per fortuna la cgil è ben presente e la camusso ha messo il punto fondamentale e prioritario in una campagna elettorale e per qualsiasi governo che verrà
ciao mauri
Il lavoro prima di tutto. Ripartire dal lavoro è una necessità per l’economia, per la società, per la stessa democrazia italiana. Dovrebbero essere tutti grati a Susanna Camusso e alla Cgil per aver portato nel mezzo di questa campagna elettorale il loro «Piano del lavoro». Non è una proposta perfetta, né blindata: con serietà la Cgil ha offerto il Piano ad un confronto aperto. Ma come può Mario Monti rispondere, con parole pericolosamente simili alla destra, che la Cgil è fuori dall’area riformista e che il Pd può esservi ammesso solo a condizione di rompere con il più grande sindacato dei lavoratori?
È ora di finirla con queste pregiudiziali ideologiche. Non si può nascondere il fallimento delle politiche liberiste dietro l’ostilità alla «concertazione». Soprattutto non si può alzare tutto questo fumo politicista per negare ciò che è chiaro a tutti: senza lavoro, senza interventi «non convenzionali» per il lavoro, non ci sarà una nuova stagione per l’Italia. Senza una migliore qualità del lavoro non ci sarà aumento di competitività. E la crisi sociale, già così drammatica, finirà per travolgere politica e istituzioni.
Sarebbe bello se la campagna elettorale mettesse al centro il lavoro e l’economia reale. Chi vuole cambiare davvero, deve provarci. Ovviamente senza sfuggire alle altre questioni: a partire dalla trasparenza necessaria nel sistema bancario e alla separazione tra politica e gestione del credito.
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