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Il ministero di Harry Potter

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Il ministero di Harry Potter

Messaggioda franz il 28/07/2013, 8:23

Pubblicato: Sab, 27/07/2013 - 14:15 • da: Alessandro De Nicola

Da La Repubblica del 26/07/2013

Da quando è entrato in carica il governo Letta non ha lesinato annunci.

Il ministro Saccomanni, in particolare,sembra presiedere uno di quei dicasteri che si trovano nei libri di Harry Potter e che potremmo chiamare il Ministero delle Buone Intenzioni: privatizzeremo qualcosa, toglieremo l'Imu, non aumenteremo l'Iva, ridurremo la spesa, distribuiremo cioccolata e così via.

Il nodo cruciale però è uno solo: tagliare la spesa pubblica. Ce lo continuano a dire tutti, il Fondo Monetario, la UE, l'OCSE, e da ultimo Peter Praet, capoeconomista della BCE i quali, che ci piaccia o no, hanno più influenza sugli investitori nostrani ed internazionali di Vendola o Fassina: questo vuol dire che finché non si vedranno passi decisi in quella direzione continueranno a permanere dubbi sulla solvibilità del nostro paese, lo spread non diminuirà e gli imprenditori stranieri non varcheranno le Alpi.

Inoltre, senza lanciarci in diatribe stile Krugman-Resto del Mondo sugli effetti benefici o malefici dell'eccessiva spesa pubblica, per l'Italia la finanza allegra dal lato delle uscite negli ultimi 20 anni non ha certo portato fortuna, anzi.

A questo punto scattano i meccanismi giustificazionisti di chi afferma però che dire di decurtare le spese è giusto, ma insomma, alla fine proprio non si può toccare niente. Il simbolo di questo fallimento politico ed intellettuale è probabilmente rappresentato dall'ex ministro Pietro Giarda il quale sembra aver passato molti anni ad esercitarsi con la spending review per giungere ad un nulla di fatto. Un'altra affermazione che si sente spesso è che se non fosse per gli interessi sul debito la nostra spesa pubblica sarebbe uguale alla media degli altri paesi europei. Orbene, l'Europa non è un bell'esempio di crescita e peraltro gli unici che hanno tassi di sviluppo ragionevoli sono nazioni che han tagliato le spese come Germania e Svezia, e comunque gli interessi sul debito esistono e non spariranno solo lamentandosene.

Eppure, in un bilancio statale che prevede 810 miliardi di uscite c'è sicuramente molto da tagliare da subito. Se pensassimo ad una riduzione per il 2014 equivalente all'1% del PIL si libererebbero risorse pari a 16 miliardi.

Da dove cominciare? In primis dai sussidi alle imprese che ogni anno ammontano a circa 33-35 miliardi di euro. Secondo lo studio di Giavazzi-Schivardi, commissionato dal governo Monti, circa 10 miliardi sono immediatamente eliminabili, in quanto forniti ad imprese che operano senza oneri di servizio pubblico. In realtà si potrebbe agire anche su molto del resto: i pesanti contributi alle imprese di trasporto, ad esempio, derivano dalla mancanza di concorrenza, prezzi irrealistici del servizio e inefficienza. Per farla breve, ammettiamo di non poter eliminare subito tutti i 10 miliardi in quanto molti escono dai rivoli delle amministrazioni locali e diamoci come obiettivo 6,6 miliardi, i 2/3.

Se poi il governo tagliasse l'IRAP di 10 miliardi, misura molto più utile di altre, risparmierebbe incredibilmente 3 miliardi. Il 30% del gettito è infatti di provenienza delle pubbliche amministrazioni anch'esse soggette alla tassa.

