Un conto è non ostacolare, un conto è promuovere e là dove necessario riformare.
Fino ad oggi la sinistra si è limitata a difendere le coop rosse, negando di fatto la necessità di rivedere un po' le cose in tale mondo, anche alla luce degli scandali e degli intrecci con la politica che sono emersi in questi anni. Non dimentichiamoci l'affermazione "abbiamo una banca" di Fassino, il caso Consorte, i rapporti oscuri con partiti e fondazioni come Italiani europei di D'Alema.
Quanto alle public company, è evidente che sono "a fini di lucro", cosa che non dovrebbe apparire scandalosa dal momento che per raccogliere i risparmi di un'ampia platea bisogna pur remunerarli.
In questo caso, più che di incentivi fiscali, il problema è quello della trasparenza, del controllo dei manager e della correttezza dei bilanci.
In entrambi i casi, c'è tutto un mondo da riformare per rilanciare l'economia al di fuori dei soliti salotti buoni.