da flaviomob il 25/09/2012, 19:41
Già. Ed è da molti anni che in numerosi comuni, come Milano (550.000 euro quest'anno, come nel 2011), si elargiscono fondi pubblici agli oratori cattolici. Ora, in assenza di strutture pubbliche aperte ed accessibili a bambini e giovani è anche giusto riconoscere una cifra a chi svolge, spesso in situazioni difficili, una funzione di aggregazione sociale e di prevenzione alla devianza, all'emarginazione o peggio. In molti centri dell'Emilia i centri sociali pubblici per i giovani (e per gli anziani) sono una realtà capillare e diffusa, in Lombardia non è così. Ma se negli oratori sono presenti diverse etnie, come è normale che sia in una realtà complessa come quella meneghina, è pur vero che sono rarissime le presenze di ragazzi provenienti da famiglie di religione islamica (con l'eccezione dell'oratorio di via Padova) ed assolutamente sproporzionate rispetto alla quota di immigrati che rappresentano. E' evidente che Milano deve cambiare modello. Inoltre alcuni oratori hanno iniziato a rifiutare la presenza di minori disabili non accompagnati da un adulto, durante i centri estivi, con la motivazione che non avevano abbastanza animatori. Il problema è che anche i genitori dei ragazzi disabili hanno il brutto vizio di lavorare... e non sempre possono permettersi un educatore privato.
"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)