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I cattolici e le elezioni

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda Manuela il 09/01/2013, 9:44

@Giovigbe.... grazie per la lezione di italiano.... ma non credo proprio che il passo tra Renzi e Giannino sia lungo come dici. Al contrario: infatti a suo tempo Giannino chiese a Renzi di mettersi a capo del suo movimento. Renzi rifiutò, e fece bene, poiché immagino che la sua strategia preveda ben altro che chiudersi in un circolo minoritario. Ma quello che occorre oggi all'Italia è un riformismo radicale e rivoluzionario (in questo ha ragione Monti, anche se nei fatti fa il contrario), di cui Renzi e Giannino sono - solamente, per ora - testimonianze.

@pianogrande.... ho idea che tu abbia ragione. Magari non subito, ma il "grande centro", ancora una volta si dimostrerà un fallimento... e anche Casini, pur giocando allo stratega, oltre al 4-5% non riesce ad arrivare. E, sulle candidature, vedremo cosa riuscirà a far mandar giù a Monti e Bondi :D
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda Iafran il 09/01/2013, 10:11

lucameni ha scritto:Vi ricordate Mario Sechi, il direttore dell'ultra berlusconiano Il Tempo? Quello che parlava del caso Ruby come complotto sinistroide?
In lista con Monti.
Eccallallà il nostro riformismo.

C'è Pecorella, la Vezzali e ... chissà quanti altri.
Figli che rinnegano il loro padre-padrone e innamorate il loro primo amore! :o
Il quadro si completerebbe con l'arrivo di Mariastella, di qualche Michaela o di Gabriella e ... non sarebbe più trasformismo!
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda pianogrande il 09/01/2013, 10:50

Nessun trasformismo Iafran.
Magari!
Questi sono sempre uguali (e sono sempre quelli).
Il rinnovatore Monti, ormai completamente succube di Casini, sta facendo una lista di mezze calzette che a Casini, al momento buono (che non arriverà mai), non potrebbero dare nessun fastidio.
A Casini interessano i voti.
Casini ottiene così anche un risultato addirittura geniale: copre questa miserevole operazione con il prestigio di Monti e contemporaneamente ne ottiene lo sputtanamento totale.
Casini non regnerà mai sull'Italia ma sul centro sì.
Ritengo che abbia calcolato anche questo (il contrario mi deluderebbe).
Fotti il sistema. Studia.
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda Giovigbe il 09/01/2013, 11:19

potevo postare questo intervento sotto l'argomento "la strategia del centrodestra" ma - trattandosi di un esponente "cattolico" - l'ho inserito qui.



dal sito di Republica-Milano
Ufficialmente prende tempo: nel giro di 48 ore il governatore lombardo Roberto Formigoni dovrebbe sciogliere definitivamente le riserve e dire esplicitamente se sosterrà Gabriele Albertini o Roberto Maroni, che ha incassato l'appoggio del Pdl, nella corsa al Pirellone. Formigoni ha anche incontrato Albertini, che aveva sostenuto apertamente fino a qualche giorno fa, ed è stato l'ex sindaco a spiegarlo parlando con il Tgr. "Aspetto che dica lui pubblicamente quello che vuol fare - ha detto - Ha avuto la cortesia di anticiparmelo in privato. E una volta che lo avrà fatto, commenterò". Albertini va avanti con il suo progetto, intanto, e a sua volta sta valutando la possibilità di correre non solo per la presidenza della Lombardia, ma anche nella lista 'Con Monti per l'Italia' al Senato.

Quanto a Formigoni, invece, l'offerta che gli è arrivata direttamente da Silvio Berlusconi sembra avergli imposto una giravolta da record: abbandonare al suo destino Albertini e appoggiare Maroni, che con la Lega era stato durissimo nei suoi confronti nei giorni caldi degli scandali al Pirellone. In cambio otterrà quello che altri partiti gli hanno negato: un seggio in parlamento. L'offerta di un seggio per lui e per qualche suo fedelissimo era stata ventilata nei giorni scorsi anche dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, prima che il Cavaliere siglasse il nuovo accordo elettorale con Maroni. E domenica sera è stata data per fatta da Berlusconi in persona. "Formigoni - ha annunciato l'ex premier in diretta a Telelombardia
- sarà candidato al Pprlamento romano".

