franz ha scritto:mariok ha scritto:Il punto principale credo sia invece il seguente: nei casi in cui non può essere il mercato (ammesso che sia veramente libero e privo di posizioni dominanti che ne minino la concorrenza) a determinare la sopravvivenza di un soggetto erogatore di servizi, chi e come può assicurarne l'efficienza ed una corretta gestione?
Esatto. Sul piano della discussione tecnica e teorica, abbiamo da un lato i cosiddetti monopoli naturali e quindi, per differenza tutto il resto è gestibile, come scelta collettiva e democratica, sia dal pubblico sia dal privato.
Sul piano teorico è corretto. Nella pratica le cose sono un po' diverse.
Prendiamo ad esempio il caso della sanità. Se le strutture presenti in un certo territorio offrono un rapporto qualità/costo insoddisfacenti, è naturale che gli abitanti di quella zona si rivolgano a strutture migliori in zone limitrofe. Ma ciò può voler dire che le prime siano destinate a scomparire, lasciando intere zone prive di servizi essenziali come ad esempio il pronto soccorso o forme di assistenza necessariamente capillari (come quelle ai disabili)?
Lo stesso potrebbe dirsi per la scuola. E' naturale scegliersi la scuola pubblica o privata migliore. Ma ciò può voler dire privare di un qualunque sistema scolastico intere zone del paese (magari logisticamente più disagiate)?
E sempre a titolo d'esempio. Nel caso in cui la linea 50 gestita dall'azienda A sia più efficiente della linea 60 gestita dall'azienda B, non è detto che io preferirò sempre la prima alla seconda, ameno del caso (improbabile) esse effettuino tragitti identici.
Lo stesso dicasi per le reti di distribuzione, che a prescindere dalla tecnologia utilizzata, non è detto che riescano a coprire l'intero territorio nazionale, anche in zone economicamente non convenienti, sia per caratteristiche geofisiche che di composizione sociale (e quindi, tipo di domanda più o meno profittevole).
A prescindere quindi dalle loro dimensioni, ci saranno sempre aree di "monopolio naturale" per le quali occorrono dei meccanismi "premianti" alternativi alla semplice concorrenza.
E qui ritorniamo al problema della gestione della cosa pubblica e dei relativi meccanismi di controllo democratico non sempre assicurati dalla gestione per delega.
Purtroppo, mi vado sempre più convincendo che nessun meccanismo (in termini di regole sia del mercato sia del sistema istituzionale) può sostituire il livello di civiltà di un popolo.