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La povertà dilaga

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: La povertà dilaga

Messaggioda flaviomob il 21/11/2016, 13:30

Repubblica:

A Monfalcone, tra la rabbia operaia: "Qui la sinistra è finta"
La Danzica d’Italia. Manodopera straniera, posti perduti e redditi abbassati: così la roccaforte rossa cede dopo 25 anni

dal nostro inviato GIAMPAOLO VISETTI

MONFALCONE. "Siamo stanchi, abbandonati. Il cambiamento c'è, ma in peggio. La rottamazione c'è stata, ma i nuovi sono peggiori dei vecchi. Il Pd ora mangia con i padroni, non ha tempo per parlare con i lavoratori. E noi siamo poveri". E' ancora buio, tira la bora, tre gradi sopra zero. La massa degli operai Fincantieri preme ai cancelli nel quartiere storico di Panzano. I "bisiachi", a costruire le grandi navi, sono rimasti in pochi. Erano cinquemila, non arrivano a settecento. La mano d'opera, di appalto in subappalto, arriva da lontano: Bangladesh, India, Europa dell'Est, meridione d'Italia. Il cantiere resta la "mamma": prima dell'alba migliaia di auto, di corriere e di tir fanno tremare le casette inizio Novecento. Chi arriva in bicicletta viene fermato dai caporali che offrono contratti più lunghi e anticipi sulla paga. Anche uno straniero, da 600 euro, può superare i mille al mese. Alle finestre sono appesi manifesti: "Panzano libero", "Basta Tir", "Stop Bangla".

Lo tsunami che in Friuli Venezia Giulia scuote il centrosinistra di Debora Serracchiani e Matteo Renzi, nasce qui. Monfalcone era la roccaforte rossa del Nordest: punte del 75%, sinistra al potere da un quarto di secolo. Mai un sindaco di destra. Domenica 6 novembre, poche ore prima che Donald Trump si prendesse la Casa Bianca, Anna Maria Cisint ha più discretamente consegnato anche la "Danzica d'Italia" alla destra e alla Lega. Silvia Altran, ex sindaca Pd, al ballottaggio è crollata al 37,5%. Per il Pd locale della vicesegretaria nazionale Serracchiani e del presidente dei deputati Ettore Rosato, pure renziano, un 2016 da incubo. In luglio hanno perso Trieste, Pordenone e il resto dell'Isontino. Ora lo spettro del tracollo e della destra si allunga sul referendum del 4 dicembre e sulle regionali 2018. "Di questa finta sinistra - dice Carlo Visintin, da trent'anni operaio Fincantieri - non ci fidiamo più. A Roma vara il Jobs Act e consegna i lavoratori al precariato e ai boss dei voucher. A Trieste ignora gli anziani e taglia la sanità. A Monfalcone accetta una centrale a carbone e ubbidisce a Fincantieri, rinunciando a difendere le vittime dell'amianto".

A Pierluigi Bersani la frana politica nel Nordest non è sfuggita. "Una sberla storica - ha detto - non ci dormo la notte". Agli operai e ai vecchi di Panzano gli equilibri dentro il Pd e gli scenari aperti dalle urne non interessano. Qui conta solo la vita e la realtà è che farcela è ogni giorno più difficile, quasi sempre più umiliante. "Umanamente - dice Tiziana Colautti, 47 anni, impiegata - siamo al limite. Monfalcone viene venduta agli stranieri, i nostri figli per sopravvivere devono andare via, ognuno è solo. Il nostro problema è mettere un piatto sulla tavola: il centrosinistra litiga sulle tasse per Airbnb, per non irritare i ricchi che affittano i patrimoni immobiliari. A questo punto meglio provare chi promette di difenderci". La parola d'ordine è negare l'impatto della xenofobia, ma la paura di un'invasione straniera è pari all'indignazione contro la sudditanza delle istituzioni pubbliche rispetto alle imprese formalmente private, da Fincantieri alla centrale elettrica di "A2A". In piazza della Repubblica le radici della rivolta sono sotto il sole. Prima del cambio turno in cantiere, gruppi di immigrati si contendono gli ingaggi di un subappalto, 3 euro all'ora e sacco a pelo in dieci in una stanza. Sulle panchine gli anziani piangono gli amici uccisi dal mesotelioma e i nipoti ancora intossicati dal carbone. "L'ex sindaca Pd - dice l'operaio Biagio Boscarol - ha transato con Fincantieri per 140 mila euro, un insulto ai caduti sul lavoro di tutta Italia. Lo Stato è il primo azionista, come l'ente pubblico che governa la centrale a carbone. Così nel cantiere è proprio lo Stato a sfruttare gli immigrati che rubano il lavoro ai residenti. Se il centrosinistra ignora la povera gente e liquida la solidarietà, la sua esistenza è inutile".

