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Il professore tedesco che voleva bloccare lo scudo anti-spre

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Il professore tedesco che voleva bloccare lo scudo anti-spre

Messaggioda ranvit il 16/08/2012, 10:37

La Germania non ha conquistato la sovranità con la riunificazione del 1990 per perdere la sua sovranità fiscale nel 2012»



Si, servirebbe De Gaulle....sosteneva che non bisognava far riunificare la Germania perchè sarebbe stato un pericolo per l'Europa!!!



http://www.corriere.it/economia/12_agos ... ec0a.shtml

Parla il professore che ha fatto ricorso alla Corte di
Karlsruhe contro il meccanismo anti-spread
Kerber, l'eurodeluso che ama la Sardegna «Basta accanimento, staccate la spina all'euro»
Il professore tedesco che voleva bloccare lo scudo anti-spread
«Si dovrebbe creare una nuova moneta: la Guldmark»


BERLINO - «La Germania non ha conquistato la sovranità con la riunificazione del 1990 per perdere la sua sovranità fiscale nel 2012». Il professor Markus Kerber risponde al telefono dal suo studio, all'associazione Europolis a Berlino. È lui che ha presentato il ricorso della ultim'ora alla Corte Costituzionale di Karlsruhe per ritardare la sentenza del 12 settembre, dopo aver già firmato uno dei sei ricorsi contro il fondo salva Stati. Senza successo. Chi si aspetta un euroscettico astioso, si sbaglia. «Sono un europeo pragmatico», dice. Convinto che l'euro è fallito, ed è deleterio «tentare di resuscitarlo».

IL TEMPO LIBERO - Cortese, professore di economia ma giurista di formazione (è anche avvocato) passa subito all'italiano appena sente Corriere della Sera. Padroneggia la lingua in modo perfetto. «Vado spesso in Sardegna, ah le passeggiate in Barbagia. Grandi politici i sardi! Anche Cossiga. Poi Grazia Deledda. Un popolo duro e coraggioso, capace di splendide amicizie». Però... «Quando ho visto i giornali italiani stamattina (ieri, ndr ), mi sono spaventato. Che toni, dalla destra...».

IL RAGIONAMENTO ANTI-EURO - Dunque, ecco i ragionamenti di un avversario irriducibile dell'euro. «Abbiamo fatto un calcolo, all'associazione. Siamo accademici, alcuni piccoli imprenditori... Se il fondo salva Stati venisse approvato, costerebbe alla Germania 3.700 miliardi, il 150% del Pil. Abbiamo chiesto ai giudici di tenerne conto. Ma si sa, iudex non calculat ». E come si arriva a questa cifra? «Sommando gli aiuti, fino ai soldi che saranno necessari per il salvataggio di Spagna, Italia e Francia». Anche la Francia? «Sì, certo. Perché l'Italia ha un avanzo primario, una grande tradizione di finanze pubbliche, una gestione professionale del debito. Invece la Francia ha un deficit strutturale, 12 miliardi quest'anno, fino a 40 l'anno prossimo; vive al di sopra dei propri mezzi. Ha ambizioni militari (vogliono costruire sei sottomarini da un miliardo ciascuno!) incompatibili con il bilancio. E la classe politica fa finta di niente».

IL MECCANISMO - Il meccanismo del salva Stati, dice, è perverso: appena un Paese chiede gli aiuti, smette di pagare per gli altri. «Non so perché la Slovenia e la Slovacchia non chiedano il bailout, così invece di pagare, gli altri pagheranno per loro». Alla lunga, per la Germania sarà un costo insostenibile. Il problema dell'Italia («voi pagate tassi troppo alti») per Kerber è proprio l'euro. «Non può funzionare un'unica moneta per economie così diverse. Infatti, l'euro è economico per la Germania, troppo caro per il Portogallo e forse per l'Italia. Era un progetto dei francesi per abolire la Deutsche Mark».

L'ALTERNATIVA - Lui un'alternativa c'è l'ha. La chiama «compromesso storico». Si dovrebbe creare una nuova moneta, la Guldmark, da affiancare nei paesi del Nord all'euro. Ma non è proprio il tenuto break-up , la distruzione dell'euro? «No, perché le due monete coesistono, e solo al termine di una lunga evoluzione i popoli scelgono una delle due. Però la Volkswagen non potrà pagare gli stipendi in euro e vendere le auto in Guldmark». Invece, i politici non vengono ai patti con la realtà. «Fanno come Hitler nel 1944, quando la guerra era persa». E non sono all'altezza. Monti: titubante. La Merkel: «Un'anziana leader della gioventù comunista, senza un'idea». Barroso: «Come Breznev, senza un mandato democratico». Juncker: «Difende gli interessi delle banche lussemburghesi». Van Rompuy: «Un sonnifero». Invece servirebbe de Gaulle: «Un grande leader, ha messo fine a 132 anni di presenza francese in Africa. E ha avuto il coraggio di dire ai francesi: è finita».

