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Un privilegio da 200 milioni

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Un privilegio da 200 milioni

Messaggioda franz il 14/12/2011, 18:22

La Casta taglia le pensioni degli italiani, ma non tocca le proprie. Per i parlamentari il diritto al vitalizio scatta dopo soli cinque anni di mandato. Con contributi molto bassi. E con compensi incassati anche prima dei 50 anni. Così 2.307 tra ex deputati ed ex senatori si mettono in tasca ogni mese fino a settemila euro netti

L'Espresso, agosto 2011
Giovanotti con un grande avvenire dietro le spalle che si godono la vita dopo gli anni di militanza parlamentare. Come Alfonso Pecoraro Scanio, ex leader dei Verdi ed ex ministro dell'Agricoltura e dell'Ambiente. Presente alla Camera dal 1992, nel 2008 non è riuscito a farsi rieleggere e con cinque legislature nel carniere è stato costretto alla pensione anticipata. Ma nessun rimpianto. Da allora, cioè da quando aveva appena 49 anni, Pecoraro Scanio riscuote il vitalizio assicuratogli dalla Camera: ben 5.802 euro netti al mese che gli consentono di girare il mondo in attesa dell'occasione giusta per tornare a fare politica.

Oliviero Diliberto è un altro grande ex uscito di scena nel 2008 causa tonfo elettorale della sinistra. Segretario dei Comunisti italiani ed ex ministro della Giustizia, con quattro legislature alle spalle e ad appena 55 anni, anche lui si consola riscuotendo una ricca pensione di 5.305 euro netti. Euro in più, euro in meno, la stessa cifra che spetta a un altro pensionato-baby della sinistra, addirittura più giovane di Diliberto: Pietro Folena, ex enfant prodige del Pci-Pds, passato a Rifondazione e trombato nel 2008 quando, con le cinque legislature collezionate, a soli 51 anni ha cominciato a riscuotere 5.527 euro netti al mese.

Davvero niente male, considerando le norme restrittive che le varie riforme pensionistiche dal 1992 hanno cominciato ad introdurre per i comuni cittadini. Norme ferree per tutti, naturalmente, ma non per deputati e senatori che, quando si è trattato di ridimensionare le proprie pensioni, si sono ben guardati dal farlo. Certo, hanno accettato di decurtarsi il vitalizio con il contributo di solidarietà voluto da Tremonti per le "pensioni d'oro" e pari al 5 per cento per i trattamenti compresi fra i 90 e i 150 mila euro (una penalizzazione che tocca solo i parlamentari con oltre i 15 anni di mandato), ma per il resto hanno evitato i sacrifici imposti agli altri italiani. Tutto rinviato alla prossima legislatura quando, almeno stando all'annuncio del questore della Camera Francesco Colucci, e a una proposta del Pd, potrebbe entrare in vigore un nuovo modello pensionistico contributivo. A Montecitorio, però, il clima è rovente. Pochi giorni fa il presidente Gianfranco Fini non ha ammesso un ordine del giorno dell'Idv, che chiedeva l'abolizione dei vitalizi ("Un furto della casta", secondo il dipietrista Massimo Donadi). Secondo Fini, i diritti acquisiti non si toccano, al massimo si potrà discutere della riforma.


IL CLUB DEI CINQUE
Nel frattempo, l'andazzo continua, con l'esercito dei parlamentari pensionati che si ingrossa sempre più, fino a toccare il record dei 3.356 vitalizi erogati fra le 2.308 pensioni dirette e le reversibilità, divise tra le 625 alla Camera e 423 al Senato. Un fardello che si traduce ogni anno in una spesa di 200 milioni di euro, oltre 61 dei quali pagati da palazzo Madama e i restanti 138 da Montecitorio. In questo pozzo senza fondo del privilegio ci sono anzitutto i superfortunati che con una sola legislatura, cioè appena cinque anni di contribuzione, portano a casa il loro bravo vitalizio. Personaggi anche molto noti e quasi sempre ancora nel pieno dell'attività professionale. Nell'elenco compare Toni Negri, ex leader di Potere operaio, docente universitario e scrittore. Venne fatto eleggere mentre era in carcere per terrorismo nel 1983 dai radicali di Marco Pannella. Approdato a Montecitorio, Negri ci restò il tempo necessario per preparare la fuga e rifugiarsi in Francia. Ciononostante, oggi percepisce una pensione di 2.199 euro netti. Stesso importo all'incirca riscosso da un capitano d'industria come Luciano Benetton (al Senato nel 1992, restò in carica solo due anni per lo scioglimento anticipato della legislatura) e da un avvocato di grido come Carlo Taormina. E sono solo due casi tra i tanti. Nel "club dei cinque" sono presenti quasi tutte le categorie lavorative, con nomi spesso altisonanti. Compaiono intellettuali come Alberto Arbasino, Alberto Asor Rosa

