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Quelli che…abbiamo sprecato il dividendo dell’euro

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Quelli che…abbiamo sprecato il dividendo dell’euro

Messaggioda ranvit il 22/03/2013, 18:17

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09 ... ro/341311/

Quelli che…abbiamo sprecato il dividendo dell’euro

di Alberto Bagnai | 3 settembre 2012


Le ideologie hanno metodi molto efficaci per rafforzare il consenso: del terrore abbiamo già parlato, oggi parliamo del senso di colpa. Sì, perché non c’è ingiustizia, non c’è assurdità, non c’è palese violazione del buon senso che un popolo non possa accettare, purché tu lo convinca che la colpa è sua. E il metodo è semplice: basta un po’ di sana supercazzola.

Sentite ad esempio l’intervento di Andrea Giuricin a “Cominciamo bene”, mercoledì scorso: “Dall’entrata nell’euro l’Italia ha avuto un bonus del 6% annuo del Pil… quasi 100 miliardi di euro l’anno, grazie agli interessi più bassi”. Però! Cominciamo proprio bene…

Certo che siamo veramente stati imperdonabili! Sprecare un regalo simile! Dall’Europa ci arrivavano tutti questi euro, e noi cosa facevamo? Da quei selvaggi che siamo, che siamo sempre stati, che sempre saremo, li gettavamo nel cratere dell’Etna, in un immenso sacrificio rituale alla divinità pagana dello Spreco. E allora ce la meritiamo la crisi, l’Imu, lo spread, la svendita all’estero delle nostre aziende, ecc. Penitenziagite!

Solo che questi sono numeri in libertà, come si fa presto a verificare: sono una supercazzola meno divertente di quelle del conte Mascetti, che almeno aveva la lingua sciolta. Ragioniamo, si fa presto.

Il periodo di riferimento è evidentemente quello prima della crisi, il periodo nel quale i tassi sono scesi: diciamo dal 1999 al 2007. Siccome in quel periodo il rapporto debito/Pil è stato di poco superiore al 100%, dire che abbiamo risparmiato il 6% del Pil in conto interessi significa dire che senza euro i tassi di interesse sarebbero stati più alti di circa il 6% rispetto allo storico. Ora, fra il 1999 e il 2007 il tasso di interesse medio sul debito si è situato attorno al 5%, e quindi Giuricin ci sta dicendo che, in assenza di euro, questo tasso si sarebbe collocato attorno al 5%+6%=11%.

Uno scenario spaventoso, ma soprattutto ridicolo.

Tassi di interesse a questo livello (fra il 10% e l’11%) in Italia sono stati raggiunti solo negli anni ’80 e primissimi anni ‘90. Attenzione: mi riferisco al costo medio effettivo del debito, cioè alla spesa per interessi divisa per lo stock di debito. Certo che in qualche mese qualche particolare tipo di titolo è arrivato magari anche al 20% o oltre. Ma il debito non è composto da un solo tipo di titolo, e gli interessi pagati non sono tutti commisurati al risultato dell’ultima asta. Un confronto sensato deve essere riferito al costo medio effettivo, che negli anni ’80 andò dal 13.9% del 1982 al 9.6% del 1988.

Solo che negli anni ’80 l’inflazione in Italia si era spinta anche oltre il 20%, con una media attorno al 10%, in seguito allo shock petrolifero del 1979 e a un costante apprezzamento del dollaro fino al 1986. I tassi di interesse erano elevati in tutto il mondo, non molto distanti da quelli italiani, con una media pari a circa il 9% (li calcolo come media dei tassi di interesse sui titoli a lungo termine di Stati Uniti, Regno Unito, Giappone e Germania).

Ma dal 1999 al 2007 (il periodo del famigerato “dividendo”) la situazione era ben diversa: l’inflazione in Italia era al 2.3% in media, con tassi d’interesse mondiali attorno al 3.7%. Lo scenario controfattuale proposto dai luogocomunisti, con tassi all’11% per l’Italia se fosse rimasta fuori dall’euro, è avulso dalla realtà. Esso non tiene conto della situazione dei mercati internazionali nel decennio appena trascorso: i risparmi accumulati da alcune economie emergenti determinavano (e tuttora determinano) una notevole offerta di liquidità a livello globale. È l’eccesso di risparmio globale, descritto da Ben Bernanke nel 2005, che ha contribuito all’abbassamento del costo del denaro in tutto il mondo.

Questo è stato il vero dividendo.

E infatti tassi d’interesse sul debito pubblico attorno all’11% si sono registrati solo in economie relativamente arretrate, nelle quali quindi la crescita e l’inflazione erano in genere più sostenute che in Italia: il Messico, il Botswana, il Myanmar, il Sud Africa. Ma in quel periodo nessuna economia del continente europeo, dentro o fuori dall’euro, ha avuto tassi di interesse così alti (pur nella diversità delle condizioni economiche sottostanti). È quindi un ovvio falso storico dire che se fossimo rimasti fuori dall’euro avremmo avuto tassi più alti di chi fuori dall’euro c’era, e magari era anche (purtroppo) in condizioni non migliori delle nostre. Assimilare l’Italia al Myanmar, euro o non euro, è un’operazione, come dire, piuttosto ardita.

