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Il carro del vincitore?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il carro del vincitore?

Messaggioda Robyn il 23/06/2014, 20:39

ranvit la strada per far uscire la sinistra dal velleitraismo non è quella di accusarla di velleitarismo perche in questo modo si ottiene l'effetto contrario poiche anziche farla uscire dal velleitarismo la si spinge ancora di più verso il velleitarismo
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Il carro del vincitore?

Messaggioda ranvit il 24/06/2014, 8:37

:roll: :roll: :roll:

Infatti esco io, in via definitiva, dal forum.....
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il carro del vincitore?

Messaggioda ranvit il 24/06/2014, 12:43

Già, ma come si fa ad abbandonare definitivamente il forum???? :roll: :roll:

Tra l'altro, tornando al tema del tred,.....l'unico che avrei insultato sono io.....mi sono dato dell'imbecille da solo :D
Infatti qua l'unico che proprio non ha cambiato idea sono io. Ero all' ala destra dell'Ulivo perchè non sopportavo l'alleanza con la sinistra radicale...e li sono ancora:oops:

Infatti: franz furoreggia sul forum di FARE con idee liberiste che poco hanno a che fare con il Pd; Annalu che non sopportava Renzi ora lo difende; flaviomob è passato (per semplificare) a Sel; Iafran e Stefano al M5S, etc etc (oddio, si fa per dire etc etc, visto che ormai tolti quelli citati resta ben poco...).
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il carro del vincitore?

Messaggioda franz il 24/06/2014, 13:02

Non è come una Mailing List, da cui ci si cancella.
Semplicemente si smette di scrivere e se uno poi cambia idea, torna a scrivere.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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Re: Il carro del vincitore?

Messaggioda flaviomob il 24/06/2014, 15:26

Ranvit, anche se ti insulti da solo contravvieni comunque alle regole del forum: in ogni caso, infatti, stai offendendo un iscritto!!! :lol: :roll:

Dovresti prima cancellarti e poi insultarti... 8-) :lol: :shock:

Scherzi a parte, perché invece non abbandoni gli epiteti e continui a dialogare con noi?


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Il carro del vincitore?

Messaggioda Iafran il 07/07/2014, 14:28

Una simulazione sulla realtà dell'Italia sotto il tandem fiorentino-brianzolo, formato da "uomini politici, che o così come dicono loro o nisba".
. . . . . . .

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07 ... 8/1051457/

Governo Renzi: dialogo tra un gufo e il 40,8% di Antonio Padellaro

- Voi Gufi non vi rassegnate mai eh, sempre a parlare male di Renzi, sempre a cercare qualcosa che non va, a spaccare il capello in quattro, a fare gli spiritosi perfino quando il premier da solo prende di petto coraggiosamente i tedeschi e la potentissima Bundesbank e dice che l’Europa è dei cittadini e non dei banchieri.

Parole sacrosante, ma osserviamo che andrebbero dette ai tanti italiani vessati dalle banche, quelli a cui il governo del Renzi medesimo si appresta a dare il colpo di grazia reintroducendo l’infame anatocismo, cioè gli interessi pagati sugli interessi, vero strozzinaggio di Stato.

- È stato già precisato che quella norma sarà tolta, ma per voi esistono solo le brutte notizie. Del resto al Fatto vivete di quelle: tanto peggio tanto meglio, non è vero?
Se e quando l’infamia sarà eliminata lo scriveremo volentieri, i giornali dovrebbero servire a denunciare le storture, non a pubblicare le veline governative.

- Ma quali veline, l’informazione dovrebbe farsi carico dello sforzo del premier e dei suoi ministri per superare una crisi devastante. Dovreste scrivere piuttosto che la Borsa ha ripreso a crescere così come l’interesse dei grandi investitori per il nostro Paese. L’Italia cambia verso non è solo uno slogan.