D'altronde il comunicato stizzito che l'ex sindaco ha diffuso subito dopo aver visto Formigoni lascia capire che la conclusione del faccia a faccia non era stata soddisfacente. "Formigoni ancora non parla - ha spiegato Albertini - e lascerò lui spiegare la coerenza dei suoi comportamenti di questi mesi, se dovesse abbandonare il progetto che insieme abbiamo costruito. Andremo avanti indipendentemente da lui". Parole che hanno il sapore dell'addio. Nel frattempo, però, da Roma il governatore si affrettava a far sapere che la sua decisione arriverà solo nelle prossime ore. O addirittura, come molti ipotizzano, non prima della sera del 21 gennaio, quando scadrà il termine per la presentazione delle liste per le elezioni politiche: cinque giorni prima di quello per le regionali. Un lasso di tempo sufficiente per tenere alta la posta e per evitare di essere beffato all'ultimo momento. Incassata la candidatura, Formigoni con ogni probabilità scioglierà la riserva e tornerà nei ranghi, appoggiando la candidatura di Maroni. Del resto, come ha ricordato ieri il coordinatore Mantovani, "Formigoni a differenza di Albertini sa cosa significhi essere un uomo di partito. Ha governato bene in questi anni, sostenuto dal Pdl e dalla Lega".

I fedelissimi del governatore sono già pronti a scommettere che la sua sarà una scelta obbligata. Soprattutto dopo che negli ultimi mesi la sua immagine è uscita molto indebolita dalle inchieste giudiziarie e dalle foto che lo ritraevano in costume da bagno mentre si tuffava dallo yacht del suo amico e faccendiere Pierangelo Daccò. Un boccone amaro per il Celeste, che per settimane si era battuto per evitare l'accordo con la Lega e la candidatura di Maroni e per cercare di convincere il suo partito a convergere su quella di Albertini. Cosa dire poi delle tre smentite ufficiali fatte da Formigoni in tre giorni diversi per smorzare le voci che davano per imminente il progetto di presentare una sua lista al Senato?
(08 gennaio 2013)
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda Iafran il 09/01/2013, 13:46

pianogrande ha scritto:Nessun trasformismo Iafran.
Magari!
Questi sono sempre uguali (e sono sempre quelli).

È sparito anche il bon ton di Monti nei confronti del cavaliere ...
Da quanto postato da Giovigbe (sito di Repubblica-MI: Albertini-Formigoni-Maroni) è evidente che vogliono solo prenderci in giro quando ostentano differenze, attriti, "scomuniche" e continuare, invece, a rinforzare la loro posizione apicale nella piramide sociale in Italia. Tomasi da Lampedusa ... insegna.
A questo punto non è male lanciare la proposta di scegliere i parlamentari sorteggiandoli fra i cittadini (uno varrebbe l'altro, sperando in bene): un rimedio estremo ad un male estremo per sanare veramente il modo sciagurato di "fare politica" in Italia.

Per quanto riguarda Casini, mi sembra che faccia quello che suggeriscono i suoi fratelli maggiori, i "diretti figli" di "mammasantissima" che regnano in Italia e che, a mo' di valvola di sfogo, lasciano ai "dissidenti infedeli" solo la libertà di gridare in piazza le ingiustizie sociali!
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda Iafran il 09/01/2013, 15:33

pianogrande ha scritto:Questi sono sempre uguali (e sono sempre quelli).


Si moltiplicano pure in famiglia per linea diretta o collaterale.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01 ... io/464811/

Elezioni 2013, De Mita & C.: da sinistra a destra il seggio è ereditario

Nelle liste per le consultazioni del 24 e 25 febbraio prossimi è tutto un florilegio di figli, nipoti, fratelli, mogli e cugini pronti a coprire uno scranno parlamentare che, in alcuni casi, viene 'passato' addirittura alla terza generazione. Una 'tradizione' che tutti i partiti rispettano
. . . .
Una correzione doverosa: non è Luca Morrione ma Luca Morrone, figlio di Giuseppe Ennio Morrone (in mobilità perenne in Calabria: socialista, i Democratici, Udeur, PdL, …)
Ci sono da aggiungere (fra quelli che so):
Enza Bruno Bossio, moglie di Nicola Adamo (capogruppo PD Regione Calabria)
Stefania Covello, consigliera PD Regione Calabria, figlia di Franco Covello (senatore gruppo PPI, del quale Pippo Franco ne parlò in una trasmissione di cabaret)
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda mauri il 09/01/2013, 16:59

non mi meraviglio, in italia funziona così per tutto, vuoi un lavoro? se sei amico di parente di... lo trovi altrimenti emigra
il problema non sono quelle persone ma gli elettori, se li vogliono se li tengano
per cambiare il nuovo governo dovrà affrontare con decisione e risolvere questo problema asfittico, ma non credo lo farà visto che "così fan tutti"
ciao mauri
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda Giovigbe il 09/01/2013, 22:23

Manuela ha scritto:@Giovigbe.... grazie per la lezione di italiano.... ma non credo proprio che il passo tra Renzi e Giannino sia lungo come dici.


Cara Manuela e cari tutti:
questo è un intervento politico!

Tutto parte dalla personale sorpresa di come questo personaggio abbia insospettabili ammiratori tra i forumisti.
Alla sorpresa è seguita poi la riflessione (tutta politica) che forse questo credito attecchisce anche tra una parte dei potenziali elettori del centro sinistra e quindi sia meritorio, per questo motivo, di una attenzione all'agire politico del nostro che aiuti a lumeggiarne gli orientamenti.

