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Tobin Tax: appello firmato da Prodi, Camusso, Vendola

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Tobin Tax: appello firmato da Prodi, Camusso, Vendola

Messaggioda flaviomob il 06/10/2012, 9:52

http://www.unita.it/economia/tobin-tax- ... i-1.452426

È un fiume in piena quello dei fautori della Tobin tax. Ieri le adesioni all’appello dell’Unità sono arrivate a oltre ottomila, con la presa di posizione tra gli altri del gruppo Idv della Camera, di Angelo Bonelli dei Verdi, di Legambiente, del sindaco Luigi De Magistris.

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Peccato che sia il governo italiano a chiamarsi fuori, mettendo in serio rischio la possibilità che la tassa anti-speculatori entri in vigore in Europa entro quest’anno.

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CLICCA QUI per i messaggi di alcune delle firme più illustri del mondo del sindacato, della politica, della cultura che hanno aderito all'appello.

Muhammad Yunus (Premio Nobel):
«Giusta l'iniziativa dell'Unità sulla Tobin tax»


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Rispondendo a un’interpellanza dei deputati Pd Andrea Sarubbi e Federica Mogherini, il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani ha lanciato segnali a dir poco deludenti. Tanto che il Pd annuncia per la prossima settimana una mozione da votare in Aula in vista del prossimo vertice europeo.

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«Il ministro dell’Economia Grilli la prossima settima in occasione dell’Ecofin tenga conto che il Parlamento si è già espresso a favore di questa misura con una mozione dello scorso gennaio», spiega Francesco Boccia (Pd). Ma il sottosegretario Ceriani definisce «prematura» ogni previsione in merito all’adozione entro dicembre 2012, «perché la richiesta di cooperazione rafforzata deve essere presentata da almeno nove Stati membri dell’Ue». Come dire: in ottobre non se ne fa nulla.

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Qui sta il punto: i nove Stati richiesti per adottare la decisione «a maggioranza» ci sarebbero eccome, e lo stesso sottosegretario nella sua risposta lo ammette. Il fatto è che la condizione perché «si attivino» è che anche l’Italia aderisca, essendo una grande piazza finanziaria rispetto a Stati come Slovenia o Estonia, tanto per citare due degli otto stati interessati oltre ai due «Grandi», cioè Francia e Germania, già pronte ad aprire le procedure per l’adozione. Gli altri «potenzialmente interessati», dichiara Ceriani, sono Belgio, Austria, Spagna, Portogallo, Grecia e Finlandia. Si arriverebbe a dieci Stati.

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Ma i numeri in questo caso non sono tutto: chiaro che Parigi e Berlino procederanno solo con l’adesione di Roma. C’è da capire a questo punto se il freno tirato dal governo Monti sia solo tattico, o legato a scelte più di sostanza. La replica di Ceriani sembra contenere tutte e due le ipotesi. «In occasione dell’Ecofin del 22 giugno - ha spiegato il sottosegretario - la delegazione italiana ha comunicato la disponibilità del governo italiano a valutare l’ipotesi di una cooperazione rafforzata, ma non ha assunto alcuna decisione definitiva al riguardo. La decisione era infatti condizionata anche al raggiungimento di risultati sostanziali e credibili in relazione al pacchetto di misure allo studio, sempre a livello di Unione europea, per far fronte alla crisi economica e finanziaria».

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Chiaro il riferimento alla partita sul meccanismo anti-spread, che l’Italia vorrebbe automatico e senza condizionalità. Questo dunque l’aspetto tattico.

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I DUBBI DEL TESORO
Ma Ceriani aggiunge anche una considerazione di sostanza, che conferma i dubbi sull’effettiva adesione da parte del ministro dell’Economia Vittorio Grilli. «È stata espressa preoccupazione - dichiara il sottosegretario - sugli effetti della nuova imposta sul mercato dei titoli di Stato. Sebbene le emissioni dei titoli del debito sovrano siano esenti dalla tassa, la riduzione di liquidità sul mercato secondario potrebbe condizionare il prezzo dei titoli nelle aste, determinando un aumento del tasso d’interesse. La Commissione stima che l’aumento medio degli interessi potrebbe collocarsi tra i 10 e i 20 punti base, anche se il dato potrebbe essere sottostimato».

