lodes ha scritto:Eppure gli italiani sembrano accettare tutto. La disoccupazione, in particolare quella giovanile, la contrazione costante dei redditi e dei consumi, l'insicurezza nel lavoro (perchi lo ha), la mancanza di prospettiva e di futuro e, poi, c'è lo spettacolo immondo della politica con alla testa un vecchio che ha fatto saltare ogni valore relativo all'etica pubblica, al bene comune. Rispetto a tutto questo la "gente" parla nei bar, sulle spiagge e in tutte le occasioni in cui si viene a contatto con altre persone, ma a questo non segue nulla. Non c'è una opinione pubblica, non ci sono proteste (salvo i casi di crisi aziendali), non c'è indignazione, non c'è rivendicazione di un cambiamento.
Concordo, in 10 giorni di ferie in Liguria (spiaggia libera, quindi non certo elite benestante) con le orecchie ben aperte in spiaggia, non ho percepito alcuna lamentela, discussione animata, recriminazione, eppure erano proprio i giorni in cui si attendeva la notizia della senteneza e quelli in cui la sentenza è arrivata. Eppure nulla. Quasi il paese reale fosse distante mille miglia dalla pagine dei giornali. Certo si tratta pur sempre di una finestra particolare (quelli che in ogni modo le ferie sono stati in grado di farle) e forse proprio perché i TG spaccano sui certi temi, poi si tende a parlare d'altro con gli altri. Puo' essere una reazione allergica per cui di certe cose non si vuole parlare con gli altri (non si sa mai come la prendono). Unico caso ho percepito una interessante e fitta discussione tra torinesi ed emigrati in svizzera che discutevano in modo decisamente competente dei livelli relativi dei prezzi e dei salari. Il discorso del confronto tra realtà diverse ho sentito che era percepito come molto interessante ma di berlusconi, della crisi, della merkel, dell'euro, del debito pubblico, Fassina, Renzi, Cuperlo, Brunetta, dei temi su cui tanto ci accapigliamo ... "non pervenuto".

“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)