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Mafia capitale, Renzi: "Corrotti pagheranno. Nuove misure in

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Re: Mafia capitale, Renzi: "Corrotti pagheranno. Nuove misur

Messaggioda flaviomob il 11/12/2014, 0:07

manifesto:

Il sacco di Roma e il frutto amaro della deregulation

—  Paolo Berdini, 9.12.2014


La vicenda di Roma sta assu­mendo con­torni che rischiano di far smar­rire la gra­vità ine­dita di quanto avve­nuto. Assi­stiamo ad una serie di inter­vi­ste dei respon­sa­bili poli­tici dell’ultimo ven­ten­nio che nel ten­ta­tivo di sal­varsi dal moto di indi­gna­zione che dilaga, ten­tano di deru­bri­care lo scan­dalo a pochi mal­fat­tori o addi­rit­tura — il Foglio di Fer­rara — a pate­tici mil­lan­ta­tori all’amatriciana.

Siamo invece di fronte ad uno scan­dalo di por­tata ben mag­giore di quello di Tan­gen­to­poli degli ’90. In quel periodo si cercò di costruire un sistema di regole in grado di argi­nare il malaf­fare dif­fuso. Da quel momento l’ondata di riflusso è stata così impo­nente che non solo è riu­scita a can­cel­lare quelle leggi, ma ha demo­lito la pub­blica ammi­ni­stra­zione. La legge sull’elezione diretta dei sin­daci ha for­nito loro un potere immenso senza alcun con­trap­peso di con­trollo; le leggi Bas­sa­nini di riforma della pub­blica ammi­ni­stra­zione hanno intro­dotto uno spoil system senza con­trolli esteso ad ogni fun­zione pub­blica; la cul­tura della pri­va­tiz­za­zione ha infine impo­sto che molti ser­vizi che prima veni­vano svolti all’interno delle pub­bli­che ammi­ni­stra­zioni venis­sero ester­na­liz­zati. Roma rac­co­glie i frutti amari del ven­ten­nio della deregulation.

La que­stione delle nomine

Sulla base del potere «mono­cra­tico» senza alcun con­trap­peso di legge, i sin­daci hanno potuto imporre nei comuni e nello Stato per­so­naggi impre­sen­ta­bili. Ale­manno ottiene la nomina di suoi uomini nel Cda di Fin­mec­ca­nica e — dall’altra parte — Ode­vaine viene messo a capo della strut­tura del mini­stero dell’Interno che si occupa degli immi­grati. E poi, Pan­zi­roni a capo dell’Ama e Man­cini a pre­si­dente dell’ente Eur. Quei ruoli isti­tu­zio­nali sono stati pie­gati a inte­ressi di parte senza che esi­stesse nes­sun orga­ni­smo terzo in grado di denun­ciare la discre­zio­na­lità delle nomine e degli atti con­se­guenti. Oggi la figura del con­trol­lore coin­cide con quella del con­trol­lato e que­sta pato­lo­gia va gua­rita al più pre­sto con tutta l’energia neces­sa­ria. Il fatto che siano state indi­cate per­sone di malaf­fare, infatti, aggrava sol­tanto una situa­zione isti­tu­zio­nal­mente inac­cet­ta­bile. In quei ruoli si usa denaro pub­blico; si decide la ven­dita di immo­bili pub­blici; si assume per­so­nale senza con­corso. Si sente spesso affer­mare — e Renzi è tra i primi — che «la buro­cra­zia frena lo svi­luppo del paese». In realtà la buro­cra­zia è stata can­cel­lata dallo spoil system e a capo di molte atti­vità pub­bli­che ci sono uomini che hanno l’unica qua­lità di far parte della cor­data poli­tica al momento vin­cente. E’ ora di chiu­dere que­sta fase.

La que­stione degli appalti

Ora si sente affer­mare con la solita intol­le­ra­bile reto­rica che si veri­fi­che­ranno tutte le gare d’appalto, ma anche per­sone ecce­zio­nali come Can­tone e il suo pool si are­ne­ranno di fronte allo sman­tel­la­mento legi­sla­tivo di que­sti anni. Gli appalti sotto la soglia dei 500 mila euro pos­sono essere affi­dati per legge con pro­ce­dure discre­zio­nali. Per le cifre mag­giori c’è la col­lau­data auto­strada inau­gu­rata con la Legge obiet­tivo di Berlusconi-Tremonti. Com­pleta il qua­dro la cul­tura dell’emergenza che leg­giamo nelle inter­cet­ta­zioni romane: demo­li­sco i campi di fami­glie rom per poter atti­vare la pro­ce­dura di emer­genza ed affi­dare i lavori a chi mi pare. Nes­sun appalto viene affi­dato attra­verso forme frau­do­lente: sono tutte con­formi con le regole appro­vate nel ven­ten­nio della dere­gu­la­tion. In un appalto romano, l’impresa scal­zata dalla solita azienda mala­vi­tosa fa giu­sta­mente ricorso al Tar. Con lo Sblocca Ita­lia di Renzi si tenta di limi­tare anche que­sto diritto giu­ri­dico in nome della velo­cità. Non ser­vono com­mis­sari, ser­vono nuove regole.