Mara Gergolet15 agosto 2012 | 16:23
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il professore tedesco che voleva bloccare lo scudo anti-

Messaggioda ranvit il 16/08/2012, 19:11

Niente da dire?
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il professore tedesco che voleva bloccare lo scudo anti-

Messaggioda franz il 16/08/2012, 21:08

Se mi permettere, in ogni paese possiamo trovare qualche coglione da intervistare.
Soprattutto in agosto. Antieuropeisto sono ovunque.
No, nulla da dire.
Berlusconi ha detto di peggio.

Comunque l'idea del goldmark è forse l'unica buona.
Oppure del goldeuro.
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Re: Il professore tedesco che voleva bloccare lo scudo anti-

Messaggioda trilogy il 16/08/2012, 21:10

ranvit ha scritto:Niente da dire?


Un avvocato in cerca di pubblicità.
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Re: Il professore tedesco che voleva bloccare lo scudo anti-

Messaggioda ranvit il 17/08/2012, 11:21

Avvocati anche questi?


http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HRER1-1

Crisi
Germania, i falchi contro Merkel e Draghi
La cancelliera difende il governatore Bce
Secondo il principale partito di opposizione tedesco, il costo per sostenere gli stati in difficoltà e l'euro è ben superiore ai 310 miliardi confermati dalla Merkel. Sarebbe di oltre il triplo l'impegno economico chiesto alla Germania. La Cdu, invece, critica Draghi per il modo in cui gestisce la Banca centrale. A Draghi però arriva l'appoggio della Merkel dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI


BERLINO – Sempre nuove difficoltà sulla via del salvataggio dell’euro. Il costo delle misure di soccorso ai paesi in crisi, denuncia la Spd (socialdemocrazia, il primo partito d’opposizione in Germania) ammonta ormai per Berlino a mille miliardi. La Cdu e l'Fdp attaccano invece Mario Draghi, colpevole di aver trasformato la Bce in una bad bank, dedita al salvataggio degli Stati. Nelle stesse ore il portavoce della Cancelliera Angela Merkel respingeva esplicitamente l’ipotesi di un rinvio delle scadenze poste alla Grecia per il risanamento dei suoi conti pubblici. E secondo molti media, l’aumentata incertezza e la prospettiva di un crescente indebitamento della Germania per aiutare gli altri paesi dell’eurozona sta cominciando a causare una fuga dai Bund, i titoli sovrani tedeschi.

Sull'Handelsblatt on line- Klaus-Peter Willsch (Cdu) e Frank Schaeffler (Fdp) attaccano Mario Draghi, "ha fatto della Bce un finanziatore di Stati e una bad bank" e chiedono che la Germania conti di più in Bce. Per Willsch "serve una nuova regolamentazione del peso dei voti nelle sedi decisionali Bce in proporzione alle resposabilità". Draghi tuttavia ha incassato l'appoggio della Merkel. L'impegno del presidente della Bce a fare tutto il necessario per difendere l'Eurozona "è in linea con quanto i leader europei dicono da tanto tempo", ha affermato la cancelliera tedesca occasione del meeting con il primo ministro canadese Stephen Harper.

L’allarme della Spd, invece, è stato lanciato da Carsten Schneider, responsabile della politica di bilancio per il partito. La cancelliera, egli ha detto, minimizza quando il suo governo parla di costi nell’ordine dei 310 miliardi per la Germania a causa della crisi finanziaria. In realtà, spiega Schneider, la Germania si è accollata (tra aiuti, crediti e garanzie, con la sua alta percentuale di partecipazione a tali programmi salvaeuro insieme ai partner, dato il suo peso economico) non soltanto alti costi per i due pacchetti di salvataggio già varati per Atene e per altri paesi in crisi, bensì “garantisce anche per somme molt più grandi, per le transazioni finanziarie della Banca centrale europea (Bce)”. Implicitamente, l’esponente socialdemocratico sembra sottolineare il peso per la Germania dei programmi di acquisto di titoli sovrani di paesi deboli, che il presidente della Bce ha preannunciato per aiutare a risolvere la crisi della moneta unica.

Su questo sfondo, e mentre alla fine della settimana prossima il primo ministro ellenico Antonis Samaras è atteso a Berlino per un difficile colloquio con Angela Merkel, il portavoce della cancelliera ha messo le mani avanti. Dicendo subito di no all’ipotesi, che si dice Samaras voglia chiedere, e che era stata avanzata anche dall’ex cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder, di concedere altri due anni ad Atene per il risanamento dei conti pubblici, quindi fino al 2016 e non già fino al 2014. Le scadenze restano quelle fissate e vanno rispettate, ha sottolineato il portavoce, sottosegretario Steffen Seibert. Aggiungendo che per Berlino restano validi gli impegni assunti dalla Grecia con la trojka Unione europea-Bce-Fondo monetario internazionale, e che il prossimo rapporto sulla situazione greca e il grado di attuazione degli impegni di risanamento da parte di Atene, rapporto atteso per settembre, rimane “la base di ogni decisione futura”. Un’uscita della Grecia dall’euro insomma continua a non essere esclusa, a prescindere dalle conseguenze che avrebbe sui mercati e per gli altri paesi deboli dell’eurozona.


(16 agosto 2012)
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