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Ritrovare la sobrietà e la solidarietà.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Ritrovare la sobrietà e la solidarietà.

Messaggioda ranvit il 15/01/2009, 19:09

Dal corriere.it :

il segretario del pd: «e' giunto il momento di ritrovare la sobrietà e la solidarietà»
Veltroni attacca la tv dei superpremi
«Le trasmissioni in cui si guadagnano milioni senza saper fare nulla trasmettono un messaggio sbagliato»

Max Giusti conduce «Affari tuoi» (Ansa)
ROMA - Non si sa se pensasse ad «Affari tuoi» o magari al «Grande fratello» o a «Chi vuol esser milionario». Ciò che è certo è che il segretario del Pd Walter Veltroni ha attaccato le trasmissioni televisive in cui «si guadagnano milioni senza saper fare nulla», perchè trasmettono alla società un «messaggio sbagliato».

CRITICA - La critica è stata mossa dal segretario del Pd intervenendo all'incontro del suo Partito con il Terzo settore. «Alcune trasmissioni - ha detto Veltroni - mi sembrano marziane. L'idea di guadagnare milioni senza saper fare nulla, mentre ci sono persone che non possono comprarsi un maglione è sbagliata, è un messaggio sbagliato». Dopo anni, ha detto ancora Veltroni, in cui si è costruita «una società solipsistica e individualistica» è giunto il momento «di ritrovare la sobrietà e la solidarietà, uscendo dalla sbornia da carta di credito, la sbornia di un Paese che ha consumato senza poter pagare». Una critica quella del segretario del Pd che trova originale anche in un'affermazione del premier Silvio Berlusconi di qualche giorno fa: «Ho visto in tv l'apertura del Grande Fratello: è sempre interessante e magnetico». Veltroni ha voluto far capire che la pensa in modo opposto.


15 gennaio 2009

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Molto bene Walter!
Ma cosa ne diresti di ridurre il costo della politica?
Solo un esempio.
E' di oggi la notizia che il Sele - un fiume di 60 km qui in Campania - ha tre Magistrati, mentre il Po - lungo 600 e passa km ne ha uno solo!
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Dal corrieredelmezzogiorno ed Salerno :
l'inchiesta
Sele, tre autorità di bacino per un fiume
E il Po, dieci volte più lungo? Una sola
Una gestisce la sponda destra del corso d'acqua campano, una la sinistra, una coordina


SALERNO — Provate a immaginarveli, i due fiumi. Uno, il Po, è lungo 652 chilometri e ha un bacino che interessa ben otto regioni. L'altro, il Sele, di chilometri prima di gettarsi in mare ne deve percorrere appena 65, e in quanto a competenza è affare che interessa solo la Campania e la Basilicata. A immaginarli così come sono, tra i due non c'è ovviamente paragone. E invece, a spulciare tra leggi regionali, delibere, decreti e documenti vari, si scopre che occuparsi del Sele è una rogna che quelli del Po manco se la sognano. E sì, ché mentre per gestire il più importante fiume italiano è sufficiente una sola autorità di bacino, per il Sele — dieci volte più piccolo — ne servono addirittura tre. Una per sponda («Autorità di bacino destra Sele» e «Autorità di bacino sinistra Sele») e un'altra a collegare tutti, l'«Autorità di bacino interregionale del fiume Sele».
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Re: Ritrovare la sobrietà e la solidarietà.

Messaggioda pianogrande il 15/01/2009, 20:25

La politica ed il suo indotto clientelare sono l'esempio più sfacciato e devastante di come si possa guadagnare soldoni anche senza saper fare niente.
o, peggio, facendo danno.
Con questo, sono daccordo che certi facili guadagni trasmettano un messaggio sbagliato.
Tra quiz, concorsi velinari e telefonate con aiutini, i nostri circenses distraggono il popolo dai problemi veri o anche dalla realtà in genere.
Si cominci a dare il buon esempio dall'lto.
O' pesce fète ......
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Ritrovare la sobrietà e la solidarietà.

