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Crisi, ecco il piano da 80 miliardi per l'Italia

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Crisi, ecco il piano da 80 miliardi per l'Italia

Messaggioda mauri il 17/11/2008, 20:22

40 miliardi per ambiente, ricerca e sviluppo...
si università segate con i ricercatori tutti all'estero, sviluppo per le varie marcegaglia che ci marciano, ricchi più ricchi che mai, ambiente con 8 nuove centrali nucleari che partiranno, se va bene tra 10-15 anni
grazie EU, meno male che il mister ha te, mauri


Reuters - da 2 ore 28 minuti

Il Cipe mobiliterà il 21 novembre oltre 16 miliardi (12 per infrastrutture e 4 per project financing) - (Reuters) - Il governo ha reso noto che nei prossimi giorni metterà a punto, utilizzando anche lo strumento del decreto legge, un piano per lo sviluppo da 80 miliardi di euro, in gran parte già iscritti a bilancio.

Il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, ha detto che "si tratta di pochissimo e del tutto insufficiente".

Ecco le principali linee di intervento e i possibili oneri per la finanza pubblica:

16 MILIARDI ALLE INFRASTRUTTURE DAL CIPE

Il Cipe mobiliterà il 21 novembre oltre 16 miliardi (12 per infrastrutture e 4 per project financing), ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti.

40 MLD FONDI EUROPEI PER AMBIENTE E R&S

Il ministro ha aggiunto che subito dopo il Cipe pianificherà l'utilizzo di fondi europei nell'arco di tre anni pari a 40 miliardi per ambiente, ricerca e sviluppo. Come i 16 miliardi per le infrastrutture, non dovrebbero avere forte impatto sui conti pubblici perché si tratta di cofinanziamenti Ue che non hanno impatto sui saldi di finanza pubblica.

10 MILIARDI DA ACCORDO CON COMPAGNIE AUTOSTRADALI

Tremonti punta a modificare il regime delle tarriffe autostradali subordinandole agli investimenti programmati ed effettivamente fatti ed a mobilitare così almeno 10 miliardi.

14 MILIARDI PER PACCHETTO PER BANCHE, IMPRESE E FAMIGLIE?

Molte le ipotesi di intervento anche se al momento il governo non ha ancora chiarito entità e modalità di copertura delle misure che sottraendo al numero totale di 80 miliardi le cifre su riportate ammonterebbero a circa 14 miliardi

* LE IPOTESI

* Introduzione dell'Iva per cassa.

Annunciata più volte sia da Tremonti sia dal premier Silvio Berlusconi sposterebbe il momento del pagamento dell'imposta dall'emissione all'incasso della fattura.

* Proroga al 2009 della detassazione di straordinari e premi di produttività.

Data quasi per certa, è stimata per un anno in 2 miliardi.

* Deduzione Irap dalle imposte dirette

Secondo il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, il governo lavora a questa ipotesi per chiudere il contenzioso pendente alla Corte costituzionale. In base a elaborazioni su dati delle Finanze, il conto per le casse dello Stato si aggirerebbe in caso di deduzione totale sui 10 miliardi.

* Detassazione utili reinvestiti.

* Rafforzamento dei Confidi per meglio garantire i prestiti a piccole e medie imprese.

* Sblocco dei 70 miliardi di crediti vantati dalle aziende con le pubbliche amministrazioni.

Queste ultime tre sono le richieste avanzate da Confindustria.

* Detassazione tredicesime.

Misura sollecitata da opposizioni, sindacati, opinionisti e frange della maggioranza in Parlamento per il suo effetto immediato sul reddito disponibile delle famiglie ma poco sostenuta all'interno del governo anche perché comporta oneri nell'ordine di 9 miliardi.

* Riduzione degli acconti d'imposta di fine novembre.

Altra misura oggetto di discussione a livello politico ma di difficile attuazione. Più verosimile che il governo pensi a un bonus fiscale mirato e soprattutto una tantum.

* Prestito per figli in arrivo

Berlusconi ha parlato di un prestito da 5.000 euro a tasso agevolato per le famiglie con figli in arrivo.

* Estensione indennità disoccupazione ai precari

Potrebbero rientrare nel pacchetto di sostegno ai redditi, come indicato giorni fa sempre da Sacconi.

* Prestiti obbligazionari Tesoro a favore delle banche

Tremonti ha detto che il governo pensa a prestiti obbligazionari del Tesoro da utilizzare per sottoscrivere obbligazioni bancarie, con l'obiettivo di rafforzare i ratio patrimoniali degli istituti di credito. Le banche che ne usufruiscono dovrebbero impegnarsi, secondo Berlusconi, a non ridurre se non ad aumentare il monte prestiti.

Il ministro non ha mai chiarito l'entità dell'intervento ma da settimane circolano cifre che vanno dai 15 ai 30 miliardi.

