Quello che avevo detto io....che altro possono fare? Cialtroni, arroganti, impuniti....gentaglia! http://www3.lastampa.it/politica/sezion ... tp/432838/ Politica
03/12/2011 - retroscena
La rassegnazione incrociata del Cavaliere e del Pd
Berlusconi ai suoi allarmati su Ici e patrimoniale:
cosa potremmo fare adesso?ugo magri
roma
Ieri sera qualcuno ha messo in allarme il Cavaliere. Guarda, gli sono corsi a dire, che sulla manovra circolano indiscrezioni tremende: c’è la patrimoniale che tu non volevi, torna l’Ici che il tuo governo aveva abolito, aumentano le aliquote Irpef che invece volevamo abbassare, scatta addirittura il divieto del contante sopra i 500 euro, tutto ciò che all’elettorato del Pdl provoca l’orticaria... Come ha reagito Berlusconi? Lungo imbarazzato sospiro (così giura chi l’ha sentito al telefono). Quindi flebile tentativo di sminare il campo: «Non abbiamo nessuna certezza che saranno davvero questi i provvedimenti, Alfano deve ancora parlarne personalmente con Monti, vi ricordate quante volte anche a noi avevano attribuito intenzioni non vere?».
Infine, ragionamenti sul filo della rassegnazione che suonano all’incirca così: pure nel caso in cui lunedì arrivasse la stangata sui ceti che votano centrodestra, «che cosa potremmo fare noi?». Sfilarsi, secondo Berlusconi, a questo punto sarebbe impossibile. I presidenti delle due Camere, Fini e Schifani in nobile gara tra loro, hanno promesso che entro Natale la manovra avrà il timbro del Parlamento. Per rispettare la tabella di marcia, sarà giocoforza procedere a colpi di fiducia. E sulla fiducia non esistono mezze misure... «Sentirò Angelino, sentirò Tremonti, vedremo», fine della telefonata.
Nell’altro accampamento, quello del Pd, si respira un’aria straordinariamente simile. Sulla carta, a Sant’Andrea delle Fratte dovrebbero essere soddisfatti. Perfino un cieco vedrebbe che vengono prese di mira le classi alte, nell’immaginario collettivo identificate con i proprietari di super-yacht; e poi la lotta all’evasione prenderebbe nuovo slancio dai pagamenti elettronici, come sempre hanno chiesto a sinistra... «Sì, sul piano dell’equità registriamo passi avanti», confida sottovoce un dirigente tra i massimi. Però poi c’è la partita aperta delle pensioni, e lì vai a indovinare come finirà. Nessuno se la sente di mettere la mano sul fuoco. Il rischio è che Monti voglia «menare in egual misura a destra e a sinistra», che faccia piangere i ricchi e pure quelli che abbienti non sono. Altra confidenza dal Pd: «In realtà sappiamo troppo poco, le grandi linee vabbè sono quelle, ma il diavolo è nei dettagli... La partita si giocherà nel weekend». A dirla tutta, non sono affatto tranquilli.
Bersani sarà l’ultimo a bussare stasera da Monti: ore 21, perché le rispettive agende non collimavano. Insisterà perché, prima di mettere mano alle pensioni, il governo cerchi di raggranellare miliardi altrove, per esempio da un’asta sulle frequenze tivù. Alfano e la delegazione Pdl si presenteranno a mezzogiorno per implorare il Prof di andarci piano sulla patrimoniale, sull’Irpef e sul limite ai contanti. Casini (che appoggia il governo senza se e senza ma) a quell’ora sarà già andato via perché l’appuntamento col Terzo Polo è alle 10,30. Monti aveva invitato pure Di Pietro. Tonino confessa di essere rimasto sorpreso «dal garbo e dalla cortesia», comunque l’Idv si tiene alla larga perché «un governo tecnico non deve frammischiarsi ai partiti», e poi in quanto parlare col premier significa entrare nella logica del «do ut des», legarsi le mani. All’ex-pm le mani servono per brandire la clava, «se tutto si riduce a prendere i soldi agli italiani, non c’era bisogno di fare un governo di professori: ne bastava uno di malfattori...».
Però alla fine Di Pietro, precisamente come Berlusconi, si ritroverà a votare i sacrifici. Il centrista Rao scommette che tutti faranno «di necessità virtù». Il capogruppo Fli Della Vedova alza le spalle: «Grandi turbolenze, ma non esistono alternative e tutto si calmerà».
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.