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Sul concetto di Giusta Causa

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Re: Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda franz il 08/10/2014, 18:17

Robyn ha scritto:Il problema è la costituzione.La costituzione afferma che spettano al lavoratore le dovute protezioni per la disoccupazione involontaria il che significa che se si licenzia lui non gli spettano gli ammortizzatori,a meno che specfichi una giusta causa come ad ex il caso del mobbing,infatti se vuole mantenere la sua integrità fisica e morale in assenza di una legge che contrasti le vessazioni è costretto a fare così

Quale articolo lo afferma? Pura coriosità.
La costituzione, se dice questo, è semplicemente sbagliata.
Un prova in piiu' a testimoniare che non è la migliore del mondo.
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Re: Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda Robyn il 08/10/2014, 20:01

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Re: Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda franz il 08/10/2014, 20:16


Da nessuna parte è affermato esplicitamente o implicitamente che il diritto ad un ammortizzatore sociale legato alla perdita di lavoro sia condiziontato ad una "giusta causa" nel licenziamento o nell'auto-licenziamento.
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Re: Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda diffidente il 08/10/2014, 20:28

Ovvia, l art 38 mi sembra abbastanza chiaro, i lavoratori hanno diritto ai mezzi di sussistenza in caso, tra gli altri, di disoccupazione involontaria, ora, ammettiamo che una legge preveda che, in caso di licenziamento, non ci sia nessuna forma di assistenza materiale. Sarebbe una violazione costituzionale,ma bisogna stabilire cosa si intende per assistenza materiale
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Re: Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda flaviomob il 08/10/2014, 22:02

Si racconta ancora la bufala secondo cui nell’Italia di oggi un’impresa non può licenziare per motivi economici e disciplinari. Eppure, lo scorso anno ci sono stati circa 800 mila licenziamenti individuali, il 10% portati in tribunale e solo 0.3% annullati. Infatti,Il governo tecnico ha eliminato tutti i vincoli degli anni settanta, venendo incontro alle pressanti richieste degli imprenditori. Il reintegro è rimasto solo nel caso più estremo, quando cioè il magistrato constata la falsità della “giusta causa”. Se ora si cancella questa ultima garanzia un lavoratore potrà essere licenziato con l’accusa di aver rubato oppure con la giustificazione di una crisi aziendale, perfino se un processo dimostrasse che si tratta di falsità. In altre parole, per licenziare una persona diventa legittimo dichiarare il falso in tribunale. Non è flessibilità economica, ma barbarie giuridica che nega un principio generale del diritto: “Quod nullum est nullum effectum producit”. Una soglia mai varcata dal ministro Fornero – o forse dovrei dire dalla “compagna” Fornero, riconoscendo amaramente che il governo tecnico ha certo sbagliato sugli esodati ma ha difeso i diritti dei lavoratori meglio del governo a guida Pd.

(Walter Tocci, estratto)

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Re: Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda Robyn il 09/10/2014, 20:20

Se il giudice dichiara la falsità è un motivo nullo,privo di causa e quindi c'è la reintegrazione.In europa non è vero che non bisogna dichiarare il motivo del recesso.In Gran Bretagna e in Francia avviene che prima il datore di lavoro tramite un incontro comunica al lavoratore la causa del licenziamento rilasciata in una dichiarazione scritta nell'incontro.Successivamente il lavoratore può fare ricorso.In Italia quindi uguale,bisogna specificare la causa comunicandola al lavoratore anche se non c'è nessun incontro
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