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BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda annalu il 14/12/2012, 19:49

Scusate, ma in questo dibattito ci sono alcuni elementi che mi sfuggono.

Prima di tutto, mi pare che i dati di Bankitalia approfondiscano l'andamento della ricchezza totale e media (individuale e familiare) del paese, mentre quelli sulla distribuzione della ricchezza sono solo cenni. Sulla ricchezza totale, dai grafici è evidente un netto calo del risparmio e un plateau dell'accumulo di ricchezza a partire dal 2006 circa, che diviene calo deciso dal 2009. Che poi nel 2012 si possa presumere un ulteriore calo dello 0,5% mi sembra poco significativo, sia perché è solo presunto, sia perché un calo così ripido come quello degli ultimi anni è difficile che si azzeri in un semestre.

Sulla tanto sbandierata disomogeneità nella distribuzione della ricchezza, se dovessimo tener conto solo di questi dati Bankitalia, mi trovo a dover dare ragione a Franz: una differente ricchezza è abbastanza normale in una popolazione; in questo caso sarebbe una differenza di circa un fattore 50, non così scandaloso se si pensa anche all'accumulo con l'età (lavorativa, ha dimenticato di scrivere Franz: ovvio che un ulteriore accumulo di ricchezza in pensione possono averlo solo i plurupensionati d'oro).

Quello che è scandaloso è invece la disuguaglianza di reddito, sia da lavoro che da pensione. Una certa differenza di reddito è giusta a seconda del lavoro svolto e del grado di specializzazione necessario, il problema però diventa gravissimo quando questo divario supera certi limiti ed i più poveri sono sotto la soglia di sopravvivenza. A me piacerebbe saper quanto guadagna e possiede non il 10%, ma l'1-5% dei più ricchi rispetto alla stessa percentuale dei più poveri.

Mi sembra che la disuguaglianza nella distribuzione del benessere (non so se ricchezza o reddito, o entrambi) si misuri con l'indice di Gini: qualcuno ha notizie su come quest'indice sia variato in Italia negli ultimi anni? Un peggioramento di questo indice potrebbe darci informazioni importanti sulla politica dei nostri governi, e quello sì sarebbe un grosso motivo di preoccupazione.

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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda flaviomob il 14/12/2012, 23:47

http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=& ... 5884,d.bGE

Qui, a pagina 33. Indice GINI grafico fino al 2008
A pag. 36 indice di povertà 1977-2008

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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda franz il 15/12/2012, 10:40

flaviomob ha scritto:http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=5&cad=rja&ved=0CFoQFjAE&url=http%3A%2F%2Fdidattica.unibocconi.it%2Fmypage%2Fdwload.php%3Fnomefile%3DDISTRIBUZIONE_REDDITO20120423234602.PDF&ei=_ZzLUPuqMIiF4gSpVw&usg=AFQjCNEXfevyayU_6q8v7M3oniDsU2i1Jw&sig2=OmBAK-kArAvRmoqkQsdOWg&bvm=bv.1355325884,d.bGE

Qui, a pagina 33. Indice GINI grafico fino al 2008
A pag. 36 indice di povertà 1977-2008

Università Bocconi

Molto interessante, grazie. Disugualianza e povertà sono cose affini ma diverse.
Per esempio si afferma che la disugualianza è diminuita tra il 2004 ed il 2004 (un periodo economico di crescita in tutto il mondo) e questo è in linea con la mia convinzione che la crescita porti un aumento generalizzato della ricchezza e dei redditi, con una diminuzione delle disugualianze. Va da se non non dovrei meravigliarmi se con la crisi la disugualianza torni a crescere. La povertà (temine che identifica in termini relativi l'essere sotto una certa soglia statistica di reddito) va contrastata con l'educazione e la formazione professionale. Ch poi sono lo stesso motore della crescita. E non ho grandi dubbi a confermare la mia idea che un paese in cui quasi la metà della frorza lavoro (25-65) ha alle spalla la sola terza media, sarà sempre confrontata con grandi disparità ed una maggiore povertà.