La cul­tura della privatizzazione

Sono venti anni che tutte le ammi­ni­stra­zioni pub­bli­che hanno pra­ti­cato l’ideologia della costru­zione di società di scopo che hanno com­por­tato la pri­va­tiz­za­zione dei ser­vizi pub­blici e l’aumento dei costi per la popo­la­zione. Paghiamo l’aliquota più alta di tas­sa­zione alle imprese e ai red­diti indi­vi­duali per­ché dob­biamo ancora giu­sti­fi­care un’ideologia che ha por­tato al fal­li­mento il paese. Le fun­zioni pub­bli­che devono ritor­nare nelle ammi­ni­stra­zioni e non affi­date alle imprese ami­che.
Pochi giorni fa il pre­mier Mat­teo Renzi ha lan­ciato la can­di­da­tura di Roma alle Olim­piadi del 2024, un evento che pro­durrà ine­vi­ta­bil­mente un’ulteriore over­dose di dero­ghe e discre­zio­na­lità nella capi­tale, al pari della scon­cer­tante vicenda dello sta­dio della Roma. Il plauso alla pro­po­sta è stato bipar­ti­san: dal sin­daco Marino ad un grande esperto di pro­ce­dure di deroga come Malagò. Ripe­tiamo, il solo modo per ripri­sti­nare lega­lità e mora­lità è quello della costru­zione di isti­tu­zioni di con­trollo delle azioni pub­bli­che. Gli eventi straor­di­nari e le dero­ghe ser­vono solo alla mala­vita e ad una poli­tica senza futuro.

http://ilmanifesto.info/il-sacco-di-rom ... egulation/


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Re: Mafia capitale, Renzi: "Corrotti pagheranno. Nuove misur

Messaggioda Salemi il 11/12/2014, 0:09

“La storia è maestra ma non ha allievi”, anticipatoci da A. Gramsci è sempre di grande attualità. Diversamente dagli altri paesi europei che risentono come noi di una crisi economica senza precedenti, l’Italia annovera al suo interno una crisi concomitante di legalità che gli altri paesi dell’Ue non hanno.

Non hanno perché non hanno dal punto di vista storico la presenza contemporanea di 4 mafie di tutto rispetto, a cui se ne è aggiunta una quinta nella capitale, di cui una che da undici anni detiene il primato di prima società criminale organizzata del pianeta.
La ‘ndrangheta.

Il 5 gennaio del 1984 moriva a Catania, assassinato in un agguato mafioso, il direttore del giornale antimafia Giuseppe Fava. Una settimana prima Fava rilasciò un'intervista a Giorgio Bocca de La Repubblica, rendendo noto che aveva fatto una stima dei beni dell’Onorata società, facendo presente che già allora la mafia siciliana poteva permettersi un esercito, una marina ed un’aviazione, superiore o uguale a quelli/e dello Stato italiano.

Figuriamoci trent’anni dopo cosa possono aver accumulato queste aziende esentasse. Possono permettersi di tutto.

Diventano quindi risibili i provvedimenti che intende prendere domani questo governo.

Equivalgono a curare il cancro ai polmoni facendo impacchi di camomilla tiepida al pisello, una tantum.
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Re: Mafia capitale, Renzi: "Corrotti pagheranno. Nuove misur

Messaggioda pianogrande il 11/12/2014, 0:41

I guai ci sono e ce ne dobbiamo rendere conto.
Che però il rimedio sia un rafforzamento della burocrazia e l'eliminazione della elezione diretta del sindaco lo può dire solo il manifesto.

Bene!
Rafforziamo la burocrazia e eleggiamo un collegio (magari un direttorio) ad amministrare le città.
Magari..... una commissione!

Il problema è quello che si diceva poco fa in questo forum: L'IMPUNITA'.

