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L'eurozona è impazzita!

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Re: L'eurozona è impazzita!

Messaggioda ranvit il 01/04/2013, 19:57

E chi l'ha detto che un po' di deficit in piu' scatena i mercati e porta sicuramente inflazione??? Dipende da come si fanno le cose!
Solo un ragioniere tecnocrate (quindi ottuso e forse deficiente...) puo' pensare una cosa del genere!

Ed è lo stesso difetto che hanno i ragionieri tecnocrati dell'eurozona: le regole in teoria sono anche giuste, è nella pratica che sono demenziali!
Mettere insieme Paesi cosi' diversi senza un vero progetto politico unitario e quindi anche una Banca Centrale che possa difendere la moneta oltre che poter controllare tutte le Banche. Un Governo centrale che possa controlllare quel che si combina in periferia, etc è da ragionieri....anche deficienti! :lol:
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Re: L'eurozona è impazzita!

Messaggioda franz il 01/04/2013, 20:16

ranvit ha scritto:E chi l'ha detto che un po' di deficit in piu' scatena i mercati e porta sicuramente inflazione??? Dipende da come si fanno le cose!

Parlando di prestiti (a banche, stati, industrie o privati) è chi presta i soldi che fa i suoi calcoli e chiede l'interesse adeguato al rischio. Quindi se i mercati pensassero che la slovenia non può rendere il prestito o che lo farà uscendo dall'euro e quindi con forte rischio di svalutazione, chiederanno prima (ranvit l'enfasi in grassetto su "prima" è per farti capire che i mercati anticipano, appena possono, le fregature o anche le opportunità positive) se pensassero, ripeto, chiederanno di piu' prima ancora che la fregatura appaia. Già ora chiedono il 7%. Segno che già ora considerano un prestito alla slovenia di rischio elevato, malgrado la mancanza di un rischio di cambio assicurato dalla moneta unica. Se ci fosse un rischio cambio, enfatizzato dal fatto che se si esce dall'euro è proprio come dici per poter stampare moneta, i mercati chiederebbero anticipatamente l'interesse adeguato all'acresciuto rischio. Ora non so come tu ragioni ma tu un miliardo da prestare alla slovenia non ce l'hai. E nemmeno io. Chi ce l'ha pero' ragiona come ti ho spiegato. Il mercato non aspetta ex-post di verificare se "un po' di deficit in piu'" finanziato stampando moneta genererà svalutazione o meno. Valuterà ex-ante, parandosi il cosiddetto. La slovenia lo sa e di uscire dall'euro manco ci pensa.
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Re: L'eurozona è impazzita!

Messaggioda ranvit il 02/04/2013, 8:17

Franz in questo 3d si sta discutendo di quanto fa schifo (in termini di modalità di operare) l'eurozona....non di uscita!
E' ovvio che oggi uscire dall'euro comporta una "botta secca".....(anche se c'è da chiedersi se è meglio una botta secca per poi avere chances di ripresa o fallire un po' piu' lentamente ma arrivare all'uscita senza piu' alcuna forza di riprendersi.... :roll: . Ma questa è un'altra discussione.).

Per quanto riguarda i mercati, il tuo ragionamento è la teoria e anche la pratica nella normalità....ma al momento niente è normale!
Evidenziato come dici tu che i mercati addirittura anticipano gli eventi (mentre l'eurozona per decidere una cosa impiega da uno a due anni... :oops: ), va anche rilevato che, i mercati, i soldi da qualche parte li devono pure depositare....e dopo averne messo una parte nei posti sicuri dove pero' prendono poco o niente di interesse, per guadagnare "rischiano" nei posti dove l'interesse è piu' alto e... non ci sono poi tanti rischi: per esempio in un Paese che all'occorrenza puo' stampare moneta ...cosa che nei Paesi dell'eurozona non solo non si puo' fare ma dove la Banca Centrale ha l'obbligo di non farlo (se non dopo strazianti discussioni almeno biennali :lol: ).

Insomma franz, siamo al solito: c'è chi ragiona da ragioniere, e chi da politico ;) 8-)
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Re: L'eurozona è impazzita!

Messaggioda trilogy il 02/04/2013, 9:41

Se non cambia in profondità diventa una trappola
di Paolo Savona

Si susseguono le dichiarazioni sullo stato delle istituzioni europee comunitarie, alcune molto simili a un pentimento. Dire oggi che forse l'adesione all'euro è stata troppo frettolosa serve a ben poco, soprattutto se a gestire o solo suggerire che fare per uscire dalla "precipitazione" siano gli stessi autori o sostenitori della scelta non meditata.