Ma sappiamo già che al luogocomunista non difetta il coraggio delle altrui opinioni, soprattutto quando si tratta di denigrare il proprio paese. E in questo caso di coraggio ce ne vuole proprio tanto. Onore al merito.
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Re: Quelli che…abbiamo sprecato il dividendo dell’euro

Messaggioda franz il 22/03/2013, 22:30

Non si sa chi sia codesto bagnai. So che è uno dei pochi economisti favorevoli all'uscita dall'euro.
E quindi molto referenziato dalla canea dei sostenitori di questa proposta.
A livello internazionale (Wikipedia inglese) trovo solo http://en.wikipedia.org/wiki/Andrea_Bagnai ma nulla sul pesarese nostrano.

Gli amici di NFA (con bel altre qualifiche internazionali e ricerche alle spalle) la pensano diversamente sul dividendo
dell'euro e ne parlano diffusamente qui http://noisefromamerika.org/articolo/an ... ia-parte-1
in un post fresco-fresco (19 marzo 2013)
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Re: Quelli che…abbiamo sprecato il dividendo dell’euro

Messaggioda flaviomob il 23/03/2013, 2:40

canea
[ca-nè-a] s.f.

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Re: Quelli che…abbiamo sprecato il dividendo dell’euro

Messaggioda ranvit il 23/03/2013, 8:33

Discutiamo del merito di quanto dice o non lo si prende in considerazione perchè non è emigrato? :roll: 8-)

Alberto Bagnai (http://www.bagnai.org/)

Professore associato di Politica economica, Facoltà di Economia, Uni. G.D’Annunzio, Pescara


Biografia

Sono entrato in ruolo nell’università italiana nel 1996, e dal 2005 insegno Politica economica presso l’Università Gabriele d’Annunzio di Pescara. Collaboro con il Centro di ricerca in economia applicata alla globalizzazione dell’Università di Rouen (Francia). Nella mia attività di ricerca mi sono occupato soprattutto di problemi di sostenibilità del debito pubblico ed estero, di economia europea e di economie emergenti, e delle relazioni fra commercio e crescita, scrivendo saggi su riviste e volumi specialistici per lo più pubblicati all’estero. In Italia ho pubblicato nel 2010 per Franco Angeli La crescita della Cina – Scenari e implicazioni per gli altri poli dell’economia globale e ultimamente ho collaborato all’ebook Oltre l’austerità (Micromega online). Da quando i miei temi di ricerca sono (purtroppo) diventati di attualità ho affiancato all’attività di ricerca e di insegnamento quella di divulgazione, prima collaborando con diverse testate fra cui http://www.lavoce.info, e mettendomi in proprio dal 2011 su http://goofynomics.blogspot.it/.
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Re: Quelli che…abbiamo sprecato il dividendo dell’euro

Messaggioda franz il 23/03/2013, 8:37

flaviomob ha scritto:canea
[ca-nè-a] s.f.

1 L'insistente abbaiare dei cani che inseguono la selvaggina

2 Schiamazzo, gazzarra

http://dizionari.corriere.it/dizionario ... anea.shtml

Grazie, flavio, avevo io stesso controllato il termine prima, per vedere se tra i vari significati ce ne fosse uno spregiativo. Spero che sia permesso (non censurabile) usare allegorie, in questo caso direi una metafora, per rendere l'idea.
In caso contrario dovremmo censurare l'intera Divina Commedia. ;)
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Re: Quelli che…abbiamo sprecato il dividendo dell’euro

Messaggioda flaviomob il 23/03/2013, 14:00

Prego: infatti il significato è spregiativo nel contesto utilizzato... del resto, perché mai rispettare le opinioni diverse dalle proprie? Sono solo cani che abbaiano... ;)


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Re: Quelli che…abbiamo sprecato il dividendo dell’euro

Messaggioda ranvit il 23/03/2013, 16:11

Ma forse il termine "canea" sarebbe piu' adatto se utilizzato per definire la massa di tecnocrati...grandi o piccoli( ;) )...allineati al pensiero unico dell'euro e dell'ottuso teutonico rigore a tutti i costi!
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Re: Quelli che…abbiamo sprecato il dividendo dell’euro

Messaggioda franz il 23/03/2013, 16:51

Chi fa grande casino e rumore (e canea è adeguato) attorno all'uscita dall'euro sono i grillini.
Basta vedere quanto urla Grillo per compredere che il termine allegorico è adatto.
I tecnocrati, grandi e piccoli, i mercati non urlano, non strepitano.
Come per esempio non ha mai strepitato Prodi, noto anzi per i toni pacati, oltre che profondo europeista e sostenitore, anche oggi, dell'Euro.
Diciamo che chi ha ragione non ha bisogno di urlare paonazzo e scatenare la canea (Berlusconi's style) ed il codazzo di supporter.
Chi strepita di solito sa che solo urlando puo' tentare di avere ragione.
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Re: Quelli che…abbiamo sprecato il dividendo dell’euro

Messaggioda ranvit il 23/03/2013, 17:43

Sarà una canea muta??? :roll: :roll:

I grillini sono i grillini, ma in tanti non grillini sostengono la tesi che l'Eurozona è una cosa che piu' deficiente non si puo'!
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