.
A ben vedere sia il capitalismo che il comunismo (o capitalismo di stato) ebbero importanti crescite proprio liberando risorse umane dalla schiavitù (nei capi di cotone USA o con i sevi della gleba russi) e dirottandole verso il crescente settore secondario (miniere, acciaierie). Il settore industriale non sarebbe mai decollato senza l'abolizione della schiavitù.
Quindi quel tuo "sappiamo bene" mi suona un po' stonato.
E non definirei "capitalisti" i paesi in via di sviluppo.
flaviomob ha scritto:Per quanto riguarda il discorso sui respingimenti svizzeri alla frontiera, anche in questo caso è facile giudicare quando i criminali erano i fascisti italiani e le loro leggi. La Svizzera era accerchiata dalle potenze dell'asse: l'Italia fascista, la Germania e l'Austria naziste, la Francia collaborazionista di Vichy. Le pressioni sulla Svizzera da parte dei nazisti erano molto forti e la Svizzera dovette accettare pesanti compromessi, tra cui anche la chiusura per legge delle frontiere ai profughi ebrei nel 1942, anche se questa legge fu aggirata sottobanco in parecchi casi.
Qui sono d'accordo. Aggiungo che gli ebrei vittime dell'olocausto sono (stima) circa 6 milioni. Poi ce ne furono altri 9 tra polacchi, prigionieri di guerra, comunisti, omosessuali, rom, disabili. In totale circa 15 milioni. La Svizzera di allora contava 4 milioni di abitanti e non poteva certo ospitare tutti i possibili 15 milioni di perseguitati. Fisicamente non esistevano le case per ospitare tutti. Eppure già nel 1930 ne ospitatava 354mila (in maggioranza dalla Repubblica di Weimar), che è una percentuale enorme se pensiamo che 27'000 albanesi mandarono in tilt l'Italia nel 1991 che contava 56 milioni di abitanti.
Tutti questi profughi poi dalla Svizzera si disseminarono in gran parte per i pochi paesi allora liberi (UK e USA). Nel 1941 erano 221'817, in maggioranza dal Regno d'Italia. Non ci sono dati ufficiali (censimento) relativi al 1943 ma si parla di 300'000 ingressi, tra cui mio padre (sospettato dalle SSS di essere ebreo) che entrò legalmente dopo l'8 settembre. Ripeto, qualcuno entrò ma non potevano entrare tutti. Liliana Segre entrò clandestinamente con il padre e quando furono scoperti vennero respinti. Non furono consegnati alle autorità italiane, come si fa oggi, ma le autorità italiane li individuarono a Viggù e li arrestarono. Se finirono in un campo di concentramento la responsabilità è delle autorità fasciste di allora.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)