La ricapitalizzazione delle banche fa lievitare il debito lordo (valido ai fini Maastricht) ma non il debito netto, che tiene conto del valore in bilancio dei bond bancari acquisiti dallo Stato. Secondo il Sole 24 ore a livello europeo potrebbe essere temporaneamente accettato il criterio del debito netto invece che quello lordo ai fini di Masstricht.

I TEMPI

Berlusconi ha detto che il pacchetto di interventi sarà approvato al massimo entro la fine di novembre.

Il governo potrebbe però rimandare l'intervento al mese di dicembre, complice l'ingolfamento dei lavori in Parlamento dovuti al ricorso massiccio ai decreti legge.

Tra i provvedimenti principali, la Camera sta ancora esaminando in prima lettura il decreto legge salva banche e il Senato avvierà da questa settimana i lavori sulla Finanziaria. Ci sono poi i 3 ddl collegati alla manovra triennale (Lavoro, Sviluppo e riforma del processo civile) e il Federalismo fiscale, che in teoria deve essere approvato durante la sessione di bilancio, ovvero entro il 31 dicembre.
mauri
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Re: Crisi, ecco il piano da 80 miliardi per l'Italia

Messaggioda trilogy il 18/11/2008, 13:40

mauri ha scritto:40 miliardi per ambiente, ricerca e sviluppo...
si università segate con i ricercatori tutti all'estero, sviluppo per le varie marcegaglia che ci marciano, ricchi più ricchi che mai, ambiente con 8 nuove centrali nucleari che partiranno, se va bene tra 10-15 anni
grazie EU, meno male che il mister ha te, mauri


Reuters - da 2 ore 28 minuti

Il Cipe mobiliterà il 21 novembre oltre 16 miliardi (12 per infrastrutture e 4 per project financing) - (Reuters) - Il governo ha reso noto che nei prossimi giorni metterà a punto, utilizzando anche lo strumento del decreto legge, un piano per lo sviluppo da 80 miliardi di euro, in gran parte già iscritti a bilancio.

Il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, ha detto che "si tratta di pochissimo e del tutto insufficiente".

Ecco le principali linee di intervento e i possibili oneri per la finanza pubblica:

16 MILIARDI ALLE INFRASTRUTTURE DAL CIPE

Il Cipe mobiliterà il 21 novembre oltre 16 miliardi (12 per infrastrutture e 4 per project financing), ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti.

40 MLD FONDI EUROPEI PER AMBIENTE E R&S

Il ministro ha aggiunto che subito dopo il Cipe pianificherà l'utilizzo di fondi europei nell'arco di tre anni pari a 40 miliardi per ambiente, ricerca e sviluppo. Come i 16 miliardi per le infrastrutture, non dovrebbero avere forte impatto sui conti pubblici perché si tratta di cofinanziamenti Ue che non hanno impatto sui saldi di finanza pubblica.

10 MILIARDI DA ACCORDO CON COMPAGNIE AUTOSTRADALI

Tremonti punta a modificare il regime delle tarriffe autostradali subordinandole agli investimenti programmati ed effettivamente fatti ed a mobilitare così almeno 10 miliardi.

14 MILIARDI PER PACCHETTO PER BANCHE, IMPRESE E FAMIGLIE?

Molte le ipotesi di intervento anche se al momento il governo non ha ancora chiarito entità e modalità di copertura delle misure che sottraendo al numero totale di 80 miliardi le cifre su riportate ammonterebbero a circa 14 miliardi

* LE IPOTESI

* Introduzione dell'Iva per cassa.

Annunciata più volte sia da Tremonti sia dal premier Silvio Berlusconi sposterebbe il momento del pagamento dell'imposta dall'emissione all'incasso della fattura.

* Proroga al 2009 della detassazione di straordinari e premi di produttività.

Data quasi per certa, è stimata per un anno in 2 miliardi.

* Deduzione Irap dalle imposte dirette

Secondo il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, il governo lavora a questa ipotesi per chiudere il contenzioso pendente alla Corte costituzionale. In base a elaborazioni su dati delle Finanze, il conto per le casse dello Stato si aggirerebbe in caso di deduzione totale sui 10 miliardi.

* Detassazione utili reinvestiti.

* Rafforzamento dei Confidi per meglio garantire i prestiti a piccole e medie imprese.

* Sblocco dei 70 miliardi di crediti vantati dalle aziende con le pubbliche amministrazioni.

Queste ultime tre sono le richieste avanzate da Confindustria.

* Detassazione tredicesime.

Misura sollecitata da opposizioni, sindacati, opinionisti e frange della maggioranza in Parlamento per il suo effetto immediato sul reddito disponibile delle famiglie ma poco sostenuta all'interno del governo anche perché comporta oneri nell'ordine di 9 miliardi.

* Riduzione degli acconti d'imposta di fine novembre.

Altra misura oggetto di discussione a livello politico ma di difficile attuazione. Più verosimile che il governo pensi a un bonus fiscale mirato e soprattutto una tantum.

