La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Gardaland: discriminazioni verso i disabili

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Gardaland: discriminazioni verso i disabili

Messaggioda flaviomob il 13/07/2013, 11:15

In Veneto nella legge sul turismo viene sancita parità di trattamento nell'accessibilità e fruibilità dell'offerta turistica per le persone con disabilità, così come richiesto dalla Convenzione Onu. La soddisfazione del CoorDown per la legge che prevede sanzioni e chiusure nei casi di violazione più gravi. La vicenda Gardaland è ad una svolta?
ottovolante

ROMA - La regione Veneto è capofila in Italia per quanto riguarda il rispetto della convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità anche nel mercato del turismo. Il Codice del Turismo era stato approvato dal Governo, con il decreto legislativo 79/2011, per promuovere il mercato del turismo e rafforzare la tutela del consumatore. Il Codice conteneva anche precise prescrizioni sul diritto a fruire dell'offerta turistica in piena autonomia da parte delle persone con disabilità. Lo scorso anno, tuttavia, la Corte Costituzionale aveva annullato tali articoli in base alle richieste avanzate da sei Regioni per conflitto di attribuzione (la materia era di loro competenza). Tra queste, il Veneto aveva impugnato espressamente gli articoli in questione.

All'indomani della sentenza il CoorDown aveva immediatamente inviato una nota di protesta al Presidente Zaia, il quale si rese disponibile, con azione riparatoria, ad intervenire per via legislativa alla prima occasione. Così è avvenuto e, in occasione della promulgazione della nuova legge regionale in materia di Turismo, sono stati recepiti tutti gli articoli in precedenza inseriti nel Codice del Turismo e oggetto della pronuncia della Corte Costituzionale sopra ricordata (artt.16, 43, 49).

La regione Veneto è quindi tra le prime regioni ad aver voluto includere, in ossequio alla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (espressamente richiamata dalla legge), quei principi di uguaglianza di trattamento indispensabili per superare ogni tipo di discriminazione, anche per quanto riguarda l'offerta turistica e del tempo libero. Il CoorDown ringrazia il Presidente Zaia e tutto il consiglio Regionale, in particolar modo il consigliere Moreno Toso, per aver seguito l'iter della legge sia in commissione che in aula.

La nuova legge considera strutture turistico-ricettive anche i parchi a tema. In questo senso, auspichiamo che anche Gardaland - dove in passato si sono verificati diversi episodi umilianti e discriminatori - voglia cambiare il prima possibile l'approccio nei confronti delle persone con disabilità intellettive, tra cui le persone con sindrome di Down.

I numerosi episodi di discriminazione a Gardaland hanno finora causato polemiche e l'avvio di azioni legali necessarie a garantire il riconoscimento dei diritti delle persone con sindrome di Down. Il CoorDown è oggi più che mai determinato a trovare una soluzione condivisa che fino ad oggi non è mai stata cercata e voluta dalla direzione del parco veronese. Le nuove norme, infatti, contengono anche importanti sanzioni a carico dei contravventori e ciò potrebbe obbligare i gestori di Gardaland a prendere immediatamente provvedimenti per evitare sanzioni pecuniarie e anche la possibilità, nel caso di reiterazione, della chiusura del parco.

(02 luglio 2013)

http://www.superabile.it/web/it/CANALI_ ... 69065.html

Ragazzi con sindrome Down discriminati a Gardland, finalmente se se parla alla Camera.

A chiederlo in un’interrogazione presentata mercoledì 12 maggio alla Camera è Maria Antonietta Farina Coscioni. La parlamentare radicale iscritta al gruppo del Pd riporta la segnalazione di un signore che si è rivolto al sito HandyLex.org per denunciare che a chi è affetto dalla sindrome Down verrebbe impedito l'accesso a molte delle attrazioni.