Per Matteo Salvini, alla vigilia del ballottaggio, in centro è accorsa la folla del selfie. Assenti i leader Pd e 5 Stelle. "Non ci siamo accorti - dice Marco Rossi, segretario provinciale del Partito democratico - che le divisioni interne producono disorientamento e fanno marcire i problemi. Il riformismo dell'Ulivo accendeva la speranza, la sua brutta copia liberista e centralista moltiplica l'indifferenza". Sotto accusa però sono proprio i vertici del partito, rei di affannarsi solo quando, come con la riforma elettorale, ci sono in palio le poltrone. Per il resto, ciechi. Umberto Pacor, tecnico di 25 anni, mantiene la figlia neonata con i turni di notte, lavorando in straordinario domenica e festività. "Ci riempiono di gente che non c'entra - dice - e regalano le imprese a oligarchi, emiri e mandarini dell'Oriente. Non ascoltano i giovani, facendoci passare per sfaticati. Forse anche noi abbiamo bisogno di qualcuno con il coraggio di dire, se non "prima gli italiani", almeno prima le persone". In via Marconi è di nuovo notte. I lavoratori con il casco in testa corrono a timbrare. Dopo una vita a sinistra, a Monfalcone per disperazione hanno votato la destra. In Friuli Venezia Giulia e nel Nordest per l'Italia si annuncia il prossimo terremoto: difficile che fra due settimane cambino idea e votino Sì al referendum.
Ultima modifica di flaviomob il 21/11/2016, 13:37, modificato 1 volta in totale.


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Re: La povertà dilaga

Messaggioda ranvit il 21/11/2016, 13:33

Bisognerebbe capire i veri motivi della decadenza....
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La povertà dilaga

Messaggioda pianogrande il 21/11/2016, 13:57

I motivi della decadenza sono gli stessi da almeno trent'anni.
Siamo sempre meno competitivi a livello tecnologico e questo per la miope chiusura delle attività di ricerca dovute alla pochezza della nostra classe dirigente e alla sciagurata frammentazione del piccolo (e furbo) è bello.
Insomma, non c'è innovazione e allora i nostri prodotti li sanno fare anche dove si prendono cento dollari di stipendio e il nostro lavoro lo sanno fare anche gli immigrati che si accontentano di sopravvivere con 500 - 600 Euro.

Una equazione semplicissima; elementare.

L'equazione assolutamente di fantasia è che il rimedio sia votare no al referendum.

Torno a ripetere che il no referendum tra un po' guarisce anche le malattie.

Questo no va incontro alla quintessenza delle promesse elettorali non mantenute.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: La povertà dilaga

Messaggioda mauri il 21/11/2016, 16:11

pianogrande ha scritto:L'evasione fiscale è il primo indice della corruzione e dell'inefficienza dello stato.

Nessuno si illude che sia risolvibile in quattro e cinque nove (allunghiamo un po' tanto per essere meno velleitari) ma sarebbe ancora più infantile e ingenuo e perfino poco razionale pensare che in uno stato dove non funziona quello che dovrebbe funzionare per definizione di stato e cioè l'uguaglianza di trattamento dei cittadini davanti al pagamento delle tasse possa funzionare qualsiasi altra cosa appena appena più difficile come fare una riforma seria.

Da uno stato corrotto, così corrotto da guadagnarsi il consenso elettorale, tra l'altro, permettendo a milioni di cittadini di non pagare le tasse, che cosa ci dobbiamo aspettare?

Ben poco .. anzi, meno.


intanto bisogna domandarsi perchè c'è il consenso elettorale e prima perchè la corruzione, si è gia detto tante volte che noi italiani siamo un popolo truffaldino quindi gli italiani non cambiano, invece chi deve cambiare la situazione sono i rappresentanti eletti ma che purtroppo somno espressione degli elettori e per nulla illuminati col sacro furore della giustizia ed eguaglianza
ovviamente i risultati si vedono come in questo caso emblematico di impotenza statale,

http://bari.repubblica.it/cronaca/2016/ ... f=HREC1-20
Bari, la dolce vita dei boss a spese dello Stato: le case sono confiscate, ma è impossibile sfrattarli

ma credo sia la quotidianità, sicuramente causata da leggi e lacciuoli imbastiti ad hoc che rendono impotenti e vano il lavoro della polizia, ecco forse bisognerebbe iniziare da qui, abolirli tutti o almeno ridurli a poche centinaia ma farlo per davvero non per finta come fece brunetta? che bruciò simbolicamente migliaia di leggi
ciao mauri
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Re: La povertà dilaga

Messaggioda pianogrande il 21/11/2016, 18:49

Quello fu Calderoli e il fatto che qualcuno continui a votare per quella buffonata di partito la dice lunga sul popolo italiano.

Infatti nel nostro paese, mancando il meccanismo fatta la legge questa si rispetta o sono guai, si può continuare a fare infinite leggi anzi, più ce ne sono e più è garantita l'impunità.

Il nostro è un paese corrotto fino al midollo e l'evasione fiscale è il fenomeno più esteso di tale corruzione.

Altro che politici!

Da che parte cominciare?

Da se stessi, direbbe la retorica del non pronunciarsi facendo finta di dire cose serie.

Eppure non siamo molto lontani.
Per ogni idraulico-dentista-tappezziere che non fa la fattura c'è un cliente che ottiene lo sconto (corruzione allo stato puro).

Allora bisogna incentivare il rilascio della fattura con sconti e premi fiscali etc. e nello stesso tempo punire severamente chi viene beccato.
Vi assicuro che il solo pensiero di essere beccati, a quel punto, avrebbe effetti mirabolanti.

Questo è solo un esempio che inciderebbe sul lato più popolare dell'evasione fiscale che ha mille altre sfaccettature.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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