Cerchiamo di concentrarci su quell'aspetto e di non strumentalizzare i guai per far passare teorie di governance da discussione permanente su tutto e con tutti intanto che la Terra gira e la luna compie qualche decina di cicli.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Mafia capitale, Renzi: "Corrotti pagheranno. Nuove misur

Messaggioda flaviomob il 11/12/2014, 9:52

Don Ciotti all'Ue: "La mafia è nulla senza i politici"

Tangenti, scandalo di Roma, Expo 2015. Don Ciotti sugli intrecci della malavita: «Renzi? Tutto e il contrario di tutto. Basta compromessi. Meno leggi e più legge».
Può esistere una politica senza mafie. Ma non possono esistere mafie senza il concorso della politica.
È questo il messaggio che don Luigi Ciotti ha portato il 9 dicembre al parlamento europeo di Bruxelles.
...
SEI PUNTI NEL PROGRAMMA DI LIBERA. Sei sono i punti del programma di Libera per colpire il crimine organizzato: una normativa europea sui beni confiscati, il 21 marzo come Giornata Europea in memoria delle vittime di mafia, i crimini ambientali, la figura del procuratore pubblico europeo, il riciclaggio.
E la proposta per l’Europa di 'Riparte il futuro' (la campagna di Libera e Gruppo Abele contro la corruzione): una direttiva sulla tutela dei whistleblower, ovvero coloro che decidono di denunciare gli episodi di corruzione

...

DOMANDA. Renzi lo definirebbe un selfie. Forse però bosgna smettere di scattare foto e agire...
RISPOSTA. Renzi scrisse un articolo di risposta a Roberto Saviano con un'agenda di impegni di contrasto alla mafia, dove c'era tutto e il contrario di tutto. Quei punti erano condivisibilissimi, il problema è che alle dichiarazioni devono seguire i fatti, bisogna dare le risposte concrete.
D. Serve più coraggio?
R. Credo che ci sia il desiderio, ma non mi basta. Io ho bisogno di vedere la concretezza di alcuni passaggi.
D. Il pacchetto anti corruzione e la legge anti riciclaggio non la soddisfano?
R. I temini in cui erano stati presentati erano concreti, chiari, trasparenti, solo che poi il ministro della Giustizia Andrea Orlando è dovuto scendere a compromessi.
D. E quindi?
R. Si rischia di svuotare il valore di tutto quello fatto e proposto sinora. I beni confiscati alle mafie sono bloccati da due anni per colpa della burocrazia, dei ritardi, dei cambiamenti di governo.
D. Dei politici insomma.
R. Ci sono troppi venti contrari, che tirano da una parte e dall'altra. Così si va in Commissione, si va in Aula e alla fine si sviliscono gli intenti. Se da un lato c'è davvero chi vuole investire, chi vuole trasparenza, dall'altra si arriva a dei compromessi per galleggiare.
D. A Roma per esempio si è galleggiato tanto nel 'Mondo di mezzo'...
R. Roma è una delle più grandi ferite, ma io mi stupisco ancora una volta di chi si stupisce, perché tutte le volte che succedono queste cose, tutti dicono: «Mio Dio non sapevo, non pensavo».
D. Invece?
R. Invece si sapeva, eccome. Per questo sono contento che la procura di Roma abbia inserito il 416 bis che individua nel nostro Paese i reati di stampo mafioso. Corruzione e mafia sono due facce della stessa medaglia.
D. Basta quindi parlare solo di Sicilia?
R. La mafia c'è anche a Roma, Milano, Torino. E 32 anni fa ha ucciso il procuratore della Repubblica di Torino Bruno Caccia. Il Comune piemontese di Bardonecchia fu commissariato per infiltrazioni mafiosa nel 1995. Oggi Milano è la terza realtà d'Italia per beni confiscati, che sono il chiaro indicatore di una presenza criminale.
D. L'Expo la preoccupa?
R. Nelle grandi opere, la mafia ha sempre cercato di inserirsi. Per fermarla ci deve essere una corresponsabilità da parte di tutti. Il Commissario nazionale Expo Raffaele Cantone, presidente dell'Anticorruzione, è una persona di grande valore. Ma non basta.
D. Che cosa suggerisce?
R. Serve una maggiore attenzione da parte di tutti. La prima riforma da fare è una auto riforma, quella delle nostre coscienze. Serve un risveglio sociale, perché abbiamo troppi cittadini a intermittenza.
D. In che senso?
R. Quando ci sono le tragedie, la gente si commuove e poi non si muove.
D. In fondo se i politici sono corrotti, c'è qualche cittadino che li corrompe?
R. Sì, tutti dovrebbero leggere il libro di papa Francesco, Guarire dalla corruzione, dove invita a pensare chi è il corrotto e chi è il corruttore, una fotografia perfetta di quello che abbiamo davanti ai nostri occhi.
D. Abbiamo i politici che ci meritiamo?
R. Sì, la responsabilità non è solo dei politici. Le mafie non riescono a fare nulla se non trovano dei professionisti che li aiutano. Hanno bisogno di imprenditori, tecnici, commercialisti, notai, avvocati, che si rendono complici del sistema, direttamente o indirettamente. Perché la forza della mafia non sta dentro la mafia. Sta fuori.
D. Nella società. Che è mafiosa, ma anche in crisi.
R. I mafiosi per raggiungere il loro obiettivo hanno bisogno di trovare alleanze, compiacenza. Poi certo, la crisi economica finanziaria ha favorito molto questo fenomeno, perché i mafiosi hanno tanto denaro, frutto di affari sporchi, crimini, violenze. Anche se oggi sempre di più si mettono i guanti bianchi. Non hanno più la lupara in mano, ma la valigetta 24 ore.
D. Sono ancora più invisibili?
R. Sì, ma attenzione: non sono meno sanguinari. Dal 1992 a oggi la guerra di mafia apparentemente più silenziosa e meno appariscente ha fatto 3.500 morti.
D. E secondo lei l'Unione europea rischia di non vedere questi morti?
R. L'Ue sbaglia già nel linguaggio, perché anziché mafia preferisce chiamarla criminalità organizzata. Chiamiamola come vogliamo, ma non possiamo permetterci di pensare che il problema non esiste.
D. Forse non si capisce?
R. Ci sono certo modalità e forme diverse. Da noi le nostre mafie hanno radici storiche in alcune regioni, ma alla fine gli affari li hanno fatti al Nord, non al Sud. Non dimentichiamo che già nel 1900 don Luigi Sturzo, fondatore della Dc (Democrazia cristiana), aveva profeticamente detto che le mafie sarebbero salite verso il Nord e avrebbero anche varcato le Alpi. Dovremmo rileggere quei documenti.
D. Abbiamo la memoria corta?
R. Sì, purtroppo, il vero problema è che non ci chiediamo: perché da 400 anni abbiamo la camorra in Italia? Perché da oltre 150 anni parliamo di mafia? Perché da 120 anni parliamo di 'ndrangheta?
D. Ha una risposta?
R. Perchè al di là dell'impegno che molti ci mettono, non viene affrontato il nodo centrale del problema.
D. Quale?
R. Che serve davvero una volontà politica ferma, chiara, trasparente. Ci vogliono meno leggi e più legge. E soprattutto più politiche sociali, perché una delle gambe della mafia è rappresentata dalla mancanza di lavoro, dall'ignoranza. L'Italia è agli ultimi posti per dispersione scolastica in Europa. Ci sono sei milioni di analfabeti.
D. L'ignoranza uccide?
R. Crea un terreno fertile. Un dato inquietante è che il 61% di disoccupati è disposto ad accettare un posto di lavoro in una attività dove la criminalità organizzata ha investito per riciclare il denaro. C'è gente onesta senza lavoro che non sa dove sbattere la testa.
...