Se vengono approvati gli interventi in materia di eliminazione dei finanziamenti ai partiti politici e ai loro giornali, riduzione dei parlamentari e dei loro stipendi, delle spese delle camere, degli organi istituzionali (inclusi ambasciate e rappresentanze estere delle regioni), si possono risparmiare tranquillamente 400 milioni. Le stime (ultima quella di Andrea Giuricin per l'Istituto Bruno Leoni) dei benefici sull'eliminazione delle province si aggirano sui 2 miliardi, ma prevedendo che per fine del 2014 non si arrivi alla fine dell'iter e ci siano costi di transizione attestiamoci ad 1 miliardo.

Secondo i calcoli del giornalista economico Cobianchi ci sono ancora 3127 "enti inutili" che ci costano 7 miliardi l'anno e 7.000 società controllate da enti locali che solo di amministratori (24.000), revisori dei conti et similia incidono per 2,5 miliardi. Basterebbe fondere il 25% di tali società (e da qui a fine 2014 si può fare, basta la volontà politica) e accorpare o eliminare un quarto degli enti inutili e risparmieremmo, magari eliminando nel frattempo la Motorizzazione civile che fa più o meno le stesse cose dell'ACI, altri 2,5 miliardi.

Procedendo alla vendita di beni pubblici, imprese ed immobili, per 20 miliardi, risparmieremmo 1 miliardo di interessi (anche se lo Stato riceverebbe meno dividendi) e con ogni probabilità ne avrebbe un benefico effetto lo spread, in quanto il debito pubblico italiano verrebbe considerato più sostenibile. Ricordiamo che lo 0,1% di tasso di interesse in meno equivale a 2 miliardi di euro l'anno. Ceteris paribus, la cessione di beni combinata a uno spread minore dello 0,1/0,15% sono circa altri 2,5 miliardi tendenziali.

Ecco, siamo arrivati a 16 miliardi senza nemmeno cominciare a razionalizzare la spesa per acquisti delle PA, la sanità, i dipendenti pubblici (alcuni dei quali godono di ampi privilegi) o accorpare le migliaia di inutili comuni sotto i 5000 abitanti (sono quasi 6000!). Le pensioni, poi, rappresentano ancora il 16% del PIL, la riforma Fornero è un palliativo che anche nel futuro le porterà a livelli di incidenza sul PIL molto alti. Dimentichiamoci, poi, i falsi invalidi e tutto quanto rappresenta lotta a sprechi e corruzione che dovrebbe essere intrapreso da qualsiasi governo di buon senso. Se si cominciassero ad emanare provvedimenti seri in questi settori qualche effetto benefico ci sarebbe nel 2014 il resto negli anni a venire.

Ridurre la spesa, risparmiando sui costi di intermediazione e lasciando direttamente in mano i soldi ad imprese e cittadini si può, basta volerlo e nemmeno c'é bisogno del Ministero della Magia.
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Re: Il ministero di Harry Potter

Messaggioda Iafran il 28/07/2013, 10:33

Le "cicale" in Italia debbono fare affidamento solo sulle formiche ...
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Re: Il ministero di Harry Potter

Messaggioda pianogrande il 28/07/2013, 14:04

Questo governo non può essere accusato di toglierci il futuro.
E' sul presente che non fa un .......
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Il ministero di Harry Potter

Messaggioda mauri il 28/07/2013, 16:47

questa situazione si è incancrenita negli anni, ora pensare che i parlamentari votino contro se stessi per autoridursi è impossibile, va fatto e basta senza aspettare che si voti, è assurdo che la consulta bocci i tagli ai loro stipendi e alle loro pensioni d'oro e che si debba restituire loro i soldi, così non si riesce a concludere nulla
intanto gli italiani fanno da se e dimostrano di essere pià bravi di chi ci governa, non sarebbe sufficiente tagliare drasticamente le tasse, finanziare l'innovazione e il lavoro per mettere in regola quei 3milioni di lavoratori?
20 miliardi di uscite con un ritorno di 23, credo sia meglio incassare qualche cosa che nulla
ma siamo in estate e quese notizie appaiono ciclicamente per riempire le pagine dei giornali e non frega a nessuno
ciao mauri

