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Nel Sud affari per la mafia privatizzare le municipalizzate

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Re: Nel Sud affari per la mafia privatizzare le municipalizz

Messaggioda Iafran il 29/01/2013, 19:30

(Riprendo dall'argomento "Spin doctor, aiutami! Siamo in campagna elettorale " dello stesso forum)
pianogrande ha scritto:Certo Franz.
La politica deve combinarsi con gli interessi individuali e combinarli, per un bene comune non raggiungibile individualmente.
E' in quel livello di bene comune che sta il primato della politica.
Nessuno (o, meglio, pochissimi) potrebbero raggiungere quel livello di vita senza quella azione coordinata che è compito della politica.
Se la politica si mettesse in alternativa agli interessi individuali, dando la preferenza ai propri interessi che, alla fine, sono gli interessi individuali dei politici, sarebbe da buttare subito nel cesso.
Da noi questo succede in una magica forma attenuata.
Da noi, i politici riescono a fare i propri interessi individuali convincendo una maggioranza di cittadini che quello è anche il loro interesse.
Finché funzionerà questo marchingegno, non ci sarà nessuna rivoluzione e, ahimé, nessun rinnovamento.


Stamattina ho letto la nota di presentazione del libro di Giovanni Valentini "Brutti, sporchi e cattivi. I Meridionali sono Italiani?" Longanesi, Milano 2012.

<<Se l’Europa non può fare a meno dell’Italia, può l’Italia fare a meno del suo Sud?
I meridionali sono davvero "brutti, sporchi e cattivi"?
A queste e a molte altre domande, nello stesso tempo retoriche e provocatorie, risponde in questo libro Giovanni Valentini, pugliese d’origine, che si sente a tutti gli effetti non solo cittadino italiano, ma europeo. E proprio perciò non si rassegna all’idea che l’Italia possa perdere il Sud.
Dagli anni immediatamente successivi all’Unità – quelli dell’<<annessione al Piemonte, e più tardi dei saggi di Salvemini e Gramsci – ai nostri giorni, la questione meridionale è sempre stata la questione nazionale.
Le regioni del Mezzogiorno non si sono mai davvero sentite parte integrante di uno Stato, perché quello Stato si è sempre manifestato come qualcosa di esterno e invasivo, fonte perenne di sfruttamento e di oppressione.
Da qui si è sviluppata, fino ad assumere le dimensioni odierne, la realtà dell’anti-Stato nelle sue varie forme: clientelismo, assenteismo, false pensioni, malavita organizzata.
Ma il Sud, sostiene l’autore, ha in sé gli anticorpi e le risorse (cultura, patrimonio storico-ambientale, turismo, energie rinnovabili, nuove tecnologie, senza dimenticare la fantasia e il calore umano propri di un popolo generoso) per guardare con fiducia al futuro.
Sono molti nel Meridione i settori che lo Stato può e deve finalmente valorizzare in tutte le sue potenzialità. Perché se non si salva il Sud è destinata ad affondare l’intera Italia.>>

. . . . .

Senz'altro il libro illustrerà con ben altra consistenza quello che io ho scritto sull'argomento e perorerà l'inversione della politica fatta finora nei confronti del Mezzogiorno se si vuole ovviare veramente ai suoi malanni sociali, che bloccano il suo stesso sviluppo e lo condizionano a partecipare alle vicende nazionali con energie inespresse finora.
I politici veri non possono ignorare tutte le potenzialità della propria Nazione, "il politico dell'uovo oggi" forse sì, ma non dovrebbe avere un seguito molto più esteso del proprio entourage.
Una vera riforma politica dovrebbe avere questa base di partenza.
Iafran
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