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La farsa degli 80 euro

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La farsa degli 80 euro

Messaggioda franz il 25/08/2014, 13:45

In base a quanto leggo nella pagina che link qua sotto, il conguaglio, di fine anno (dicembre), va fatto contabilmente entro il 28 febbraio dell'anno dopo. Questo vuol dire che fino a febbraio 2015 saranno i datori di lavoro, in qualità di sostituti d'imposta, a pagare gli 80 euro. Lo Stato poi farà i conti nel 2015 e quindi la misura non rientra nei costi pubblici del 2014. In ogni caso è chiaro che gli 80 in piu' nella tasche di 10 milioni di italiani per otto mesi significano immediatamente sei miliardi e passa in meno per le imprese, per assunzioni ed investimenti da qui a febbraio 2015.
Come si puo' anche solo vagamente pensare che togliendo soldi alle imprese, che sono quelle che dovrebbero assumere ed investire, se avessero soldi, l'economia possa ripartire?

http://job.fanpage.it/il-conguaglio-fis ... -pensione/
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Re: La farsa degli 80 euro

Messaggioda pianogrande il 25/08/2014, 16:02

Se non ho capito male da un articolo che poteva essere di nove righe e mezzo, il datore di lavoro, effettuando meno trattenute, deve dare subito i soldi al dipendente mentre allo stato li avrebbe dati più tardi (con il conguaglio).

Qualcuno mi aiuta a capirci qualcosa di più?

Ne ricavo che ogni diminuzione di imposte sui redditi fissi porterebbe alla rovina dei datori di lavoro o enti pensionistici o quant'altro.

Un aspetto da non trascurare.

Il governo potrebbe aiutare le imprese per miliardi aumentando le imposte sul reddito da lavoro dipendente facciamo intorno al novanta per cento.

Il datore di lavoro avrebbe così un finanziamento gratuito da restituire al conguaglio ed anche le casse dello stato ne trarrebbero un grande beneficio.

Ditemi che la spiegazione è un'altra!
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Re: La farsa degli 80 euro

Messaggioda franz il 25/08/2014, 16:20

Mi pare che la spiegazione sia questa.
È la logica perversa dei sostituti d'imposta.
Dove vivo non ci sono. Ricevo lo stipendio e solo i contributi sono detratti dalla busta paga. Le imposte no.
Le pago poi l'anno prossimo, di tasca mia, sulla base della somma di tutti i redditi familiari (non individuali).
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Re: La farsa degli 80 euro

Messaggioda pianogrande il 25/08/2014, 19:49

OK.
Quindi, a parte le mie spiritosaggini, attualmente i datori di lavoro italiani usufruiscono di un finanziamento che gli Svizzeri non hanno.
Questo finanziamento diminuisce al diminuire delle imposte sui redditi dei dipendenti.

L'articolista non fa questa premessa ma (come nel proverbiale mancato guadagno uguale a perdita che imperversava negli anni cinquanta tanto per parlar male del padrone) mette al datore di lavoro l'aureola del martire.

Mah!
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Re: La farsa degli 80 euro

Messaggioda franz il 25/08/2014, 21:02

Non è un finanziamento.
Questo sarebbe se ricevessero OGGI fondi statali che danno un frutto domani.
In realtà devono pagare loro (datori) le imposte dei lavoratori, i quali spesso ragionano al netto.
Anche io 30 anni fa in Italia chiedevo il netto, contrattando un nuovoposto di lavoro.
Chiedo 2000 netti, come a dire: "imposte e contributi li paghi tu"
Chiaro che se lo stato poi inserisce una nuova detrazione che si traduce in un salario netto piu' alto, è il datore di lavoro ad anticipare l'esborso (oltre al preventivao) e se invece la detrazione diminusce c'è il caso contrario.

Ma alla base c'è il fatto che il datore di lavoro italiano deve spendere 4200 per dare 2000 in busta netti. Non mi sembra un buon investimento. Per contro quello svizzero deve spenderne 7000 (e puo' farlo per la maggiore produttività) per darne 5200 netti (quindi piu' del doppio del netto italiano). Un importo che per una famiglia con due figli agli studi qui è praticamente esentasse.
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Re: La farsa degli 80 euro

Messaggioda Robyn il 30/08/2014, 17:22

Per fare uscire il nostro paese dalla stagnazione e dalla bassa crescita ci vorrà molto tempo perche il nostro paese è stato fermo tanto tempo.La cosa che si può invidiare alla Germania e la produttività perche i tedeschi hanno un sistema di lavoro molto ordinato che noi non abbiamo.Per far crescere la produttività serve legare una parte del reddito al merito ma non è sufficente.La produttività cresce se si velocizzano le varie fasi del processo del lavoro con gli investimenti,se c'è la formazione perche senza la formazione il lavoratore non sà dove mettere le mani.La precarietà danneggia la produttività soprattutto se il cambio avviene con lavori uno diverso dall'altro dove quindi bisogna ricominciare tutto da capo.Poi non è certo diminuendo le pause o facendo più ore che può crescere la produttività anzi può essere il contrario Altri paesi europei lavorano meno tempo 35 o 36 ore settimanali e sono più produttivi del nostro paese.Forse lavorando meno ore si accumulano meno fatiche e c'è più energia che si concentra durante le ore del lavoro.Influiscono sulla scarsa produttività la mancanza di misure ergonomiche"utilizzo della strumentazione in lega d'alluminio ed altra strumentazione tesa a diminuire la fatica che porta alla contrazione della produttività" tese al benessere del lavoratore quando si esplica l'attività lavorativa,la loro partecipazione aziendale se pur delimitata.Altre cose che rallentano la produttività sono le vessazioni sul lavoro che hanno lo scopo di rallentare e demotivare il dipendente
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Re: La farsa degli 80 euro

Messaggioda franz il 30/08/2014, 17:51

Robyn ha scritto:Poi non è certo diminuendo le pause o facendo più ore che può crescere la produttività anzi può essere il contrario Altri paesi europei lavorano meno tempo 35 o 36 ore settimanali e sono più produttivi del nostro paese.

Roby, quarda che se uno puo' permettersi di lavorare meno è proprio perché è piu' produttivo. Non il contrario.
Se uno che non è produttivo lavora di meno, peggiora la sua situazione.
Bisogna lavorare di piu' e meglio.
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