Interrogazione a risposta scritta 4-07183 presentata da MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI
mercoledì 12 maggio 2010, seduta n.320
FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro per le pari opportunità. - Per sapere - premesso che:


si ha notizia delle gravi discriminazioni che subirebbero le persone affette da sindrome Down nel parco di Gardaland ;

in particolare, come segnalato dal signor Andrea Ponzano, che si è rivolto al sito HandyLex.org, a chi è affetto dalla sindrome Down sarebbe impedito l'accesso a molte delle attrazioni;

opportunamente le norme di sicurezza prevedono il divieto per le persone affette da ritardi mentali, problemi cardiologici, e motori, ma nella sindrome di Down questi tre fattori ha però una variabilità molto ampia: ci sono persone con SDD che guidano la macchina, che si laureano, e hanno un QI nella media; numerose, inoltre, sono le persone con SDD che non hanno nessun problema di cuore, svolgendo addirittura attività sportive a livello agonistico, autorizzate dal certificato medico obbligatorio; e non hanno nessun problema motorio;

il ritardo mentale delle persone con SDD è variabile, e spesso sovrapponibile a quello di persone che non hanno nessuna evidenza fisica di questo ritardo, e a volte persino di persone che hanno un QI nella media: in ogni caso, di persone che non vengono fermate all'ingresso;

l'esclusione dovuta a possibile rischio cardiologico è discutibile e ingiustificato: molte persone Down notoriamente hanno fattori di rischio inesistenti o comunque minori di persone che non hanno nessuna evidenza fisico-somatica di questi rischi;

l'esclusione per una possibile deficienza motoria è da escludere, dal momento che la SDD in sé non comporta alcun problema motorio, e il paragone con le persone in carrozzella (anch'esse fermate a causa di un handicap che non possono nascondere), è, quindi completamente inappropriato;

pertanto, si deve necessariamente concludere che le persone con SDD, a Gardaland , sono di fatto discriminate unicamente sulla base dei loro tratti somatici; il che, oltre ad essere umanamente inaccettabile è in palese contrasto con la legge n. 67 del 2006, articolo 2;

la questione era già emersa con grande scalpore nel 2007, come si può facilmente riscontrare consultando la notizia apparsa sul Corriere della Sera è disponibile sul sito all'indirizzo: http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_17/ down _ottovolante. shtml;

non si comprende su quali elementi si basi di un divieto così generalizzato, se non per i loro tratti somatici e, se così fosse, si configurerebbe un clamoroso ed odiosissimo caso di inaccettabile discriminazione;

all'epoca i responsabili di Gardaland affermarono che per loro le persone con Sindrome di Down sono disabili psichici e in quanto tali vanno esclusi, per motivi di sicurezza, da alcune attrazioni presenti nel centro ludico;

tratta come si è sopra rilevato, di affermazione totalmente infondata;

i responsabili di Gardaland hanno predisposto un regolamento che stabilisce - invocando la sicurezza degli impianti - che talune attrattive siano interdette alle persone con disabilità psichica e mentale, anche se non è chiaro come gli addetti riescano ad accertare il disagio psichico dei clienti;

a loro giustificazione giostrai e titolari di impianti si rifanno a quanto prescritto dalla legge n. 104 del 1992 che al terzo articolo definisce la «persona handicappata» come «colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva...», e che il legislatore non ha considerato una persona con sindrome di Down , se queste persone rientrino o no fra quelle tutelate dalla legge quadro sull'handicap (la 104, appunto) e godere dei benefici previsti; tutto ciò riporta, evidentemente, all'incertezza e all'approssimazione delle definizioni, alla contraddizione lessicale e di contenuti, alla mancanza di aderenza a ciò che in questi anni è stato elaborato a livello scientifico, riabilitativo, pedagogico, culturale; di volta in volta il legislatore ha fatto ricorso a terminologie disomogenee: non autosufficienti, disabili gravi, disabili gravissimi, mentali e psichici (intendendo anche gli intellettivi); e senza peraltro definire cosa significhino e come si «misurino» non tanto le minorazioni, quanto i bisogni, le necessità, il disagio, le difficoltà e le capacità residue; al punto che, a diciotto anni dall'approvazione della legge 104, non sono ancora stati definiti e indicati i criteri e le scale per quantificare e qualificare la condizione di handicap; cosicché ogni USL fa per sé, con conseguente disomogeneità di trattamento, e con evidente fonte di innumerevoli problemi;

va considerato quanto previsto dalla Legge 67 sulla discriminazione sulla base della disabilità, normativa rafforzata dalla ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (legge n. 18 del 2009);

su quali elementi si basi di un divieto così generalizzato, se non per i loro tratti somatici;

quali iniziative, nell'ambito delle rispettive prerogative e facoltà, si intendono promuovere, sollecitare e adottare perché la situazione sopra esposta sia finalmente superata e non abbiano più a ripetersi episodi come quello sopra esposto.

http://www.coordown.it/index.php?option ... &Itemid=77


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 40 ospiti