Cgia: "Tre milioni di lavoratori in nero nascondono 43,7 miliardi di tasse"
I quasi 3 milioni i lavoratori in nero presenti in Italia producono, con le loro prestazioni, 102,5 miliardi di Pil irregolare all'anno (pari al 6,5% del Pil nazionale), "sottraendo" alle casse dello Stato 43,7 miliardi di euro di gettito. E' quanto emerge da uno studio della Cgia di Mestre, secondo il quale, a livello territoriale, la Regione più "colpita" è la Calabria, mentre l'incidenza del valore aggiunto da lavoro irregolare su quello regolare è pari al 18,6%. In generale è tutto il Sud a soffrire la presenza dell'economia sommersa: quasi la metà (19,2 miliardi su 43,7 miliardi) del gettito potenzialmente evaso è in capo alle regioni del Sud.
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Re: Il ministero di Harry Potter

Messaggioda trilogy il 28/07/2013, 22:01

mauri ha scritto:
Cgia: "Tre milioni di lavoratori in nero nascondono 43,7 miliardi di tasse"
I quasi 3 milioni i lavoratori in nero presenti in Italia producono, con le loro prestazioni, 102,5 miliardi di Pil irregolare all'anno (pari al 6,5% del Pil nazionale), "sottraendo" alle casse dello Stato 43,7 miliardi di euro di gettito. E' quanto emerge da uno studio della Cgia di Mestre, ...


Secondo la Cgia abbiamo tre milioni di lavoratori in nero, secondo l'Istat tre milioni e mezzo di disoccupati...anche se le definizioni delle due categorie statistiche sono differenti, praticamente saremmo in piena occupazione...
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Re: Il ministero di Harry Potter

Messaggioda flaviomob il 28/07/2013, 23:09

C'è anche chi ha il doppio o triplo lavoro... :shock:


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Il ministero di Harry Potter

Messaggioda trilogy il 29/07/2013, 11:54

flaviomob ha scritto:C'è anche chi ha il doppio o triplo lavoro... :shock:


Certamente, ma è un fenomeno che con la crisi si riduce oggi il lavoro manca e basta.
Inoltre in quell'analisi si osseva: a livello territoriale, la Regione più "colpita" è la Calabria, mentre l'incidenza del valore aggiunto da lavoro irregolare su quello regolare è pari al 18,6%. In generale è tutto il Sud a soffrire la presenza dell'economia sommersa: quasi la metà (19,2 miliardi su 43,7 miliardi) del gettito potenzialmente evaso è in capo alle regioni del Sud.

La Calbria non mi pare navighi nell'oro, quelli sono in massima parte lavori precari, intermittenti, occasionali ecc.
Le statistiche si fanno presto a fare: Prendo i venditori di fazzoletti ai semafori di Roma, ognuno incassa minimo 10 euro al giorno. Ci saranno oltre 1000 venditori di fazzoletti, quindi 10.000 euro al giorno di evasione. Lavorano senza sosta per 365 giorni l'anno, quindi evadono oltre tre milioni e mezzo di euro l'anno, se sommo queste cifre alle studentesse che guadagnano qualcosa come baby sitter, a quelli che la sera consegnano la pizza a domicilio, a quello che ti taglia l'erba in giardino, a quell'altro che vende il cocomero in spiaggia ecc. ecc. ottengo centinaia di migliaia di persone che tirano a campare e complessivamente evadono miliardi.

In concreto le cifre realmente regolarizzabili saranno un 20-25% di quelle che sparano sui giornali e in massima parte lo sarebbero solo a condizione che parallelamente al recupero del sommerso si tagliano le aliquote fiscali e contributive sull'emerso, perchè in caso contrario molte attività marginali semplicemente diventano improduttive. Ma questo non è mai stato fatto. Qualunque cifra recuperata finisce nel calderone della spesa. Così ogni anno assitistiamo al miracolo di miliardi d'evasione recuperata, ulteriori aumenti delle tasse, ulteriori aumenti del debito pubblico, ulteriori statistiche del piffero.
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