* Prestito per figli in arrivo

Berlusconi ha parlato di un prestito da 5.000 euro a tasso agevolato per le famiglie con figli in arrivo.

* Estensione indennità disoccupazione ai precari

Potrebbero rientrare nel pacchetto di sostegno ai redditi, come indicato giorni fa sempre da Sacconi.

* Prestiti obbligazionari Tesoro a favore delle banche

Tremonti ha detto che il governo pensa a prestiti obbligazionari del Tesoro da utilizzare per sottoscrivere obbligazioni bancarie, con l'obiettivo di rafforzare i ratio patrimoniali degli istituti di credito. Le banche che ne usufruiscono dovrebbero impegnarsi, secondo Berlusconi, a non ridurre se non ad aumentare il monte prestiti.

Il ministro non ha mai chiarito l'entità dell'intervento ma da settimane circolano cifre che vanno dai 15 ai 30 miliardi.

La ricapitalizzazione delle banche fa lievitare il debito lordo (valido ai fini Maastricht) ma non il debito netto, che tiene conto del valore in bilancio dei bond bancari acquisiti dallo Stato. Secondo il Sole 24 ore a livello europeo potrebbe essere temporaneamente accettato il criterio del debito netto invece che quello lordo ai fini di Masstricht.

I TEMPI

Berlusconi ha detto che il pacchetto di interventi sarà approvato al massimo entro la fine di novembre.

Il governo potrebbe però rimandare l'intervento al mese di dicembre, complice l'ingolfamento dei lavori in Parlamento dovuti al ricorso massiccio ai decreti legge.

Tra i provvedimenti principali, la Camera sta ancora esaminando in prima lettura il decreto legge salva banche e il Senato avvierà da questa settimana i lavori sulla Finanziaria. Ci sono poi i 3 ddl collegati alla manovra triennale (Lavoro, Sviluppo e riforma del processo civile) e il Federalismo fiscale, che in teoria deve essere approvato durante la sessione di bilancio, ovvero entro il 31 dicembre.


Più che un piano è una balla spaziale, e non si capisce bene che cosa ci stia a fare l'opposizione se non replica a fesserie di questo genere.

16 miliardi per infrastutture: sono quelli del FAS programmazione 2007-2013, soldi che già c'erano e che finora sono stati incapaci di spendere

40 miliardi per ambiente e ricerca: sono fondi strutturali programmazione 2007-2013, anche questi soldi che già c'erano, e che non sono stati capaci di spendere

10 miliardi da tariffe autostradali: Appena insediato, il governo Berlusconi ha cancellato la riforma delle concessionarie autostradali voluta dal governo Prodi. Con un emendamento al decreto legge (articolo 8-duodecies legge 101/2008) modificando le norme per tutte le nuove convenzioni già sottoscritte tra Anas e concessionarie. Introducendo una sorta di scala mobile sulle tariffe autostradali. Gli effetti si sono visti subito con un aumento degli utili delle concessionarie a fronte del calo del traffico, un prezzo da pagare ai Benetton per il loro intervento in alitalia. Ora propongono di tornare a legare tariffe ad investimenti che era quello che avevano fatto Prodi e Dipietro.

Il resto sono promesse tutte da verificare, ma gli 80 miliardi di interventi aggiuntivi semplicemente non esistono.
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Re: Crisi, ecco il piano da 80 miliardi per l'Italia

Messaggioda trilogy il 27/11/2008, 13:03

Anche il cosiddetto blocco delle tariffe si sta rivelando una bufala di pura propaganda.

Per quanto riguarda luce e gas le tariffe sono destinate a scendere per effetto del calo dei prezzi petroliferi.
Se le bloccassero ora, ai prezzi correnti, si tradurrebbe nella realtà in un aumento mascherato;

Per quanto riguarda le tariffe autostradali, si tratta solo di un semplice posticipo degli aumenti, mentre il vero problema è nelle modalità di calcolo indicizzato che hanno introdotto in precedenza.

come si suol dire: cornuti e mazziati :cry:

ROMA (Reuters) - Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, ha detto che il governo si appresta a varare domani il blocco fino ad aprile dei pedaggi autostradali ma non intende rivedere i contratti. "Il sacrificio chiesto a voi è sul blocco delle tariffe, ma i contratti restano intonsi, nessuno vuole toccare i contratti", ha detto il ministro all'assemblea dell'Aiscat, l'associazione delle concessionarie autostradali. Alla domanda se il congelamento delle tariffe, che sarebbero dovute aumentare a gennaio, riguardi i primi 4 mesi del prossimo anno Matteoli ha risposto: "E' una ipotesi alla quale stiamo lavorando fermo restando che i contratti non si toccano". Fabrizio Palenzona, presidente dell'Aiscat, ha detto nella stessa occasione: "Se ci viene richiesta una sospensione, moratoria, sull'applicazione delle tariffe per 4 mesi noi siamo d'accordo, non andiamo a creare contenziosi ma che sia un termine definito e certo e che dopo ci
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