Tra l'altro, seguendo il dipanarsi degli interventi in altri argomenti, sorge - ragionevolmente plausibile - il dubbio che proprio le mie opinioni circa la volatilità degli accompagnamenti politici del personaggio siano all'origine di una malcelata acredine alla quale ho già dovuto pagare pedaggio

Veniamo al dunque!
ecco la parte di interesse dell'articolo di Pietro Salvatori sul sito dell'HUFFINGTON POST

Presentare una miriade di liste esasperando la tattica di spacchettamento del centrodestra che Silvio Berlusconi ha in mente dall’estate scorsa, o contenere i simboli sulle schede?

In queste ore lo stato maggiore del Pdl sta valutando l’alchimia per recuperare più voti al centrosinistra e, soprattutto, all’ampio fronte dell’astensionismo. Di sicuro è che la fila alla porta di via dell’Umiltà è lunga. Dato per scontato l’apparentamento con Fratelli d’Italia, la neonata creatura di Guido Crosetto e Giorgia Meloni, al Nord al fianco del logo degli azzurri ci sarà il simbolo della Lega, nel meridione il terzo simbolo sarà quello di Grande Sud di Gianfranco Micciché (o una sua rivisitazione in salsa civica).

Potenzialmente le liste d’appoggio sono molte di più. In alcuni casi listarelle di singoli candidati che provano a spuntare un posto al sole tra le fila del Pdl. In altri è in corso una vera e propria trattativa. Questa mattina Vittorio Sgarbi, che da qualche mese a questa parte vanta una certa consuetudine con il Cavaliere, ha fatto visita ad
Oscar Giannino nella sua sede romana.

Questo dopo che ieri tra i due è intercorsa una telefonata con la quale il critico d’arte gli ha riferito che il suo nome circola nello stesso Pdl come il migliore tra gli alleati possibili. Sgarbi ha perorato in sostanza la causa di Crosetto, che ieri l’ha indicato come il candidato premier ideale di Fdi. “Se ti allei con il centrodestra – ha continuato Sgarbi – puoi erodere una grande quantità di consensi a tutti i partiti della coalizione a tuo vantaggio”.

“La posizione di Crosetto è figlia delle valutazioni sulle posizioni generali dei partiti in merito al governo Monti”, spiega Massimo Corsaro, deputato ex-Pdl e oggi prima fila del partito di Meloni. “Ma – aggiunge Corsaro – l’incertezza attuale sul candidato premier apre a diverse soluzioni, il nostro approccio critico nei confronti di Monti trova una grande eco nelle istanze di Giannino”.

Forse è solo uno scambio di cortesie, ma il deputato non se la sente di escludere che fra due giorni, quando verranno formalmente depositate le coalizioni, Fid non sarà della partita. Sia Fermare il declino che Fdi piacciono al Tea Party italiano. Che non avrà un suo simbolo sulle schede, come da tradizione del movimento anti-tasse, ma che tra i candidati ai quali guarda con favore “ci sono sicuramente Giannino, Meloni e Crosetto”, spiega il coordinatore nazionale David Mazzerelli, “anche se le liste complete devono uscire, per cui non escludiamo di appoggiarne altri”.


Il fatto stesso che una notizia di questo genere possa circolare - anche solo (chissa??) per solleticare Monti (e Montezemolo) a riprenderlo - illumina un posizionamento politico "di confine" (con la destra però) peraltro già osservabile nella sua precedente storia politica.

Fossi un sostenitore di Renzi il paragone non mi piacerebbe per nulla: lui, fin qui, è stato serio e di ciò gli và dato atto.
Credo (e spero) che il passo da Renzi a Giannino sia davvero un pò troppo lungo.
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda lucameni il 09/01/2013, 22:47

Forse non un riformista ma quanto meno ha momenti che sembra un profeta da tanto c'azzecca:

http://www.youtube.com/watch?v=DBm9xSwUTjE
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda Iafran il 10/01/2013, 0:48

"L'ultima spiaggia" per i "politici mai domi o duri a morire" resta quella di "scompaginare le file nemiche" con la corruzione e/o la denigrazione degli avversari e/o infiltrando qualcuno dei propri scagnozzi.
Anche se gli onesti non ricorrerebbero mai a questi metodi ... in Italia abbiamo appurato quanto contano le persone senza scrupoli e gli avventurieri che si danno alla politica, e questi non porteranno mai alla luce del sole le loro tattiche come non confesseranno mai gli espedienti a cui sono ricorsi.
Poi, possiamo sempre non sentire e non vedere e illuderci che il mondo politico italiano sia più vicino a quello europeo e non a quello di una Repubblica delle banane!
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