Serie di premesse
1) per sapere cosa sia la Democrazia Diretta (in seguito DD) ci sono molti siti, ricchi di informazioni. Non è compito di questo mio breve (spero) testo illustrativo sapere cosa è.
2) La DD non è in alternativa alla Democrazia Rappredentativa (in seguito DR) ma si integra con essa. Nessuno vuole eliminare la DR per sostiturla integralmente con la DD ma si vuole piuttosto costruire un sistema in cui DR e DD si bilanciano.
3) DR e DD hanno pregi e difetti. L'obbiettivo della integrazione è vedere se alcuni aspetti della DD possono alleviare difetti della DR. Di fatto oggi in Italia prevale nettamente la DR e la situazione del paese la conosciamo. Si vuole vedere se alcuni aspetti negativi di oggi possono essere mitigati o eliminati tramite l'uso maggiore di strumenti DD e quali.
4) DD e Federalismo sembrano essere molto interconnessi e pare che i paesi piu' inclini ad usare strimenti DD (a livello locale ed ancue in alcuni casi a livello centrale) siano quelli federali. Cercherò tuttavia di tenere separate le due questioni.
5) do' per assodato che i pregi di una DR siano conosciuti me che si debba un po' investigare sui difetti.
I difetti della DR.
Uno dei difetti principali di un sistema democratico in cui le decisioni di spesa siano presi da rappresentanti è che costoro possono mettersi d'accordo, con accordi di log-rolling o di cartello. In pratica ogni singolo gruppo minoritario che aspira a far passare in parlamento una sua legge di spesa particolare, puo' barattare il suo consenso con l'appoggio ai progetti di spesa di altri gruppi. In termini di voto incrociato è chiaro che se A, B, e C votano per me, per la mia spesa, io (che sono D) poi in aula votero' per la loro. L'importante è che A, B, C e D siano insieme una maggioranza. In questo modo la spesa cresce a dismisura. Il referendum su temi specifici rompe questa possibilità, perché il singolo referendum implica un SI oppure un NO al tema specifico e difficilmente un votante pensa di basare la sua decisione in merito pensando a come potrebbero votare gli altri su altri temi. I rappresentanti possono mettersi d'accordo, 50 milioni di elettori no.
Un altro difetto della DR è che si vota ogni tot anni per il rinnovo delle camera. Due anni per la Camera USA (con scioglimento automatico) sei per il senato, quattro anni è il periodo medio nei paesi democratici, cinque in Italia (ma recentemente non si arriva mai a termine e le camere vengono sciolte prima). Un referendum (con uno o piu' election day) nell'anno, permette ai cittadini di intervenire, e quindi partecipare, piu' spesso nella vita politica. Non solo, ma il fatto stesso che una legge sia referendabile implica che il parlamentare sia prudente nell'intero percorso legislativo. La qualità delle leggi quindi migliora, perché vengono eliminati quegli aspetti normativi che potrebbero mettere a rischio la legge.
I due aspetti sopra descritti vengono realizzati con il referendum confermativo. Si intende in questo caso che ogni legge, prima di entrare in vigore, possa essere sottoposta a referendum se un certo numeri di cittadini dichiara di voler raccogliere le firme in tal senso e ci riesce nei termini e nei numeri previsti dalla costituzione. La votazione è praticamente immediata (in CH ci sono referendum ogni 3 mesi). La legge entra in vigore solo se il popolo approva e quindi non esiste alcuna abrograzione. Dettagli da stabilire sono i tempi, il numero di firme, l'esclusione di certi temi (bilancio dello stato?) e la presenza o meno di quorum, ma il concetto dovrebbe essere auspicabile, parando di democrazia.
Un altro difetto della DR è che a volte i rappresentanti possano essere tra di loro bloccati da veti incrociati e che questo si rifletta nella incapacità di legiferare su certi temi. È il caso inverso di quello precedente (voto incrociato a sostegno di interessi disparati). Il risultato è la paralisi su un certo tema (etico, civile etc). A questo puo' sopperire il referendum propositivo. Anche oggi in Italia esiste la possibilità, previa raccolta di firme, di presentare progetti di legge ma essi possono giacere nei cassetti delle commissioni per anni e perire per la decorrenza della legislatura. Un sistema DD invece prescrive che un testo proposto tramite raccolta firme debba per forza essere votato dal popolo entro un periodo di tempo adeguato (diciamo 2 anni). Le camere hanno quindi due anni di tempo per decidere se accettare il testo proposto o rifiutarlo. Se lo accettano allora il testo diventa legge (a meno che un altro gruppo non chieda referendum, se riesce a raccogliere le firme). Se le camere rifiutano il testo, si vota lo stesso, nella prima scadenza referendaria. In alcuni ambiti il referendum propositivo riguarda la sola costituzione, in senso piu' esteso potrebbe riguardare tutta la legislazione, tuttavia non c'è molta differenza perché una volta modificata la costituzione, su proposta popolare, spetta poi alle camere predisporre le eventuali leggi attuative e queste sono comunque soggette a referendum confermativo, già illustrato sopra.
Vi sono poi aspetti, minori ma importanti, come la presenza in vari ordinamenti dell'obbligo di referendum per le modifiche della costituzione, da chiunque proposte, popolo o camere, o del referendum di ratifica di accordi internazionali.
In sintesi mi pare che la presenza di maggiori strumenti DD permetta alla DR di fare leggi migliori, una certa parsimonia nelle leggi di spesa e nella conseguente pressione fiscale.
Ho già scritto troppo, il resto se occorre lo approfondiro' partendo dalle vostre domande.