Immigrazione, Merkel: dopo voto nei Lander Berlino non cambia politica sui profughi
Il portavoce della cancelliera dopo la crescita della destra xenofoba alle elezioni in Sassonia-Anhalt, Baden-Wuerttenberg e Renania-Palatinato: "L'obiettivo resta una soluzione europea"
BERLINO - "Il governo tedesco prosegue la sua politica sui profughi, con tutte le forze, dentro e fuori il paese". Lo ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, in conferenza stampa a Berlino, rispondendo alla domanda se gli esiti delle elezioni regionali di domenica possano modificare il corso politico della cancelliera. "L'obiettivo deve essere una soluzione comune europea, che porti a ridurre visibilmente i profughi in tutti i paesi membri". Quindi, la ricerca di un accordo con la Turchia per la gestione dell'emergenza.
Angela Merkel, dunque, si dice decisa a perseguire una soluzione comunitaria piuttosto che assecondare la voglia unilaterale chiusura che irretisce un'opinione pubblica tedesca piuttosto divisa sull'approccio liberale alla gestione dell'emergenza migranti e richiedenti asilo sin qui esibito dalla cancelliera. Paure e rigurgiti xenofobi che hanno determinato l'impressionante crescita di una destra nazionalista, xenofoba e populista oggi incarnata dall'Afd (Alternativa per la Germania) nel voto in tre Lander, Sassonia-Anhalt, Baden-Wuerttenberg e Renania-Palatinato.
In termini di consenso elettorale, l'Afd ha lucrato su una campagna tutta incentrata sull'attacco diretto all'apertura delle frontiere operata dalla Merkel lo scorso anno, al culmine dell'emergenza migranti, facendo della Germania la destinazione di un flusso massiccio. La destra, secondo gli analisti, ha attratto alle urne persone che prima non votavano, ma ha anche sottratto consenso ai partiti di governo, Cdu e Spd, evidenziando il disagio di una parte del loro elettorato rispetto alla politica di Angela Merkel sui migranti.
Un segnale a cui gli stessi analisti contrappongono comunque un dato: la maggioranza continua a sostenere la cancelliera, che però deve confrontarsi anche con il dissenso interno al suo stesso partito. Nel Baden-Wuerttemberg, ad esempio, la Cdu è finita alle spalle dei Verdi, i cui candidati nelle amministrative si sono mostrati ben più entusiasti della politica della Merkel sui migranti degli stessi candidati cristiano-democratici, il cui consenso nei sondaggi è precipitato proprio nel momento in cui hanno tentato di porsi cautamente a distanza di sicurezza "elettorale"
dalla leader chiedendo un tetto quotidiano all'ingresso dei rifugiati. Proprio questa débacle induce Merkel a tenere la barra dritta: "Sono fermamente convinta, e lo resto ancora, che abbiamo bisogno di una soluzione europea. E che questa soluzione richiederà tempo".