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Il Tesoro teme l’impennarsi degli interessi. «Eppure tutti gli economisti che si sono occupati di questo tema dicono che quell’effetto non ci sarebbe - dichiara Sarubbi a margine dell’interpellanza - Continuo a sperare che la cautela del governo sia solo tattica, anche se oggi mi è sembrato chiaro che non se ne farà niente per il prossimo consiglio europeo di fine ottobre. L’Italia potrebbe perdere un treno che si profilava pronto a partire». La risposta avrebbe potuto essere diversa, visto che Sarubbi aveva concesso nell’interpellanza varie alternative. «Ho citato la mia proposta che esclude i titoli pubblici - continua - e quella di Bersani che esclude le operazioni sotto i 200mila euro annui, proprio per evitare di colpire i piccoli risparmiatori».

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Stessa delusione di Mogherini, che in aula legge tutte le esternazioni in cui Monti si era detto favorevole alla tassa. «La proposta di cooperazione rafforzata sarà sul tavolo del prossimo consiglio europeo tra pochissimi giorni: il - dichiara la deputata del Pd - L’ecofin dell’8 e 9 novembre sarà chiamato di nuovo a trattare il tema. Il limite temporale è quello della fine dell’anno, quindi sono pochissimi mesi».

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Insomma, il tempo stringe. Sarà difficile riacciuffare un’occasione come questa, con Francia e Germania già pronte ad avviare il procedimento.

http://www.unita.it/economia/tobin-tax- ... i-1.452426

ROMANO PRODI
C’erano mille ragioni per opporsi alla Tobin tax. Cattivi comportamenti e mancanza di decisioni dei governi li hanno cancellati tutti. Non si è trovato alcun accordo per mettere ordine alla follia delle transazioni speculative. Non ci resta che ripensare alla Tobin tax anche con applicazione limitata ad alcuni Paesi. Se Francia e Germania la porteranno avanti, l’Italia non può sottrarsi. È un problema etico e d’interesse nazionale.

GUIDO ROSSI
Sottoscrivo l'appello rivolto al governo italiano, affinché faccia propria l’iniziativa dei leader francese e tedesco. Il provvedimento avrebbe l’effetto duplice di disincentivare l’utilizzo degli strumenti finanziari speculativi, che sono all’origine della crisi finanziaria globale, e di favorire una maggiore coesione verso un’integrazione politico-economica degli Stati membri dell'Unione europea.

DEPUTATI PD: «RISPOSTA DEL GOVERNO
A NOSTRA INTERROGAZIONE TROPPO TIEPIDA»
«La posizione del governo in risposta alla nostra interpellanza sulla Tobin Tax europea è apparsa francamente tiepida, non esattamente in linea con l'orientamento espresso più volte dal premier in sedi ufficiali». È quanto dichiarano in un comunicato Andrea Sarubbi e Federica Mogherini, deputati del Partito democratico. «L'Italia, con il governo Monti, ha in questi mesi riacquistato non solo credibilità internazionale, ma anche una forte capacità di leadership e di indirizzo nelle sedi europee, segnando una netta inversione di tendenza anche sul tema della tobin tax rispetto agli orientamenti contrari del governo Berlusconi. In più, sia il Parlamento nazionale che quello europeo si sono espressi più volte in favore di una tassa sulle speculazioni finanziarie. Per questo crediamo ci siano tutte le condizioni perchè l'Italia, prima del prossimo Consiglio Europeo del 18 e 19 ottobre, si unisca agli altri Stati europei, Francia e Germania in testa, che hanno attivato la richiesta di cooperazione rafforzata per introdurre la tobin tax nei paesi che aderiranno. Sarà un'occasione storica per far pagare alla speculazione finanziaria almeno parte dei danni che ha causato, dando ossigeno ai bilanci pubblici, sostenendo l'economia reale, e rafforzando la risposta europea alla crisi».



http://www.unita.it/economia/da-fo-a-d- ... a-1.451784


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