Qui tutti i nomi: http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... mi/2157568
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Re: Un privilegio da 200 milioni

Messaggioda Iafran il 15/12/2011, 0:18

franz ha scritto: Un fardello che si traduce ogni anno in una spesa di 200 milioni di euro, oltre 61 dei quali pagati da palazzo Madama e i restanti 138 da Montecitorio.


Nell'elenco non c'è "Cicciolina", eppure Elena Anna Staller è stata parlamentare dal 16.7.87 al 22.4.92. Forse si sono dimenticati ...?
Vi figura invece Pannella, detto Marco, (con 6465 €).

Comunque queste sono le cifre che si sanno ufficialmente, il sommerso (immancabile con questi personaggi) ... è tutto da scoprire o fare emergere!

E noi a pagare gli sfizi e le malefatte di questi ... "privilegiati".
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Re: Un privilegio da 200 milioni

Messaggioda flaviomob il 15/12/2011, 0:19

Qualcuno ha informazioni riguardo a questa "voce", che gira su facebook?

In questo momento si e' appreso dalla trasmissione radio FOCUS ECONOMIA' della redazione RADIO 24 del Sole 24 ORE condotta da Sebastiano Barisoni, che ieri in Parlamento i nostri "bravi" parlamentari (TUTTI QUANTI) hanno approvato un emendamento, (TENUTO BEN NASCOSTO TRA ALTRE LEGGI IN APPROVAZIONE...) sulla cosiddetta "Legge mancia", portando da € 50.000.000,00 a €150.000.000,00 il benefit relativo alla parte dell'indennità spettante ad ogni singolo parlamentare eletto nel proprio territorio di competenza.

Navigando ancora ho trovato un link al Messaggero, che però non funziona, mentre un iscritto a facebook sostiene che queste cifre siano autentiche, ma legate al totale dei parlamentari, non al singolo.


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Re: Un privilegio da 200 milioni

Messaggioda franz il 15/12/2011, 8:47

flaviomob ha scritto:Qualcuno ha informazioni riguardo a questa "voce", che gira su facebook?

In questo momento si e' appreso dalla trasmissione radio FOCUS ECONOMIA' della redazione RADIO 24 del Sole 24 ORE condotta da Sebastiano Barisoni, che ieri in Parlamento i nostri "bravi" parlamentari (TUTTI QUANTI) hanno approvato un emendamento, (TENUTO BEN NASCOSTO TRA ALTRE LEGGI IN APPROVAZIONE...) sulla cosiddetta "Legge mancia", portando da € 50.000.000,00 a €150.000.000,00 il benefit relativo alla parte dell'indennità spettante ad ogni singolo parlamentare eletto nel proprio territorio di competenza.

Navigando ancora ho trovato un link al Messaggero, che però non funziona, mentre un iscritto a facebook sostiene che queste cifre siano autentiche, ma legate al totale dei parlamentari, non al singolo.

Provare a cercare qualche cosa per ora è inutile perché trovo centinaia di cloni della notizia in centinaia di blog e pagine di FB. Due cose mi insospettiscono (hanno sapore di bufala): 1) il riferimento generio "ieri" che va sempre bene (ricordate il famoso "l'espresso della scorsa settimana?") ed il parlamentare "eletto nel proprio territorio di competenza" che non mi risulta esistere dal porcellum (non ci sono piu' i collegi).
Vedremo cosa emerge tra un po'.
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