Effettivamente in tema di slogan e di annunci Renzi conosce pochi rivali. Per non parlare del famoso cronoprogramma. A febbraio le riforme, a marzo il lavoro, ad aprile la pubblica amministrazione, a maggio il fisco, a giugno la giustizia, boom. Molte “linee guida”, molte conferenze stampa corredate da effetti speciali. Per fare una legge non basta comu-nicarla, ma bisogna che diventi operativa, che faccia sentire i suoi effetti nella vita reale e non solo nei titoli dei tg.

- In pochi mesi Renzi sta facendo una rivoluzione che non si era vista in vent’anni. Non è colpa sua se la velocità con cui agisce non è quella del Parlamento e di certe conventicole che anche nel Pd cercano di creare problemi per conservare i loro piccoli privilegi. Quando ha potuto decidere da solo, dieci milioni di italiani hanno ricevuto e continueranno a ricevere 80 euro in più nella busta paga. Voi Gufi dicevate che erano solo promesse elettorali: dovreste chiedere scusa piuttosto che seminare dubbi.

È vero, gli 80 euro promessi da Renzi sono stati mantenuti, un colpo elettorale magistrale che alle Europee gli ha fatto piovere addosso un plebiscito di voti. Chapeau. Tutti gli indicatori della crisi continuano tuttavia ad annunciare burrasca: la crescita non si vede, i giovani senza lavoro sono la maggioranza e mancano perfino i soldi per la cassa integrazione. Sono disastri che Renzi ha ereditato, ma non si dica che è l’uomo dei miracoli. Quanto alle conventicole, è lui che dopo aver proclamato ai quattro venti la rottamazione della vecchia classe dirigente, non ha fatto altro che arruolare mandarini e ras del potere locale. Grazie a loro ha stravinto le primarie, ma questa è gente che poi presenta il conto.

- In quel 40,8 per cento raccolto da Renzi non c’è solo l’apprezzamento per gli 80 euro che comunque rappresentano una svolta storica visto che c’è un governo che dà invece di prendere. Dovreste, invece, avere più rispetto per gli 11 milioni e 173 mila elettori che votando Renzi hanno votato l’ultima ciambella di salvataggio per non annegare. Voi lo criticate anche quando starnutisce, ma se lui fallisce per l’Italia è davvero la fine e questo la gente l’ha capito.

Per carità, se siamo al “dopo di me il diluvio”, è inutile discutere. Questa dell’ultima speranza è una furbata che non fa onore a Renzi e a chi la spaccia quotidianamente come vera, giornaloni compresi. In una democrazia degna di questo nome, non esistono uomini della Provvidenza. Quelli che abbiamo conosciuto, da Mussolini a Berlusconi, hanno fatto solo disastri. Nessuno se lo augura, ma se Renzi dovesse fallire una democrazia degna di questo nome dovrebbe avere non una ma dieci alternative. Come avverrà in America per il dopo Obama o in Francia per il dopo Hollande o in Germania per il dopo Merkel. Lì nessuno si fascia in anticipo la testa dicendo: poveri noi come faremo? In Italia il problema è un altro: con le cosiddette riforme istituzionali si cerca unicamente di blindare il potere dell’uomo di Rignano in modo da renderlo inattaccabile per un decennio almeno.
È un progetto condiviso da molti dentro e fuori l’Italia: dal Quirinale alla Confindustria all’Europa che teme di andare gambe all’aria se non si mette mano al nostro gigantesco debito pubblico. È la democrazia autoritaria di cui parliamo oggi sul Fatto e che si sta realizzando pezzo dopo pezzo nella indifferenza generale, con l’eccezione, bisogna dirlo, del M5S rimasto a presidiare l’opposizione. Temiamo che il perimetro della democrazia vada restringendosi. Pensiamo che in cambio della cosiddetta governabilità non si possa stravolgere la Costituzione eliminando via via tutele e contrappesi. Siamo solo un giornale, ma quando l’anno scorso il governo Letta e cosiddetti “Saggi” quirinaleschi tentarono la manomissione della Carta attraverso la modifica dell’articolo 138, la manovra fu sventata anche per merito delle quasi 500 mila firme che raccogliemmo in poche settimane. Siamo pronti a ripeterci. La parola ora passa ai lettori.
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Re: Il carro del vincitore?

