Ci diamo un gran da fare per eleggere le varie cariche ma siamo inermi quando si scopre che per puri problemi di bilancino politico alcuni personaggi assolutamente indegni arrivano a coprire cariche istituzionali di prestigio.
È a mio avviso il caso di Calderoli, vicepresidente del Senato della Repubblica.
Non entro nel merito delle "battute" razziste; è penoso doverne parlare. Chiedo la dispensa per motivi di stomaco.
Il problema serio è che il nostro sistema istituzionale è assolutamente impreparato ad affrontare il tema delle dimissioni forzate di ministri ed alte cariche che si dimostrino fortemente inadatti. Al massimo si chiede che uno dia sua sponte le dimissioni.
La nostra Costituzione spende molti articoli per chiarire come eleggere o nominare cariche ma nulla sulla rimozione, a parte l'ipotesi, e ci mancherebbe altro, della sfiducia ad un intero governo o dello scioglimento delle Camere.
Popper, che su questo ha scritto cose interessanti, sottolineava che in fondo non è tanto importante come troviamo ed eleggiamo i governanti ed i rappresentanti (il metodo elettivo, cosa su cui invece la politica impiega gran parte delle sue energie) ma piuttosto come ce ne possiamo liberare nella malaugurata ipotesi che dovessimo scoprire, a cose fatte, che è la persona gravemente inadatta, un idiota, un bandito.
Questa assenza di regole di revoca ovviamente rende ancora piu' sfrontata la nostra casta.