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oltre 27mila immobili e aziende sottratti alle mafie. La map

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oltre 27mila immobili e aziende sottratti alle mafie. La map

Messaggioda mauri il 21/03/2016, 14:51

dati impressionanti che probabilmente sono un 10 % della realtà?, girano una montagna di soldi altro che disoccupazione e il deficit è solo dello stato, la legge langue e boccheggia in senato ma chissà perchè?
troppe persone colluse per interesse ma se nella dichiarazione dei redditi si potessero scalare tutte le spese sostenute qualche cosa cambierebbe, mentre tutti i comuni potrebbero fare verifiche a tappeto sulle dichiarazioni dei redditi e tenore di vita
ciao mauri

http://iltirreno.gelocal.it/italia-mond ... ef=HREC1-4
La legge bloccata in Parlamento
Lo scorso 11 novembre la Camera ha approvato il disegno di legge di riforma del Codice Antimafia del 2011 e delle misure di prevenzione patrimoniale, oltre a una delega al governo per la riorganizzazione dell’Agenzia nazionale. Passato l’effetto Saguto, ex presidente della sezione misure di prevenzione di Palermo indagata per una gestione ‘familiare’ dei beni confiscati e sospesa dal Csm, la legge si è impantanata al Senato. In Commissione Giustizia non è stata ancora calendarizzata, nonostante gli appelli di decine di associazioni antimafia, tra cui Libera, e del presidente dell’Aula di Palazzo Madama, Pietro Grasso. Tra le novità più importanti della norma: niente parenti dei giudici nelle aziende sequestrate e confiscate, estensione delle misure di prevenzione patrimoniale anche agli indiziati di reati di corruzione, concussione, peculato e caporalato (quindi, anche in assenza di condanna penale), possibilità di nominare dipendenti di Invitalia come gestori di beni sottratti alla criminalità, organizzata e non. “Negli ultimi mesi il Senato ha avuto un bel po’ da fare con la legge Cirinnà, ma mi sarei aspettato che il ddl fosse all’ordine del giorno della Commissione prima di Pasqua”, afferma Davide Mattiello, deputato del Partito democratico e relatore alla Camera. “Non c’è allarme per questo ritardo, considerato il sostegno del presidente Grasso a questo provvedimento, ma i numeri al Senato sono meno netti rispetto a Montecitorio e mi auguro - aggiunge - che alcuni punti fermi della legge non vengano modificati, come la confisca agli indiziati di corruzione, che è diventato un nuovo biglietto da visita per le mafie”. Attende notizie dal Parlamento anche il direttore dell’Agenzia nazionale Umberto Postiglione, che attende rinforzi da affiancare ai 99 dipendenti attuali, distribuiti in cinque sedi sul territorio nazionale. L’Anbsc è un organismo introdotto col codice antimafia del 2011 e ha sostituito l’agenzia del demanio nell’amministrazione dei beni confiscati. Dopo la confisca, anche se non definitiva, il bene passa allo Stato
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