Essi troveranno sempre motivi per difendere ciò che è stato fatto e quello che si va facendo "per evitare il peggio", ma non prendono atto che la china in cui l'Europa, e quindi l'Italia, va scivolando con queste scelte non si inverte. Bene ha fatto Pellegrino Capaldo a ricordare da queste stesse colonne quali fossero le "regole di ingaggio" dell'Italia all'Unione europea, invocandone il rispetto. Chi lo ha fatto a tempo debito è stato emarginato e ha lasciato all'antipolitica il compito non di chiedere il rispetto dei patti, ma l'uscita disordinata dagli stessi.

Ancora più grave è il silenzio con cui è stata circondata l'analisi di Giuseppe Guarino sull'illegalità di alcuni provvedimenti comunitari presi dai capi di Stato della Ue, ultimo tra essi quello che va sotto il nome oscuro, ma dagli effetti tragici, di fiscal compact.Dire che siamo guidati da uomini ammantati di potere democratico a livello nazionale e sovranazionale non cancella la perdita della natura di Comunità di popoli retta dal diritto e l'essere ridiventati sudditi di poteri non facilmente individuabili. Le élite gioiscono per questa evoluzione e al popolo stordito non resta che una reazione di scomposta protesta che non lo toglie da questo status inaccettabile.

Il professor Capaldo - che avrebbe ben figurato tra i dieci "saggi" recentemente nominati dal presidente della Repubblica, almeno per la sua conoscenza del problema dei problemi, quello del debito pubblico - ha giustamente sostenuto che «quel che stiamo facendo è sbagliato, drammaticamente sbagliato» e «che ci stiamo costruendo da soli una trappola mortale».

Ciò accade certamente perché l'Italia ha offerto il fianco con i suoi errori di governo, ma la trappola è quella dei meccanismi istituzionali denunciati dal professor Guarino. Non vi è una realtà da considerare indipendentemente dal diritto nascente dai trattati europei. Se la tesi di Guarino non viene contestata – e lui aspetta ansioso chi vorrà farlo – non c'è realpolitik che tenga.

Per evitare la trappola mortale occorre riformare l'architettura europea affinché possa produrre ciò che aveva promesso e stabilito per trattato. Non è solo l'articolo 126 di cui parla Capaldo, ma anche il più chiaro ed esaustivo articolo 2 (nonché 3bis e 3ter) del Trattato di Lisbona, i cui contenuti devono essere rispettati, riportando nell'ambito della legittimità le scelte fatte e quelle che si faranno. Altrimenti rimarremo in quella che Giovanni Papini, padre di tutti gli stili critici, definirebbe «baccanali di lirismo idealista».

Nella mia "Lettera agli amici tedeschi" – amici nei quali ancora confido e non solo per mera convenzione – ribadisco che abbiamo bisogno del mercato comune, che richiede l'euro per essere tale, ma che va completato con un assetto giuridico di Stato federale, perché altrimenti non sopravvive. E, semmai sopravvivesse così com'è, come sta accadendo, sarebbe una trappola mortale per tutti noi, come giustamente sostiene Capaldo.
Se vogliamo veramente muovere verso una definizione dei compiti sussidiari dell'Unione, il passo urgente da compiere – urgente da domani – è la nascita della scuola europea e la scelta della lingua ufficiale. Sarebbe la cartina da tornasole della volontà di procedere verso un'Europa unita.

Abbiamo bisogno di una costituente che decida subito il da farsi, ma soprattutto che individui se è possibile fare ciò che deve essere fatto. Altrimenti, come extrema ratio, non resterebbe altro che decidere insieme un'uscita ordinata e governata dagli accordi presi, perché non possono essere ottemperati o perché non lo si vuole. Da parte nostra, come di altri. Allontaniamo dalla politica gli illusi e coloro che sanno solo proporre di distruggere e non correggere ciò che è stato fatto.

2 aprile 2013
fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti ... d=AbjvzWjH
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Re: L'eurozona è impazzita!

Messaggioda ranvit il 02/04/2013, 9:51

Grazie Trilogy!!!

Abbiamo bisogno di una costituente che decida subito il da farsi, ma soprattutto che individui se è possibile fare ciò che deve essere fatto. Altrimenti, come extrema ratio, non resterebbe altro che decidere insieme un'uscita ordinata e governata dagli accordi presi, perché non possono essere ottemperati o perché non lo si vuole. Da parte nostra, come di altri. Allontaniamo dalla politica gli illusi e coloro che sanno solo proporre di distruggere e non correggere ciò che è stato fatto.


Vallo a far capire ai franz...non il ns che scrive qui ma, come tutti noi, conta come il due di coppe a briscola :D ma a quelli che troveranno sempre motivi per difendere ciò che è stato fatto e quello che si va facendo "per evitare il peggio", ma non prendono atto che la china in cui l'Europa, e quindi l'Italia, va scivolando con queste scelte non si inverte.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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