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Il welfare che distrugge la vita dei bambini

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Il welfare che distrugge la vita dei bambini

Messaggioda flaviomob il 13/04/2012, 18:48

Si parla di bambini abusati, picchiati, maltrattati, in stato di abbandono, in condizioni di sofferenza psichica devastanti. Disperati.

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http://www.vita.it/news/view/119764

ANTEPRIMA. Il welfare taglia bambini

Una comunità per minori da dieci mesi è vuota. Sono spariti i minori a rischio? No, sono finiti i soldi

La casa è meravigliosa. Tanto spazio, tanta luce, tanta cura dei dettagli. Alle pareti i quadri della vicina scuola d’arte di Cantù. Persino la rampa dell’ascensore è affrescata. Sul divano e sulle mensole, giocattoli e libri. I letti sono fatti, ognuno con un peluche sul cuscino. È la Casa di Paolo e Piera, una comunità educativa per minori inaugurata il 5 giugno 2011 a Olgiate Comasco (nelle foto). È costata 1 milione di euro, raccolti sul territorio dalla Fondazione Paolo Fagetti, con il contributo della Fondazione Cariplo. Una nuova donazione, 200mila euro, è arrivata appena prima di Pasqua. Ma è vuota. In dieci mesi non ha mai visto un bambino.

Enrico Fagetti è il presidente dell’associazione e il papà di Paolo, morto a trent’anni in moto: faceva il volontario in quello che era ancora un istituto per minori, e i genitori hanno deciso di continuare a far vivere almeno i suoi progetti. Enrico è deluso e arrabbiato: «Possibile che in Italia nessun bambino abbia bisogno di un aiuto di questo tipo, quando pochi anni fa le comunità avevano le liste d’attesa? Ci avessero detto che questo era un servizio inutile, avremmo fatto altro. Sembra che i bambini siano spariti. In realtà sono spariti i soldi». Enrico non ha paura di dire a voce alta quello che in tanti sussurrano: «Con i tagli dei trasferimenti agli enti locali, i Comuni non hanno più i soldi per pagare le rette e quindi non allontanano più i minori. Preferiscono lasciarli in famiglia, anche quando la situazione è estremamente compromessa».

Il 16 aprile alla Casa di Paolo e Piera arriveranno i primi cinque bambini, ma per un servizio diurno. Due vanno all’asilo, tre alle elementari. Staranno qui dalle 12,30 alle 19,30, dopo la scuola. L’offerta che la società La Villa, che gestisce la comunità, ha fatto ai servizi? «Solo 26 euro al giorno», dice Enrico. «Pur di cominciare…».

Quella delle comunità per minori semi-vuote potrebbe anche essere una bella notizia. In realtà è il drammatico segnale d’allarme della crescente incapacità da parte del welfare locale di farsi carico dei minori in difficoltà. La Casa di Paolo e Piera non è l’unico caso. Per mancanza di fondi i Comuni tagliano gli invii in comunità ma soprattutto quei servizi diurni che fanno prevenzione: doposcuola, ludoteche, centri aggregativi. Persino i servizi per i ragazzi disabili. Tutta l’inchiesta su VITA in edicola domani.


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