http://www.antimafiaduemila.com/2014121 ... ticiq.html


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Re: Mafia capitale, Renzi: "Corrotti pagheranno. Nuove misur

Messaggioda flaviomob il 11/12/2014, 10:07

Il problema è il potere senza controllo, la discrezionalità sempre a favore degli "amici", il depotenziamento della legge attraverso mille leggi contraddittorie ma opportunamente orientate ad ostacolarsi a vicenda (la prescrizione su tutte).

PS Grazie Salemi per le ottime citazioni ed informazioni.

PPS Intervento di Di Battista a Ballarò

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Re: Mafia capitale, Renzi: "Corrotti pagheranno. Nuove misur

Messaggioda Robyn il 11/12/2014, 20:35

Già il reddito minimo garantito può indebolire la criminalità,chi contrasta l'introdizione del rmg significa che ha interesse a sfruttare il bisogno non a risolvere i problemi,chi vuole il proporzionale è perche vuole pescare nel torbito delle preferenze e del voto di scambio.Ma la criminalità che cos'è?perche esiste la criminalità?I legami tra politica e criminalità se esistono sono gravi e vanno recisi senza se e senza ma.Se è vero che c'è una parte della popolazione che pesca nel torbito insieme alla criminalità e a personaggi infiltrati nelle istituzioni,bisogna essere decisi nel contrasto anche per capire se esistono cittadini che fanno manifestazioni dove dietro c'è la criminalità,dare la colpa solo ai patiti è sbagliato.Nei confronti della criminalità e della corruzione bisogna essere decisi anche perche se si è deboli la criminalità e la corruzione divora il paese.Sappiamo che la criminalità può giocare sulla paura e la migliore scorta contro la criminalità come dice Ignazio Marino devono essere i cittadini
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