Messaggioda Iafran il 14/07/2014, 9:04

Se si vuole far parte della "elite dirigenziale italiana" bisogna sostenerla e difenderla proprio nei momenti cruciali ... dai cittadini, altrimenti nisba.
. . . . . .

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07 ... o/1053956/

Riforme: perché Renzi chiede serietà e risposte scritte solo a Grillo? di Morena Zapparoli

L’atteso incontro fra il Pd e il Movimento 5 Stelle previsto per lunedì 7 luglio non c’è stato, è stato cancellato tramite una lettera del capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza. La motivazione? Il Pd pretende dai pentastellati “risposte scritte” ad alcune domande sulle riforme. A questo punto viene da pensare che quell’incontro sia stato cassato all’ultimo momento proprio per scatenare l’ira di Grillo e mettere definitivamente una pietra sopra alla possibilità di accordo fra Renzi e il secondo partito italiano a favore di quel patto del Nazareno che ormai sembra aver preso il volo.
La reazione di Grillo in un primo tempo c’è stata e non è stata certo tenera, il leader del Movimento 5 Stelle sul suo blog ha scritto: “Il Movimento 5 Stelle rappresenta milioni di italiani che non possono essere trattati come dei paria, come dei cani in chiesa da personaggi mai eletti in libere elezioni, da sbruffoni della democrazia. Nessuno potrà più imputarci di non avere cercato il dialogo” e ancora: “Si prende atto che Renzi, le cui palle sono sul tavolo di Verdini e Berlusconi, rifiuta con il Movimento 5 Stelle ogni confronto democratico e che l’Italia dovrà pagarne tutte le conseguenze”. Ma nella serata di lunedì arriva la sorpresa, sembra vincere la linea Di Maio, quella che ha reso possibile la discussione e il confronto con il Pd e sul sito di Beppe Grillo ecco le risposte alle dieci domande poste dal Pd.
I 5 Stelle mettono nero su bianco che sono disposti a trattare su tutto e fanno le loro proposte alcune delle quali assolutamente condivisibili da una cittadinanza che non accetterebbe di essere relegata ad un ruolo di mera spettatrice. Come non essere d’accordo con la proposta dei 5 Stelle di non rinunciare ad un Senato eletto dal popolo? Il Senato, pur non avendo più la possibilità di votare la fiducia né di approvare, bocciare o emendare leggi, potrà eleggere il Presidente della Repubblica, i giudici costituzionali, i membri laici del Csm e avrà potere decisionale nelle leggi di riforma costituzionale quindi è giusto che sia composto da senatori eletti dai cittadini. Come non essere d’accordo con la proposta dei 5 Stelle che chiedono al Pd se è disposto a dimezzare subito le indennità e gli emolumenti di tutti i parlamentari e gli stanziamenti per i gruppi parlamentari? Come ricordano i pentastellati, per fare ciò occorre solo buona volontà e non un procedimento di revisione costituzionale. Ma il punto su cui mi trovo maggiormente d’accordo e che ho già espresso in un mio precedente post è la cancellazione dell’immunità parlamentare così come è adesso mantenendo in vita soltanto il primo comma dell’articolo 68 della Costituzione: nessun parlamentare può essere perseguito per cose che ha detto durante l’esercizio delle sue funzioni o per i voti che ha espresso.
Le risposte del Movimento 5 Stelle ci sono e sono pure scritte, c’è solo da augurarsi che l’incontro con il Pd rimandato alla prossima settimana possa produrre qualche frutto e non una chiusura definitiva. Se non altro perché le richieste di serietà, trasparenza e risposte scritte sono rivolte soltanto a Grillo mentre a Berlusconi, condannato in via definitiva, non è stata richiesta nemmeno la diretta streaming dell’incontro blindato di Palazzo Chigi e i cittadini non sapranno mai quali sono stati i punti cruciali di quella trattativa.
Iafran
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