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Settembre rovente e tempestoso

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Settembre rovente e tempestoso

Messaggioda franz il 26/08/2013, 14:38

Nubi oscure si addensano all'orizzonte settembino.
Sul fronte interno non è chiaro che fine farà il governo; la crisi è alle porte. ogni scenario è possibile.
I mercati danno già i segnali del caso (Mediaset -7%) e si spera che picchiando la sella l'asino intenda.
Sul fronte esterno le crisi egiziane e siriane (soprattutto la seconda) aprono scenari di violenza e guerra.
Anche qui si spera che la minaccia USA e UK di agire entro 10 giorni sia solo un metodo per bussare una sella e far tornare ragionevole l'asino di turno.
Il clima di incertezza interno ed esterno non è il massimo per far ripartire l'economia, soprattutto perchè le incertezze di settembre potremmo trovarcele pari pari in ottobre.
Prepariamoci a mesi intensi ... quindi calma e nervi freddi.
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Re: Settembre rovente e tempestoso

Messaggioda lodes il 26/08/2013, 17:03

Certo nubi scure. Spero anch'io che la minaccia di intervenire in Siria sia solo tattica. La Siria è diversa dalla Libia, se non altro perchè è posizionata in un crocevia da cui il fuoco potrebbe allargare lo scenario di guerra.

Per quanto riguarda lo scenario interno: il valore azionario di Mediaset conta più di Epifani :)

Però c'è un altro punto che mi preoccupa ed è questa apparente calma sociale. Siamo in uno stato di forte recessione e la ns macchina produttiva avanza sobalzando come se nel motore ci fosse un pistone che non va. Eppure gli italiani sembrano accettare tutto. La disoccupazione, in particolare quella giovanile, la contrazione costante dei redditi e dei consumi, l'insicurezza nel lavoro (perchi lo ha), la mancanza di prospettiva e di futuro e, poi, c'è lo spettacolo immondo della politica con alla testa un vecchio che ha fatto saltare ogni valore relativo all'etica pubblica, al bene comune. Rispetto a tutto questo la "gente" parla nei bar, sulle spiagge e in tutte le occasioni in cui si viene a contatto con altre persone, ma a questo non segue nulla. Non c'è una opinione pubblica, non ci sono proteste (salvo i casi di crisi aziendali), non c'è indignazione, non c'è rivendicazione di un cambiamento. Non parliamo dei partiti: dove sono finiti per esempio quelli che volevano occupare il PD? A sei mesi dalla sconfitta elettorale sono ancora lì a discutere sulla data del congresso. Questo per dire che una società che in questa situazione non esprime altro se non apparente tranquillità può essere aperta, però, a soluzioni pericolose. D'altro canto anche noi a parte le discussioni nei social dove abbiamo possibilità di farci sentire e pesare sui processi politici?
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Re: Settembre rovente e tempestoso

Messaggioda franz il 26/08/2013, 18:08

lodes ha scritto:Eppure gli italiani sembrano accettare tutto. La disoccupazione, in particolare quella giovanile, la contrazione costante dei redditi e dei consumi, l'insicurezza nel lavoro (perchi lo ha), la mancanza di prospettiva e di futuro e, poi, c'è lo spettacolo immondo della politica con alla testa un vecchio che ha fatto saltare ogni valore relativo all'etica pubblica, al bene comune. Rispetto a tutto questo la "gente" parla nei bar, sulle spiagge e in tutte le occasioni in cui si viene a contatto con altre persone, ma a questo non segue nulla. Non c'è una opinione pubblica, non ci sono proteste (salvo i casi di crisi aziendali), non c'è indignazione, non c'è rivendicazione di un cambiamento.

Concordo, in 10 giorni di ferie in Liguria (spiaggia libera, quindi non certo elite benestante) con le orecchie ben aperte in spiaggia, non ho percepito alcuna lamentela, discussione animata, recriminazione, eppure erano proprio i giorni in cui si attendeva la notizia della senteneza e quelli in cui la sentenza è arrivata. Eppure nulla. Quasi il paese reale fosse distante mille miglia dalla pagine dei giornali. Certo si tratta pur sempre di una finestra particolare (quelli che in ogni modo le ferie sono stati in grado di farle) e forse proprio perché i TG spaccano sui certi temi, poi si tende a parlare d'altro con gli altri. Puo' essere una reazione allergica per cui di certe cose non si vuole parlare con gli altri (non si sa mai come la prendono). Unico caso ho percepito una interessante e fitta discussione tra torinesi ed emigrati in svizzera che discutevano in modo decisamente competente dei livelli relativi dei prezzi e dei salari. Il discorso del confronto tra realtà diverse ho sentito che era percepito come molto interessante ma di berlusconi, della crisi, della merkel, dell'euro, del debito pubblico, Fassina, Renzi, Cuperlo, Brunetta, dei temi su cui tanto ci accapigliamo ... "non pervenuto". 8-)
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