David Greenglass in realtà sarebbe morto il primo luglio scorso, ma la notizia è stata diffusa solo adesso: è il vero colpevole di aver venduto i segreti dell’atomica all’Urss
In America è stato il più clamoroso caso di spionaggio nell’era della guerra fredda. I segreti dell’atomica Usa custoditi nella base di Los Alamos, in New Mexico, furono venduti all’Unione Sovietica. E con l’accusa di tradimento finirono sulla sedia elettrica i coniugi Julius e Ethel Rosenberg.
Era il 1953, e il presidente Dwight D.Eisenhower respinse gli ultimi appelli per graziare la coppia, giustiziata nel penitenziario di Sing Sing. Ora, all’età di 92 anni, è morto il vero colpevole: David Greenglass, un sergente dell’esercito americano che per salvare la pelle accusò i Rosenberg: compresa Ethel, che altro non era che sua sorella. Innocente, come confessò moltissimi anni dopo, mentre il cognato Julius faceva in pieno parte del complotto insieme ad altri personaggi.
Come Morton Sobell, che nel 1951 fu condannato per spionaggio con i Rosenberg, ma solo a 18 anni di galera. Poi divenne attivista per la pace a Cuba e in Vietnam.
Gli ultimi anni in ritiro
La vicenda ha rappresentato una vera e propria ferita sulla pelle dell’opinione pubblica americana, che sul caso Rosenberg si è divisa per decenni tra colpevolisti e innocentisti.
Non c’è famiglia negli Stati Uniti che non si sia spaccata su questa storia, conclusasi con un processo in cui la testimonianza di Greenglass fu determinante. E gli permise di essere condannato solo a una pena inferiore, una decina di anni di carcere dopo i quali riacquistò la libertà andando a vivere in un posto segreto, cambiando persino il nome.

Fu un giornalista a rintracciarlo e a fargli ammettere, mezzo secolo dopo, di aver mentito. Anche sulla sorella Ethel, che di fatto mandò sul patibolo. La morte del sergente Greenglass - cresciuto a Manhattan da una famiglia di ideologia marxista - risale in realtà al primo luglio scorso, ma fino ad adesso era rimasta segreta, in linea con l’intera vita del personaggio. Solo ora il New York Times ne è venuto a conoscenza, grazie a un familiare che ha confermato il decesso. Anche se nessuno ha ancora fatto alcuna comunicazione ufficiale. Mentre è certa la data della morte della moglie di Greenglass (avvenuta nel 2008), anche lei parte della banda di spie che spifferò notizie di intelligence a Mosca e che al processo testimoniò contro i Rosenberg.
http://www.corriere.it/esteri/14_ottobr ... aa3c.shtml
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Il tempo e' sempre galantuomo, per fortuna. Pero', chi ha ancora qualche barlume di memoria non puo' dimenticarsi di coloro che erano a favore e di chi era contro. L'equazione, marxista=comunistra=filo sovietico era molto in usata anche qui nel ns. bel paese puritano.
Nela mia piccola cittadina li conosco tutti(nome per nome) coloro che erano a favore della condanna e davano per certe le conclusioni degli Yankee. Se lo dicevano loro, perche non si doveva credere. Tanto sono comunisti e 2 in meno non fa proprio male.
Purtroppo il tempo, come detto sopra, e' sempre galantuomo ma (purtroppo) questi non sono ancora spartiti.
Li vedo ancora da tutte le parti e son proprio questi che vorrebbero farmi cambiare idea su come dovrebbe essere concepita la politica oggi. Waffa.....o!!!!
hola