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Quesito con la Choosy

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Quesito con la Choosy

Messaggioda flaviomob il 07/11/2012, 12:49

Quale ministro ha firmato il massimo premio di produttività per tutti i suoi dirigenti e collaboratori (pagato da noi)?

http://www.milanofinanza.it/news/dettag ... modificare

Quale ministro non parla con i giornalisti italiani ma soltanto con quelli stranieri?

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/11/ ... ni/209932/


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Re: Quesito con la Choosy

Messaggioda ranvit il 07/11/2012, 13:06

La Fornero non mi è particolarmente simpatica....anzi! Ma cosa poteva fare?


http://www.milanofinanza.it/news/dettag ... modificare

CRISI: Fornero, premi produttivita' Ministeri da modificareROMA (MF-DJ)--"Ho dovuto per tutti i miei collaboratori e per i
dirigenti del Ministero assegnare un premio di produttivita' al livello
massimo. Io ho domandato il perche' fosse per tutti al massimo e quali
fossero gli indicatori che ci eravamo dati, ma mi e' stato risposto che
quelli erano gli indicatori dati negli anni precedenti e quindi io potevo
solo ratificare e non potevo cambiare ex post quei criteri".

Lo afferma il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in Commissione Lavoro
al Senato, rivelando di aver "piu' volte chiesto al ministro Patroni
Griffi di intervenire perche' uniformemente fra tutti i Ministeri ci sia
una presa di coscienza del tema, perche' non e' possibile che siano tutti
egualmente bravi e tutti egualmente meritevoli del premio". Cosi',
prosegue Fornero, si opera "una non selezione, e' un non riconoscimento
del merito con una procedura mortificante" per i migliori. "Patroni Griffi
mi ha assicurato che sarebbe intervenuto, ma non sono stata informata del
fatto che l'abbia fatto".
ren/liv
carlo.renda@mfdowjones.it
(fine)
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Re: Quesito con la Choosy

Messaggioda ranvit il 07/11/2012, 13:21

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbxHrZ0G

Fornero: umiliante firmare il premio di produttività massimo a tutti i dirigenti del ministero
È stata una "esperienza umiliante"
Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/eXhxG
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Re: Quesito con la Choosy

Messaggioda flaviomob il 07/11/2012, 14:29

Poteva rifiutarsi di firmare e dimettersi! Oppure poteva proporre una riforma globale insieme a tutto il governo, in tempo utile. Evidentemente esiste ancora una casta di intoccabili e neppure lorsignori ci provano, a toccare certi privilegi! :x


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Re: Quesito con la Choosy

Messaggioda ranvit il 07/11/2012, 16:52

Dimettersi? In un Paese dove non si dimette nessuno vuoi che un tecnico si dimetta per le porcate fatte dai politici?
Altrove ho comunque risposto : "Con tutta la canea che ha addosso e con quel po pò di lavoro da fare, vuoi che questo Governo risolva in pochi mesi tutte le malefatte dei politici...TUTTI. Non penserai mica che la sinistra sia esente da queste porcate?"
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Re: Quesito con la Choosy

Messaggioda flaviomob il 08/11/2012, 15:20

Una piccola nota di colore: dopo una decina d'anni ho appena risentito il mio "storico" accordatore, da cui trent'anni fa comprai il pianoforte. Lavora ancora, ha ottantaquattro anni compiuti e un femore artificiale... Secondo me è un Fornero boy con la sua foto sotto il cuscino... :lol:
Gli hanno pure rinnovato la patente!


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Re: Quesito con la Choosy

Messaggioda flaviomob il 10/11/2012, 11:14

I giovani italiani non sono troppo schizzinosi quando si tratta di lavoro e in molti casi si adattano a un'occupazione diversa da quella per la quale hanno studiato o per la quale sono eccessivamente preparati.

Il 25% dei laureati nel triennio 2009-2011 - si legge in uno studio di Bankitalia pubblicato oggi che smentisce le affermazioni sui giovani bamboccioni o 'choosy'- ha un'occupazione con «bassa o nessuna qualifica» (a fronte del 18% in Germania) mentre il 32,3% svolge mansioni diverse dall'ambito tematico della laurea.

Nel triennio considerato (in piena crisi economica) il tasso di occupazione dei giovani tra i 25 e i 34 anni con una laurea almeno triennale - si legge nello studio - era pari al 75,1% (con valori variabili tra l'84,7 del Nord Ovest e il 58,6% nel Mezzogiorno). Nello stesso periodo circa un quarto dei giovani occupati (il 25,3%) in possesso di una laurea svolgeva un lavoro a bassa o nessuna qualifica. Il tasso di «overeducation», ovvero di preparazione superiore rispetto al lavoro che si svolge nel periodo era più alto al Centro e nel Nord Est (rispettivamente il 29,7 e il 26,3% degli occupati laureati) e inferiore nel Nord Ovest (23,3%) e nel Mezzogiorno (22,9%).

In tutto il territorio nazionale, sottolinea lo studio, il fenomeno dell«'overeducation» rispetto al lavoro che si fa è più frequente tra gli occupati laureati nelle discipline umanistiche, occupati con basse qualifiche nel 39% dei casi (e nel 68,6%% impegnati in attività diverse rispetto a quanto studiato). Ma fanno fatica a trovare un'occupazione in linea con il proprio percorso formativo anche i laureati in scienze sociali (il 34% impegnato con bassa o nessuna qualifica, mentre solo il 19,2% è impegnato in un settore diverso dal proprio percorso formativo). Hanno maggiore possibilità di trovare un'occupazione in linea con le proprie aspirazioni i laureati in ingegneria e architettura (occupati nell'83,5%% dei casi e solo nel 12,7% impiegati con basse qualifiche).