Per venire alle considerazioni di annalu, è giusto trovare scandalose certe differenze di reddito ma esse sono tali (e crescenti) perché sono la logica espressione delle differenza di istruzione scolastica e di formazione professionale.
Le noste conoscenze crescono sempre e lavorare oggi richiede sempre piu' know-how. Chi non conosce praticamente nulla, come chi ha la terza media, poteva cavarsela negli anni 60 ma non oggi. E rimane a zero reddito o nella zona del sommerso. Chi invece ha conoscenze adeguate vede via via il suo reddito crescere, da qui l'allargamento della forbice. Una forbice che si dilata ulteriromente se si considera che mètà del reddito lordo se ne va in tasse e contributi ed il 20% di quello che consumiamo finisce nell'IV (anche se per i generi alimentari di prima necessità l'aliquota è inferiore). I contributo poi finiscono in pensioni da fame per piu' del 50% dei percettori (perché si andava in pensione troppo presto).
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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda flaviomob il 15/12/2012, 11:30

Diseguaglianza e povertà sono cose diverse ma confrontando i due grafici si nota immediatamente una certa correlazione.
In ogni caso entrambi gli indici sono schizzati verso l'alto se confrontati con l'anno 1980: al termine di politiche sociali forti ed inclusive (anni '60 e '70) si era riusciti a contenere questi due fenomeni, poi è arrivato il trentennio "liberista" (declinato ovviamente con le tipiche distorsioni italiane, ma tant'è) ed è avvenuta l'esplosione. Certamente dal 2008 ad oggi la povertà è ulteriormente aumentata.

I picchi più bassi corrispondono al 1981 e 1991, poi c'è una forte risalita.


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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda franz il 15/12/2012, 13:23

flaviomob ha scritto:Diseguaglianza e povertà sono cose diverse ma confrontando i due grafici si nota immediatamente una certa correlazione.
In ogni caso entrambi gli indici sono schizzati verso l'alto se confrontati con l'anno 1980: al termine di politiche sociali forti ed inclusive (anni '60 e '70) si era riusciti a contenere questi due fenomeni, poi è arrivato il trentennio "liberista" (declinato ovviamente con le tipiche distorsioni italiane, ma tant'è) ed è avvenuta l'esplosione. Certamente dal 2008 ad oggi la povertà è ulteriormente aumentata.

I picchi più bassi corrispondono al 1981 e 1991, poi c'è una forte risalita.

Io il "trentennio liberista" in Italia non l'ho mai visto ma ovviamente ognono vede (o non vede) quello che vuole.
La produttività stagna da 15 anni, mi pare quindi è ovvio che non si possano fare politiche sociali forti.
Quelle te le puoi permettere solo con un'effettiva crescita.
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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda flaviomob il 15/12/2012, 14:48

Si parla del mondo (certo sarebbe interessante avere gli stessi grafici per i paesi OCSE), in ogni caso la distorsione italiana del liberismo è una spinta all'arricchimento personale e al disinteresse verso le conseguenze per la società dei propri comportamenti. Inoltre il liberismo si differenzia dal liberalismo, attento alle regole, agli equilibri e alla lotta contro rendite di posizione, monopoli ed oligopoli.


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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda franz il 15/12/2012, 16:05

flaviomob ha scritto:Si parla del mondo (certo sarebbe interessante avere gli stessi grafici per i paesi OCSE), in ogni caso la distorsione italiana del liberismo è una spinta all'arricchimento personale e al disinteresse verso le conseguenze per la società dei propri comportamenti. Inoltre il liberismo si differenzia dal liberalismo, attento alle regole, agli equilibri e alla lotta contro rendite di posizione, monopoli ed oligopoli.