Messaggioda pierodm il 16/01/2009, 10:13

Mediaset è una grande risorsa per il paese - disse uno dei leader del centro-sinistra qualche anno fa.

Per diversi anni Maurizio Costanzo è stato un "consigliere" molto vicino alla dirigenza del centro-sinistra in materia nientedimeno che di "comunicazione", mentre era allo stesso tempo lui stesso un dirigente di Mediaset, un assertore convinto dei palinsesti delle Tv commerciali, e un minimizzatore d'ufficio di qualunque difetto, di qualunque vergogna che comparisse sui teleschermi, oltre che talent-scout di alcuni dei più sdrucinati personaggi televisivi.

Nell'ambito dello stesso centro-sinistra - in giornali, congressi, e ovviamente anche nel modesto ambito delle nostre discussioni in ML e forum - quando qualcuno mostrava insofferenza verso certi programmi e verso l'effetto che facevano sulla cultura diffusa, non sono mai mancate vigorose levate di scudi, con accuse di "puzza sotto al naso" e di snobismo intelettualoide, per limitarsi alle frasi più educate.

Ecco, con queste benemerenze pregresse, abbiamo quello che ci siamo meritati: se ne accorge adesso Veltroni?
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Re: Ritrovare la sobrietà e la solidarietà.

Messaggioda guidoparietti il 16/01/2009, 11:08

pierodm ha scritto:Ecco, con queste benemerenze pregresse, abbiamo quello che ci siamo meritati: se ne accorge adesso Veltroni?

Non mi pare che Veltroni abbia mai lodato mediaset o in generale la tv italiana, quindi non è che se ne accorge adesso.
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Re: Ritrovare la sobrietà e la solidarietà.

Messaggioda ranvit il 16/01/2009, 11:09

Scusa piero, a me le trasmissioni in questione fanno l'effetto delle pulci : prurito da tutte le parti e immediato uso del telecomando....fino allo spegnimento.

Ma come ho cercato di evidenziare, c'è di molto peggio! Le ruberie, anche non del tutto criminogene, dell'azione dei ns politici a livello soprattutto locale sono la vera sanguisuga delle ns povere risorse economiche e finanziarie oltre che uno spettacolo molto ma molto ma molto piu' indecente delle trasmissioni televisive. Che se non sbaglio allignano in tutti i Paesi del mondo senza che questo impedisca alle locali classi dirigenti di essere sufficientemente corrette ed efficienti.

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Re: Ritrovare la sobrietà e la solidarietà.

Messaggioda pinopic1 il 16/01/2009, 12:09

Hai ragione Ranvit, però tu senti il prurito e usi il telecomando magari per spegnere la TV; così ti resta il tempo e la concentrazione per riflettere su quelle altre realtà. Non tutti fanno così.
Credo che Walter non si riferisse alle trasmissioni in se e ai soldi che distribuiscono in cambio di nulla. Ma al tipo di cultura, di mentalità che contribuiscono a costruire. Secondo la quale chi lavora per sopravvivere, chi cerca nello studio e nel lavoro duro la sua promozione sociale, è un pirla.
La stessa mentalità fa poi accettare anche quello che tu lamenti.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: Ritrovare la sobrietà e la solidarietà.

Messaggioda ranvit il 16/01/2009, 12:21

No pinopic, non ci siamo.
Come ho già detto quelle trasmissioni che io detesto sono pane quotidiano in tutti i Paesi del mondo. Nascono da altre esigenze di cui si potrebbe discutere a parte.

In Italia non c'è solo la Mafia e l'economia sommersa ma anche, e forse in misura superiore, il costo della politica....e non mi riferisco tanto al numero dei politici ed ai loro stipendi (comunque INDEGNI) ma soprattutto ai "traffici" intorno alla politica!

Questo dovrebbe essere il rinnovamento di un partito che vuole essere di sinistra!

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Re: Ritrovare la sobrietà e la solidarietà.