Anche per i laureati in scienze mediche il percorso lavorativo appare delineato con solo il 7,9% impegnato con basse qualifiche (e l'85,1% dei laureati in medicina nel triennio ha trovato un lavoro a fronte di appena il 67,5% di coloro che hanno ottenuto un titolo nelle materie umanistiche). I laureati in discipline umanistiche si «accontentano» soprattutto nel Nord Est con il 45% del totale degli occupati con un titolo almeno triennale che fanno lavori con basse qualifiche e il 72% impiegato in aree diverse rispetto a quella di studio.

Rispetto al triennio precedente,si legge nello studio, il tasso di overeducation registrato in Italia è aumentato di circa due punti percentuali a fronte di una diminuzione del tasso di occupazione della stessa entità. Nel Centro e nel Nord Est il tasso di overeducation è cresciuto rispettivamente di quattro e tre punti percentuali. Nella media italiana è invece rimasto sostanzialmente costante il tasso di «mismatch» ovvero la quota di laureati occupati che svolgono mansioni diverse dall'ambito tematico di laurea sul totale degli occupati laureati in una data classe.


http://www.unita.it/sociale/i-giovani-n ... a-1.463634

Evvai! Festeggiamo!


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Re: Quesito con la Choosy

Messaggioda Iafran il 10/11/2012, 11:48

flaviomob ha scritto:Il 25% dei laureati nel triennio 2009-2011 - si legge in uno studio di Bankitalia pubblicato oggi che smentisce le affermazioni sui giovani bamboccioni o 'choosy'- ha un'occupazione con «bassa o nessuna qualifica»

Ci si esprime sempre per quel che si conosce o si vede intorno a sé, mentre la realtà che non si vede ... viene ignorata con facilità.
Si può credere nelle alte sfere che il popolo stenta ad andare avanti o ci si culla che tutto vada bene a guardare l'affollamento dei ristoranti (come ha fatto un certo cavaliere), che si frequentano con gli amici? :o

(Desta più meraviglia il cittadino che compra la prima bicicletta, dell'altro alla guida di una nuova fuoriserie – anonimo brasiliano)
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Re: Quesito con la Choosy

Messaggioda flaviomob il 16/11/2012, 18:18

Viva l'italiano, abbasso il choosysmo

Grande Camilleri. Prende una laurea in lingue a Urbino e bacchetta Monti e la Rai: basta con il provincialismo dell'inglese. Difendiamo la nostra bella lingua.


Come dar torto a Camilleri? Viviamo in un paese, l'Italia, assoggettato finanziariamente e politicamente, colonizzato culturalmente, che sta perdendo anche la sua lingua, l'italiano bellissimo. Lingua che dovrebbe rappresentare il fattore portante dell'identità nazionale e invece è umiliata, televisivamente semplificata fino a renderla banale, calpestata dal provincialismo di un'inglesizzazione incomprensibile.

E ha ragione Andrea Camilleri che a Urbino, dove è stato insignito di una laurea honoris causa in lingue, ha bacchettato la politica e in primis Mario Monti. "Parlando di spread o di spending rewiew è il primo a dare il cattivo esempio. Monti però non fa che continuare una pessima abitudine dei nostri politici, basterà ricordare parole come election day, devolution, premier e via di questo passo. Oppure creando orrende parole derivate tipo resettare. Tutti segni, a mio parere, non solo di autosudditanza ma soprattutto di un sostanziale provincialismo".

Già, perché ai nostri politici-prodigio sembra un segno distintivo parlare un'altra lingua, usare terminologie inglesi per definire situazioni che in italiano sono perfettamente narrabili. Complici i media che appena scoprono una parola inglese nuova, fiorita dalla bocca di un potente, se ne appropriano come se non avessero fatto altro che usarla. Un esempio? L'orrida choosy che la Fornero ha utilizzato perché la parola schizzinoso le faceva venire l'orticaria.

Ancora il bellissimo Camilleri: "Se all'estero la nostra lingua è tenuta in scarsa considerazione, da noi viene quotidianamente sempre più vilipesa e indebolita da una sorta di servitù volontaria e di assoggettamento inerte alla progressiva colonizzazione alla quale ci sottoponiamo privilegiando l'uso di parole inglesi. E c'è di più. Un esempio per tutti. Mi è capitato di far parte, quale membro italiano, della giuria internazionale del Premio Italia annualmente indetto dalla Rai con sede a Venezia. Ebbene, il regolamento della giuria prevedeva come lingua ufficiale dei giurati quella inglese, senza la presenza di interpreti. Sicché uno svedese, un russo, un francese e un giapponese e un italiano ci trovammo costretti ad arrangiarci in una lingua che solo il rappresentante della Bbc padroneggiava brillantemente. Va da sé che la lingua ufficiale, in Francia, del Festival di Cannes è il francese, la lingua ufficiale in Germania del Festival di Berlino è il tedesco".

Gira gira finisce per fare la figura barbina sempre la Rai. Ci avete fatto caso?
M. Vic.

http://www.globalist.it/Detail_News_Dis ... -choosysmo


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