Pensavo si parlasse dell'Italia.
Stranamente pero' il termine liberismo esiste solo in italiano e quindi non so proprio come si possa narrare quanto differisca da come viene vista altrove una cosa che altrove non viene nemmeno descritta e non ha nome. Mi sa che in Italia definiamo liberismo una cosa tipicamente italiana che nulla ha a che vedere con il liberalismo e che potrebbe essere una distorsione di ben altro. Piu' che "arricchimento personale e disinteresse verso gli altri" direi che è arricchimento personale a scapito degli altri (danneggiandoli)" che piu' propriamente definirei "banditismo".

Nel mondo la produttività cresce, il reddito pure, la povertà cala (lo dice ONU) e per le disparità mi pare che ci siano dati alterni. Purtroppo il calcolo dell'indice di Gini a livello mondiale non viene fatto ovunque ogni anno (ma viene fatto ogni tanto e con certo ritardo) e quindi è difficile fare un confrontro annuale completo.
Unica lista completa che trovo è sul sito della CIA (il noto world factbook) https://www.cia.gov/library/publication ... 72.html#xx e mostra appunto anni diversi. Risulta che noi siamo peggiorati, la germania è migliorata, la francia è rimasta stabile.
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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda ranvit il 15/12/2012, 16:44

Ma, ammettiamo che flaviomob abbia ragione, che si fa da parte dell'elettorato di sinistra per contrastare il fenomeno di cui si parla? Perchè piangere e lamentarsi non risolve alcun problema.

Francamente in giro per il mondo non ho sufficienti elementi per giudicare, ma in Italia lo so :D : ci si rifugia nell'estremismo che provoca per reazione il compattamento di chi non lo è (di sinistra) ;)

Ne ho parlato molte volte: la sinistra italiana, quella proveniente dall'esperienza del Pci non ha mai saputo liberarsi delle scorie di una visione utopica delle cose del mondo (anche davanti al disastroso fallimento del "socialismo reale"), addirittura ha ferocemente combattuto qualsiasi tentativo di trasformazione del movimento verso un Partito socialista all'europea, contribuendo non poco al determinarsi della situazione di cui stiamo parlando.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda pianogrande il 15/12/2012, 17:29

Mi dispiace dirlo, possiamo chiamarlo come vogliamo: liberismo, menefreghismo, prepotenza, abuso etc. etc. ma da questo punto di vista il vituperato slogan sono tutti uguali vale sempre.
Politici in testa (compresi i politici del PD) quando si tratta di magnare a spese dei cittadini non si tirano indietro.

http://www.facebook.com/photo.php?v=101 ... =2&theater

Solo 22 contrari al mantenimento del vitalizio.

Gente che ha fatto il parlamentare per un giorno e che prende la pensione.
Nel nostro paese è così che la ricchezza viene distribuita.

Tutto questo è molto peggio della nipote di Mubarak.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda franz il 15/12/2012, 22:08

ranvit ha scritto:Ma, ammettiamo che flaviomob abbia ragione, che si fa da parte dell'elettorato di sinistra per contrastare il fenomeno di cui si parla?

Sul piano propositivo direi molto poco, se non riproporre (dopo aver sotterrato non si sa se definitivameente o temporanemente il marxismo) ricette neo-keynesiane, improponibili con un debito al 125% passa su PIL e con una spesa pubblica già attorno al 50%. E nel dubbio non potendo proporre piu' spesa ma nemmeno ridurla (Fassina è stato categorico) l'unica cosa che si propone è una patrimoniale, che se fosse ordinaria e di piccolo cabotaggio (e con riduzione di pari gettito delle imposte su reddito e/o ultili) mi troverebbe anche d'accordo ma che in realtà la si vede come imposta straordinaria (una grande botta) per fare cassa e non mi trova d'accordo. La sinistra per ora non propone: rivendica. E riendica anche cose giuste: equità, giustizia, lavoro. Solo che se non dice come, la rivendicazione è sterile e non porta frutti.
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