Messaggioda Paolo65 il 16/01/2009, 12:32

Quando la politica si mette a fare la morale pubblica finisce inesorabilmente per cadere nel ridicolo.

Condivido appieno quello che dice Veltroni,anche se non impedirei mai che venissero mandati in onda quei programmi,ma i politici,compreso Veltroni, non hanno la minima autorevolezza a fare la morale ad altri. Hanno perso da tempo la faccia...più o meno tutti.

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Re: Ritrovare la sobrietà e la solidarietà.

Messaggioda pierodm il 16/01/2009, 13:56

Ovviamente, se si parla di sperperi, le cause dirette vanno ricercate nei meccanismo economi e burocratici, e nelle origini politiche, non nella moda, nelle abitudini alimentari o nei reality televisivi.

Ma se si parla di quello che il "popolo" riesce a sopportare o perfino ad approvare il discorso si allarga.
"Allargarsi" significa che entrano in gioco tanti fattori e tanti fenomeni, senza che soffermarsi su uno voglia dire trascurarne altri.
Il rapporto tra qualità della comunicazione, mentalità e gusti diffusi, da una parte, e politica dall'altra è complicato, e se ne occupano da decenni analisti di varia ispirazione.
Ancora una volta ricordo che i discorsi che in materia facciamo in Italia da quando ha preso il sopravvento l'emittenza televisiva commerciale, questi discorsi erano fatti negli USA più di sessanta anni fa da parte dei sociologi - tra l'altro, mi si dice, da chi ha frequentato, che la Tv americana è peggiore di quella nostra.
Non vorrei sembrare banale, ma l'impatto della demenzialità comunicativa non è giudicabile come valore assoluto, come se fosse una sostanza velenosa che ha gli stessi effetti oggettivi sull'organismo di chiunque: su molti di noi, anche limitandoci alla realtà italiana, ha un effetto scarso, su altri devastante - pensiamo per esempio ai ragazzi nati e cresciuti senza aver conosciuto altro genere di comunicazione, per esempio, che quando hanno letto tre libri in cinque anni è un miracolo, e bisogna pure vedere che libri sono.
Sul piano del raffronto internazionale, credo che la cosa sia ancora più complessa.
Per l'Europa molti dei fenomeni sociologici americani rappresentano un arretramento, mentre negli USA sono vissuti come naturali. Analogamente avviene per certe abitudini e certi valori europei che negli USA sono considerati stravaganti e fastidiosi.
Non è solo una questione di gusti, ma soprattutto un problema di equilibrio, di metabolismo di sistema.

In altri paesi la demenzialità televisiva fa danni simili a quelli che avvengono da noi, ma la società ha evidentemente anticorpi un po' più forti: noi siamo - come accennavo sopra - agli ultimi posti nella lettura di giornali e di libri, e non abbiamo mai elaborato una struttura amministrativa e statale efficiente, che in altri paesi conserva la sua validità anche in presenza di un degrado della qualità comunicativa e delle trasformazioni sociologiche.
Per altri versi - ne scriveva non ricordo chi qualcuno sulla Repubblica di domenica scorsa - noi abbiamo (forse, ancora) una vitalità reattiva che ci mette in grado di sopravvivere anche in condizioni socio-politiche che ammazzerebbero probabilmente molte altre popolazioni: facciamo casino da secoli, e ci siamo selezionati per sopravvivere in questo casino da noi stessi procurato. Sopravvivere male, ma in molti casi non ce ne rendiamo conto fino in fondo.

Comunque, stiamoci attenti: non ci consoliamo, né sottovalutiamo un fenomeno, solo perché "all'estero" avviene lo stesso e nessuno muore, perché all'improvviso possiamo apprendere la notizia che "all'estero" qualcuno s'incazza e - per esempio - mette fuori legge i telefonini cellulari per i bambini. E noi, per l'ennesima volta, scopriamo di aver cincischiato a vuoto, indecisi e timorosi di essere "troppo radicali" o moralisti, o schizzinosi.
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