flaviomob ha scritto:Una trattativa indubbiamente ci fu e venne, quantomeno inizialmente, impostata su un do ut des. L'iniziativa fu assunta da rappresentanti delle istituzioni e non dagli uomini di mafia".
Attualmente si stanno mettendo in opera tanti "accordi" (compromessi?) fra forze "politiche" nate per essere antagoniste (e che antagonismo per
"l’inquisito n.1 dell'Universo"!) per amministrare città, province e regioni. Il cosiddetto "patto del nazareno", fra un condannato a 4 anni di detenzione per frode fiscale (decaduto da senatore ed interdetto dai pubblici uffici, con diversi processi in corso ed assolto in altri procedimenti per motivi vari) ed un esuberante rampollo toscano è stato voluto "per il bene dell'Italia" non certamente per un
do ut des, non ha secondi fini (impunità per reati, carica di PdR, agevolazioni varie).
I fautori del compromesso fanno bene a strombettare che
"La politica è l'arte del compromesso" ... gli altri anche se fossero arrivati a credere nella giustizia e a rispettare i diritti, i doveri, le leggi debbono ... aggiornarsi a quel che va di moda a Milano, Firenze, Napoli, Palermo, Bari, Reggio Calabria ... Roma.
"Ringiovaniremo", senz'altro, di una decina di secoli (forse anche più) di civiltà quando "i lor signori" metteranno nella costituzione che "
il fine dei forti giustifica qualsiasi mezzo per ottenerlo".
Rimane l'amarezza di vedere persone democratiche avallare una simile decisione!